Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Aryuna    04/03/2008    6 recensioni
Kagome e Inuyasha, odiati compagni di classe e di banco da tre lunghissimi anni. Kagome, stanca di venir presa di mira dal mezzodemone, organizza una vendetta con sua cugina Kikyo, ex-fidanzata del ragazzo. L'ho scritta assieme ad Emiko92. La storia, il progetto e l'ambientazione sono mie, gli sviluppi e i dialoghi li abbiamo scritti assieme! E' la mia prima fanfict, speriamo bene! (siate indulgenti, è pure abbastanza lunga)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La vendetta

Rieccomi con il capitolo del giorno. Oggi penso che non riuscirò a metterne altri (poi chissà, si può sempre sperare!), perché devo cominciare a progettare una storia per un concorso! Spero di mantenere la media di un cap al giorno, per non lasciarvi sulle spine troppo a lungo (anche io odio quando una fic non continua per mesi XD). Baci a tutti!

Il primo ritardo di Inuyasha




Kagome si svegliò. Era quasi certa di aver sentito la porta di casa che si chiudeva, ma dalla sua stanza non poteva averlo sentito. Si sollevò lentamente, stropicciandosi gli occhi. Ci mise un po’, prima di realizzare che era in salone. Aveva la sua trapunta che la copriva. Perché era lì?

Improvvisamente, ricordò tutto del giorno precedente: Inuyasha, il Novilunio, perché era venuto lì.

<< Inuyasha? >> chiamò sottovoce. Si sentiva una stupida. Non rispose nessuno, che si fosse sognata tutto? Vide i libri di inglese sparsi sul tavolo. Era impossibile che fosse stato un sogno. Ma chi l’aveva coperta con la trapunta? Inuyasha era salito in camera sua a prenderla?

Sospirò. Era inutile farsi tutte queste domande. Si alzò, e riportò il piumone nella sua stanza. Fece un secondo viaggio per i libri.

<< Kagome, sei già in piedi? >> chiamò la madre, uscendo dalla sua stanza.

<< Oh, mamma, mi sono svegliata poco fa >> rispose lei, lanciando i libri del giorno nella cartella.

<< Il tuo amico? >>

<< Oh >> disse Kagome arrossendo << è andato via dopo un po’ che studiavamo >>

Quando la madre scese a preparare la colazione, Kagome si rifugiò sotto la doccia. Se anche sua mare si ricordava di Inuyasha, era davvero venuto là.

Sospirando, si mise la divisa scolastica, e scese le scale.

<< Esci subito, Kagome? >> chiese la madre vedendola mangiare rapidamente.

<< Si, non voglio arrivare in ritardo >> rispose Kagome, tagliando corto. Prima ancora che Sota fosse sceso a mangiare, lei era già uscita.

Era una mattinata fredda, Kagome si affrettò ad arrivare alla metro. Essendo in anticipo, non era troppo affollata.

Incrociò Hojo e Yuka alla fermata, così fece il tratto di strada fino alla scuola in compagnia.

<< Senti Kagome, hai studiato storia? >> chiese Yuka d’un tratto.

Kagome impallidì.

<< S…storia? >> balbettò con una faccia da funerale.

<< Si, oggi interroga, non hai ricevuto il giro di telefonate? >>

Il suo silenzio fu eloquente. Hojo cambiò il discorso, ma Kagome rimase zitta fino al suo arrivo a scuola.

Sango cercò di calmarla con l’aiuto di Miroku, ma finirono per litigare tra loro riguardo una certa Shima del primo anno, che, secondo Sango, gli stava facendo la corte.

Kagome andò totalmente nel panico. Kikyo tentò di tranquillizzarla.

<< Guarda, Kagome, se tu fingi di sapere tutto, con sguardo sicuro, lui non ti chiamerà per dispetto. Io lo faccio sempre >> le consigliò con tranquillità.

<< Parli facile tu, hai sempre lo sguardo sicuro! >> borbottò la cugina dirigendosi verso la sua classe.

Posò la cartella sul banco, e si sedette. Aveva l’impressione che mancasse qualcosa. La cartella ce l’aveva, il banco era al suo posto, la borsa era sopra… sopra?!

Scattò in piedi fissando il banco incredula. Era impossibile! Ogni giorno, per tre anni, Inuyasha era stato seduto su quel banco tutte le mattine. Che fine aveva fatto quella mattina?

La campanella squillò, e una risata riportò Kagome alla realtà.

<< Kuhuhuhu… Buongiorno studenti, pronti al massacro? >> disse il professor Naraku con un ghigno, entrando al preciso squillo della campana.

