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Autore: scImMIA    06/03/2008    8 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno ragazzi e ragazze. Inanzitutto vi comunico che sono davvero stanca: stanca del solito tran-tran, stanca delle continue corse, e anche un po' stanca per colpa di questa fic ... Hem, n°17 non stavo parlando di te e quindi non ... No,no aspetta! Trattineniti per favore! ... Troppo tardi, è scoppiato a piangere di nuovo ... 18, per cortesia, potresti ... Grazie mille.
Forse mi sono spiegata male: il fatto che molto ultimamente, per una lunga serie di motivi che preferisco non elencare perchè vi tedierei soltanto, stò provando dentro di me qualcosa che ... Beh, passiamo alle recensioni adesso (grazie a tutti XD).

Swwtcicia: Trunks è il migliore, il più bono, il più sexy ... E chi più ne ha più ne metta :) già che ci siamo diciamo che è anche un po' tortellino XD. Vegeta verrà tratto in salvo ma non adesso, forse tra un pochino ... Per il momento spero vivamente che il nuovo capitolo ti piaccia. Un bacione*

Angelo Azzurro: Mi fa davvero tanto piacere che la storia continui a piacerti e che la notizia dei "tanti capitoli" non ti sia dispiaciuta. Magari, qualcuno in una landa desolata, si stà strappando i capelli al solo pensiero di doversi assorbire degli altri aggiornamenti strampalati. Devo dire che se fossi stata davvero fedele al personaggio Mirai Trunks non avrebbe mai approffittato in maniera così subdola la sua prestanza fisica ... Insomma se ci pensiamo bene sarebbe diventato rosso dall'imbarazzo e basta visto che è un ragazzo puro e sincero ... Che bello, lo vorrei sposare. Spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacione

folg_89: Vegeta= Morte e Distruzione! Comunque i dottori capiranno di che pasta sono fatti questi sayan ... Ma non ora, sicuramente nel prossimo capitolo. Anche se in questo non c'è ancora la carneficina che richiedi (non sò ma io t'immagino saltellante sulla sedia mentre dici "Sangue, sangue, sangue, sangue") spero che ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi se ti garba. Un bacio

LadyDreamer: L'equilibrio tra i momenti seri e quelli comici mi viene senza troppa difficoltà: il fatto è che dopo un po' sono io per prima a stancarmi del "polpettone melodrammatico" e quindi alleggerisco ... Mi fà davvero piacere che la storia nonostante tutto continui a piacerti. Purtroppo x la strage dovrai aspettare. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo se hai voglia e tempo. Anche a te un bacio

Nion: Il fatto di "nuova arrivata" non è inteso per novizia su EFP, ma nuova tra i recensitori di questa stupida storia :D. Per sapere come continuerà non dovrai fare altro che continuare a leggere. Spero che anche questo ti piaccia. Un bacione enorme.

MartaSaru: Inizio dicendoti che questa storia non avrà risvolti riguardanti spionaggi internazionali o cose simili, sorry. Mi fà davvero piacere che la storia continui a piacerti ... Me commossa TT.TT . Spero tantissimissimo che anche questo chap ti piaccia. Un bacione grosso-grosso
PS: Per la recensione alla tua storia: non darci troppo peso, ero completamente fusa! XD Spero di non dover aspettare davvero un mese prima dell'aggiornamento! Beh, ancora Ciao :)


Ok, per ora vi lascio leggere il capitolo in santa pace. Vi comunicherò alcune cosette a fine capitolo. Vi auguro una buona lettura :)

 

 

CAPITOLO 32
- UN VECCHIETTO DAVVERO GENTILE -


L'ora di pranzo arrivò abbastanza in fretta. Dalla mia postazione in sala corsia riuscivo a vedere una moltitudine di persone, tra le quali dottori e famigliari di pazienti, che attraversavano il corridoio in direzione del caro bar. In quel momento la fame da sayan non era ancora sopraggiunta ... Mentre tutti gli altri si andavano ad ingozzare io potevo tranquillamente girare l'ospedale in lungo e in largo per indagare sul fantomatico "Reparto Ricerca". Quando vidi che tra quelle tranquille personcine vi erano anche il dottor Oshi e il ricercatore Ito, mi alzai e senza dare nell'occhio mi diressi nella direzione in cui li avevo visti arrivare.

