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Autore: WalkingContradiction    02/09/2013    1 recensioni
Mi chiamo Billie Joe Armstrong. Ho Vent'anni. Vivo a Oakland, al 432 di Liberty Street e lavoro nel pub Black Trees, a 100 m da casa mia.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'm not different


 
 
Tiro fuori la mia valigia da sotto il letto, freneticamente, e la getto sul materasso.
Apro una cerniera posteriore e tiro fuori il mio pacchetto di sigherette.
Sono settimane che non fumo...
Avrei voglia di urlare... questo è il massimo che mi posso concedere.
Rivivere quella sensazione che solitamente mi aiutava a sbollire la tensione questa volta non ha nessun effetto.
Sono troppo sconvolto per sperare che una semplice sigheretta riesca a calmare la mia mente... tuttavia non smetto di tentare fino a che non mi ritrovo il pacchetto completamente vuoto...
Ho bisogno di qualcosa di più forte, di qualcosa che mi rincretinisca talmente tanto da impedirmi di fare qualsiasi cosa, cioè anche pensare.
Ho bisogno di droga, ecco di cosa...
Ma cazzo! Ora non ne ho...
e ne ho un bisogno pazzesco...
Devo tornare a casa... anche solo un attimo per prenderla da qualcuno...
Sto impazzendo...
Sento qualcuno bussare alla mia porta e sussulto... non ho la stabilità mentale per incontrare chiunque.
" Anche se non mi apri entro lo stesso Billie!" Esclama Angel spalancando la porta.
Quando vede la stanza, immersa nel fumo, strabuzza gli occhi.
Io sono a terra, seduto sotto la finestra, ma non so se mi ha visto.
" Cazzo hai fatto?!" Esclama afferrandomi per le ascelle e tirandomi fuori da quella trappola per uomini.
Mi trascina in salotto e mi butta sul divano gelandomi con il suo sguardo furioso.
" Credevo avessi smesso!"
" A quanto pare no" Rispondo con un velo di sfacciata superiorità a nascondere le mie pene.
" Dove le hai trovate le sigarette?!" Sbotta.
" Erano nella mia valigia" Rispondo alzandomi in piedi " Perchè? Non te lo aspettavi?? Credi che io sia un santo del cazzo! Che non sia come tutta quella merda che mi gira intorno!? Non sono una brava persona! Ho vent'anni ed invece di studiare e farmi un futuro preferisco fare il deficiente ed ubriacarmi! Credi che se fossi stato come te avrei vissuto in un fottuta topaia  decadente in un quartiere di merda come quello!!? Credi davvero che..." Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non devo cedere " Credi davvero che mi avrebbero stuprato!"
Lo detto ad alta voce per la seconda volta.
Angel fissa a bocca spalancata il mio crollo nervoso, non sa che fare.
" Credevo fossi una persona migliore, ma a quanto pare mi sbagliavo..." Si limita a dire con un gelo nella voce che non gli appartiene.
" Hai provato a salvarmi, ma nessuno può farlo..." Mormoro " Chi cresce fra i fili d'erba non potrà mai diventare un fiore..."
Non ho nient'altro da dire. Che metafora di merda.
" Grazie di tutto..." Mormoro prima di aprire la porta ed uscire.
Non mi volto nemmeno indietro, so che non mi fermerà.
Non mi perdonerà mai...
Vago per le vie della città, non so nemmeno io dove andare.
Voglio solo uscire da quel quartierucolo immaccolato dal Signore, mi da il voltastomaco.
Voglio della droga, dell'alcol.
Voglio dimenticare.
Tiro un sospiro di sollievo quando finalmente vedo di nuovo i barboni abbandonati per le strade e le urla degli ubriachi, sono tornato a casa.
Vedo due ragazzi in un vicoletto poco lontano.
Mi ci vogliono due secondi per capire cosa stanno facendo.
" Dimmi che ne hai ancora?" Prego lo spacciatore.
Lui mi sorride " Non sei un mio cliente, da dove arrivi?"
" Dall'inferno... ti prego, sto impazzendo... te la pago anche il doppio se è prenotata..."
" Torna presto! Mi piace fare affari con te!" Mi grida dietro.
Fanculo...
Guardo ciò che ho in mano.
Quello vendeva cocaina... mi sono sempre limitato a droghe leggere, non so che effetto avrà su di me, ma poco me ne importa.
Apro la bustina... non appena quella sostanza penetra nel mio naso una sensazione rilassante mi avvolge, per poco non casco a terra... è fantastico, mi sento bene.
Sento che potrei correre la maratona.
E' mille volte meglio delle canne.
Mi fiondo nel primo bar che trovo.
" Una birra" Ordino sedendomi al bancone.
Mi costa uno sforzo enorme, non riesco a stare fermo.
Ne ordino quattro di fila, fino a che non mi finiscono quasi i soldi.
" Torna a casa dai tuoi, mi sembri abbastanza sballato" Mi consiglia il barista.
Lo fisso qualche istante, poi scoppio a ridere sguaiatamente sbattendo i pugni sul bancone  " Io non ce l'ho una casa!" Rido " Mi toccherà dormire per strada!"
" Vado a cercare qualche barbone che mi tenga compagnia!" Esclamo uscendo dalla  locanda.
Non riesco a smettere di ridere, mi sento bene.
E so dove voglio andare... da Mike. Sono stufo di stare lontano dal mio migliore amico.

 
  
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