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Autore: Clara_Oswin    29/08/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1
“Di quel che successe dopo, ricordavo molto poco… dopo aver svelato ad Eric la mia vera identità non è cambiato nulla. Ha deciso di sposare ugualmente lei . Mi tuffai in mare e ritornai dalla mia famiglia, le mie sorelle, mio padre, Sebastian Flounder… Rimasi nella mia stanza a piangere credo per settimane. Ma poi capii che anche nel profondo del mare, arriva un raggio di sole..”
Se le cose non fossero andate come noi sappiamo, ma in maniera diversa? se Eric avesse scelto Vanessa e non Ariel? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariel, Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel pomeriggio Arren tornò a fare visita ad Ariel, l’aspettò davanti alla finestra come la prima volta, ad un tratto vide fluttuare dei morbidi capelli rossi. Ariel si sporse dalla finestra e lo salutò, facendogli cenno di aspettare li . Dopo qualche minuto scese, tra i capelli aveva ancora l’anemone di mare – “ciao” le disse – “ciao, alla fine sei venuto” – chiese lei ironicamente di buon umore – “dovevo, una certa principessa aveva “dimenticato” un certo pettine” – “si, ma questa certa principessa ha dovuto pettinarsi con la spazzola della sorella…” – gli sorrise lei – “vorrei andare in un posto”- iniziò Ariel seria – “ in un posto che non ho mai fatto vedere a nessuno. “ – lo guardò negli occhi – “però tu mi ispiri fiducia” – “se vuoi posso non venire, non è necessario che io stia li con te. Dovevo riportarti il pettine, la missione è compiuta “ – la salutò e fece per andarsene – “no! Resta, è un posto in cui ci sono delle cose un po’ “particolari”  e non tutti le capiscono” – “oh, ma io adoro le cose particolari! Se non mi piacessero non starei qui a parlare con te!” – le rispose lui scherzando. Ariel gli sorrise e iniziarono a nuotare verso la grotta. Nuotarono per un po’ ed infine arrivarono,  Ariel stava spostando la pietra –“Aspetta!” – la fermò Arren –“ lo faccio io!” – spostò la pietra ed entrarono. Dentro alcune cose erano andate distrutte, ricordava bene quando suo padre l’aveva sorpresa con la statua di Eric. Arren era stupefatto e guardava tutto con meraviglia, Ariel l’osservava attentamente; Arren nuotò verso alcuni oggetti – “sono … sono incredibili…” – si girò attorno –“ ma perché è tutto distrutto?” – “mio padre scoprì questo posto… e scoprì che avevo portato qui la statua di Eric… quando gli dissi che l’amavo non la prese bene .” – disse lei guardandosi attorno. – “non è andato tutto distrutto! Posso aiutarti a sistemarlo se vuoi.” – le rispose raccogliendo dei cocci da una mensola. Ariel lo guardò – “ davvero mi aiuteresti? Ti andrebbe?” – “si, perché no...” - . si misero dapprima a togliere tutti gli oggetti distrutti e irrecuperabili, poi iniziarono a sistemare gli oggetti negli anfratti. –“di questo che ne devo fare?” – disse Arren prendendo in mano un pezzo di un volto . Ariel sgranò gli occhi, poi cercò di fare finta di niente ma lui se ne accorse. “Ah, e così sei tu Eric…” – disse studiando attentamente quel pezzo di marmo. Ariel si girò – “come lo sai che è lui?” – “il tuo sguardo spensierato si è intristito di colpo” – Ariel non proferì parola, si limitò a continuare a mettere in ordine –“allora, cosa vuoi che ne faccia di lui?” – “buttalo… portalo lontano dalla mia vista, non lo voglio più vedere” –“così non concluderai mai niente, se vuoi disfarti di lui lo devi fare tu .” – le disse porgendole il volto tra le mani. Ariel lo strinse nelle sue piccole manine. –“questo pomeriggio, vieni con me, mi difarrò per sempre di lui.” – Arren le sorrise un po’ intristito e continuò a mettere in ordine. –“oh per fortuna questa non è andata distrutta!” – disse Ariel esaminandola bene – “cos’è?” – le chiese Arren incuriosito –“Scottle dice che si chiama ballerina , danza sulle punte dei piedi” – girò la manopola e il carion emise una dolce melodia – “dev’essere difficile ballare su quei piedi” – ridacchiò lui. Ariel guardava affascinata la ballerina che si muoveva – “ti piacerebbe poter ballare, vero?” – “Arren, continui a stupirmi” – gli rispose guardandolo con attenzione – “spero in positivo” – rise lui – “possiamo farlo anche noi se vuoi” – le porse la sua mano invitandola a ballare – “ma non abbiamo la musica!”