Un corridoio uguale all'altro, nessun elemento che li differenziasse ... Fortuna che avevo un buon senso dell'orientamento. Trovai la sala TAC e quella per le radiografie ... Il famoso reparto sembrava introvabile. Mi avvicinai a una delle tante cartine che si trovavano sul percorso e la studiai nuovamente: avevo seguito tutte le indicazioni purtroppo però mi ritrovavo ad un punto morto ... sembrava che la stanza fosse isolata da tutto il resto.
"Eppure dev'essere qui intorno, non c'è dubbio! ... Accidenti a quello che ha disegnato questo sgorbio!" ... in effetti di quella cartina si capiva ben poco.
Poi una voce elettronica proveniente da un altoparlante mi fece sussultare: «Il dottor Ito è richiesto in Reparto ricerca».
La stanza era nei paraggi, di questo ne ero più che sicuro ...
Sentii dei pesanti passi alle spalle e la voce di qualcuno ... Stava borbottando qualcosa ... Dovevo sparire al più presto.


«DOTTORE RICHIESTO IN REPARTO RICERCA! »

« Massì ho capito! Non sono mica scemo! Ma porca ... Una di queste volte lo rompo quel computer maledetto ... » si guardò nervosamente l'orologio da polso finemente decorato e grugnì ferocemente: « ... Anche lui però che palle! Peggio di un orologio svizzero! Mica una volta che mi lasci un minuto in più per il pranzo ... ». Si fermò e si tolse gli occhiali, estrasse un piccolo fazzolettino di velluto blu e lo utilizzò per pulire le lenti. Dopo la pulizia rimise al proprio posto i due oggetti: fazzoletto in tasca, occhiali sul naso. Prima di proseguire si voltò dietro varie volte: prima da una parte, poi dall'altra ... Non poteva sapere che in realtà fossi sopra di lui.
Dopo aver espresso un cenno di disinteresse, si rivoltò nuovamente e proseguì per la sua strada ... Se qualcuno mi avesse visto in quel momento mi avrebbe scambiato facilmente per un geco gigante o qualcosa di simile.
Il giovane ricercatore si fermò dinanzi a una bianca parete ... Alzò il braccio destro e lo poggiò su di essa. Al contatto una parte di questa si mosse rivelando una scala ...
"EH?! Ma perché diavolo è nascosto?!!"
Quando il ricercatore oltrepassò la porta misteriosa e se la richiuse dietro di sé, mi staccai dal soffitto e corsi verso la parete ... Osservai meglio e dovevo ammettere che la porta era mascherata alla perfezione, solo una minuscola targhetta quasi invisibile vi era a fianco e su si essa vie era inciso ( a caratteri microscopici ovviamente) "Reparto Ricerca". Alzai lo sguardo verso l'architrave e poi mi allontanai di pochi passi senza però staccare gli occhi dalla porta ...
"E' invisibile ..."
Dopo alcuni secondi d'indecisione decisi di aprirla leggermente e spiarvi: una vecchia scala di metallo scuro scendeva in profondità ...
Per evitare eventuali rumori decisi di galleggiare e seguire il percorso obbligato ... Alla fine della lunga scalinata arrugginita giunsi nei pressi di un'altra porta e questa volta era una come tante: chiara, semplice e semiaperta ... Una luce fioca fuoriusciva dall'apertura ...
