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Autore: Maryyy    02/09/2013    1 recensioni
Venticinque anni passati a fuggire da tutto e da tutti. Venticinque anni di cambiamenti e situazioni inequivocabili. E adesso il passato sembrava tornare a bussare proprio alla sua porta.
Come avrebbe reagito se se lo fosse trovato di nuovo davanti? Cosa avrebbe fatto? Ma le cose non sempre vanno nel verso giusto...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Secret Is Out... Or Not?


17 Maggio.



_ Tranquilla tesoro vedrai che tra poco starai meglio..._
Un singhiozzo.
Quella voce così dolce e rassicurante...
L'avevo già sentita da qualche parte.
_ Devi stare meglio!_
Un altro singhiozzo.
Quest'ultimo più disperato.
Mia madre.
Si, era lei!
Provai a cercarla ma intorno a me non c'era altro che buio.

Mamma! Mamma, sono qui!

Silenzio.
Non rispose.
Nessuno lo fece, sembrava come se non fossi davvero lì con lei.
Mi imposi di muove la mano ma niente.
Non sentivo nulla.

Sono morta?

Provai a ricordare dove mi trovassi ma l'unica cosa che mi venne in mente fu dolore e nient'altro.
Poteva essere possibile?
Potevo essere davvero morta?


25 Maggio.


I giorni trascorrevano anche se mi sentivo imprigionata in un limbo oscuro e senza via d'uscita.
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi e non riuscivo a dire a mia madre che sua figlia era viva.
Certo. Nei limiti della parola s'intende ma ero comunque viva.
Dovevo essere sicuramente in un ospedale e ogni tanto, quando la mia mente era cosciente, coglievo spezzoni di conversazioni fra mia madre e i medici.
Ogni volta le ripetevano le stesse parole: “E' tutto stabile. Adesso è solo questione di tempo.”

Tempo?
Tempo per cosa!?



31 Maggio.


Ormai avevo perso le speranze.
Iniziavo ad avere paura.
Paura di non poter più rivedere il viso sorridente di mia madre.
La sentivo piangere disperatamente praticamente ogni giorno e ogni volta il mio cuore si rompeva in mille pezzi.
Lei non doveva piangere!
Aveva sofferto già troppo nella sua vita, non si meritava anche questo...
La porta si aprì e si chiuse.
Un rumore di passi.
No, quella non era mia madre. Mancava il rumore inconfondibile dei suoi tacchi.
Anche questo aveva il respiro rotto dai singhiozzi.
Mi sembrò che qualcosa avesse sfiorato la mia fronte e qualcosa di morbido avesse toccato la mia guancia.
_ Mary..._ Sussurrò.
Era una voce bassa e roca, sicuramente maschile, ma... non la riconobbi.
Una sedia venne spostata alla mia destra, o alla mia sinistra?
Chiunque fosse doveva essersi seduto di fianco a me.
_ Sai... _ iniziò schiarendosi la voce_ Tua madre per poco non mi ha ucciso quando mi ha visto qui fuori..._ Ridacchio nervoso.

Ah! Davvero? E tu che le hai fatto?

_ Ma non mi interessa. Dovevo per forza vederti..._ fece una pausa e sentì di nuovo qualcosa sfiorarmi_ Che stupido che sono!_ Esclamò ad un certo punto.
Adesso sembrava arrabbiato.
_ Mi dispiace, davvero! Io non volevo! Non pensavo avresti reagito in quel modo, che saresti scappata da me... _ singhiozzò _ E poi non mi vengono a dire: “ Shannon Leto è l'uomo perfetto! Lui non commette errori!”  Cazzo se ho commesso degli errori nella mia vita! Ho distrutto tutto, tutto quello che eravamo e che ero. Ho mandato tutto a farsi fottere..._

Shannon...

Quel nome iniziò a rimbombarmi nella testa.
Mi era familiare ma...
Provai a muovermi.
Dovevo riuscire in qualche modo a fargli capire che ero qui e che potevo sentirlo.
Sentivo dell'affetto per quella persona, anche se non ricordando perfettamente chi fosse. Volevo fargli sentire la mia presenza.
Ad un certo punto sentì un dolore lancinante al polso.
_ Ma che!?_ esclamò l'uomo al mio fianco_ Mary, ti amo! Sono un bastardo ma ti prego rifallo tesoro! Muovi di nuovo la mano se mi senti!_

Ti amo...

