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Autore: Benio Hanamura    28/08/2013    1 recensioni
[Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru]
All'inizio dell'ultimo volume del manga di Haikara-san ga toru/Mademoiselle Anne Benio scopre che Tosei ha chiesto di cancellare l'ipoteca sul castello Ijuin dalla banca di suo padre e che sua madre gli ha posto come condizione che abbandoni la carriera giornalistica a cui tiene tanto per diventare direttore di banca secondo la tradizione della famiglia Aoe. Ovviamente Benio non può accettare che Tosei faccia un sacrificio così grande solo per amor suo, così prende una drastica decisione che sconvolgerà anche il suo futuro, per poter almeno essergli di conforto e ripagarlo in qualche modo: gli annuncia che lo sposerà e gli resterà sempre accanto, proprio come Shinobu ha deciso di restare con Larissa... Ma andrà proprio così? Si può davvero imparare ad amare? Benio e Shinobu soffocheranno dunque i loro veri sentimenti in nome della gratitudine? Chi ha letto il manga sa come sono andate le cose, ma voi siete rimasti davvero soddisfatti dalla conclusione della Yamato?
Io abbastanza, tranne che per qualcosina... Questa fanfiction è una mia versione alternativa del finale del mio manga preferito, in cui ho cercato appunto di modificare ciò che non mi convinceva del tutto...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Larissa, sarà meglio rientrare, per oggi ti sei stancata abbastanza…”
“Ma che dici, Shinobu, mi sento così bene… Restiamo ancora un po’, ti prego!”
Shinobu sorrise. Anche quella domenica, come ogni suo giorno libero, le dedicava tutto il suo tempo, accompagnandola a passeggio, anche se soltanto nell’enorme giardino del castello Ijuin, essendo lei troppo delicata per uscire in strada. Dopo quell’ultima crisi Shinobu aveva davvero temuto il peggio,  ma negli ultimissimi tempi, anche grazie alle dolci attenzioni che lui le rivolgeva sempre quando stava a casa, Larissa sembrava quasi miracolosamente molto migliorata: il suo volto era sempre smagrito, ma un seppur lieve colorito le era apparso sulle guance e lei era spesso sorridente; quel giorno se ne stavano all’aperto addirittura fin dalla mattina ed essendo una splendida giornata Larissa aveva persino convinto Shinobu a non rientrare per pranzo ed a fare un picnic sotto gli alberi, al riparo del caldissimo sole di agosto. Appunto, erano fuori da molto ed il dottor Yamada era stato chiaro: lei non avrebbe mai dovuto stancarsi troppo, in nessun caso.
“Mi spiace, ma devo insistere… Devi riposare, ti sei alzata così presto oggi ed il dottore è stato chiaro, se vuoi riprenderti del tutto devi seguire alla lettera le sue raccomandazioni!” replicò Shinobu con falsa severità “Coraggio, fai la brava… Anche a me è piaciuto molto pranzare qui fuori… Ti sembrerà assurdo, ma in tanti anni perché troppo preso dalle buone maniere non l’avevo mai fatto!”
Larissa sospirò: “Le buone maniere… l’etichetta… Una volta anche per me erano importanti, ma ora niente mi sembra più insulso…” commentò malinconica, ma poi si fermò avendo notato che Shinobu aveva colto al volo la tristezza immensa del suo commento. “Scusami, non voglio farti preoccupare, torniamo a casa…” e docilmente prese il suo braccio, dirigendosi con lui al castello.
Venne loro incontro sulla soglia Kisaragi: “Finalmente siete tornati, giovin signore! La signora deve prendere la medicina e riposare! E poi… ci sono visite… Il signor Fujieda…”
Shinobu rimase molto sorpreso: “Cosa? Ranmaru è qui?”
“Eh? Sì, è proprio lui, il famoso attore del teatro kabuki Ranmaru Fujieda, ma… come lo conoscete, giovin signore? In effetti anch’io… non so come mai, ma ho avuto l’impressione di averlo visto già da vicino, di avergli parlato… Strano, vero?” rise imbarazzata all’idea di non poter spiegare il suo comportamento, non potendo immaginare di avere ragione, avendo conosciuto davvero Ranmaru, anche se sotto le mentite spoglie di una cameriera! Ma di questo non avrebbe mai potuto avere la certezza, anche perché come avrebbe potuto ricollegare tanto facilmente le situazioni, dopo diversi anni?