Non ci pensai due volte e sbirciai all'interno: una lunghissima scrivania attaccata alla parete mediante dei grossi ganci era letteralmente sommersa di scartoffie, piccoli attrezzi da laboratorio e alcuni microscopi; le pareti spoglie da qualsiasi poster o calendario e piene di piccole crepe rendevano l'ambiente ancor più deprimente; una luce rossastra proveniente da una piccola abajour lasciata in un angolo illuminava appena la stanza ed altri mucchi composti da foglini e foglietti gettati nell'angolo opposto ... Dinanzi alla scrivania, su di una moderna sedia dotata di piccole rotelle, un omaccione robusto si grattava la pancia mentre il ricercatore Ito passeggiava nervosamente per la stanza alzando polvere ...
« Io proprio non capisco perché tu voglia continuare a lavorare in questo postaccio ... Ci sono i due nuovissimi reparti che sono a dir poco stupendi! Pensa, sono talmente nuovi che non sono stati ancora segnati sulle mappe! »
Ito bloccò la passeggiata e guardò in cagnesco il compagno « Lo so bene che ci sono due nuovi reparti ... Purtroppo però, per causa di cose, sono costretto a venire qui. Qualcosa in contrario?! »
L'omaccione incominciò a fare "avan scoperta" ... «No, nulla ... Me lo chiedevo così, per curiosità ...»
Il giovane fulminò il collega per via dei suoi gesti poco carini ... « HEI!! Non sai che esistono i fazzoletti?! Ma con chi sto parlando? Con un bambino scaccolone delle elementari?! »
L'omone si guardò il dito dopodiché sorrise « Ah, scusami ... Hahaha »
Ito riprese a camminare nervosamente « Vè a che razza di persone mi tocca sottostare ... »
Il compare fece finta di non sentire dopodiché domandò: « A che pensi? »
« A una cosa grossa, molto grossa ... » si fermò nuovamente « ... Ma anche un po' fuori norma ».
« Haaaa, vedi allora che c'è un motivo se ti rintani qui sotto?! Comunque vedi di utilizzare tutto il tempo che puoi perché ho sentito che a breve cementeranno la porta eliminando definitivamente questo sottospecie di bunker »
« Davvero?! E quando? »
« La prossima settimana forse. Sai com'è, questa stanzaccia si trova nell'ala vecchia dell'ospedale e sarà da demolire e ricostruire ... »
« ... »
« Già - già ... » l'omone si alzò a fatica dalla sedia e si diresse verso il collega « ... Vedi di concludere in fretta le tue pazzie perché al di fuori di questa stanza non hai possibilità: se ti pesco sei fritto. Sono stato chiaro? »
« ... Trasparente ... »
« Molto bene! » diede una forte pacca alla spalla del compagno e scoppiò in una grassa risata quando gli occhiali del giovane caddero a terra per via del grosso colpo.
Quando vidi l'uomo avvicinarsi alla porta per aprirla scattai in volo e mi incollai al soffitto. La porta si spalancò e l'omone rasato la oltrepasso per metà.
« Un'ultima cosa dottor Ito ... »
La voce leggermente insicura: « ... Sì? ... »
« Questa è l'ultima volta che concedo a te e a quel pazzoide di Oshi di combinare un imbroglio simile ... Dopo questo non ce ne saranno altri. Vedete di non fare irritare qualcuno di pericoloso o d’importante perché altrimenti il prestigio dell'ospedale andrà a farsi benedire ... »
Ito questa volta sembrava sicuro di sé: « Non si preoccupi, c'è solo un marmocchio ... »
« Non è detto che un marmocchio non sia pericoloso ... Vedete di non farlo arrabbiare troppo ... »

Quando l'omone se ne andò lasciando Ito solo, sorrisi ...


«... Vedete di non farlo arrabbiare troppo...»

"Troppo tardi ..."

