Era passata una settimana. Xavier mi teneva chiusa in casa sua, quando andava a caccia mi portava un po’ di sangue dalla vittime, ormai ero al limite della sopportazione.
<< Xavier voglio andare a lavorare, non ce la faccio più a stare in casa. >> dissi, Xavier era appena tornato dal lavoro.
<< Te l’ho già detto tu non ci torni. >> mi rispose.
<< Ma sto bene, ho bisogno di fare qualcosa. >>
<< Mi è arrivata una lettera oggi. >> Lo sapevo che avrebbe cambiato l’argomento.
<< Non cambiare discorso, Xavier >>
<< Non sto cambiando discorso >> Mi rispose con il suo visetto da ‘ io non ho fatto niente’.
<< Si, come no ed io sono un’umana. >> gli risposi e subito capii di aver sbagliato perché sentii dal suo odore di averlo ferito.
<< Guarda che riguarda anche te questa lettera Krystal. >> il suo tono era cambiata, sembrava quasi arrabbiato, lo capivo.
<< Perché? Che succede? >>
<< Ci sarà una riunione con i capi ed i loro bracci destri di tutte le Agenzie di Cacciatori >> mi rispose.
<< No, ti prego tutto tranne le riunioni. >> Xavier era il Presidente dell’Agenzia dive lavoravo ed io il suo braccio destro, le riunioni erano una noia mortale.
<< Invece si, sarà domani alle 13. >>
<< Mi posso dare malata? >> chiesi con la speranza che mi lasciasse a casa.
<< Ma scusa non avevi appena detto di stare bene? >> mi chiese.
<< Si ma penso di non esserlo. >>
<< Invece tu ci vieni è un ordine e poi tu sei il mio braccio destro come farei senza di te. >>
<< Ho capito Presidente. >> non c’era speranza che rimanessi a casa.
<< Ma se ti senti male o qualcosa di genere alla riunione ce ne andremo subito. >> disse.
<< Ok, senti perché quando ho detto quella cosa di essere un umana ti sei sentito ferito? >> chiesi.
<< Non è vero. >> Bugiardo.
<< L’ho sentito dal tuo odore, dimmi la verità >>
<< Perché non ho potuto salvarti. >> disse con l’occhi lucidi.