“Mica tanto strano se siete anche voi una sua ammiratrice, signora Kisaragi!” le sorrise al solito modo Shinobu, il quale sapeva benissimo che Kisaragi non si interessava di teatro né di qualsiasi altra cosa che considerava una frivolezza, ed infatti più che prenderla in giro voleva soprattutto rassicurarsi che la sua antiquata ma sveglissima governante non arrivasse davvero a spiegarsi la sua strana sensazione “Comunque sono subito da lui, ti ringrazio!”
Shinobu andò subito nel salottino dove Ranmaru lo aspettava su invito di Kisaragi e Larissa aveva ottenuto la concessione di accompagnarlo, soltanto per salutarlo un attimo, avendolo già visto durante il catastrofico spettacolo nella residenza del conte Tanukikoji.
Ranmaru passeggiava nervosamente per la stanza, essendo ormai lì ad aspettare Shinobu da almeno mezz’ora, ma si fermò appena lo sentì arrivare, voltandosi verso di lui.
“Ciao, Ranmaru, che sorpresa vederti qui! Quanto tempo è passato, sei cambiato moltissimo dall’ultima volta, sei molto più alto e…” Shinobu lo salutò allegramente, ma subito notò la sua espressione cupa e le parole gli si bloccarono.
“Ciao… Beh, sì, è logico in fondo… Sono passati più di tre anni…” il suo fu un sorriso di circostanza, appena accennato “ Del resto anche per te molte cose sono cambiate…” ed il suo sguardo non poté non volgersi verso Larissa, a cui rivolse un cenno di saluto.
Shinobu iniziò a sentire un certo imbarazzo, perché cominciò a capire: “Sì, è vero… A proposito Ranmaru, tu hai conosciuto già Larissa, vero?”
“Ma sì, certo che lo conosco, Shinobu!” intervenne Larissa entusiasta, del tutto ignara della situazione “Signor Fujieda, lo spettacolo era bellissimo, sono rimasta incantata dalla vostra interpretazione, anche se allora conoscevo molto meno di adesso delle usanze e delle tradizioni giapponesi! E’ stato un vero peccato che quel piccolo incidente abbia rovinato tutto…”
“Vi ringrazio molto duchessa, siete troppo gentile…” le rispose Ranmaru, un po’ intenerito da quell’ atteggiamento che mai si sarebbe aspettato da una donna che considerava solo un’approfittatrice che aveva rovinato la felicità della sua cara Benio.
“Ranmaru…” intervenne Shinobu “immagino che tu non sia qui soltanto per una visita di cortesia, ho indovinato?”
I due si scambiarono un lungo sguardo molto eloquente.
“In effetti… sì, Shinobu, io volevo parlarti di una cosa molto importante... da solo…”
Al che Larissa, che aveva pure scorto l'espressione estremamente seria che aveva assunto Ranmaru,iniziò anche lei a comprendere meglio la situazione, intuendo che effettivamente Benio, in occasione della festa di benvenuto che si era tenuta in onore suo e di Shinobu (che all’epoca era ancora in preda all’amnesia ed era convinto di essere il suo vero marito), si era introdotta nel castello di Tanukikoji soltanto grazie alla compagnia teatrale, che l’aveva inserita nello spettacolo come comparsa. Dunque non era del tutto assurdo pensare che anche in questo caso c’entrasse in qualche modo lei. Anche perché a queste parole di Ranmaru Shinobu la invitò a ritirarsi per riposare, con la scusa che era proprio arrivata l’ora di prendere la medicina.
“Vi chiedo scusa…” le disse Ranmaru
“Ma vi pare… Inizio ad essere davvero stanca, sarà meglio che vada a riposare!” sdrammatizzò  Larissa, che in realtà si stava preoccupando sul serio, sperando con tutte le sue forze che le sue fossero solo assurde paranoie.
Così raggiunse Kisaragi in cucina, lasciando Ranmaru e Shinobu da soli.