La porta si richiuse ermeticamente e l'uomo abbandonò il campo. Scesi dal soffitto, mi accostai alla porta e guardai dentro al buco della serratura: il giovane era ora seduto malamente sulla sedia e si faceva girare come una giostra con le gambe. Il trillo di un cellulare lo fece bloccare improvvisamente. Prima sbandò un poco poi rispose alla chiamata ...
« Pronto ... Ah, sei tu ... Che c'è? Qualcosa di nuovo? ... » iniziò a far passare le dita affusolate tra i capelli laccati
« ... Ah, davvero non c'è? E tu come ... » sorrise beffardo mentre la mano destra continuava a torturare i capelli
« ... Dovevo immaginarlo, sembri proprio un maniaco sai? ... Eh, adesso dici? ... No guarda, non posso proprio ... » abbandonò la cura del cuoio capelluto e si voltò completamente verso la scrivania
« ... Mi hanno appena detto che chiuderanno presto il vecchio reparto ricerca e quindi mi devo dare da fare finché ne ho la possibilità ... Me l'ha detto quello scaricatore di porto ... Odioso dici? Non dirlo a me ... » afferrò una penna color blu e iniziò a martellarla sulla superficie di legno
« ... Beh, divertiti allora. Ah, una cosa ... Se ne hai la possibilità riportalo in sala operatoria. Quel poco che abbiamo preso non è abbastanza, me ne serve di più se lo voglio studiare come si deve ... Dove? Beh, riapri l'incisione che abbiamo fatto ieri e poi la richiudi. Facile no? Ora ti lascio ... Sì, sì, sì. Stai attento tu piuttosto ... ». Chiuse la chiamata dopodiché lanciò con forza la penna al muro incrinandola leggermente ...
Senza alzarsi dalla sedia, si spinse con le gambe verso l'ala ovest della scrivania e incominciò a scuotere alcune boccette contenenti vari liquidi ... Quello che mi fece rabbrividire maggiormente fu quello color porpora ...


Mi allontanai silenzioso e feci ritorno al bianco corridoio ...
Ero livido ...
La mia vendetta sarebbe stata terribile ...

Mi allontanai e mi diressi verso la corsia. Quando fui là trovai un'amara sorpresa: il letto vuoto.
I pugni chiusi tremavano ...
Poche ore ... solo poche ore e quel macello sarebbe finalmente finito.
Mi diressi verso la hall dell'ospedale e oltrepassai le porte scorrevoli. Mi andai ad addentrare in un vicolo buio dopodiché spiccai in volo. Dovevo trovare un buon posto dove portare Vegeta dopo la fuga, non potevo riportarlo in quella grotta polverosa ...
Alla vista di un grosso edificio color crema mi bloccai d'impulso. Vidi la nonna che era sempre intenta alle cure del giardino mentre il nonno accarezzava il suo microscopico micetto ... La Capsule Corporation sarebbe stato un ottimo posto e di certo i nonni non mi avrebbero impedito di trascorrere un po' di tempo lì con loro, anzi, ma il problema non riguardava loro ... La Bulma di quel presente mi era apparsa come tutt'altra persona: arrogante, spocchiosa, ipocrita e molto più vigliacca di quel che potessi mai immaginare. Alla fine era colpa sua se in quel tempo non esistevo: la sua sciocca pusillanimità l'aveva portata ad accettare gli eventi e a rincorrere vane speranze ...
Pensai poi a come si sarebbe comportata se avessi portato nuovamente il principe sotto il suo tetto ... Non osavo immaginare.
Il fatto che mi fece prendere con decisione la scelta di passare oltre fu il percepire uno strano groviglio di auree provenire all'interno della casa ...
Schifato, offeso e avvilito mi allontanai il più velocemente possibile.

