Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Nimbus8069    28/08/2013    1 recensioni
Apparentemente tutte le famiglie sembrano normali.. o quasi. Nessuno ha mai pensato veramente che potesse esistere qualcosa che fosse capace di stroncare la monotona vita quotidiana. Eppure nella grande metropoli di Londra, oltre tutti quei negozi, bus, traffico, gente e edifici si cela qualcosa che rompe la solita routine. Magari anche quello che definiamo “strambo e misterioso” può non essere così lontano dalla nostra realtà. E se esistesse un altro mondo proprio come il nostro solo.. diverso?
E se quel che intendiamo noi come “normalità” per altri è pura follia? E se magari questi “altri” potessero controllarci a nostra insaputa? Nulla sarebbe come prima.
Magari una semplice stazione potrebbe portarci in luoghi a noi sconosciuti e inimmaginati. E se.. tutto dipendesse da una semplice lettera?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appena sbarcarono a casa, Sarah e Alexandra corsero nella loro camera in cerca di Ethan. Volevano sfoggiare l’autografo e la foto fatti poco prima con Miley Cyrus. Nello stesso tempo, Maya e Peter si chiusero nello studio di quest’ultimo. Non era uno studio comune… era uno studio magico. I loro figli non ne erano neanche a conoscenza. C’era un passaggio segreto apribile solamente se si diceva la corretta parola d’ordine: Gnomo da giardino. Peter, essendo un giardiniere, era un appassionato di botanica e oggettini che servivano da abbellimento per il giardino… per il giardino babbano, ovviamente. Un’ulteriore cosa che Alexandra, Ethan e Sarah non sapevano era che i loro genitori erano dei maghi. Già, proprio così. Avevano infatti studiato ad una scuola di maghi dove si apprendevano le arti magiche e le stregonerie. Ovviamente, nel mondo dei non-babbani Peter non svolgeva questo lavoro: lui lavorava al Ministero Della Magia nell’Ufficio dell’Applicazione della Legge sulla Magia. Di che cosa si tratta? Beh, questo rango è al secondo livello dopo il ministero della magia. Ospita gli uffici collegati alla gestione della magia e delle sue leggi, in particolare dell’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche, del Quartier Generale degli Auror e dei Servizi Amministrativi Wizengamot. Peter lavorava nel Quartier Generale degli Auror… cosa che, ovviamente, i tre ragazzini non sapevano. < Maya… credo.. non ne sono sicuro però.. credo che abbiamo una maga in famiglia! > esclamò Peter tutto eccitato. Maya sgranò gli occhi e un sorriso a trecentosessanta gradi fece il suo inchino sulla bocca della giovane donna. < C-cosa? > < Già… abbiamo una maga in famiglia! > disse ad alta voce Peter, felicissimo. Maya si mise le mani davanti la bocca. La loro famiglia era una purosangue, ovvero, erano tutti maghi e tutte streghe. Qualcosa, però, nella nuova generazione era andato stranamente storto. Ethan, il più grande dei tre, ormai quattordicenne, al suo undicesimo compleanno non ricevette la lettera per Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria. Questo apportò molto sconforto nel cuore dei suoi genitori e di tutti i suoi parenti. Per quale motivo, essendo discendente di maghi e streghe, non ha ricevuto la lettera? Ma adesso l’attenzione era interamente puntata sulle gemelle: Alexandra e Sarah. < Oggi… oggi Alex ha fatto una magia con gli occhi! L’ho vista io! Ha fatto apparire una buca abbastanza profonda sotto i piedi di una ragazza che… uhm.. senti, le è bastato strizzare gli occhi e puff… ecco che una fossa profonda fa inciampare la ragazza. Strabiliante, no? Lei è una strega! E non è la prima volta che fa