 
“Allora, Ranmaru, di quale cosa importante devi parlarmi?”
Ranmaru per tutta risposta estrasse una busta dalla tasca della giacca e la porse senza troppo garbo a Shinobu, che perplesso la prese.
“Non capisco… un invito per te a…” ma visto che Ranmaru continuava a restare in silenzio capì di dover aprire e leggere e lo fece, anche se con una certa difficoltà, dato che iniziavano a tremargli le mani, iniziando ad intuire qualcosa.
“Benio e Tosei… il primo settembre…” riuscì appena a mormorare appena respirò nuovamente dopo che ebbe letto i nomi degli sposi. Staccò lo sguardo dal nome di Benio scritto nero su bianco accanto a quello di un altro e guardò Ranmaru, ma ciò peggiorò le cose, tanto che gli mancò all’improvviso la forza dalle mani e l’invito gli cadde a terra.
Shinobu si rese conto che si stava agitando, tradendo ciò che non avrebbe voluto far capire, data la sua decisione di tagliare del tutto i ponti col suo passato di promesso sposo della figlia degli Hanamura, così seppur a fatica si ricompose rapidamente, anche se lo sguardo gli cadeva sempre sull’invito “Una notizia sconvolgente, non c’è che dire, ma mi pare logico, dato che Benio era la mia fidanzata… Comunque mi aspettavo che prima o poi quei due si sarebbero sposati, vanno così d’accordo! Perciò se Benio si trova tanto bene con Tosei questa è senz’altro un’ottima cosa per lei, che finalmente volterà pagina ed inizierà una nuova vita… Le auguro ogni felicità!” commentò.
Con sgomento Ranmaru, nel riprendersi l’invito che Shinobu gli porgeva, constatò che lui sorrideva come al suo solito. Sembrava un po’ scosso, certo, ma riusciva tranquillamente a sorridere. Era assurdo che davvero non gli importasse quasi più nulla di Benio… o forse tutto quell’autocontrollo avrebbe potuto essere  il frutto della sua rigida educazione militare, ma la sua reazione era in ogni caso odiosa.
“Le auguro ogni felicità… Non hai altro da dire???” commentò, mentre rimetteva l'invito in una tasca della giacca.
“Che altro dovrei dire? Io ormai sto con Larissa e rimarrò per sempre con lei, qualunque cosa accada! Così anche Benio può fare ciò che le pare, non deve rendere conto a me delle sue decisioni… Questo matrimonio è l’ennesima dimostrazione che il nostro fidanzamento è finito da tempo…”
Pazzesco, davvero pazzesco… si manteneva ancora calmo!!! Ranmaru scosse la testa, contrariato: “E’ incredibile… in più di tre anni non sei cambiato per niente!” commentò amaramente “Sì, sei sempre il solito, Shinobu, se davvero pensi quello che hai appena detto vuol dire che non vuoi proprio saperne di comprendere Benio… la tua fidanzata che ti ha amato e continua ad amarti con tutto il cuore, anche se tu l’hai mollata per un’altra donna… Certo, conosci le buone maniere, sai comportarti in modo gentile ed educato e non perdi mai le staffe, in modo da dare una buona impressione nell’alta società in cui sei nato e cresciuto… Reciti bene la tua parte, ma dietro la maschera sei una persona molto fredda!”
“Ma che dici?”
“Niente di più di quello che hai capito…” continuò Ranmaru “Ma forse sbaglio a parlarti così, perché la tua situazione è ancora più triste: tu non sei freddo, è solo che sei talmente abituato ad obbedire i tuoi superiori da bravo soldato che hai i paraocchi e non riesci proprio a capire le cose davvero importanti… Hai già ricevuto la lettera della banca, vero?”
“La lettera? Intendi…”
“Sì, quella in cui ti viene comunicato che è stato saldato il debito della famiglia Ijuin e che quindi non c’è più l’ipoteca…”
“Sì, mi è arrivata, ma… tu che ne sai? E cosa c’entra adesso?”