Le colline verdi e le grandi foreste si fondevano impercettibilmente diventando ai miei occhi soltanto una grande macchia di colore. Le acque del mare si alzavano e s'infrangevano al mio passaggio creando poi nella volta celeste dei piccoli arcobaleni ...
A distanza di un intero giorno nulla era cambiato di quello spoglio rifugio: tutto era perfettamente al suo posto. Afferrai la mia fidata spada e la allacciai com'era mia consuetudine fare dopodiché mi alzai nuovamente in volo in direzione dei monti Paoz.
Ben lontano dalla graziosa casetta incominciai a percepire l'aura del signor Goku e del piccolo Gohan e capii dal loro livello che molto evidentemente si stavano sottoponendo a un sano allenamento.
Quando però arrivai nei pressi della casa, notai che i due non erano fuori a menarsi come avevo immaginato. Sorrisi al pensiero che i due si stessero felicemente abbuffando ... Povera Chichi, mi faceva una tale tenerezza a volte ...
Dopo essermi posto vari quesiti, giunsi ad una conclusione: non potevo portare lì Vegeta. I motivi per quella mia scelta erano parecchi: innanzitutto in quell'ambiente caldo e accogliente non sarebbe stata gradita la presenza del principe (questo da parte della signora ) mentre se Vegeta si fosse svegliato nella casa del suo più grande rivale non ci avrebbe pensato due volte prima di uccidermi ... La cosa poi sarebbe diventata sicuramente per lui moto di umiliazione quindi era meglio evitare. Poi la casetta anche se accogliente era pur sempre piccina e sarebbe stato sciocco pretendere così tanto, inoltre vi era appena stato un malato, non mi sembrava carino portarne un'altro.
Sbuffai alquanto deluso dalle brutte prospettive che mi si erano presentate ...
Feci dietro front in direzione dell'ospedale. A quel punto mi ritrovavo costretto a portarlo alla Capsule Corporation, là almeno avrebbe ricevuto le giuste cure ... L'importante era tenere Bulma da parte.

Nei pressi della grande casa gialla atterrai e con passo fermo m’indirizzai verso l'ingresso. A metà percorso un tizio mi si parò dinanzi sbarrandomi la strada: « Hei ragazzo! Tu leggi molti libri? ».
Anche se ero alquanto infastidito, cercai di rispondere in modo educato: « No, purtroppo ho poco tempo per farlo. Ora però dovrei andare quindi se lei gentilmente potesse ... ».
Cercai di aggirarlo da destra ma lui mi placcò nuovamente: « Uno? Due? Tre? Quanti ragazzo? Non farti pregare, quest'anno c'è anche un magnifico premio in palio per il miglior lettore! »
« Non mi interessa, grazie » finalmente riuscii ad aggirare l'ostacolo e proseguire di alcuni passi ma lui mi stava accollato come una sanguisuga ...
« Un grandissimo premio giovanotto! Un fantastico viaggio! »
« Ah, sì?... » risposi con aria scocciata ... Mi stava davvero infastidendo.
« Sì pensi, è un viaggio di una settimana nelle splendide isole del Sud!! »
A quelle parole mi bloccai ...

« Isole del Sud ha detto?! »
« Sì ragazzo »
A quelle tre paroline mi tornarono in mente il signor Crillin e il simpatico vecchietto che vivevano su quell'isola sperduta ...
« L'ISOLA DEL GENIO!! Ma perché non mi è venuto in mente!? Potrei portarlo là ... Sì, adesso andrò a chiedere e poi ... » mi voltai verso quel venditore da strapazzo « Grazie mille ma non mi serve niente. Le auguro una buona giornata! ». Fregandomene della gente intorno spiccai in volo in direzione dell'isola del genio delle tartarughe.