accadere cose del genere > raccontò Peter alla moglie che lo guardava estasiata. < D-davvero? Ne sono contentissima > disse emozionata Maya, gli occhi lucidi < finalmente ci potremo vantare anche noi di avere una strega in famiglia > aggiunse. < Ma… perché ha fatto inciampare la ragazza? Era arrabbiata con lei, per caso? > < Ehm… lunga storia… ti racconterò dopo. Adesso saliamo di sopra > suggerì Peter afferrando per la mano Maya. Facendo un po’ di resistenza si bloccò. < Peter, ascolta. > disse < domani è il compleanno delle gemelle e… la lettera se deve arrivare, arriverà domani… sei sicuro di quello che hai visto? > < Sicurissimo, tesoro. > Maya sospirò rassicurata e si incamminò verso la porta scorrevole segreta, sbirciando fuori prima di uscire perché i figli non fossero nei dintorni. Quella fu, come si suol dire, una giornata oziosa, dedicata alla pacchia più assoluta, pennichelle ogni mezz’ora e via di scorrendo. Durante la notte fu molto difficile prendere sonno per Sarah e Alexandra poiché troppo emozionate per il compleanno. Ma, per quel poco che dormirono, la notte passò così in fretta che sembrò aver solamente sbattuto le palpebre ed essere svegliate dalla voce di Ethan che urlava per la stanza < Buon compleanno! >. Si alzarono entrambe accigliate e alquanto irritate e si prepararono in fretta e furia per la colazione. Nulla avrebbe potuto stravolgere il loro umore, nemmeno la sveglia rumorosa e fastidiosa di Ethan. < ‘Giorno mamma > dissero in coro Sarah e Alexandra < ‘Giorno papà > < Giorno, tesori miei > disse Maya seguita da Peter. Maya diede un bacio sulla fronte ad entrambe le gemelle ed ecco gli auguri di compleanno < Tantissimi auguri, tesoro > disse rivolgendosi a Sarah < e anche a te > continuò verso Alexandra guardandola dritta negli occhi, speranzosa. Peter alzò gli occhi dal giornale e si sistemò gli occhiali rotondi. < Auguri alle mie principesse >, si alzò dalla sedia ed andò ad abbracciarle. < Papà.. > intimò Alexandra < E i regali? > < Oh, oh, oh.. aspettavo questa domanda > disse Peter. Poi, gettò lo sguardo sotto il camino e le due sorelline si precipitarono per scartare i loro regali di compleanno. Ethan stava guardando divertito la scena: Alexandra e Sarah non sapevano di chi fosse il regalo di chi. Così, nell’imbarazzo della scelta, optarono per il pacco del loro colore preferito: Alexandra scelse il blu e Sarah il rosa. Li scartarono energicamente, sedute sulla poltrona arancione accanto al camino spento e, alla fine, si trovarono con una trousse di trucchi nelle mani di Sarah e un gufo marrone e bianco in una gabbia difronte ad Alexandra. Quest’ultima rimase sbigottita alla vista dell’animale… forse i suoi genitori l’avevano presa un po’ troppo sul serio quando ha detto ‘vorrei averne uno’. Maya e Peter cercarono di capire se l’espressione che Alexandra aveva assunto fosse di stupore o il contrario. Sicuramente Sarah non l’avrebbe apprezzato, data la sua faccia. < Mamma.. > disse Alexandra, balbettando < E’… è un gufo? > < S-sì, tesoro è un gufo > annuì Maya < pensavamo ti sarebbe piaciuto dato che… > < Mamma, è… è il regalo più… PIU’ BELLO DELLA MIA VITA! > esclamò tutto d’un fiato la ragazzina avvicinandosi all’animale. < Io amo i gufi, li adoro! E questo è stupendo! Guarda che piume! Hanno un colore bellissimo! Ti chiamerò… > momento di pausa < mamma, è maschio o femmina? > < E’ maschietto > rispose Peter. < Oh… allora tu sarai… > disse Alexandra accarezzando la piccola testa del gufetto < tu ti chiamerai Emma >. Peter la guardò alzando una sopracciglia < “Emma?” > < Sì, Emma! > < Ma… ti ho detto che è maschietto > spiegò