“C’entra, dato che la banca in questione era la banca Aoe, no? Quella del padre di Tosei… Rifletti bene: vieni a sapere di non avere più debiti con la banca Aoe e poco dopo Benio sposa il suo futuro proprietario… Possibile che tu non abbia capito come siano andate le cose? E’ stata Benio a chiedere aiuto a Tosei perché cancellasse il tuo debito!!! A quanto pare per accontentarla Tosei deve aver accettato grossi compromessi, e Benio per riconoscenza ha deciso di sposarlo… Shinobu, tu non puoi permettere che si sacrifichi per te fino a questo punto! Anche tu la ami, anche se cerchi di sembrare indifferente si vede che la notizia del suo matrimonio con Tosei ti ha turbato, perciò…”
Ranmaru si sentì un po’ più sollevato vedendo l’interesse che gli aveva suscitato, ma Shinobu spense subito il suo rinnovato entusiasmo: “Perciò niente… come ti ho detto, resterò con Larissa… non l’abbandonerò mai, lei mi ha salvato la vita ed è innamorata di me! Ora quindi sta a me aiutarla…”
“Nessuno ti dice di abbandonarla… E’ giusto che ti prenda cura di lei, ora che sta male… Però non è affatto giusto che tu lo faccia in questo modo! Così otterrai solo di rovinarti la vita per sempre accanto ad una donna che non ami e soprattutto per questa tua decisione hai fatto sì che anche Benio rimanesse intrappolata in una relazione senza amore… E poi non credere di fare il meglio per Larissa: col tempo mostrerai sempre più insofferenza nei suoi confronti e se lei non ha già capito tutto lo capirà presto… Pensi che ne sarà felice?”
“Adesso piantala!” Shinobu iniziava a spazientirsi, ma riprese di nuovo la calma “Perché non dovrei essermi innamorato di Larissa? Nemmeno tu sei cambiato granché, confondi sempre il mondo fantastico del teatro e la vita reale! I sentimenti possono cambiare… Io mi sono fidanzato con Benio solo per la nonna, ma poi me ne sono innamorato… Ed anche ora, con Larissa… Insomma, lei è molto bella e non solo questo…”
“Non posso crederci… Allora sei freddo sul serio! So bene che i sentimenti possono cambiare, ma la vostra situazione è diversa! Ami Benio o no, una cosa è certa, hai comunque deciso di dimostrare la tua gratitudine alla duchessa anche a costo di ferire lei… Ma alla gratitudine nei confronti di Benio hai mai pensato? Tu non puoi sapere cosa ha passato in questi anni in cui tu sei stato lontano… Nonostante tutti le dicessero che non eravate ancora sposati e che sarebbe perciò stata libera di rifarsi una vita Benio si ostinava a rimanere in casa Ijuin come se fosse stata già tua moglie, prendendosi cura della casa e dei tuoi nonni, che non erano certo abituati alla vita modesta a cui li hanno costretti i troppi debiti! Ha abbandonato la scuola, ha lavorato come un uomo per mantenere la tua famiglia e non si è interessata mai a nessun altro perché non ha mai smesso di sperare che tu tornassi da lei... e tu cosa le dai in cambio? Le dici arrivederci e grazie?”
“Non è così! So di dovere molto di più a Benio, ma cerca di capirmi…”
“Mi spiace, non ci riesco proprio… Accidenti, come ho potuto essere così stupido?”
“Ranmaru?”
“Sì, stupido…” a Ranmaru ora tremava la voce dalla rabbia “ Ho rinunciato a Benio per te, non solo perché mi ero reso conto che lei ti amava, ma soprattutto perché ero convinto che tu la ricambiassi e saresti stato in grado di renderla felice! Non sai quanto mi sia costato, dato che  l’amavo fin da quando eravamo bambini e per me esisteva soltanto lei! Ma per lei avrei fatto qualsiasi cosa, anche questo… E dopo… mi ci è voluto parecchio tempo per rassegnarmi del tutto… Ma cosa ti racconto, tu non puoi capire... Me ne vado, scusa per il disturbo e tornatene pure dalla tua bella duchessa!!!”
Ranmaru si alzò e si voltò per andare via, al che  Shinobu si alzò a sua volta ed istintivamente  gli mise una mano su una spalla per fermarlo; lui si fermò, ma immediatamente si scrollò con stizza quella mano di dosso.
