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Autore: lafatablu    01/09/2013    1 recensioni
Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza. Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.
Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase, Winifred Burkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte 20

Buffy notò l’assenza di Xander e Anya. Anche Willow e Tara, non erano a casa. Ma al momento era più preoccupata per Holtz e si rese conto che lei non sapeva neppure che faccia avesse. Né lei, né il gruppo di Sunnydale, a parte Willow. Intanto Angel informava gli altri.
 
“Holtz è a Sunnydale, quindi massima allerta. Non sappiamo ancora cosa vuole esattamente, ma sicuramente Connor è il suo obiettivo principale. Non vuole più solo me, se così fosse, avrebbe già fatto la sua mossa..”  Fred concordava con lui.
 
“È vero. Era pronto ad ucciderti con tanto di balestra carica puntata contro te. Era pronto ad uccidere tutti noi, lanciando la bomba dentro al bar di Lorne. Ma quando ha visto il bambino, deve aver cambiato i suoi piani. Ha abbassato la balestra lasciandoci passare indisturbati”
 
“Quindi.. il fatto di essere a Sunnydale non cambia niente” disse Cordelia “Siamo esattamente nella stessa situazione di prima. Solo che qui è più difficile nascondersi, questa è una cittadina piccola, mentre Los Angeles offrirebbe maggiori possibilità. Possiamo tornare a casa anche subito. Aspettiamo il tramonto, infagottiamo Connor per benino e partiamo..”
 
Angel cercò di capire cosa ci fosse di sbagliato in lei. Era stata sempre così insensibile, oppure era lui che ora la vedeva con occhi diversi? Non faceva che contrastare ogni cosa, anche la più piccola e questo lo rattristava molto. “Cordelia, se non vuoi stare qui, non starci. Non sei obbligata. Ma non credo che Holtz si fermerà. Mi ha trovato viaggiando attraverso il tempo. Ti è ben chiaro questo o devo ricordarti che lui viene dal passato? ..e su Connor, se non ti dispiace, decido io.. lui non si sposta da qui..”
 
“Ok.. dicevo per dire ..rilassati, non volevo sminuire il pericolo. Ok.. Holtz è una minaccia, ma questo cosa cambia? È una minaccia qui come lo è anche a L.A. ..tanto vale tornare a casa. A meno che.. tu non abbia altre ragioni per voler restare qui.. ma che non centrano molto con la missione.. e non centrano neanche con Connor ..la tua missione è a Los Angeles..”
 
Angel la guardò con amarezza. Sembrava un'altra persona, diversa dall’amica che conosceva e con cui, negli ultimi tre anni, aveva condiviso così tanto. Sentì gli occhi di Wesley puntati su lui, sembrava preoccupato. Guardò verso Gunn e Fred e anche loro parevano avere problemi verso l’atteggiamento ostile di Cordelia. Lorne invece era tranquillo, fece un gesto con la mano, indicandogli di lasciar correre, come a voler dire che era solo una cosa passeggera.
 
Buffy, approfittando dell’assenza di Willow, Tara, Xander e Anya, pensò fosse meglio lasciarli un po’ da soli. Forse avevano bisogno di parlare con Cordelia e la sua presenza poteva essere un ostacolo. Prese il bambino in braccio, chiedendo a Dawn di seguirla. “Vuoi vedere come cambio il panno a Connor?” Angel la guardò salire le scale, le sorrise. Anche questo era amore, rispettare gli spazi dell’altro era anch’esso una forma d’amore. Lui non pensava affatto che la presenza di Buffy potesse disturbare, tutt’altro.. ma capiva perché lei l’avesse fatto.
 
“Non metteteci un secolo, però”
“Torniamo subito”
“Fra un po’ strillerà, è l’ora del biberon”
 
 
Buffy informò sua sorella, su quanto stesse accadendo, ricordandole ciò che le aveva detto un infinità di volte. “Dawn, ci sono delle persone che vogliono fare del male a Connor. Dobbiamo stare attenti a non far entrare nessuno a casa. Probabilmente sono umani, non sarà sufficiente negare loro l’invito, come per i vampiri. Non aprire a nessuno se non ci siamo io e Angel vicino. È molto importante questo, Dawn. Dobbiamo proteggere Connor ad ogni costo.”
 
