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Autore: Birra fredda    29/08/2013    1 recensioni
La vita normale non è per tutti. Con vita normale intendo un qualcosa tipo: genitori rompiscatole, non permissivi, che credono i figli adolescenti dai santerelli del sabato sera, scuola odiata, professori visti come satana, compagni di classe con cui combinare solo guai, tanti trip in testa, escogitare modi per andare alla festa del secolo senza dire nulla ai genitori o mettere da parte dei soldi per il nuovo tour degli U2.
Ma io mi chiamo Nicole Haner mica per nulla, eh. E sono la figlia di Brian Elwin Haner Jr., meglio conosciuto come Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold, mica per nulla.
La mia vita non è normale, e proprio non so come potrebbe esserlo.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You will always be my heart.'
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Sospiro stancamente e riprendo fiato, appoggiandomi con i gomiti alla ringhiera. Ho raggiunto le scale. Missione compiuta. Scommessa vinta.
“Tieni” mi dice Connor, allungandomi una banconota da dieci. Anche se ha perso la scommessa, sorride. Sorride perché sa che mi sto riprendendo in fretta.
“E adesso come ci torno indietro?” chiedo sfinita, voltandomi verso i miei fratelli con l’ausilio delle stampelle.
“Non hai imparato la lezione, allora?”
Sussulto, zio è spuntato alle mie spalle insieme a zia Val, Ali e Nate. “Dov’è Brian?” mi chiede.
“È andato al bar, così ne abbiamo approfittato per fare una scommessa” risponde Connor con una risatina.
Sono stata in coma quasi due interi giorni, ho passato dieci, ehm... stupendi giorni in ospedale e domani finalmente uscirò per tornare a casa.
Mi è difficile camminare con le stampelle, anche perché sono ancora debole. Ieri non arrivavo neanche alla porta del reparto dove mi hanno confinata, invece oggi ho scommesso qualche soldo con Connor che sarei arrivata da sola almeno fino alla macchinetta del caffè che sta nel mezzo del corridoio che separa il mio reparto da quello della chirurgia toracica.
Un paio di giorni fa sono quasi caduta, per colpa di queste stupide scommesse. Ma, come zio mi ha appena ricordato, non ho imparato la lezione.
“Prima o poi cadrai, Nic” mi riprende zia Val, incrociando le braccia al petto.
“Avanti mamma” ride Alicia, avvolgendole le spalle con un braccio, “lasciala perdere.”
Zio Matt alza gli occhi al cielo e mi prende in braccio come se fossi una piuma. Strizzo l’occhio ai miei fratelli e ai miei cugini da sopra una sua spalla.
“Devo parlarti” mormoro a zio Matt, mentre si mette di lato per entrare nella mia stanza. “A te e ai Sevenfold.”
Bè, non ho ancora raccontato a nessuno che ho incontrato Jimmy ‘The Rev’. Non ne ho avuto il tempo. Di continuo nella mia camera si sono alternati medici, fisioterapisti, parenti, amici, membri dello staff della band... persino i Good Charlotte sono venuti a trovarmi.
Zio Matt mi lancia una veloce occhiata e annuisce col capo. Mi posa sul letto e si siede al mio fianco, mentre anche gli altri entrano.
“Come stai, Nic?” mi domanda subito Nathan, prendendo una sedia e sedendosi di fronte a me.
“Bene!” gli rispondo allegra. “Come vedi, riesco ad arrivare fino alle scale.”
“Nicole, non credo che sia prudente che tu...” ricomincia zia.
“Dài mamma, è pieno di dottori qui! Che vuoi che le succeda?” Nathan interrompe sua madre, sorridendo gioviale.
“E poi, zia, che credi? Che io e Connor non le stiamo vicini pronti a soccorrerla in caso di pericolo?” gli fa eco Jim, prendendo posto alla mia destra, dall’altro lato di zio Matt.
“Di nuovo con queste scommesse?”
Merda.
La testa di papà spunta dalla porta. L’uomo saluta con un cenno della mano la famiglia Sanders e si avvicina a noi.
“Meglio che vostra madre non ne sappia nulla, altrimenti ci farà a pezzi tutti quanti” continua, poggiando una mano sulla spalla di Connor, che si lascia andare a un sospiro di sollievo.
“Che dicono i medici? Domani si esce?” domando a mio padre speranzosa. I dottori hanno detto che domani uscirò, sempre se non trovano una qualsiasi scusante che possa farmi restare.
“Credono ancora che non sarebbe una cattiva idea se passassi qui qualche altro giorno, ma potrai uscire” mi risponde papà sorridendo.
“E... verrò a stare da te?”
