Titolo: Would you be my queen,
Nami?;
Autore:
Vitzi;
Fandom: One
Piece;
Tipologia:
One-shot
{1167 parole;
Personaggi/Pairing:
Rufy; Nami; {RuNami;
Rating: Verde;
Genere: Sentimentale;
Romantico; Fluff;
Avvertimenti:
Slice of
Life;
Binks
Challenge: #42Ristorante»
#2Amore;
ONE
PIECE ©1997 Eiichiro Oda.
Would you be my queen, Nami?
L'abito
che aveva indossato quella sera risaltava terribilmente i suoi occhi.
Ne era parecchio soddisfatta, dopo varie peripezie -e grazie al leale
consiglio di Robin- era finalmente riuscita a trovare il vestito
adatto. Era molto semplice, ma aveva un che di regale. Sembrava anche
molto costoso a vederlo, ma chi la conosceva bene sapeva che,
convincendo la povera commessa, era riuscita a pagare un prezzo a dir
poco stracciato. Nonostante, nel suo bellissimo abito succinto blu, e
con una bellissima rosa dello stesso colore fra i capelli, si
sentisse una vera regina, qualcosa la turbava: il suo capitano stava
tardando terribilmente. Non era da lui, dopotutto, combinare guai la
sera dell'anniversario, era da una mese che avevano organizzato
quella serata.
Seduta al tavolo del lussuoso ristorante di una
delle isole più belle del Nuovo Mondo, Nami si chiedeva dove
diavolo
si fosse cacciato quell'idiota del suo compagno.
«Mi scusi,
posso chiederle se è pronta per ordinare?»
La voce del cameriere
la riscosse dai suoi pensieri, si voltò cortesemente e
sorrise: «Sì
grazie, meglio mettersi avanti.»
«Sta aspettando qualcuno?»
chiese ancora l'uomo, lanciando uno sguardo fulmineo alla porta, dove
Nami si era incantata.
«Sì.», il cameriere notò una
nota
furiosa nella suo tono pacato.
«Preferisce aspettare?» preferì
domandare, onde dover disturbare di nuovo la cliente.
«Non
importa, tanto so cosa prende, piuttosto si prepari a scrivere un bel
po'.» sospirò, iniziando a sfogliare il
menù.
Era ancora
immersa nella dettatura, quando, circa una decina di minuti dopo, una
mano le sfiorò la spalla.
«Scusa il ritardo.»
La
navigatrice, in un'altra occasione, si sarebbe di certo messa a
gridare, infuriata, ma, avendo gli occhi di tutti puntati addosso, si
limitò ad alzare uno sguardo minaccioso verso il capitano.
«Cos-»,
senza volerlo il rossore si impossessò del suo viso.
Non aveva
mai visto Rufy così e mai si sarebbe aspettata di vederlo.
Era in
smoking, la cravatta era slacciata, i capelli erano arruffati e il
suo sguardo era serio e concentrato.
«Deve prendere
qualcos'altro?»
Il cameriere si defilò, prima che la navigatrice
potesse rispondere, con tutto quello che aveva ordinato sarebbe stato
meglio informare subito la cucina.
Nami lo lasciò perdere, era
piuttosto sconvolta dalla vista del suo capitano, nonché
-almeno per
quella sera- suo ragazzo.
«Non vedo l'ora di mangiare.» sospirò
quest'ultimo, spaparanzandosi sulla sedia e mettendo entrambe le mani
sullo stomaco.
Nami sorrise e si versò altro saké, era
incredibile come quell'aspetto donasse all'ignaro Rufy. Lo trovava
molto più attraente, con quel look selvaggio e da poco di
buono
avrebbe potuto far cadere ai suoi piedi chiunque.
«Oi Rufy, chi
ti ha conciato così?» domandò, ruotando
il bicchiere che teneva
fra le mani, per far prendere al saké più gusto.
Quello si
rimise composto e si versò a sua volta la bevanda nel calice.
«È
stato Sanji, ha detto che per te era importante che mi vestissi bene
in un locale così lussuoso. E poi mi ha anche dato alcune
regole su
come comportarmi, altrimenti niente più carne per almeno un
mese.»
«Inoltre in questo modo non ti riconosceranno.»
continuò la
navigatrice, alludendo soprattutto al fatto che del cappello di
paglia non c'era traccia.
«Già.», bevve un sorso, poi
domandò:
«Non sei arrabbiata perché sono in
ritardo?»
Nami pensò che
solo un idiota avrebbe posto una domanda del genere ad un'impaziente
fidanzata, per cui si limitò a rispondere: «Lo
ero, prima di
vederti. Mi hai sorpresa con questo tuo nuovo look.»
Rufy si alzò
dal tavolo, facendo strisciare la sedia, in modo da causare uno
stridio tale da far voltare tutti i presenti. Si avvicinò a
Nami e
le mise una mano sulla guancia, sorridendo. La ragazza notò
che il
cappello ce l'aveva eccome, sulla schiena, foderato da un telo nero.
