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Autore: Amy e Clau    02/09/2013    1 recensioni
Salve! Questa è fondamentalmente una stupidaggine fondata su basi reali. Ecco a voi la nostra personale versione di come i membri della band si sono conosciuti tra loro. Tutto ciò che abbiamo scritto è totalmente inventato, ma ci piace pensare che possa essere andata così.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4: Perché io dovevo andare a Harvard


“Prima di raggiungere gli Skid Row, Affuso frequentava l'università e viveva a Wallkill, New York, dove suonava la batteria” -Wikipedia

Non posso farcela. Adesso mi alzo e torno a casa. Dirò ai miei che non lo faccio, e li pregherò in ginocchio di mandarmi a lavorare in un fast-food. Ma no, non posso farlo! Mamma ne uscirebbe distrutta! Sì, ho deciso, lo farò! Ma che cazzo sto dicendo, non sono in grado! Non mi prenderanno mai!
 
Oh, salve. Per chi non avesse capito niente, il mio nome è Rob Affuso e sono un aspirante avvocato. O meglio, i miei vorrebbero che lo fossi. Per questo sto per fare l’esame di ammissione per Harvard. Sì, avete capito bene, Harvard! Sono uno intelligente, io. Ho finito il liceo con il massimo dei voti…beh, perlomeno IO ho finito il liceo. Solo che non sono più tanto sicuro di voler diventare avvocato, per questo ora sono seduto sui gradini dell’edificio dove fra pochi minuti  (ODDIO!!!) inizierà il test di ammissione. Che faccio, entro o non entro?! Dovete sapere che i miei hanno sempre riposto un sacco di aspettative in me, l’ultimogenito. Mentre i miei fratelli erano in giardino a giocare, io facevo i compiti di matematica. “Robert è molto intelligente, farà strada nella vita, lui andrà all’università!” si vantavano i miei con parenti e amici, e a me piaceva essere lusingato; dopotutto, avevo solo otto anni.

Poi, a dodici, la svolta. Zio Artie, lo svitato di famiglia, mi regalò una batteria per il mio compleanno. Per la prima volta nella mia breve vita avevo trovato qualcosa che mi piacesse fare, e senza che fossi stato costretto a farlo. I miei, per conto loro, non si preoccuparono troppo: potevo suonare la batteria quando volevo…DOPO aver fatto i compiti di matematica, ovviamente; credevano che sarebbe stato un hobby passeggero, come era stato per il karate o per il corso di origami. Invece, a diciannove anni suonati, la suono ancora (avete capito il gioco di parole? Ahah!). E non sono neanche troppo male. In effetti avrei più chance come batterista che come avvocato. E in verità diventare una rockstar è sempre stato il mio più grande desiderio. Ma non l’ho mai detto nessuno, tantomeno ai miei genitori! Spezzerei loro il cuore! No, basta cazzate, adesso mi alzerò e entrerò per fare il te…

SPLAT! Stupido vento che trasporta volantini! Mi ha colpito dritto in faccia questa cartaccia (ahah, vi piace la rima? Lo so, sono un burlone!) !  Ehi, aspettate un secondo, sentite un po’ che dice il volantino: “Cercasi batterista per band quasi emergente. Astenersi perditempo e cialtroni. Chiamare Dave al 101 09 55 05”. Wow, questo è un segno divino, è a soluzione a tutti i miei prob…un secondo, ma questo volantino è scritto a pennarello!! E quel QUASI prima di emergenti…uhm, mi puzza di balla. Oh no, il test sta per cominciare, che cosa faccio???  Tento la sorte o seguo il cammino che i miei hanno scelto per me? Che devo fare?? Oddio, oddio, oddio! No, ok, ho deciso, farò la cosa giusta!
 
“Salve, sono qui per fare l’audizione”.

So già che me ne pentirò. Il tizio con cui ho parlato al telefono per sapere l’indirizzo non sembrava troppo sveglio. Beh, se non altro, non hanno ancora preso nessuno.

“Nome?”
 mi fa un tizio dall’aria minacciosa, con una catenella che gli pende dal naso

“Ehm…ah, sì, Rob!”

 “Bene Rob, facci sentire che cosa sai fare!”

 replica quello con cui ho parlato al telefono, Dave, indicandomi la batteria. Oh, diamine, quanto sono nervoso! Su, non devo pensarci! Il mio assolo totalmente improvvisato li impressionerà! Ho appena finito di suonare, che Dave e il tizio con la catenella mi si fiondano addosso entusiasti:

“Sei fantastico!!!!”

“Sì, il migliore che abbiamo sentito finora!!!”

 “Questo perché è l’unico che si è presentato alle audizioni…”

A parlare è un terzo ragazzo che non avevo notato prima, con i capelli lunghi e un po’ di pizzetto. Dato che Dave al telefono ha detto di suonare la chitarra, e catenella-man ha in mano un basso, deduco sia il loro cantante.

“Scotti!! Ok, è vero, ma è comunque bravo!”

 “Non ho mica detto il contrario, ho solo fatto notare che è stato l’unico. Comunque,”
il tizio si volta verso di me

“piacere, sono Scotti, il chitarrista”.

Uhm, qualcosa mi sfugge

 “Ehm, scusate…ma se in due suonate la chitarra e uno il basso…chi canta?”

 “Ehm…per ora io” risponde il bassista, “ma stiamo cercando un cantante!”

“Quindi non siete nemmeno una vera band! Siete solo una mezza-band!”

 “Beh, ma abbiamo già trovato un batterista!”
 
Ahi. Lo sapevo che c’era una fregatura. Forse faccio ancora in tempo a fare il test…

“Ah, a proposito, il mio nome è Rachel!”

 “Ma è un nome da ragazza…”

 “E’ PORTOGHESE!!!”.


Hello! Come al solito abbiamo ingigantito le cose. Rob frequentava l’università ma non certo a Harvard! E la caratterizzazione dei suoi genitori è totalmente inventata. Saluti dall’aspirante avvocato Rob!;)

Amy e Clau

  
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