Kagome deglutì. Credeva che fosse impossibile risollevare il suo umore, in preda al terrore, in presenza di Naraku, ma quando Inuyasha si fiondò nella classe, con la borsa a tracolla e tutto sudato per la corsa, si illuminò.

<< Kuhuhuhu, Inuyasha. Adesso arriviamo anche in ritardo? Sono sicuro che preferisci restare fuori dalla classe >>

<< Ma prof, è arrivato solo con quattro secondi di ritardo! >>

Tutta la classe si voltò a fissare Kagome. Primo, perché nessuno, prima d’ora, si era opposto a una decisione di Naraku. Secondo… Kagome che difendeva Inuyasha? Questo era impossibile, come il sole che sorge ad occidente!

Naraku rimase a fissarla in silenzio, spiazzato. Ma questo non durò che per pochi secondi. Il solito ghigno riapparve sul suo volto.

<< Ebbene, questo mi porta a pensare che la signorina Higurashi desidera essere interrogata per prima >> disse fissandola maligno con gli occhi rossi.

Kagome deglutì. Ora si che erano guai. Il poco colorito che aveva riacquistato sparì, e il suo cervello cominciò a fare i capricci.

Ehm… allora, di cosa parlava il modulo numero 8? C’era una data importante, ne sono sicura, qual’era? cominciò a pensare mentre si avviava alla lavagna. Se avesse potuto vedersi, avrebbe notato che strava tremando come una foglia.

Inuyasha la guardava severo, come per rimproverargli un gesto molto stupido.

<< Molto bene, Higurashi. Il tuo sacrificio permette a Inuyasha di rimanere in classe… ad aspettare il suo turno. Si, perché tu sarai il secondo >> aggiunse in tono minaccioso all’occhiata innocente dell’hanyou che si avviava al banco.

<< Allora, Higurashi, parlami dell’argomento del giorno >> disse poggiandosi comodamente alla cattedra.

<< A…argomento? >> balbettò Kagome cominciando a torturarsi le dita.

<< Si, Higurashi, argomento. E’ una parola, sai >>

La classe trattenne una risata. Pessimo inizio, Kagome cominciò a sudare freddo.

Questo finché la porta non venne spalancata con una… folata di vento?

Naraku osservò l’entrata infastidito, mentre Kagome rimaneva immobile al suo posto.

<< Professoressa Kagura. Solitamente, si bussa >> disse con un ghigno.

<< Tu bussi alla mia porta, Naraku? >> chiese lei entrando, aprendo il ventaglio minacciosa. Gli studenti si rifugiarono sotto i banchi.

<< Ebbene, cosa desidera? >>

Kagura fissò il suo sguardo su Kagome.

<< Lei. Mi serve >> disse rapida e gelida. Kagome si irrigidì al “Kuhuhuhu” che ne seguì.

<< E’ interrogata, Kagura, mi spiace. Ritenta un'altra volta >> disse Naraku ridacchiando.

<< Ah si? >> disse lei, sorridendo furba << Ho il permesso della preside di convocare tutti gli studenti che voglio per organizzare lo spettacolo natalizio. Vuoi discutere con lei? >>

Naraku la squadrò.

<< Ebbene, prenditela. Mi divertirò con il prossimo >>

Kagome lanciò un’occhiata preoccupata a Inuyasha, che a sua volta stava guardando la scena incredulo, ed era l’unico a non essersi rifugiato sotto il suo banco.

Anche lui la guardò, con uno… sguardo implorante? Forse era solo una sua impressione.

Sango entrò, alle spalle di Kagura, accompagnata da Kikyo, forse per assicurarsi che la professoressa non avesse affettato nessuno.

<< Bene, Higurashi, vieni con me >> disse lei voltandosi. Kagome fissò Inuyasha un’altra volta. Era decisamente implorante. Si rivolse a Sango, con il medesimo sguardo. L’amica la guardò perplessa, fu Kikyo a capire quello scambio di occhiate. Sussurrò qualcosa a Sango, che la guardò confusa.

<< Allora? Muoviamoci, non abbiamo tutto l’anno per questo spettacolo. Oppure preferisci restare all’interrogazione, Kagome? >> chiese Kagura divertita. Sango si avvicinò alla professoressa.

<< Ehm, scusi, stavo pensando… >> cominciò la ragazza, per poi sussurrarle qualcosa all’orecchio.

<< Oh, giusto… ci sarà utile >> approvò lei, per poi indicare Inuyasha << Tu, vieni con me >>

<< Anche lui? >> ringhiò Naraku fulminandola. Ma lei non si preoccupò minimamente di quello sguardo.