“Chi potrebbe voler fare del male ad un bambino così piccolo? Ho sentito Angel e Fred parlare del tipo con la balestra, quello che viene dal passato, ho capito che è un vecchio nemico di Angel, ma se è umano..” Buffy la guardò con occhi severi “È uno psicopatico, Dawn”
 
 
Intanto in soggiorno continuavano a discutere. Wesley tentò di spiegare a Cordelia il suo punto “A Los Angeles la W&H costituisce un pericolo non proprio trascurabile, direi ..tutt’altro. Io ho più paura di loro che di Holtz. Ieri mattina qualcuno mi seguiva. Mentre andavo al Magic Box, poche ore prima del rituale, c’era qualcuno che spiava ogni mio spostamento..”
 
“Giusto. Il rituale” lo interruppe Cordelia “Vogliamo parlarne? Mi pare che ci siamo un tantinello distratti con questa cosa del rituale. All’improvviso è diventata la nostra priorità, o meglio.. la vostra unica priorità. Senza dimenticare che abbiamo rischiato grosso, tutti quanti. Per favore, Wesley, perché vuoi ricordarmelo? Avevo quasi dimenticato la paura che ho provato.”
 
In quel momento arrivò Buffy, giusto in tempo per sentire le ultime parole di Cordelia. Tornò sui suoi passi tentando di risalire le scale, ma Angel le corse incontro, bloccandola. La prese per mano, poi sorrise a Dawn “Fra un po’ strilla.. Tre-Due-Uno..” e Connor cominciò a piangere
 
Dawn e Buffy risero “Ma come facevi a saperlo?” chiese Dawn “Posso sentire il suo respiro ..diventa più veloce. Inoltre, prima di piangere, fa una piccola smorfia con il naso per prendere aria e infine arriccia le labbra.. se guardi con attenzione, puoi vederlo anche tu”
 
Dawn era affascinata per come Angel raccontava le cose. “Ok.. ci starò attenta” Prese i suoi fogli da disegno e corse in camera a studiare “Se volete, dopo lo tengo un po’ su da me.”
 
 
Angel e Buffy in cucina preparavano il biberon. “Angel? Cordelia ti ha fatto una domanda.. non sarebbe meglio rispondere?” Lui continuò ad armeggiare tra i fornelli, senza scomporsi “Si, lo so, è solo che.. non mi va di risponderle.. perché non mi è chiaro il motivo della sua domanda.. e comunque c’è Wesley che..” Buffy notò un po’ di amarezza nella sua voce.
 
 
“Cordy, il rituale era una priorità assoluta, invece. Se avessimo aspettato ancora, il sangue di Darla sarebbe stato inutilizzabile. Non c’era altro tempo. Dovevamo farlo subito” Rispose Wesley, alzando un po’ la voce. Cordelia però, non sembrava cogliere il punto essenziale. “E allora? se il sangue di Darla era inservibile, pazienza. Il rituale non si poteva più fare, ok.. ma non sarebbe stata la fine del mondo, giusto?”
 
Wesley, ma anche gli altri, erano allibiti, possibile che fosse così ottusa? “Pensaci, Cordelia. Non avevamo altro modo per procurarci il suo sangue. Ti rendi conto che avremmo perso per sempre la possibilità di liberalo dalla schiavitù della maledizione? Angel avrebbe dovuto vivere portandosi addosso questo peso. Non è certo un bel vivere e non capisco la tua ostinazione”
 
“Avanti, Wes.. lo sappiamo bene come stanno le cose. Bastava stare lontano dalle tentazioni e tutto era ok. Angel ha vissuto benissimo anche prima del rituale, quindi non vedo tutta questa urgenza. Si, d’accordo.. viveva come un eunuco, ma è sempre riuscito a controllarsi. Nessuna donna può tentarlo ..a meno che non si tratti di ..lasciamo perdere. Ora sarà distratto e dimenticherà la missione ..esattamente come ha fatto quando era ossessionato da Darla..”
 
 
Angel guardava Connor mangiare in braccio a Buffy, ma in realtà non lo vedeva. Lo sguardo verso il basso, fissava un punto indefinito e avrebbe voluto essere lontanissimo da lì. Le parole di Cordelia lo rattristavano molto. Non era arrabbiato con lei, era solo deluso e amareggiato.
 
Sentì la mano di Buffy che gli sfiorava il viso e sollevò lo sguardo verso lei.
 
