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Autore: Jeyel_    28/08/2013    0 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Luna Oleander, un personaggio inventato da me che però ho inserito in un contesto già esistente, ovvero il mondo magico di Harry Potter. E' una storia a capitoli e la nostra cara Luna dovrà seguire in modo simile il percorso del nostro amato Harry. Scoprirà di essere una maga e incontrerà vari personaggi reali della nostra amata saga. Buona lettura (:
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3

Diagon Alley era fantastica,
<< avrei voluto avere quattro paia di occhi.
Alcuni negozi vendevano abiti, altri telescopi e bizzarri strumenti d’argento
che non avevo mai visto prima, c’erano vetrine stipate di barili, contenenti
milze di pipistrello e pupille d’anguilla, pile traballanti di libri di
incantesimi, penne d’oca e rotoli di pergamena, boccette di pozioni, globi
lunari e mote altre cose... >>

Il primo posto in cui entrammo era la Banca dei Maghi Gringott, c’era un
perfetto silenzio, il corridoio principale era affiancato da due file di scrivanie
dove dietro si scorgevano delle piccole testoline con enormi orecchie a
punta, era la prima volta che vedevo degli esseri simili ma io, essendo
amante della lettura fantasy, capii subito che si trattava di folletti. Arrivammo
infondo alla struttura dove c’era un’enorme bancone, Hagrid si schiarì la
voce, spuntò un altro folletto con degli occhiali tondi minuscoli appoggiati
su un grosso naso aquilino, che disse in modo garbato: “Salve, come posso
esservi utile?” Volsi il mio sguardo verso Rubeus che subito rispose: “Dovremmo
accedere alla camera blindata n° 450 appartenente alla signorina Luna
Oleander” Io ero sbalordita, una camera blindata interamente mia! Quell’essere
molto basso si presentò: “Piacere signorina Oleander io sono Dixie Bom.” Mi porse
la sua mano molto grossa, ossuta e con le unghie molto lunghe e appuntite, erano
abbastanza spaventose ma non dissi niente.
 Il folletto ci portò alla camera blindata tramite un vagoncino, proprio come quello su
cui era passato Harry, arrivammo davanti ad un portone, Dixie lo aprì e all’interno
sfavillavano montagne di monete d’oro e d’argento. Ero rimasta senza parole, non
sapevo più cosa dire e quelle poche parole che riuscii a mettere insieme furono: “Ma
Hagrid, di chi sono tutte queste monete?” Lui rispose: “Sono tue sciocchina!” Mi porse
uno zainetto e mi disse: “Prendine più che puoi, più grosse sono più valgono” Entrai
nella camera e presi più monete che riuscii, lo zainetto quasi trasbordava, lo chiusi
e uscii. Tornammo al piano di sopra, ringraziammo Dixie Bom, uscimmo dalla
banca, tirai fuori la mia lista e iniziammo a fare compere.
L’acquisto più bello fu sicuramente la bacchetta. Entrammo in un negozio chiamato
Olivander, molto simile al mio cognome, era piuttosto buio e piccolo, andammo
davanti al bancone e arrivò subito un signore anziano che mi scrutò per bene, mi
fece delle domande e infine prese una decina di scatolette, le aprì una per volta
dandomi in mano ogni bacchetta che estraeva da esse, ogni volta scuoteva il capo
e credo di averne provate almeno una ventina! Ad un certo punto, ne prova una che
già da quando la impugnai sentii una strana energia scorrermi nel corpo, poi di
colpo si illuminò e fu così che il signor Oleander, con voce contenta, mi disse: “È
lei! Lunghezza 10 pollici, legno ontano, nucleo con piuma di fenice, flessibile." Ero
davvero orgogliosa della mia bacchetta, tanto che non riuscivo a smettere di fissarla.
Quando finimmo a Diagon Alley tornammo a prendere il sidecar che avevamo lasciato
vicino al Paiolo Magico e volammo fino alla stazione di King’s Cross. Mettemmo tutte
le mie valige su un carrello, ma non riuscivo a trovare il binario 9 e ¾ così Hagrid mi
mostrò come dovevo fare, prendere una bella rincorsa e SBAM contro il muro! In un
battibaleno mi ritrovai sul binario, come per magia, anzi sicuramente per magia!
Caricai i miei bagagli sul treno, salii e mi misi a sedere. Poco prima che il treno
partisse mi affacciai al finestrino per salutare il guardiano della foresta proibita che
con il suo vocione mi disse: “Ciao Luna, fai buon viaggio, ci vediamo ad Hogwarts!”
Durante il viaggio lessi parecchi libri, feci foto e incontrai gente nuova. Dopo poco tempo
dalla partenza una ragazza bussò alla mia cabina, la feci entrare. Era una bella
ragazza, bassina coi capelli ricci neri, gli occhi azzurri ed un bellissimo sorriso, portava
con se una gabbia con dentro un gufo bianco che subito fece amicizia col mio.
Ah, dimenticavo, la ragazza si chiamava Penelope. Iniziammo a parlare del più e del meno
e mi feci spiegare come funzionava per noi del primo anno, mi spiegò come si organizzavano
le case, le materie che c’erano e tutto ciò che mi serviva sapere.Dopo un’oretta che parlavo
con Penny sentimmo bussare, aprimmo la porta e apparse un ragazzo, molto alto, capelli
castani e occhi verdi, il suo nome era Marcus e anche lui era al primo anno, iniziammo a parlare
e subito diventammo buoni amici. Il tempo passava veloce con loro e senza accorgercene
eravamo già arrivati ad Hogwarts!

 
  
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