Peter. < Ma io lo voglio chiamare Emma > si giustificò Alexandra sorridendo. < E… un nome maschile non ti piace? Tipo… Erol? Eros? Carol? Aspetta… forse questo è femminile… > disse avvicinando la mano al mento < Cosa ne pensi di… ecco… erm… Bob? > < Papà… > disse Alexandra con tono rassegnato < Io lo voglio chiamare Emma > < Tesoro ma… sai, potrebbe sentirsi a disagio tra gli altri gufi. Pensa se ti avessimo dato un nome maschile… ti avrebbero presa, ecco, in giro? > intervenì prontamente Maya asciugandosi le mani con un panno dopo aver chiuso il lavandino. Aveva notato lo sguardo del piccolo gufo molto preoccupato. Nel mondo dei maghi, questi animali capiscono tutto! < Cosa ne pensi di… > continuò avvicinandosi al gufetto piumato < Rufus? Noctis? O magari… hai visto che occhi blu che ha? Perché non lo chiami Cyanos? > Alexandra, allora, sembrò confusa… era molto indecisa. < Cyanos mi piace. Ma mi piace anche Emma > disse quasi tra sé e sé. < Ma… forse mi hai convinta. Cyanos mi piace! > esclamò contenta. < Ciao Cyanos > Maya sorrise e delicatamente accarezzò le piume di Cyanos. < Benvenuto in famiglia, allora, Cyanos! > disse Peter distogliendo lo sguardo, per l’ennesima volta, dal giornale. L’idea di avere un rapace in famiglia non piacque molto a Sarah. Cercava di starne il più lontana possibile e ad ogni movimento che faceva il piccolo animale sobbalzava dallo spavento. Ethan, invece, era talmente indifferente che si limitò a guardarlo con uno sguardo da menefreghista e si diresse con la colazione in mano verso la sala per giocare ad un videogame. Quando Alexandra accarezzò il piccolo Cyanos, questo chiuse gli occhi cerulei e sembrò quasi sorridere. < Grazie > commentò Alexandra guardando i genitori mentre accarezzava l’animale. < Di nulla tesoro > Qualcosa, però, ruppe quell’attimo di serenità creatasi in famiglia. ‘Sbaam’ Qualcosa era andato a sbattere sul vetro della finestra. < Cos’è stato? > esclamò Sarah saltando sul divano. Peter andò ad aprire la finestra e vide una civetta bianca che cercava di riprendere il volo. Tese il braccio per farla poggiare: allegata alla zampa, una lettera volava in cielo insieme alla civetta. Capì subito di cosa si trattasse. Afferrò la lettera dalla presa del rapace e gli diede in ricompensa un biscotto e riprese a volare nel cielo. Maya accorse subito vicino al marito sorridente. Prese la lettera dalle sua mani e la girò. Con un inchiostro verde smeraldo c’era scritto con una calligrafia a stampatello ben rifinita: Mrs ALEXANDRA TALBOT, cameretta al secondo piano, 9, Elford street Little whinging, surrey. Quando alzò lo sguardo sembrò che stesse per commuoversi. Ma… cosa aveva di così tanto importante quella lettera? Perché Peter e Maya erano così emozionati? < Mamma, che succede? > chiese Alexandra, preoccupata. < Tieni… questa è per te > rispose Maya avvicinandosi alla ragazzina dandole la lettera. < Ehrm.. io non ho fatto niente! La pagella è stata anche abbondante di bei voti! > esclamò la mora in preda al panico. Forse pensava che fosse un richiamo dalla scuola. Maya e Peter fecero una risatina < Non ti preoccupare, non è nulla riguardante la scuola… almeno quella che hai frequentato fino ad adesso > Alexandra alzò gli occhi con uno sguardo interrogativo verso la madre ed afferrò la lettera. Lesse ciò che era inciso sul retro a caratteri cubitali verdognoli e poi la rigirò. Non c’era traccia di alcun francobollo né avanti né dietro. Un sigillo di ceralacca color porpora con uno stemma araldico faceva la sua bella comparsa al centro della busta giallastra, spessa e pesante: un leone, un’aquila, un tasso e