“So come ti senti. Spesso, sono proprio quelli che ci sono più vicini a ferirci. Forse non ne sono neppure consapevoli ..ma fa male lo stesso, lo so bene”
 
Le sorrise, ma l’amarezza non era andata via “A volte mi chiedo se non siamo noi ad essere inadeguati.. forse chiediamo troppo alle persone che ci stanno accanto.. forse non possono comprendere, perché per quanto tentino, il loro mondo è comunque diverso dal nostro. Sono persone normali, speciali sicuramente ..ma normali. Nessuno può capire cosa significhi essere la prescelta che vive sapendo che la morte può arrivare in ogni momento ..come nessuno può capire cosa vuol dire vivere in eterno.. come nel mio caso. Ma l’amarezza resta.. lo so..”
 
“Credo che tu abbia ragione. Cordelia, ma anche Xander, non riescono ad andare aldilà dell’ovvio. Penso sia un modo per proteggere se stessi dal dolore. Io e te, infondo abbiamo sempre saputo di essere soli. Eroi.. Campioni.. certo, ma siamo soli.”
 
“Non più. Noi siamo stati fortunati. Stiamo insieme ..e ora abbiamo lui.. e non tutti sono insensibili come Cordelia e Xander..”  La voce di Fred, catturò ancora la loro attenzione.
 
 
“Non capisco quale sia esattamente il tuo problema, Cordelia, ma ho difficoltà a seguire la tua logica e non capisco cosa centri Darla. Sono due situazioni completamente diverse..” Disse Fred pacatamente “Fred, tu non c’eri quando Angel ha perso la testa per Darla..” continuò Cordelia “È vero, Cordy. So di essere l’ultima arrivata, e non conosco molto di voi.. ma so che Wesley lavorava da anni a quel rituale perché sapeva che per Angel era importante. E aveva ragione. Io sono felice per Angel, nessuno dovrebbe vivere in quel modo. Ci pensi? Lui era un uomo che poteva avere qualsiasi cosa, ma non l’amore. È terribilmente triste vivere così ..e lui potrebbe vivere per mille anni, ma senza il rituale, sarebbe stato sempre solo..”
 
“Angel non era solo. Aveva noi. Eravamo la sua famiglia. Aveva una missione” sbottò Cordelia
 
Gunn si alzò, prendendo la giacca. Tutti questi discorsi per lui erano insensati, preferiva stare fuori. Molto meglio fare una passeggiata. Sunnydale cominciava a piacergli e comunque, era meglio dare un occhiata in giro. Holtz doveva pur nascondersi da qualche parte.
 
“Beh.. io c’ero quando è arrivata Darla. Se non ricordo male, fra le tante altre cose, avevamo anche paura di un possibile ritorno di Angelus. Con il rituale questo pericolo è scongiurato? Bene.. a me sta bene. Non mi piaceva tanto l’idea di lavorare per un vampiro, che poteva diventare uno psicopatico. Ora Angelus non può più tornare? Direi che questo va bene..”
 
Prima di uscire si affacciò in cucina, rivolgendosi ad Angel  “Vado a dare un occhiata in giro” Anche Fred preferiva chiudere la conversazione “Aspetta Charles, vengo con te”
 
Angel annuì “Ragazzi, state attenti e.. grazie per.. state attenti, ok?”
 
 
Gunn e Fred erano sempre più affiatati. Già a Los Angeles, Wesley aveva notato che passavano molto tempo insieme e questo lo disturbava parecchio. Era innamorato di Fred, anche se non aveva ancora trovato il coraggio di dirlo a lei e cominciò a sentire un po’ di gelosia verso Gunn. Come sempre accadeva, fin da giovanissimo, quando si trovava di fronte alle difficoltà amorose, si tuffava nei libri e questa volta le cose non erano diverse.
 
“Angel? sto andando in libreria, devo acquistare alcuni volumi..” Buffy rise pensando che gli Osservatori parevano fatti in serie “Altri libri? a casa di Giles non ve ne sono abbastanza?” Wesley abbozzò un sorriso “Questi sono libri particolari, Buffy.”
 
Anche Lorne li salutò, dicendo che aveva alcuni contatti fra i demoni qua a Sunnydale “Chiedo un po’ in giro, magari qualcuno sa qualcosa su Holtz.” Angel era bloccato dal sole e non poteva fare molto, ma quella di Lorne era una buona idea “Prova da Willy, è un demon bar” Lorne sorrise “Lo so pasticcino, ho molti contatti anche a Sunnydale. Non è certo il Caritas, ma conosco chi frequenta quel locale. Sono gli stessi mie clienti, i demoni sono abitudinari.”
 