- protestò lei. Arren ricaricò il carion; Ariel gli diede la sua mano, si trovavano l’uno di fronte all’altro –“Ariel stiamo entrando, ci sei?”- “sono le voci di Flounder e Sebastian” – disse ricomponendosi abbandonando le mani di lui. –“oh! Hai messo in ordine, ti ci voleva proprio signorinella!” – la rimbeccò Sebastian –“ah…” – continuò guardando quel ragazzo – “a quanto pare hai trovato un'altra balia che ti ha rimessa in riga!” – Arren rise di gusto, Ariel invece se la prese e diventò rossa paonazza. E con l’aiuto di altre due pinne, (e due chele) continuarono a mettere a posto.  Dopo circa un’oretta la grotta era tornata al suo antico splendore. Le cose che conteneva erano diminuite notevolmente ma avevano fatto spazio a nuovi ricordi. – “ecco, per commemorare la nuova collezione che farò rinuncio al mio adorato pettine… ne comprerò un altro” – disse Ariel tornata raggiante mettendo il pettine in bella vista –“il pettine? Quel pettine? In cosa consiste la tua nuova collezione?” – chiese avvicinandosi a lei incuriosito Arren – “da oggi voglio collezionare i ricordi.” – disse lei guardando il pettine amorevolmente –“e cosa ricorda quel pettine?” – “il nostro primo incontro”. -
Quella pomeriggio Ariel, Flounder, Sebastian e Arren andarono sulla spiaggia, la stessa spiaggia in cui Ariel aveva portato Eric dopo avergli salvato la vita. Ariel si sedette sulla costa, Sebastian si mise accanto a lei, Arren e Flounder stavano il più possibile vicino senza uscire completamente dall’acqua. –“era l’ora che lo facessi! Sono fiero di te!” – le disse Sebastian. Ariel scavò con le mani un buco nella sabbia, abbastanza largo da poterci mettere dentro il volto. –“devo andare avanti, non vivere nel ricordo. Lui ha trovato la sua strada, adesso tocca a me essere felice” – sorrise malinconica e finalmente seppellì il volto. Si rituffò in acqua e andò dai suoi amici, Ariel e Flounder s’immersero e li precedettero, Arren rimase a fissare il castello e Sebastian rimase li con lui. Dalla terrazza si affacciò il principe. Aveva la faccia tutt’altro che le felice, probabilmente le cose non stavano andando come dovevano andare –“e così è lui… è lui il mio rivale…” – “si… quel bipede umano!” – disse Sebastian – “ Arren, giusto? Toglimi una curiosità… il tuo nome non è un nome molto comune, sarai per caso quell’Arren…” – “Sebastian,” – l’interuppe lui –“ si, sono io.” – “Avevo qualche sospetto… Ah se quella signorinella avesse studiato di più Storia dell’ascesa del popolo del mare! Ma voi quindi cosa ci fate qui?”- “La mia venuta qui era piuttosto casuale… come l’incontro con la vostra protetta.  Ma adesso ho un obbiettivo” – “disse guardando il sole che tramontava – “ Me ne sono innamorato, e farò di tutto per farle scordare Eric. Prima di chiedere la mano a sua maestà, voglio conoscerla. Conoscerla in veste non ufficiale, vedere se può funzionare tra di noi… sapete meglio di me Sebastian, quando noi popolo del mare scegliamo un compagno, lo è per la vita. Ariel aveva scelto Eric per tutta la vita… ma io ho incontrato lei e l’ho scelta per la vita. Non è una cosa che può essere controllata. Capita e basta.” – Arren era molto profondo e si vedeva che stava parlando con il cuore. Sebastian annuì – “ il popolo del mare vive un’eternità, l’essere umano solo un centinaio d’anni, lo sai ragazzo mio che il tuo obbiettivo non è affatto semplice, vero?” – “non è mai semplice quando si sceglie il meglio….”- detto questo Arren e Sebastian s’immersero avvolti dalle onde nere del mare.
  
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