<< Si, anche lui >> disse calma, sventolandosi con il ventaglio.

<< Posso conoscere la sua utilità? >> chiese Naraku visibilmente irritato.

<< Stiamo risparmiando, quindi usiamo gli youkai come operai >> spiegò Kagura alzando il mento, con un gesto di superiorità.

<< Non è uno youkai! >> ringhiò lui, alzandosi in piedi.

<< Oh, sono sicura che lui e Koga formeranno un’ottima squadra. D’altronde, Sesshomaru si è rifiutato, ho bisogno di un sostituto >> rispose lei facendogli cenno di seguirla. Inuyasha si alzò e si avviò alla porta. Prima di uscire, seguito da Kagome, la sua occhiata verso Naraku fu eloquente… “Non ridi più adesso, eh?”

Kikyo affiancò Kagome, rapidamente, mentre la ragazza assaporava la libertà dei corridoi scolastici.

<< Ho fatto bene a dirgli di farlo uscire? >> mormorò lanciando un’occhiata a Inuyasha.

<< Oh, non sai quanto! E’ colpa mia se Naraku voleva massacrarlo >> rispose lei in un sussurrò.

<< Kikyo! Sango! >> chiamò Kagura, e le ragazze la raggiunsero subito << Andate a chiamare le vostre classi, e Ayame e Jinenji del secondo della prima sezione. Così possiamo cominciare a lavorare >>

Le due annuirono, e li superarono dirigendosi alle classi. Kagome rimase con Inuyasha, mentre Kagura entrava in sala professori per prendere il progetto dello spettacolo.

<< Ehm… >> cominciò lei, evitando il suo sguardo << come mai sei arrivato in ritardo? >>

<< Perché sono dovuto tornare a casa a cambiarmi dopo che sono rimasto da te >> disse lui fissandola, fino a costringerla a guardarlo negli occhi ambrati. Non era più abituata a vederlo così, dopo aver passato una notte intera con lui in forma umana.

<< Perché mi guardi strano? >> chiese perplesso.

<< Mi sto riabituando alla presenza delle orecchie da cane >> commentò lei ironica. Lui distolse lo sguardo. Era sicura che stesse trattenendo un sorriso.

<< Sei stata sciocca prima. Mi andava bene di restare fuori dalla classe >> la rimproverò pensando all’interrogazione appena evitata.

<< Oh, scusa allora! La prossima volta te la cavi da solo >> brontolò lei distogliendo lo sguardo a sua volta. Cafone.

Lui sospirò rassegnato.

<< Scema, non dico che mi è dispiaciuto! Ma dovresti pensare di più a te. Io ho una vita per recuperare gli anni scolastici, tu no >>

Kagome non sapeva se mantenere la modalità arrabbiata. Non le andava di litigarci.

<< Quanti anni hai? >>. La domanda le uscì spontanea. Inuyasha rimase sorpreso, ma sorrise.

<< Vuoi saperlo? Puoi metterti paura >> disse ridacchiando.

<< Non prendermi in giro! Non mi spaventerò >> brontolò lei, fissandolo convinta.

<< Ho circa duecento anni >> disse con un sorriso soddisfatto.

<< COSA?! >> urlò lei, ma Inuyasha le tappò immediatamente la bocca.

<< Sei impazzita? E meno male che non ti spaventavi! >> ringhiò lui fissandola severo.

<< S…scusa >> balbettò lei << ma sono rimasta sorpresa >> ammise arrossendo.

<< Perché arrosisci? >> chiese l’hanyou perplesso. Kagome non rispose. Forse, FORSE, un giorno gli avrebbe domandato il pensiero che le ronzava nella testa in quel momento.

<< Ehi, pretendo la mia porzione di pranzo anche oggi >> ridacchiò lui cambiando discorso.

<< E chi ti dice che te lo darò? >> lo stuzzicò lei, curiosa della risposta.

Lui non rispose subito, ma alla fine sorrise maligno.

<< Sai, parli nel sonno >> disse osservandola minaccioso << ci sono delle cose interessanti che la gente potrebbe venire a sapere >>

Kagome arrossì improvvisamente.

<< Oh no! Non mi dire che hai sentito quello che ho detto >>

<< Tu avrai pure dormito, ma io ho passato la notte in bianco >> disse lui serio.

Kagome lo fissò imbronciata.