“Ranmaru, ti prego…” Shinobu cercò di rabbonirlo, ma voltatosi Ranmaru lo fulminò con lo sguardo.
“Mi preghi di cosa? Non c’è altro da dire!!! Sei un vigliacco, tutto qui… un vigliacco che non sa fare altro che farsi trascinare passivamente dagli eventi… Perciò se sarai infelice con la duchessa non potrai biasimare altri che te stesso, che ora non sei abbastanza uomo per fare ciò che sarebbe giusto fare!”
“Ah, sì? E cosa dovrei fare secondo te?”
“Impedire questo matrimonio, ovvio… riprenderti Benio e renderla felice quanto merita… come devi a lei ed a te stesso!”
“Impedire il matrimonio, la fai facile…”
“Niente è facile… Però…. a Benio basterebbe una tua sola parola per tornare subito da te, il suo unico amore! E’ questa la cosa più importante, alle difficoltà che vi si potranno porre davanti tu potrai trovare più facilmente un rimedio in seguito! Purtroppo però ti conosco fin troppo bene per sapere che non hai una personalità abbastanza forte per accettare di affrontarle… Se non hai l’approvazione di tutti tu non prendi iniziative… Sai che ti dico? Forse Tosei sarà davvero un marito migliore per Benio e probabilmente rinunciando a lei le hai evitato di sprecare la sua vita accanto ad uno smidollato…”
Shinobu ascoltava Ranmaru quasi incredulo. Non lo aveva mai visto così duro e fuori di sé, ma sentiva di meritare quel trattamento e teneva il capo chino, senza riuscire a ribattere quasi per nulla.
“Ora devo proprio andare, tanto ti ho detto tutto quello che dovevo dirti. Addio, Shinobu” concluse Ranmaru, e lo lasciò solo.
 
Shinobu rimase per un po’ immobile in piedi al centro della stanza, sconcertato. Se ne stava lì in piedi, incapace di muoversi, con mille pensieri che gli frullavano per la testa, a fissare la porta da cui Ranmaru era da poco uscito come una furia. Per due o tre volte chiuse disperatamente gli occhi, sperando di aver sognato e di risvegliarsi di nuovo nel suo letto, ma sempre con lo stesso spiacevole risultato, quello di constatare che quella spiacevole conversazione era avvenuta davvero. Quando Benio avrebbe sposato Tosei lui avrebbe perso completamente ogni speranza di riaverla, questo era logico, ma il modo in cui Ranmaru gli aveva sbattuto tutto direttamente in faccia senza troppi complimenti era stato davvero terribile per lui, molto peggio che trovarsi in battaglia, dove paradossalmente si trovava molto più a suo agio… proprio come un bravo soldato, come lui lo aveva definito. Del resto Ranmaru era fatto così, al contrario di lui che si faceva tanti problemi ad esprimersi, molto probabilmente proprio perché si preoccupava troppo di dare una buona impressione agli altri, anche a costo di non prendere troppe iniziative.
“Magari tu penserai che io non ti abbia mai preso sul serio come rivale, Ranmaru, ma non è così, tutt’altro…” rifletté fra sé “Nel profondo del mio cuore ho sempre invidiato la tua sensibilità nei confronti di Benio e la tua sincerità, la tua spontaneità nell’agire in base a ciò che ritieni giusto! E se non fossi stato così leale nei miei confronti per tutto il tempo in cui sono stato lontano probabilmente lei non sarebbe rimasta ad aspettare me fino ad ora…”
Sfiancato com’era si era lasciato cadere seduto sul sofà e non aveva ancora trovato la forza di rialzarsi per ritirarsi nella sua stanza quando lo raggiunse Shingo. L’arrivo dell’amico riportò Shinobu alla realtà e lui si voltò un attimo verso di lui, ma subito dopo riprese a fissare il vuoto.
“Sottotenente… che è successo e chi è quel ragazzo?”