Durante il "lungo" viaggio mi diedi dello sciocco più volte, alla prima difficoltà mi stavo per abbattere e lasciare che il destino decidesse per me ... Se mi fossi soffermato maggiormente sulla questione la casa del vecchietto mi sarebbe venuta subito in mente!
Non sapevo esattamente dove fosse questa casa e perciò incominciai e perlustrare le piccole isolette una ad una ... Fortuna volle che tra le prime ne trovai una che catturò immediatamente la mia attenzione: era microscopica e sopra di essa vi era una piccola casetta rosa con sopra scritto "Kame House". Di sicuro doveva essere quella.
Atterrai sulla calda sabbia sprofondando leggermente e m’indirizzai verso la porta d'ingresso. Prima di bussare controllai velocemente che fossi presentabile ...
Dopo il classico "Toc-Toc" attesi qualche secondo, poi un minuto intero ma nessuno si era presentato.
Bussai nuovamente ma anche quella volta nessuno accorse ad aprire la porta. Mi allontanai e andai a sbirciare nella finestra a fianco della porta che era bella spalancata: riuscii a scorgere un carinissimo salottino ma non vi era nessuno all'interno.
All'improvviso sentii un piccolo ciocco e successivamente del brusio provenire dal piano superiore.
"Ma allora c'è qualcuno ... Incominciavo a temere di aver trovato una casa disabitata".
Quando incominciai a sentire che il trambusto si avvicinava sempre più al piano inferiore, bussai nuovamente ... Questa volta giunse qualcuno o meglio, qualcosa ...
La porta si spalancò all'improvviso e qualcosa di peloso mi s’incollò al viso. Inoltre questo "coso" (e dico coso perché non avevo ancora capito di che cosa si trattasse) piagnucolava e ripeteva quasi di continuo: « HAAAA, YAMCHA! Finalmente sei tornato, mi sei mancato amico mio!! BUAAAAAA!! ».
Un'altro buffo personaggio dalle sembianze suine entrò in scena: « Smettila Pual, non lo vedi? Non è Yamcha ».
La piccola palla di pelo blu mi si staccò di dosso rapidamente e mi osservò con occhi languidi per colpa di due piccole lacrimucce ... Gli sorrisi teneramente perché anche se era il compagno d'avventure di Yamcha era davvero buffo: « Mi spiace tanto. Credevo che fosse Yamcha ».
« Fa niente, non ti preoccupare » dissi mentre mi rialzavo da terra.
Il piccolo suino, con un altezzoso modo di fare, sorseggiò un goccio di spremuta d'arancia che aveva con se e mi scrutò accigliato: « Dì un po' e tu chi saresti? ».
« Io ... » ero già pronto per rispondere quando il piccolo batuffolo peloso saltò sù e rispose al posto mio: « Non parlargli con quel tono, Oloong! Lui è il giovane del futuro venuto per salvare la Terra! Mostra un po' più di rispetto! ».
Il maialetto ringhiò contro l'amico svolazzante e gli sbraitò contro: « E io come facevo a saperlo, eh?! E anche te poi ... Di balla ne potevi sparare anche una più piccola! »
« Ma che balla e balla! Guarda che io l'ho visto quando ha sconfitto quel mostro di Freezer! Non ero rimasto alla Capsule Corporation a mangiare spiedini, IO! ».
Oloong ringhiò nuovamente e guardò in cagnesco il compare. Tra i due iniziò uno scambio di: insulti e prese in giro da una parte mentre sgridate e prediche dall'altra ... Mi avevano completamente ignorato.
« Hemm ... Scusate ... »
Il piccolo Pual si staccò dal suino e mi venne vicino e mi parlò con la sua vocina acuta: « Scusaci tanto. Dicci pure ».
« Io ero venuto per parlare con il maestro Muten. E' in casa? »
Il maiale incominciò a ravanarsi nel naso dopodiché rispose: « Certo che è in casa ... L'unico problema è che adesso si trova al bagno con una delle sue "rivistine" ... E' un vero depravato ».
« MA SE LE LEGGI ANCHE TU! VERGOGNATI! »
Oloong sorrise sornione e nel frattempo lanciò lontano il "bottino": « Infatti non ho mai detto che lui è l'unico, Hehehe ... »

