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Autore: emmax5    29/08/2013    2 recensioni
Alla fine della quarta serie Phoebe aspetta un bambino che poi le viene sottratto dalla sorgente.
In un universo parallelo però quel bambino, anzi quella bambina è nata e decide di tornare indietro nel tempo per risolvere un problema. Quello che ignora è che è arrivata nel tempo giusto ma nella dimensione sbagliata, in una dimensione dove lei non è mai nata...come reagiranno le sorelle? Dakota riuscirà a trovare quello che cerca?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In meno di un’ora, Piper aveva messo in ordine e  preparato la camera degli ospiti.
Tutto era studiato per fare in modo che Dakota si sentisse a suo agio.
Piper aveva notato da subito che quello che aveva detto Leo aveva turbato profondamente sua nipote.
-Ecco qui Dakota. Se hai bisogno di qualcosa, non devi far altro che chiedere.-
Dakota annuì.
-Grazie zia. -
Era strano sentirsi chiamare zia, ma la cosa non le dispiaceva.
Si sedette sul letto e fece segno a Dakota di fare lo stesso.
- Dov’è andata la mamma?-
-Credo sia tornata alla redazione del giornale, aveva qualcosa di importante da finire.-
-Il che equivale a dire che per il momento non ha molta voglia di passare del tempo con me. -
Piper sospirò, anche se Dakota non aveva mai fatto parte della sua vita non poteva fare a meno di considerarla sua nipote, di sentirla come una parte di se stessa.
- Tesoro, sono sicura che le cose non stanno così. Credo che Phoebe abbia solo bisogno di un po’ di tempo per metabolizzare la situazione. Non era preparata al tuo arrivo, nessuna di noi lo era.-
-Non potevate esserlo, in questo mondo non sono mai nata. Mi chiedo  come sia potuto succedere.-
Piper le accarezzò i capelli e si concesse il tempo di farli passare tra le dita prima di rispondere.
- Dakota, è una storia molto lunga, e sinceramente, credo che tu ne debba parlare con tua madre.-
-Già lo credo anche io, anche se da quello che ho visto e capito, non mi sembra che lei mi abbia voluta o abbia lottato troppo per me, almeno non quanto la Phoebe della mia dimensione.-
-Ti voleva, ti voleva con tutta se stessa, te lo posso assicurare. E’ stata molto male quando ha perso te e tuo padre.-
Paige, poggiata allo stipite della porta, era arrivata in soccorso di Piper.
Dakota spostava lo sguardo da una zia all’altra, come se volesse confrontare le due versioni dei fatti in cerca di conferme.
Si schiarì la voce e fece per andarsene.
- Va bene. Adesso scusatemi, ho una cosa da fare.-
Le sorelle la guardarono sorprese.
-Dove vai? La cena sarà pronta tra meno di un’ora!-
-Tornerò in tempo zia Piper, promesso.-
Dakota si dissolse nell’aria, nello stesso modo tipico di suo padre.
-Somiglia molto a Phoebe non credi?-
Paige storse la bocca, in una smorfia di disapprovazione.
-Trovo che somigli molto di più a Cole, e non so se la cosa mi piace.-
Piper alzò un sopracciglio, non era troppo sorpresa dalla reazione di sua sorella, ma sperava in un comportamento più contenuto da parte sua.
-Andiamo Paige! E’ nostra nipote! E non mi sembra che sia malvagia, anzi, mi sembra confusa, spaesata e soprattutto io sento che è buona.-
-Ad essere sincera Piper, non credo sia nostra nipote, lo è di una Piper e Paige di un’altra dimensione. Hai forse dimenticato quello che era in grado di fare mentre era ancora nella pancia di sua madre? Non sappiamo chi è! Non possiamo permetterci di sottovalutare la situazione.-
Piper spazientita si alzò dal letto, costrinse Paige a spostarsi per poi chiudere la porta alle sue spalle.
- Adesso stammi a sentire perché ho intenzione di dirtelo una sola volta.
Me ne frego delle altre dimensioni e del destino differente che ci sia capitato in una di queste, nelle sue vene scorre il nostro stesso sangue, quello delle Halliwell e questo basta a fare di lei nostra nipote.
Ragion per cui, la tratterai nello stesso modo in cui hai trattato Chris e Wyatt quando sono tornati dal futuro, non voglio sentire allusioni o lamentele da parte tua, e soprattutto ti vieto categoricamente di fare qualche stupidaggine che possa compromettere il già precario equilibrio di questa situazione.
Dakota è confusa e credo che nella testa di Phoebe adesso ci sia il caos più assoluto, non c’è bisogno che ti ci metta anche tu con le tue paranoie.
Ti comporterai bene, sosterrai tua sorella e amerai tua nipote come è giusto che sia. Sono stata chiara?-
Paige guardò Piper con aria ostile e non troppo convinta.