Lo guardò interrogativa, era rossore quello che si era
formato
sulle sue guance? E cos'era quel movimento improvviso?
Quando lo
vide allungarsi verso di lei, infilarle il cappello per poi
inginocchiarsi, il suo cuore perse un battito.
«Aspetta Rufy, si
fa alla fine della cena. Come faccio a mangiare se...»
cercò di
dire, sentendosi improvvisamente fuori luogo. Era agitata e stava
iniziando a sudare, era davvero giunto il momento tanto atteso?
Il
ragazzo le lanciò uno sguardo fanciullesco, uno dei tanti
che da
sempre le riservava per tranquillizzarla.
«Non ce la faccio ad
aspettare, devo dirtelo adesso.»
Tirò fuori dalla tasca un
cofanetto e, tenendolo in una mano, lo aprì con l'altra.
Quello che
Nami aveva sempre sognato -nonostante si vergognasse ad ammetterlo-
stava per avverarsi. Riaprì gli occhi, che per l'emozione si
erano
chiusi, e si portò una mano alla bocca velocemente.
L'anello,
d'argento, era piccolo e semplice, sopra si poteva notare un piccolo
mandarino inciso. Era una sciocchezza, una cosa da Rufy, ma Nami non
aveva mai visto niente di più bello.
Prima che il ragazzo avesse
il tempo di farle la tanto attesa proposta, la donna si
gettò su di
lui, abbracciandolo.
«Nami aspetta.» sospirò, stringendola a
sé.
«Voglio sposarti.» le sussurrò lei in un
orecchio,
lasciando che persino il cuore del capitano sussultasse.
La
allontanò da sé e le prese la mano, sotto lo
sguardo addolcito dei
presenti, gli infilò il piccolo anello e, facendo un
sospiro, le
chiese: «Vuoi diventare la mia regina, Nami?».
La navigatrice,
tentando di mantenere un tono calmo e di trattenere le lacrime
-diamine, era proprio una piagnucolona!- esclamò:
«Sì, sarò
felice di essere la regina dei p-»
Il moro la baciò con
trasporto, mentre dal pubblico provenivano applausi e fischi di
approvazione.
«Shh, è il nostro segreto.- le sussurrò
il
capitano, dopo averla separata da sé. -Non vorrai che ci
caccino
fuori, no?»
Nami arrossì e lo baciò di nuovo, per poi tornare
la spavalda ragazzina di sempre.
«Parli proprio tu, che lo urli
sempre ai quattro venti! Sai da quant'era che volevo dirlo?»
«Mi
dispiace, ma stasera proprio no.»
«Perché solo stasera? Che
strano, proprio la sera adatta!»
«Sanji mi ha costretto a
comportarmi così!»
«Quindi la carne è più importante di
me?»
«Ecco... ovviamente tu e la carne...»
«Per quello sei
arrivato in ritardo? Ti stavi ingozzando?»
«Veramente Chopper
aveva preso l'anello per un attimo e l'ha perso, per cui per trovarlo
ho dovuto sudare parecchio.»
Nami diede un pugno affettuoso alla
spalla di Rufy, ponendo fine a quell'assurda lite.
«Idiota di un
capitano!»
Entrambi si sorrisero, rendendosi conto di essere uno
di fronte all'altra, in ginocchio sul pavimento di un ristorante di
lusso. Si alzarono e ripresero quella serata da dove era terminata,
con una nuova luce negli occhi e un sentimento più forte nel
cuore.
L'anello non era l'unica differenza rispetto a quando entrambi
erano entrati, i due sarebbero usciti da quel locale da veri
fidanzati e presto sarebbero stati una vera
famiglia. Quella nuova consapevolezza faceva rabbrividire entrambi,
quante difficoltà li attendevano ancora per mare, per quanto
tempo
quel sentimento sarebbe durato? Si presero per mano e si sorrisero di
nuovo.
Si amavano, quello era l'importante al momento, d'ora in
avanti niente li avrebbe più separati; nemmeno la carne o i
soldi.
Mugiwara's
Crew's Corner:
Scusate per il
lieve ritardo, ma sono stata malata
-in Agosto, sì ;__;- e
non sono riuscita a scrivere.
Spero di farmi perdonare con questa One Shot,
spero che sia di vostro
gradimento.
Volevo riprendere il titolo,
qua i personaggi sono un po'
più adulti,
è un futuro non troppo
lontano.
Ditemi se i personaggi non sono IC,
ci tengo molto su questo punto.
Spero che la Shot non vi abbia delusi!
Ringrazio i lettori silenziosi,
quelli che hanno messo la raccolta fra
le seguite/ricordate/preferite e chi recensisce,
grazie davvero siete
tantissimi <3
Vi saluto, alla prossima!
Vi lascio con il Capitano <3 Al 4 Settembre :)
Vitzi