Ero senza parole ... Davvero, ero sconcertato! « Ah, capisco ... Allora che faccio? Posso aspettare o mi conviene passare più tardi? ».
Il gatto fluttuando mi girò attorno un paio di volte: « No, rimani un po'. E' da tanto che non abbiamo ospiti! »
« Già ... » iniziò a sentenziare Oloong « ... Crillin non porta a casa mai nessuno di interessante. Arriva sempre solo come un cane! E ultimamente le donne nei dintorni sono talmente rare ... E' proprio ingiusto il mondo »
« Ma che diavolo stai farfugliando, Oloong? Comunque ... » rivolgendosi a me « ... Ti andrebbe una spremuta mentre attendiamo il maestro? ».
Sorrisi al micetto: « Sei molto gentile, accetto volentieri ».
Il suino si mise a braccia conserte e chiuse ermeticamente gli occhi. Sbuffò esasperato e ricominciò a sparlare sul vecchietto: « Ah, lascia perdere. Prima che quello esca saranno già trascorsi almeno sei anni e nel frattempo noi magari siamo già belli stecchiti per colpa di un qualche invasore spaziale! Sarà stato anche un maestro ma ora come ora è talmente rimbambito che ... »
« Oloong ... »
« Pual, non mi interrompere! stavo dicendo: quel vecchiaccio celebroleso è ormai alla fru... »
« Oloong ... »
Un'ombra scura si abbatté sul piccolo e tarchiato essere ...

SDONG!!
« E IO ALLORA SAREI UN VECCHIACCIO RIMBAMBITO E CELEBROLESO, EH?! MA ADESSO TI FACCIO ALLO SPIEDO COSI' VEDIAMO COME RIDI DOPO!!! » Un vecchietto vestito con una canottiera bianca, un paio di larghi pantaloni viola e un grosso paio di occhiali era apparso dinanzi a noi mostrandoci una presa di potere ...
« HAIO! Mi hai fatto male vecchiardo che non sei altro! »
« Oloong mostra più rispetto per il maestro!! » il gatto prese il volo e si avvicinò agli altri che continuavano a discutere animatamente ... Mi avevano ignorato ancora TT_TT ... Che gabbia di matti!
Tossii volutamente e finalmente attirai l'attenzione del Genio delle tartarughe di mare: « Ma tu sei il ragazzo del futuro! Che ci fai qui? Porti grandi notizie? »
« Non proprio comunque ho bisogno di parlarle di una questione importante »
« Beh, allora accomodati dentro ».
Sotto richiesta seguii l'anziano maestro all'interno della piccola casetta e dopo aver gentilmente chiesto agli altri due di lasciare me e il Genio soli, incominciai a raccontargli tutto: chi ero in realtà, il problema di Vegeta, la brutta vicenda che era ancora in corso all'ospedale e poi il vero motivo della mia venuta.
Per tutto il racconto mi ascoltò attento senza perdersi nemmeno una sillaba. Quando finalmente ebbi terminato, mi lasciai cadere sul morbido divanetto rosso.
Il Genio sorseggiò un goccio di the « Allora tu sei figlio di Vegeta ... E' davvero incredibile. Con questo si spiegano molte cose tra cui anche la sfuriata con Bulma ... »
« Purtroppo ero fuori di me ... Mi spiace tanto se le sono sembrato sgarbato »
« Se le cose che hai detto ti sembrano giuste non ti devi scusare con nessuno. Ognuno ha il diritto di esporre il proprio modo di pensare, giusto? »
« Sono perfettamente d'accordo ».
« Per la questione della strana malattia non so che dire: prima Goku poi Vegeta ... Sembra proprio che il destino ce l'abbia con voi sayan! Stai in guardia ragazzo »
Sorrisi compiaciuto « Starò attento »
« E poi brutto fattaccio quello dell'ospedale, è davvero incredibile che esistano persone così tanto crudeli al mondo. Già, è proprio una brutta faccenda ... » deglutii al solo pensiero di quell'orribile posto.
« Comunque ... » bevve un'altro goccio del suo the svuotando così il bicchiere « ... per me sta bene: puoi portare qui Vegeta ».