Fiaccamente Shinobu lo guardò e rispose: “Ah, certo, tu hai vissuto tanto tempo in Manciuria e comunque non ti interessi di certe cose… Lui è Ranmaru Fujieda, un attore molto popolare del teatro kabuki… Anche se in realtà io lo conosco benissimo da anni perché anni fa, all’epoca in cui Benio venne a vivere al castello come mia fidanzata, era il mio rivale in amore…”
“Anche lui innamorato di Benio? Accidenti, la tua fidanzata è una vera rubacuori! Del resto anch’io…” non finì la frase, dato che dirgli che anche lui era rimasto colpito da lei quando l’aveva conosciuta in Manciuria gli sembrava ora del tutto fuori luogo “Insomma, volevo dire che è normale, lei è una ragazza straordinaria… ed è logico che fra te ed il tuo rivale non corra buon sangue… prima stavate discutendo piuttosto animatamente…”
“Non è esattamente così, ho conosciuto Ranmaru come mio rivale in amore, ma poi siamo diventati anche amici: lui è un gran bravo ragazzo, molto sincero e leale… E’ venuto qui per avvisarmi del fatto che Benio sta per sposare il suo redattore capo, il signor Aoe…”
Shingo non potè credere alle sue orecchie: “Benio si sposa???”
“Sì, il primo settembre, nel quartiere Koishikawa…”
“Il primo settembre… fra pochi giorni, è stata una decisione improvvisa… Beh, comunque… Andrai subito da lei?”
Shinobu guardò esterrefatto Shingo, che gli proponeva quella cosa come se fosse stata la più logica e naturale di questo mondo: “Perché mai dovrei andare da lei?”
“Per impedire questa sciocchezza, no? Se vuoi ti accompagno, ma sarebbe meglio se andassi da solo… Ranmaru è venuto qui per avvisarti, fortunatamente… Per ora sono solo fidanzati, non è accaduto nulla di irreparabile: vedrai, appena le chiederai di tornare da te Benio lascerà subito il signor Aoe e tornerà tutto come prima!” disse Shingo, contento per la possibilità di rivedere il suo migliore amico di nuovo felice. Era infatti sicuro che una notizia del genere avrebbe finalmente posto Shinobu di fronte ad un ultimatum che l’avrebbe costretto a darsi una mossa e prendere una decisione. Passando poco prima davanti alla porta della stanza li aveva sentiti discutere, ma era normale, data la situazione. Ranmaru, essendo amico sia suo che di Benio, alla fine doveva averlo certamente convinto, anche se aveva dovuto faticare, come si poteva immaginare dall’espressione che aveva quando lo aveva poi incrociato in giardino. Niente di più sbagliato.
“No, non andrò da Benio, né subito né mai!” lo freddò Shinobu.
Shingo fu sconvolto: “Come sarebbe a dire che non ci andrai né subito né mai??? Non dirai sul serio?!? Ti rendi conto della situazione? Se Benio sposerà quell’uomo tu la perderai per sempre!!!”
“Onijima, ti prego, è inutile che insisti! Non c’è nulla che io possa fare ormai, Benio l’ho già persa da tempo, da quando sono diventato il duca Sasha Mikailov… Shinobu Ijuin ormai è vivo solo di nome, di fatto sono il marito di Larissa… La mia vita è accanto a lei, ormai…”
La voce di Shinobu era ferma, lui lo guardava dritto negli occhi, come chi è certo del fatto suo… Shingo non poteva crederci e non riuscì ad ascoltare oltre: “BASTA!!! SMETTILA DI DIRE IDIOZIE!!!”
“Calmati, Onijima!”
“CALMARMI? E COME POSSO? DOVREI PERMETTERE AL MIO MIGLIORE AMICO DI ROVINARSI INUTILMENTE LA VITA? NON LO FARO’ MAI!”
“Dovrai farlo, invece… Ha provato anche Ranmaru a convincermi, ma non è servito: la mia decisione è definitiva, e dovrete accettarla tutti, lo devo alla donna che mi ha salvato la vita! Ed anche Benio si sente in debito con Tosei, non lo lascerà così facilmente, ne sono certo… Lei ha intercesso con me presso la banca Aoe, ed io…” minacciosamente Shingo lo afferrò per il colletto della camicia, ma dato che Shinobu non si mostrò minimamente intimidito glielo lasciò subito.