un serpente intorno a una grossa ‘H’. Con mano tremante aprì la lettera e lesse SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS Preside: Albus Silente (ordine di Merlino, Pima classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi) Cara signora Alexandra Talbot, siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e stregonerie di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. L’anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo guo entro e non oltre il 31 luglio. Distinti saluti, Minerva Mcgonagall Vicepreside < Ma… cosa significa? > domandò Alexandra alzando lo sguardo dalla lettera. < Significa che tu… tu sei una strega, Alex. > disse Maya. ‘Ah, a quanto tempo che desideravo dirlo’ pensò tra sé e sé. < U-una strega? > < Esatto. Strega. Anche io lo sono.. e tuo padre è un mago > disse guardando il marito e rigettando lo sguardo sul volto confuso della figlia. Sarah stava fissando estasiata la scena. Poi parlò < Ma è uno scherzo? > disse con la bocca spalancata. Al sentirla parlare Maya si rabbuiò. Come poteva essere possibile che Sarah, figlia di due maghi, non fosse una strega? E come mai neanche Ethan ricevette ai tempi che furono, la sua lettera? Infondo, la loro famiglia era una purosangue, tutti maghi e streghe. < No, tesoro. E’… è la verità. Non so come mai tu non l’abbia ricevuta > rispose Maya e Sarah si ammutolì. < CHE- FIGATA! > esclamò tutto d’un tratto Alexandra, dopo che ebbe riletto con più attenzione la lettera. < mamma, muoviti a mandare la risposta! E… no, non utilizzeremo il mio gufo.. aspetta… ecco perché mi hai regalato un gufo per il compleanno! > Maya sorrise ed andò ad abbracciare la piccola Alexandra. < Se guardi meglio, lì, c’è un altro foglio di pergamena. Aprilo > le suggerì indicando un secondo pezzo di carta. Alexandra lo aprì: SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS Uniforme Gli studenti del primo anno dovranno avere: Tre divise da lavoro in tinta unita (nero) Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili) Un mantello invernale (nero con alamari d’argento) N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome. Libri di testo Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi: Manuale degli incantesimi, Volume primo, di Miranda Goshawk Storia della Magia, di Bathilda Bagshot Teoria della Magia, di Adalbert Waffling Guida pratica alla Trasfigurazione per principianti, di Emeric Switch Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Jigger Gli Animali Fantastici: dove trovarli, di Newt Scamander Le Forze Oscure: guida all’autodifesa, di Qentin Trimble Altri accessori 1 bacchetta 1 calderone ( in peltro, misura standard 2) 1 set di provette di vetro o cristallo 1 telescopio 1 bilancia d’ottone Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo. SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON E’ CONSENTITO L’USO DI SCOPE PERSONALI. < W-wow! E’ fantastico! > esclamò Alexandra non sapendo se urlare dalla felicità o abbracciare così forte i genitori da farli sentir male. < spero solo che non sia un sogno! > Maya si addolcì ulteriormente e le diede un bacio sulla fronte. < Alex, cosa stiamo ancora aspettando? Peter, tu prendi una pergamena e spedisci la risposta con un gufo… ma non Cyanos! > disse guardando negli occhi Alexandra < e in quanto a noi… beh, abbiamo qualcosa da comprare > continuò sventolando la lista dell’occorrente < si va a fare shopping a… Diagon Alley! > < Diago che?! > < Diagon Alley! E’ lì che troveremo tutto l’occorrente > disse Maya afferrando Alexandra per la mano e avvicinandosi al camino. < Tutto quello che devi fare è prendere questa polvere e… una volta entrata nel camino dire ‘Diagon Alley!’