Buffy portò su Connor. Si era addormentato fra le sue braccia. Accadeva sempre ogni volta che finiva di mangiare, lui spostava la testa di lato, poggiandola sul suo seno e si addormentava sereno. Questa per lei era una cosa estremamente appagante. Lo posò nella culla coprendolo bene e quasi percepì un senso di vuoto. Quando lo teneva in braccio, si sentiva tutt’uno con lui, come se fosse un estensione del suo corpo. Rimase a guardarlo per un po’. Il suo bambino era bellissimo, per un attimo ebbe l’impressione che lui fosse stato sempre lì con lei, invece era entrato nella sua vita solo pochi giorni prima. Uscì in punta di piedi, dopo averlo baciato delicatamente. “Sogni d’oro, amore” Scese le scale. Sentì la voce di Cordelia, si pentì subito di non essere rimasta a guardare suo figlio ..e lei non aveva la pazienza di Angel
 
“E ora dove vanno tutti quanti? Mi stanno evitando? Stanno evitando ME? me.. io.. me..”
 
Cordelia era furiosa, oltraggiata, e schiumava rabbia. Ma era pronta a contrattaccare alla prima occasione. Doveva solo spingere un pochino di più. Avrebbe convinto Wesley a tornare a Los Angeles, gli altri poi avrebbero seguito a ruota. Wesley era il capo e lei puntava proprio su questo. Secondo lei, Wes gongolava per aver preso il comando della ‘Angel Investigation’, era stata proprio lei a spingerlo a prendere il posto di Angel. Quindi doveva solo far leva sul suo ego, per averlo di nuovo come suo alleato. Chi mai vorrebbe perdere un posto di capo? Non di certo lui, ambizioso com’era. A Sunnydale, infondo, Wesley non era che un signor nessuno.
 
“Pare proprio di si. Ti stanno evitando. Chissà perché? Ma non sarà perché tu stai evitando loro, rifiutandoti di ascoltarli?” La voce di Angel, apparentemente calma, lasciava trasparire invece un velato minaccioso sarcasmo, misto ad amarezza e tristezza. Una miscela esplosiva, pensò Buffy. Solo chi lo conosceva bene poteva cogliere quelle sfumature nella sua voce e Buffy lo conosceva bene. Beh, forse anche Angel non aveva poi così tanta pazienza, dopotutto.
 
Buffy andò in cucina. Preparò qualcosa con quel poco che era rimasto in frigo e chiamò Dawn, che preferì mangiare in camera sua. “Se finisco di studiare entro un ora, poi potrò uscire? La madre della mia amica oggi fa le frittelle. È domenica.. per favore..” Lei annui, nonostante temesse che potesse accaderle qualcosa  “Va bene, ma dammi il loro numero di telefono”
 
Non le piaceva molto che Dawn mangiasse in camera. Sorrise, pensando a quando avrebbe dovuto affrontare l’adolescenza di Connor. Spero che tu non somigli a tua zia, tesoro. Sentì le voci provenire dal soggiorno, e si rese conto che in fondo era meglio che Dawn non fosse lì.
 
 
“Angel, sto solo cercando di ricordare a tutti quanti, che abbiamo dei compiti da svolgere. Tu forse non riesci a vederlo, perché sei accecato da.. dalle tue storie, ma ti stai allontanando dalla missione, di nuovo.. e io voglio aiutarti a ritrovarla. Non è quello che ho sempre fatto?”
 
 
Buffy non voleva interrompere Angel e Cordelia. Scaldò un po’ di sangue per Angel e preparò dei toast. Uno anche per Cordelia, magari se ha la bocca piena, la smette di vomitare veleno, pensò Buffy. Preparò anche un po’ di macedonia, voleva farla assaggiare ad Angel. Ma sì, mettiamoci anche del miele.. chi vincerà? Miele contro Veleno ..mettiamocene un po’ di più.
 