Sospira e, guardando a terra, annuisce. “Potete...?”
“Certo” esclama zia Val, balzando in piedi dalla sua sedia.
Alicia mi strizza l’occhio alzandosi dalla sua sedia. Poi osservo tutti uscire fino a che papà non prende il posto lasciato libero da Jim.
“Ieri tua madre s’è infuriata, per questo” esordisce. “Ha detto che ora lei è perfettamente in grado di tenerti sotto controllo, quindi potresti tornare a casa.”
“Zia Val è ancora lì?”
“È andata via da qualche giorno” mi risponde velocemente papà. “Ma tu dimmi cosa preferiresti.”
“Io... se andassi a stare da mamma dovrei affrontare le scale ogni giorno...” abbozzo, “e poi... bè, mamma non è così forte da sorreggermi. E tu e Zacky lavorerete al disco, dunque potrò avere più pace... invece stando a casa...”
Lo vedo sopprimere una risata. È risaputo che mamma non dà pace a nessuno quando si è soli in casa. Posso già vederci tutt’e due sprofondate nel divano a guardare Gossip Girl, mentre i miei fratelli sono in garage a riparare la moto da cross.
“Allora preferisci venire a stare da me?”
“Sì” mormoro, “ma non dirlo a mamma.”
“Le dirò che lo abbiamo deciso insieme” mi dice lui sfoggiando un ampio sorriso. “Le dirò che da lei ci sono le scale e tu non te la senti ancora di affrontarle.”
Annuisco. “La verità è che mi piace vivere con te, Zack e Cherie” ammetto.
“Sul serio?”
“Sì” assicuro con forza. “All’inizio mi è dispiaciuto un sacco lasciare la mia vera casa, ma poi mi ha quasi fatto piacere. È molto più divertente stare con voi.”
“Grazie!” esclama Zack, entrando nella stanza insieme a zio Matt e Johnny.
Sorrido, un po’ impacciata. Adesso devo raccontare loro del mio viaggetto nell’Afterlife. Devo raccontare loro del mio incontro con James. Da dove diavolo posso cominciare?
Zio Matt torna ad occupare il suo posto, mentre Johnny e Zacky siedono di fronte a noi.
“Devo dirvi delle cose” incomincio, “a tutti voi.”
Mi fissano tutti e quattro, mentre io non ho il coraggio di guardare nessuno di loro.
“Mentre ero in coma ho incontrato The Rev” sputo fuori d’un fiato.
Me l’aspettavo quasi, la reazione che ora stanno avendo. A Zacky e a zio Matt si sono fatti subito gli occhi lucidi, Johnny ha esclamato ‘oh’ con fare meravigliato e papà ha spalancato tanto gli occhi che temo possano saltargli fuori i bulbi.
“Davvero?” mi chiede Zacky con voce rotta.
“Come l’hai trovato? Stava bene?” lo sovrappone Johnny.
“Che ti ha detto?” gli fa eco papà.
“Ma ne sei sicura? Non poteva essere solo un sogno?” conclude zio Matt.
Ridacchio appena e mi passo una mano tra i capelli. Zia Valary ha proprio ragione quando li definisce peggio dei bambini, penso divertita.
“Non era un sogno” dico con convinzione. “Mi sono svegliata in un posto molto, molto simile alla piccola spiaggia dietro la scogliera e lui era al mio fianco.”
“Ci credo che ti sei svegliata lì...” dice zio in un sussurro.
“Solo che... bè, era tutto un po’ diverso. La sabbia non era appiccicosa e non entrava nei vestiti. Era tutto più luminoso, più... puro” spiego. “E lui era vicino a me.”
“Com’era?” mi chiede subito papà.
“Era rimasto a ventotto anni. Non un chilo di troppo o una ruga. Era vestito con un pantaloncino e una maglietta della Vengeance University” dico, sorridendo appena a Zacky. “E aveva le ali del Deathbat.”
“Le ali del Deathbat?” esclama Johnny.
“Anche a me è parso strano” asserisco. “Gli ho chiesto se le sue ali non dovessero essere più angeliche ma lui ha cominciato a dire scemenze... alla fine mi ha detto che se l’era scelte lui.”
“E di cosa avete parlato?” domanda Zacky.
“Mi ha detto cosa stavate combinando voi qui mentre io ero in coma e mi ha detto che potevo decidere io se tornare o restare lì” dico, abbassando la voce senza rendermene conto. “E poi mi ha detto delle cose da dire a voi, dei messaggi da riferirvi... a ognuno di voi quattro.”
Credo che Johnny stia per piangere, così mi rivolgo a lui prima che a chiunque altro.