 “Ha intercesso presso la banca Aoe? Allora questo vuol dire che ha accettato Tosei per gratitudine? Ed ha sconvolto così la sua vita solo per amor tuo… Lo vedi quanto ti ama? Non puoi permettere che vada fino in fondo!!!” il tono di Shingo era quasi supplichevole adesso, anche perché provava un’infinita tenerezza per quella ragazza tanto stravagante quanto sensibile ed altruista che aveva presto imparato ad apprezzare quando era ancora un bandito in Manciuria “Non devi abbandonare Larissa, certo, ma puoi starle accanto come amico, anzi, come cognato, dato che era la moglie del tuo defunto fratellastro… Lei fa comunque parte della tua famiglia! Ed a proposito della tua famiglia, non ti interessa più nemmeno il grande sogno di tua nonna?”
“ La nonna ha accettato la situazione ormai. E comunque se ancora non mi ha capito capirà… Non c’è più nulla da fare, il mio destino è questo. Ed ora scusami, voglio andare a vedere se Larissa ha bisogno di qualcosa. Anche se spero che si stia riposando un po’, oggi si è strapazzata troppo…”
Si avviò verso la porta, ma Shingo gli si parò davanti, impedendogli di uscire.
“Onijima, lasciami passare, sono stanco… Ho già sopportato le accuse di Ranmaru, e non è poco, sai? Quando ci si mette d’impegno le sue parole sono peggiori delle pugnalate…”
“Non ho ascoltato cosa ti abbia detto di preciso, ma evidentemente Ranmaru è stato fin troppo tenero con te… Ma in questi casi la gentilezza non aiuta, è controproducente… io però non sono come lui, non me ne andrò tanto facilmente: ti cancellerò queste idee assurde ad ogni costo!!!”
Shinobu tornò a sedersi sul sofà e sospirò: “Ti ho detto di lasciarmi passare… tutti quanti mi avete stancato, voglio che mi lasciate in pace!”
“Non posso farlo, mi spiace. E non solo per te… Io mi sono affezionato molto a Benio, è una ragazza eccezionale, e merita di essere felice dopo aver sofferto tanto… Tu non stai decidendo solo della tua vita! Evidentemente ti avevo sopravvalutato, sottotenente...”
“Questo sicuramente” Shinobu sorrise amaramente “Come ha detto Ranmaru, forse Benio non ha fatto poi un cattivo affare fidanzandosi con Tosei… Perciò puoi stare tranquillo anche per lei!”
Shingo si sentiva davvero spiazzato dalla passività che stava dimostrando il suo sottotenente. Eppure lui non sembrava così, il suo atteggiamento era stato così diverso in guerra, quando il loro gruppo era stato abbandonato dai commilitoni in Siberia!!! Se non fosse stato per Shinobu non solo lui, ma probabilmente tutti loro sarebbero morti, uccisi dai russi o dal freddo o dai lupi. Aveva dimostrato non solo un’estrema capacità a livello strettamente militare, ma anche un coraggio ed un’abilità strategica non certo da tutti… Dov’erano tutte queste sue doti adesso in colui che a pochissimi anni di distanza appariva come un uomo stanco ed in balìa degli eventi, così abbandonato senza forze sul sofà?
“Va bene, ora sono io quello che si è stancato! Cos’è questo atteggiamento vergognoso? Smettila di fare la vittima, alzati da lì…” prese a tirarlo su per i polsi “ALZATI!!!” ma lui si liberò facilmente e seccamente dalla sua presa.
“LASCIAMI IN PACE, HO DETT…” non poté finire la frase che Shingo lo strattonò obbligandolo ad alzarsi e gli mollò un pugno in faccia.
Shinobu ricadde sul sofà e sentì in bocca il sapore dolciastro del sangue: “Ho capito…” stavolta si rialzò subito e ricambiò il favore all’amico, che sbandò leggermente, ma rimase in piedi “Se vuoi esprimerti con questo linguaggio io non mi tirerò certo indietro, lo sai bene, ci sei già passato…”
“Molto bene…”
In pochi attimi i due furono a terra, a darsele di santa ragione, e né l’uno né l’altro sembrava intenzionato a cedere.
“SEI UNO STUPIDO! DOPO TANTO TEMPO HAI DI NUOVO L’OCCASIONE DI ESSERE FELICE E LA SPRECHI COSI’?”