 
“La mia missione? E quale sarebbe la mia missione? Sentiamo. Tornare a Los Angeles? Pensi che sia una questione di territorio? Questo può essere vero per Gunn, ma non per me. Il male è ovunque, Cordelia. Non è detto che staremo qui per sempre. Ma per ora le cose stanno così, non sei costretta a rimanere, e questo vale anche per gli altri. Non posso costringervi a stare qui controvoglia. So che non ami Sunnydale, posso capirlo questo, e non pretendo che tu capisca le mie ragioni, né che tu debba sacrificarti per la mia missione. Sei libera di andare anche subito. Nessuno è insostituibile.”
 
 
Buffy intanto, tagliava a dadini un pezzetto di pera. Adesso lo ricatterà con le visioni.
 
 
“Le Forze dell’Essere ti hanno contattato a Los Angeles. Mi pare chiaro che è lì che devi..”
 
 
No, mi sono sbagliata, non ha parlato delle visioni. Strano, però.
 
 
“Tu credi di sapere tutto di me, non è vero? Invece ti sbagli, Cordelia. Le Forze dell’Essere mi hanno contattato per la prima volta a New York, indicandomi quale fosse la mia missione. Mi hanno condotto a Los Angeles, davanti ad una scuola e..”
 
 
..e avevo una minigonna da sballo. Mi sa che ci metto anche una spruzzata di succo d’arancia.
 
 
Angel si voltò verso la cucina e tornò il buon umore. “Serve aiuto?” Chiese ridendo “No. Ho finito ..è pronto” Portò tutto in soggiorno, sorrise a Cordelia, che non la degnò di uno sguardo.
 
“Visto? Ti hanno contattato a New York, ma la missione era a Los Angeles” Certo che è dura, eh? pensò ancora Buffy. “Toast per me e Cordy, sangue per Angel ..e c’è anche la macedonia” Si sedette sulle ginocchia di Angel e porse il piatto a Cordelia, che lo prese distrattamente, catturata dal loro atteggiamento. “Quindi.. è ormai ufficiale, voi due state di nuovo insieme”
 
Non risposero, ma il loro silenzio era molto eloquente. Seduti sul divano di fronte a lei, Angel sorseggiava tranquillamente il suo sangue, e con l’altro braccio cingeva la vita di Buffy, mentre lei era poggiata sulla sua spalla ed era rilassatissima. Cordelia pensò che fosse un gesto molto intimo. Ricordò i tempi del liceo, ripensò a quante volte li aveva visti così vicini nelle loro serate al Bronze. Sicuramente avevano anche già sperimentato il rituale, e a quanto pareva, sembrava aver funzionato. La maledizione non era più un ostacolo. Avrebbe dovuto essere contenta per loro. Lei però non ci riusciva, anzi vederli così in intimità, la infastidiva molto.
 
“È buffo, lo so ..ma solo ora mi viene in mente che non molto tempo fa, Angel si vergognava di bere sangue davanti agli umani. E ora guardalo lì, tranquillo e sereno, a sorseggiare come se fosse la cosa più naturale del mondo. Deve ringraziare me per questo..”
 
“No, non è vero ..non mi vergognavo affatto, era.. una forma di rispetto per voi.. è diverso, Cordelia. Vedere qualcuno che beve sangue, può essere una cosa disgustosa, e..”
 
“Avanti, Angel, tu lo sai che ho ragione, nessuno ti conosce meglio di me. Buffy.. devi sapere che più di una volta ho preparato personalmente il sangue per Angel ..a lui piace se ci metti anche un pochino di cannella. Ti dico questo, perché immagino che ora sarai tu a farlo al posto mio. Un pizzico di cannella. Non dimenticarlo”
 
Cannella? Pensò Buffy. Ma non appena sentì Angel, ridacchiò. Ah ecco, mi pareva strano
 
“Una volta, Cordelia. Solo una volta hai preparato il mio sangue e solo perché eravamo bloccati a casa tua, visto che la W&H aveva fatto saltare in aria la nostra sede. E la cannella NON mi piace.. quella volta NON ho bevuto, perché il sangue sembrava andato a male. Era sgradevole.. era pieno di coaguli.. per favore, perché mi hai ricordato questa cosa.. era disgustosa..”
 
Buffy guardò l’espressione indignata di Cordelia e faticò a non ridere. Un pochino le ricordava la faccia buffa di Xander “Angel, non è carino da parte tua, lei voleva solo fare una gentilezza” Cordelia sgranò gli occhi e la guardò in cagnesco “Ma per favore..”
 