- Ma se non  ricordo male non mi ero sbagliata sul conto di Cole, dovremmo aver imparato molto da quell’esperienza. Non sappiamo neanche perché sia venuta nel passato…-
- Sono certa che tutto sarà chiarito a tempo debito, per il momento è meglio avere pazienza. Paige sono stata chiara? Perché in caso contrario dovrai vedertela con me, non sto scherzando.-
Era chiaro che sua sorella non stesse scherzando, e Paige sapeva per esperienza che era meglio non farla arrabbiare.
Annuì.
-Cristallina direi. Farò la brava, promesso.-
-Bene.-
Piper aprì la porta e scese al piano inferiore, la discussione era conclusa.
Paige aspettò ancora qualche secondo prima di orbitare.
Su una cosa Piper aveva ragione, Phoebe non doveva essere proprio al meglio.
Phoebe, chiusa nel suo studio guardava il monitor del computer con aria assente.
Per quanto si sforzasse, non poteva fare a meno di pensare a Dakota, ai suoi occhi così uguali a quelli dell’uomo che aveva amato con una passione quasi disumana.
Dakota era sua figlia, su questo non nutriva alcun dubbio.
Aveva riconosciuto qualcosa di familiare in lei fin dal loro primo incontro, forse aveva riconosciuto Cole nel suo sguardo, o cosa più probabile aveva ritrovato se stessa in quel viso così giovane che chiedeva la sua fiducia.
Quando aveva realizzato la verità, non era riuscita a reprimere l’impulso di scappare e di nascondersi in un luogo sicuro in cui poter pensare e riprendere fiato.
Quando Paige apparve alle sue spalle, sobbalzò.
-Scusa, non volevo spaventarti.-
Phoebe si passò le mani sul viso e guardò sua sorella con aria spazientita.
-Maledizione Paige, mi ha fatto perdere dieci anni di vita. Sei una delle streghe più potenti che siano mai esistite, possibile che tu non abbia ancora imparato la magia di usare la porta o meglio ancora il telefono!-
Paige le rivolse un sorriso poco convinto.
- Scusa! Volevo solo essere sicura che tu stessi bene, sei scappata via.-
Phoebe si alzò e chiuse le tende del suo ufficio, sarebbe stato difficile spiegare come Paige fosse riuscita ad entrare senza essere vista da nessuno.
- Hai ragione. Scusami non volevo risponderti male, credo di avere i nervi a pezzi, sai con tutto quello che sta succedendo…-
Paige agitò la mano in aria, come a dire che era una cosa da niente e che l’aveva già perdonata.
-Non preoccuparti, non posso nemmeno immaginare cosa tu stia passando e poi non sei l’unica ad avere i nervi a pezzi, Piper mi ha appena fatto una ramanzina delle sue.-
Phoebe spense il computer e le rivolse tutta la sua attenzione.
- Ah si? Come mai?-
-Oh niente di cui tu debba preoccuparti, diciamo che abbiamo avuto una piccola divergenza di opinioni, ma l’abbiamo già risolta. E’ passata.-
-Sicura?-
-Sicurissima, stai tranquilla. Sarai a casa per cena? Piper sta preparando una delle sue cene di famiglia, e visto che è in onore di tua figlia, non credo tu possa mancare.-
Phoebe si tolse gli occhiali e si lascio andare sullo schienale della sedia.
-Mia figlia. E’così strano sentirlo dire. Ti confesso che sono molto confusa al riguardo, ma non posso scappare per sempre, non sarebbe giusto.-
Aspettò qualche secondo, giusto il tempo di vedere Paige annuire.
- Dakota come sta? Mio Dio, sono madre da meno di tre ore e già faccio pena. -
Paige si avvicinò a sua sorella.
- Non fai affatto pena, avevi solo bisogno di un po’ di tempo per riflettere, sistemeremo la situazione come abbiamo sempre fatto vedrai.-
-Si hai ragione. Cosa sta facendo Dakota?-
Paige aveva cercato di sviare la domanda, ma Phoebe era difficile da distrarre.
-Ecco a dire il vero, non so cosa stia facendo di preciso. Ha detto che aveva una cosa da fare e si è dileguata usando i suoi poteri.-
Phoebe scattò in piedi sbattendo le mani sulla scrivania.
-Come sarebbe a dire si è dileguata?-
Paige indietreggiò di un passo, aveva fretta di lasciare lo studio, quello non era di certo il giorno delle festa delle sorelle unite, sembrava il tutticontroPaigeday!
-Sarebbe a dire che si è smaterializzata, ma ha promesso a Piper che sarebbe tornata a casa per cena, quindi io non mi preoccuperei troppo.
Insomma è giovane e ribelle, lo siamo state tutte, forse anche lei aveva bisogno di un po’ di spazio.-
Phoebe tornò a sedersi e nascose il viso tra le mani.
-Una figlia giovane e ribelle. Spero non mi somigli troppo, altrimenti, cominciamo bene!-
 
 
 

  
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