. Devi pronunciarlo bene. Basta un minimo errore e ti ritroverai in chissà quale posto magico. Mi raccomando, pronuncia le parole con molta accortezza. Preferisci che vada prima io? Così ti faccio vedere? > Alexandra annuì perplessa. Maya entrò nel camino e, prendendo un po’ di polvere retta nelle mani della figlia disse chiaramente e con voce ferma < Diagon Alley! >. Una vampata di fumo verde sembrò averla bruciata. Alexandra sgranò gli occhi e Sarah emise un urlo: < MAMMA! > < Non preoccupatevi, bambine > disse Peter sorridente < mamma non si è bruciata… adesso vai tu, Alex. Mi raccomando > alzò il dito indice < molta, MOLTA precisione. Adesso, dammi a me questo coso e entra nel camino > Un po’ riluttante Alexandra si infilò dentro e tese la mano per inforcare una manciata di quella polvere. < MOLTO ATTENTA > continuò Peter < pronuncialo molto bene > < Erm, sì > annuì la ragazza < Diagon Alley! > enunciò. Sembrava averlo pronunciato bene. Un turbinio vorticoso prese la vinta attorno ad Alexandra e un senso di vomito sembravano aver preso il possesso delle sue membra. Ma bastò un attimo che… si ritrovò a gambe all’aria e testa sul pavimento. Perse l’equilibrio e cadde. Quando rialzò la testa si guardò intorno. ‘Dove mi trovo?’ domandò tra sé e sé. Si trovava in una stana casa, forse una bottega. Calderoni ammuffiti, specchi rotti e persino delle ossa. Quel posto era molto sinistro e alquanto buio. I boccoli neri della ragazza erano aggrovigliati e disordinati. Da un grande specchio vide il suo riflesso. Continuando a gironzolare per la stanza sorpassò una bottiglia dalla forma stramba che, vista dallo specchio, le fece diventare gli occhi enormi. Sorpassata, trovò una bottiglia trasparente con un liquido giallastro all’interno. Camminando ancor più avanti con gli occhi puntati sullo scaffale notò una mano composta da ossa che stava aperta e rigida retta da un manico. L’insegna che si trovava poco più sotto diceva “mano della morte”. ‘Inquietante’ pensò Alexandra. Sentendo dei rumori provenire dalla stanza accanto si precipitò vicino alla porta e ne uscì. Appena mise il naso fuori dalla stanza, un nuovo mondo si aprì dinanzi ai suoi occhi. Persone strambe, con grandi cappelli da strega, grandi nasi, donne con tre mani e tre piedi, uomini grandi, piccolissimi, con denti aguzzi o con capelli con serpenti. Alexandra non aveva mai visto una cosa del genere. Le case erano pendenti da un lato, vecchie e buie. Sembrava che tutto avesse almeno una cosa di nero. Fece qualche passo più avanti ma due strega dal naso adunco e con un grande cece da un lato la fece fermare. < Dove sta andando, sola soletta, signorina? > < Ehm, io… io non so dove mi trovo > spiegò Alexandra guardando verso l’orizzonte sperando di scrutare il profilo della mamma. < Oh, questo non è affatto un buon posto per perdersi… > disse < Perché non lasci che ti offra un po’ di ospitalità a casa? > < Io, io veramente sono venuta con mamma… mi sta aspettando a Diagon Alley > < Diagon Alley? E perché tu stai qua? Lascia che ti aiuti a trovare la via giusta > disse afferrando la piccola Alexandra per una spalla. Ad un certo punto, un uomo dalla grandi dimensioni, con una lunga barba e dalla pancia prominente fece allontanare la vecchia strega da Alexandra. < Cosa ci fa una ragazzina come te, qua? > chiese con fare burbero l’omaccione. Alexandra spiegò di essersi persa e, senza fare altre domande, Hagrid, perché è così che si chiamava, la accompagnò finalmente a Diagon Alley.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Nimbus8069