“NON SONO AFFARI TUOI LE OCCASIONI CHE SPRECO! SE CI TIENI TANTO FERMALA TU BENIO E CERCA DI CONVINCERLA A SPOSARE TE!”
“CHE SCIOCCHEZZA! LEI AMA TE, NON ME! E PER ME LEI E’ SOLO UN’ AMICA!”
E discutendo animatamente continuavano a pestarsi, finché improvvisamente arrivò Kisaragi: “SANTO CIELO!!! GIOVIN SIGNORE, SIGNOR ONIJIMA, CHE STATE FACENDO? DOVRESTE VERGOGNARVI, NON E’ CERTO IL MOMENTO DI COMPORTARSI COME DUE SELVAGGI IN QUESTA CASA ONORATA! Comunque… signorino Shinobu, dovete venire subito di là, la signora Larissa ha un altro attacco!”
A quelle parole Shinobu si staccò da Shingo e si alzò immediatamente: “Arrivo subito, Kisaragi!” e corse fuori con lei.
Shingo, rimasto solo, scagliò un paio di pugni contro il pavimento: “ACCIDENTI A TE, COCCIUTO CHE NON SEI ALTRO!!!” quindi si rialzò e si andò a richiudere in camera sbattendo la porta. 




Note dell'autrice:
Ed ecco tornare in scena Shinobu, che per questo ed il prossimo capitolo sarà messo molto in risalto… e con lui la forte risolutezza (o dovremmo definirla cocciutaggine?) che dimostra nella sua decisione di restare accanto a Larissa, nonostante i sentimenti che ancora prova per Benio e nonostante i tentativi di Ranmaru e di Shingo di farlo desistere!!!
Inutile ribadire che nel manga le cose si sono svolte molto diversamente, ma occorre comunque che io dia un’altra piccola spiegazione per chi non conosce la vera storia, precisamente a proposito del rapporto fra Shinobu e Larissa: durante una dura battaglia contro i russi Shinobu era stato gravemente ferito e, anche a causa della neve, i suoi soldati lo avevano perso di vista, credendolo morto. Invece lui era stato salvato e curato da Larissa, che era in fuga con la suocera e col marito Sasha perché era in atto la rivoluzione russa ed i nobili come loro erano costretti a fuggire per salvare la propria vita. In quel periodo Larissa era in crisi con Sasha in quanto era convinta che il marito, che amava scherzare con le altre ragazze anche dopo le loro nozze, non l’amasse per niente; si era poi resa conto del suo grave errore soltanto quando, appunto in quella occasione, Sasha aveva sacrificato la sua vita per salvare lei e sua madre, attirando su di sé l’attenzione dei loro inseguitori… troppo tardi per un reciproco chiarimento e per poter essere finalmente felici, e questo Larissa non se lo sarebbe mai perdonato!!! Poi aveva perso di vista anche la suocera e vagando fra la neve si era imbattuta in Shinobu privo di sensi: ovviamente aveva subito notato la sua impressionante somiglianza con Sasha (in quanto Shinobu è il suo fratellastro, dunque la suocera di Larissa altri non era che la madre di Shinobu!), così oltre a curarlo aveva approfittato della sua amnesia totale per fargli credere di essere il suo Sasha, e dato il suo debito di riconoscenza verso colei che gli aveva comunque salvato la vita e che intanto si era ammalata di tubercolosi, Shinobu aveva deciso di restarle accanto anche quando, una volta riacquistata la memoria, aveva scoperto il suo inganno.
Una decisione difficile da accettare per diverse persone, ed infatti è finita come abbiamo appena letto!
Per quanto riguarda lo spettacolo a cui allude Larissa ad inizio capitolo, il suo fallimento era stato dovuto ad un pasticcio combinato da Benio, che per verificare se il duca Sasha era in realtà Shinobu aveva praticamente costretto (col ricatto!!!) Ranmaru a farsi inserire come comparsa nello spettacolo che la sua compagnia teatrale avrebbe tenuto durante la festa per i duchi russi, dato che non era riuscita ad entrare al castello in alcun modo.
 
N.B.: Le frasi in maiuscolo sono tutte urlate. 

  
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