Buffy pensò che fosse meglio lasciar perdere, anche se Cordelia aveva di nuovo esagerato con le parole, ma in fondo da lei non si aspettava niente di diverso “Macedonia?” Porse le coppette ad Angel e Cordelia e ne prese una per sé.
 
“Ma questa cosa ..è veleno, tu.. TU vuoi avvelenarmi” Urlò Cordelia tossendo rumorosamente.
 
“Veleno? Nooo, giuro.. questa cosa.. in realtà doveva contrastare il veleno..” Si difese Buffy che guardò verso Angel, ma anche lui pareva non gradire la sua macedonia “..ci hai già provato anni fa con quell’orrida limonata a scuola. Avevi completamente dimenticato di mettere lo zucchero. Tu proprio non sai dosare la dolcezza, eh? ..questa cosa.. è..”
 
“..melassa” Angel rideva per la faccia buffa di entrambe “Si, mi ricorda la melassa che preparava mia madre, ma questa è.. molto, molto più dolce.. tanto dolce da..” Si alzò, prese la coppa dalle mani di Cordelia e corse in cucina “..da?” chiese Buffy preoccupata, poi vide Angel che svuotava le coppe nel lavandino “d’accordo.. forse avrò un po’ esagerato con il miele..”
 
Angel tornò con un bicchiere d’acqua per Cordelia, che ancora tossiva “Va bene, mi arrendo. Come cuoca non sono un granché” guardò Angel e risero insieme. “Buffy, era immangiabile. Credimi ..ci ho provato, ma.. era davvero troppo dolce” Infine risero tutti e tre, quando Angel ricordò la torta al cioccolato che aveva preparato Cordelia, anni prima. “È riuscita a corrodere persino un rarissimo e antichissimo pugnale. Wesley era furioso ..il pugnale era suo”
 
Sembrava che le tensioni, almeno per ora, fossero sotto controllo. In quel momento si affacciò Dawn “Angel? Connor sta facendo quella cosa.. quel musetto da coniglietto.. penso stia per piangere..”  Corse su e Buffy lo seguì “Coniglietto?” Anche lei voleva vedere il musetto di suo figlio, ma fu delusa. Angel arrivò giusto un attimo prima che cominciasse a piangere, lo sollevò dalla culla e per un attimo dimenticò il resto del mondo. Sarebbe rimasto ore a guardarlo.
 
Angel si sedette sul letto. “Sto un po’ con lui” disse sottovoce. Buffy annuì, salutandolo con un bacio veloce “Esco a comprare qualcosa, vedo se Cordelia ha voglia di fare un giro. Magari stasera possiamo cenare tutti insieme. Ieri a pranzo è stato bello..” Lui sorrise e a Buffy non sfuggi quella risatina che tentava di nascondere.
 
“D’accordo, ho capito.. cucini tu, niente macedonia” 
 
Tornò subito da Cordelia, non voleva che pensasse che la stessero ignorando, perché non era affatto così “Ti andrebbe di accompagnarmi a fare un po’ di spesa? C’è un posto aperto anche la domenica.” Ci pensò su un attimo e accettò “Ma tu dici proprio al Super Market?” Buffy aggrottò la fronte “Beh, il frigo è vuoto e devo metterci dentro qualcosa. Dubito che nelle boutique o nei negozi di scarpe vendano qualcosa di commestibile. Ma se facciamo in fretta, nessuno ci vieta di guardare anche altro ..e poi stasera possiamo cenare tutti insieme..”
 
Era arrivato il momento di parlare con Cordelia. Voleva capire perché fosse così ostile. Era ben consapevole che solo pochi minuti prima, lei aveva fatto di tutto per ferirla. Le aveva fatto capire, non tanto velatamente, che lei e Angel erano diventati molto intimi e che lei conosceva cose di Angel che Buffy ignorava. Più o meno palesemente aveva anche detto che Angel, a Sunnydale, si vergognava di nutrirsi davanti a lei, mentre a Los Angeles era più sereno perché lo facevano sentire a suo agio. Cordelia però dimenticava che Buffy aveva nutrito Angel con il suo stesso sangue, per salvarlo dalla freccia avvelenata di Faith, e Buffy aveva rischiato la sua vita per lui. Ma far comprendere questo a Cordelia non era un impresa facile. In oltre, aveva detto chiaramente che la riteneva responsabile per allontanare Angel dalla sua missione.
 
La sua era solo paranoia o c’era d’altro? Era arrivato il momento di scoprirlo.
   
 
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