Balzai in piedi come un grillo dalla gioia. Non ci potevo credere ... Aveva accettato!
Gli saltai addosso e lo abbracciai con forza: « Grazie, grazie, grazie! Lei non può sapere quanto questo significhi per me! »
« Sì però si dovrà accontentare, purtroppo non abbiamo tantissimo spazio ... Hai! Piano, piano »
Allentai la stretta ma non per questo la mia euforia era scemata.
« Non le saremo di disturbo, giuro! »
« Ah, ma non farti problemi ... »
« HEI VECCHIO! A NOI NON CI PENSI?! CON QUEL VEGETA NEI PARAGGI MORIREMO TUTTI NEL GIRO DI POCHE ORE!! »
Genio osservava serio il nuovo arrivato mentre io mi ritrovavo nuovamente in bilico, con la terribile paura che il maestro potesse cambiare idea. Per fortuna nulla cambiò: « Oloong ... Sbaglio o vi avevamo chiesto di lasciarci parlare in pace? »
Il maialetto sorrise e guardò il parquet imbarazzato « Beh, in effetti eravate soli no? »
« Sì ma non dovevate spiare, sapete anche voi che non è gesto carino. Vergognatevi! Pual vieni fuori anche tu, tanto lo so che sei lì dietro. Ormai vi conosco bene ... ». Il piccolo gattino comparve anch'egli vicino al porcellino e incominciò a strofinare tra loro quelle che potevano essere chiamate "mani": « Mi spiace tanto ma ha insistito e allora ... »
« Poche storie ragazzi, Trunks mi aveva confidato delle cose molto intime e comunque sappiate che aiuto ben volentieri questo giovane: ha fatto tanto per noi e acconsentire alla sua richiesta mi sembra il minimo che possa fare. Adesso però tenetevi pronti perché vi ... » appoggiando una mano sulla sua magra spalla, bloccai Muten e presi io la parola: « Di queste questioni ne avrei parlato anche con voi e per questo non c'era bisogno di spiarci. Comunque vorrei che per il momento queste rivelazioni non escano da questa casa. Posso avere la vostra parola? »
« Certo » « Certamente »
« Pual ... Mi raccomando soprattutto con te, non farne parola con Yamcha. So che per te sarà difficile ma te lo chiedo per favore: non voglio che Bulma sappia almeno, non ora ...» Il gattino blu annuì deciso.

Mi alzai dal divano e mi diressi verso l'uscita.
« Beh, adesso dove vai? » chiese curioso il gentile vecchietto.
Poggiai una mano allo stipite e guardai lontano, verso il mare azzurro ...
« Vado a salvare papà ».

 

 

 

 

... Continua? ...

 

 


Continuerà, su questo potete stare tranquilli. Il fatto che vi stavo anticipando prima era questo: purtroppo, da un po' di tempo a questa parte, stò incominciando a provare un senso di repulsione per questa storia ... Non ne sò il motivo ma è davvero così. Per questo ho preso la decisione di fare una piccola pausa di una settimana per fare in modo che questa sensazione mi passi e magari evitare un'improvviso e brusco blocco dello scrittore. Inoltre ho bisogno di un po' di tempo per riordinare le idee ... Credetemi, ho una confusione incredibile.
Con questo vi dò appuntamento a: LUNEDI' 17 MARZO (sì, cyborg, ho detto proprio 17 ... finalmente ti sei rimaesso tranquillo).
Spero tanto di rivedervi tutti per allora e coloro che magari sono rimasti indietro portranno recuperare senza correre troppo.

Un bacione a tutti e grazie per il continuo sostegno.
scImMIA

  
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