“Johnny...” lo chiamo, facendogli alzare lo sguardo verso di me. “James mi ha detto di dirti che le tue feste non batteranno mai le sue, ma che è comunque fiero dei tuoi progressi.”
Papà, al mio fianco, sghignazza. Johnny annuisce e si asciuga le lacrime con l’orlo della giacca.
“Mi ha detto che gli manca tantissimo prenderti in giro” gli dico con un mezzo sorriso, “che stai bene col tuo colore naturale di capelli, ma che ti preferirà sempre quando avevi la cresta da gallo... e che se vuoi parlargli non devi prima chiamarlo come se si trovasse dall’altro capo del mondo.”
Riesce a ridere persino lui, sebbene sia nascosto da un velo di lacrime che gli ricoprono il volto.
Zacky e  zio Matt anche mi sembrano propensi alle lacrime, così mi decido a rivolgermi a zio.
“Zio, il Rev vuole che tu sappia che considera te e zia Val sempre come la coppia più bella di sempre...”
Zio rompe in un singhiozzo soffocato, mormorando che Jimbo lo ripeteva sempre.
“Dice che Ali e Nate sono fantastici quanto voi due e gli piacciono i capelli di Alicia” continuo. “Poi ha detto che sei rimasto bello come ti aveva detto quella volta, dopo aver fatto l’operazione per correggere la vista e tu ti sei imbarazzato e che hai la voce più fottutamente bella del Mondo e riesci a farlo emozionare ogni volta che canti So Far Away.”
Bene. Stanno piangendo tutti e quattro.
Fanno tenerezza. Sono quattro uomini ancora muscolosi, che suonano musica metal, pieni di tatuaggi, e piangono disperati per il loro batt... per il loro fratello morto una ventina di anni fa.
“Zack...” chiamo, facendogli alzare lo sguardo velato di lacrime verso di me. “James mi ha detto di dirti che se non diminuisci col fumo e vai da lui tra qualche giorno, ti strapperà le orecchie a morsi e ci farà il purè di patate.”
Tutti ridacchiano appena, mentre Zacky si sforza di sorridere ma piange con veemenza nascondendosi il volto con le mani.
“Mi ha detto che Cherie è splendida e tu dovresti cominciare ad andare a correre, perché se continui così non reggerai i concerti” concludo, mentre lui comincia a singhiozzare violentemente.
“Il solito...” commenta papà, portando le ginocchia al petto.
Ora comincio a fare un po’ di fatica anche io, a proseguire col discorso. Mi guardo il polso sinistro segnato indelebilmente con un piccolo cuore nero, e mi faccio forza.
Mi volto appena a guardare mio padre, che mi osserva con gli occhi lucidi. “Papà, Jimmy è molto contento per te e Zacky” gli dico con un sorriso. “Ha detto che è si è sentito un po’ deluso da te, quando hai ricominciato con la storia del commercio delle armi. Mi ha detto che non si aspettava, che dopo aver corso un rischio così grande anni addietro, potessi riprendere un’attività tanto disonesta quanto pericolosa...” Un singhiozzo lo scuote, così mi affretto a continuare. “Ma mi ha detto che, soprattutto, è orgoglioso di te per la fermezza con cui hai deciso di smetterla, per la relazione con Zack e anche per l’ottimo padre che dimostri essere... con me in modo particolare.”
Mi blocco un attimo. “Poi mi ha detto che in quest’ultimo periodo vi ha sentiti distanti, principalmente a te papà...”
“Lo... lo so” spasima lui, e non so se si stia rivolgendo a me o direttamente a James.
“Ha detto che non dovete allontanare il suo ricordo per non soffrire” dico, posando una mano sulla spalla scossa dai tremiti di mio padre, “perché così gli rendete più difficile il compito di starvi accanto.”
“Sono stato un completo idiota... ma... ma non riuscivo più a parlarti come facevo prima, Jimbo... non sapevo se eri realmente al mio fianco...”
“Papà” dico in sussurro, avvicinandomi a lui. “Me lo ha assicurato lui stesso” lo rassicuro, “che è sempre al nostro fianco.”









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Ciao a tutti :D
Come vedete in questo capitolo finalmente Nicole sta meglio, si è svegliata dal coma e ha parlato ai Sevenfold del suo incontro con Jimmy (che poi, ho quasi pianto scrivendo di loro che piangevano, ma vabbè...).

Grazie mille a tutti quelli che resisteranno fino alla fine, a tutti quelli che recensiscono e che hanno messo la FF tra le preferite e le seguite.
Un forte abbraccio,
Echelon_Sun
  
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