<< E va bene >> cedette infine << avrai il pranzo >>

Lui sorrise soddisfatto, e Kagome vide Sango che li raggiungeva con Ayame e Jinenji, il figlio dell’infermiera. Anche lui era un hanyou, ma non era fortunato come Inuyasha. Non aveva molto di umano, ma uno strano muso da tasso e due grandissimi occhi azzurri. Inoltre era altissimo, e molto robusto. Ma, malgrado le apparenze, aveva un animo gentile, e non avrebbe fatto male a una mosca.

<< Kagome, devi farmi un monumento! Sono io ad averti proposto alla prof per lo spettacolo teatrale >> disse Sango raggiungendola. Kagome sorrise riconoscente. Qualunque, e dico qualunque cosa, era meglio di un’interrogazione di Naraku. Anche lo spettacolo teatrale.

Il corridoio si popolò, e Kagome cercò Inuyasha con lo sguardo per non perderlo di vista. Troppo tardi, era già impegnato in una discussione con Koga.

<< Vai sempai, prendilo a calci! >> tifava Ayame allegra. Il resto degli studenti si tirò indietro per non venire coinvolti.

<< Lo spettacolo natalizio è di competenza dell’ultimo anno, cosa ci fai tu qui? >> ringhiò Koga minaccioso.

<< Sono stato convocato, lupetto >> rispose lui beffardo, senza cedere alla provocazione. Incredibile, pensò Kagome.

<< Stamattina non c’eri, avrei sentito la tua puzza. Sei arrivato tardi? >> ridacchiò Koga incrociando le braccia. Inuyasha lo fulminò con lo sguardo. Ecco, come non detto.

<< E’ arrivato tardi per colpa tua >>. Kagome si prese un colpo. Sesshomaru era alle sue spalle, ma non l’aveva sentito arrivare. La sua voce profonda la spaventò.

<< C…come? >> balbettò confusa. Sesshomaru non le aveva mai rivolto la parola prima, era alquanto sorpresa.

<< Aveva il tuo odore addosso >> tagliò corto lui con il suo fare gelido, per poi superarla e andarsene. Kagome lo fissò allibita. Il suo odore addosso? Le voci dei due contendenti tornarono ad occupare le sue orecchie, e si voltò a guardare la discussione, che stava rapidamente degenerando in rissa.

<< Ti taglio a fette, massa di pulci! >> ringhiò Inuyasha facendo scrocchiare le mani.

<< Provaci, cane randagio >> lo aizzò Koga con sicurezza, guardandolo altezzoso.

Inuyasha si slanciò in avanti, quando sentì un vento improvviso, e si buttò a terra. Giusto in tempo. Koga lo imitò, e due lame di vento li sorpassarono. Entrambi avevano lo sguardo di chi è appena scampato alla morte.

<< Cosa state combinando, branco di incapaci? >> ringhiò Kagura chiudendo il ventaglio con uno scatto << vi sembra il momento di picchiarvi? >>

I due deglutirono, negando energicamente con la testa.

<< Tu, Inuyasha, tornatene in classe se devi darmi problemi >>

<< Ha comiciato lui >> brontolò l’hanyou. Kagome alzò gli occhi al cielo. Il solito infantile.

<< Non mi importa chi ha cominciato, vuoi tornare in classe? >> chiese lei minacciosa.

Inuyasha analizzò le due opzioni. Kagura o Naraku. Abbassò la testa sbuffando.

<< Scusi >> disse con un tono difficilmente udibile. Ma Kagura si accontentò, e fece cenno agli alunni di seguirla. Kagome si accorse in quel momento che, lei, Sango e Kikyo escluse, gli studenti erano tutti appiatiti sul pavimento.

Koga si alzò, ignorando Ayame che si offriva di aiutarlo, e se ne andò. Kagome, con un sospiro, raggiunse Inuyasha, che era rimasto seduto per terra crucciato.

<< Muoviamoci, o ci rimanda in classe davvero >> disse offrendogli una mano. Come Koga prima di lui, anche lui si alzò da solo ignorandola. Kagome sospirò, e lo seguì.

<< Ho visto Sesshomaru >> disse lei ignorando il suo fare scontroso << mi ha detto una cosa >>

Dato che lui non la degnava di uno sguardo, decise di continuare per conto suo.

<< Ha detto che avevi il mio odore addosso >>. Lui sussultò. << Perché? >> chiese allora lei curiosa.

Lui la guardò per un attimo, poi con un sorrisino furbo accellerò il passo, lasciandola indietro.

<< Ehi, Inuyasha! Rispondimi! E dai! >> gli urlò dietro lei fermandosi. Ma lui non la degnò di uno sguardo.

<< Uffa! Aspettami! >> gridò correndogli dietro.

  
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