Il mio cuore iniziò una cavalcata furiosa e delle immagini iniziarono come fulmini a invadere la mia mente:
Vidi una camera da letto e un ragazzo suonare la batteria.
C'ero anche io, lì, in quella camera con lui, coricata sul letto con gli occhi chiusi.

La scene si susseguirono, velocemente, una dopo l'altra:
Un prato, un bacio rubato, il natale e infine noi. Coricati sul letto della mia vecchia cameretta intenti a scambiarci baci appassionati.

Sentivo male da per tutto e credetti seriamente che la testa sarebbe esplosa da un momento all'altro.
Poi più nulla.
Un bagliore improvviso mi costrinse a chiudere e riaprire gli occhi più volte. Quando misi a fuoco difronte a me vidi degli occhi verde\castano guardarmi increduli.
_ Shannon..._ Sussurrai.
_ Ti sei svegliata finalmente..._ Bisbiglio accarezzandomi la guancia con gli occhi lucidi.
Aprì la bocca per dire qualcos'altro ma immediatamente venne interrotto.
La porta sbatté ed entrarono delle persone in camice bianco che scansarono frettolosamente Shannon.
Iniziarono a parlare velocemente fra di loro facendomi mille domande.
Iniziavo ad agitarmi.
_ Lasciatemi!_
Mi afferrarono, tenendomi incollata al letto.
Mi guardai in torno in cerca di aiuto e vidi una donna fra le braccia di Shannon in lacrime prima di ricadere nelle tenebre.


1 Giugno.


Signore che male...
Aprì gli occhi con le palpebre pesanti come mattoni.
_ Mary? Ciao piccola mia._
_ Mamma?_ Azzardai.
La voce sembrava la sua.
_ Amore mio, come ti senti?_ Domandò accarezzandomi i capelli.
Ci pensai un attimo.
Provai a muovere le braccia e subito delle scosse mi fecero tremare dal dolore.
Immediatamente capì il motivo, avevo una serie di aghi e canule che uscivano dalla mia pelle e alcuni di questi erano collegati a delle sacche piene di un liquido trasparente.
_ Ho solo un po' di sete..._ Dissi solamente.
Sorrise materna prima di prendere un bicchiere di plastica da sopra il comodino e aiutarmi a bere visto che di muovermi non se ne parlava proprio.
_ Grazie..._ Sussurrai appoggiando di nuovo la testa sul cuscino.
_ Tesoro, so che probabilmente sei stanca, però qui fuori ci sono delle persone che vorrebbero vederti. Ti va se le faccio entrare?_
La guardai aggrottando le sopracciglia.
_ Va bene. Come vuoi tu..._
Socchiusi gli occhi. La luce iniziava a darmi fastidio.
La porta si aprì e sentì mia madre esclamare un “Entrate!” trionfate.
In seguito vi furono dalle esclamazioni confuse di quello che doveva essere il mio nome.
Ma solo una di quelle voci mi fece tremare.
Fu come un soffio di aria calda d'inverno.
Voltai lo sguardo e incrociai di nuovo quelle iridi verde\castane.
_ Oh mio Dio! Come stai tesoro?_ Esclamò una ragazza bionda buttandosi praticamente sul letto seguita a ruota da un'altra ragazza mora.
_ Bene, grazie..._ Sussurrai un po' a disagio.
_ La mia bambina finalmente sta bene!_ Esclamò subito dopo un ragazzo un po' pallido.
Io non feci granché in risposta.
Scossi le spalle e mi guardai in torno.   
Iniziarono a parlare tutti assieme, chiacchierando e ridacchiando di tanto in tanto.
Più passava il tempo più mi sentivo confusa e a disagio.
Il ragazzo dagli occhi verde\castano si sedette alla mia destra e prese ad accarezzarmi la mano alternando, ogni tanto, dei piccoli sorrisi.
Le tre donne, invece, non facevano altro che parlare di una casa e l'unico in silenzio era il ragazzo pallido in piedi difronte al letto.
Lui con quegli occhi chiari non aveva emesso una sillaba, anzi continuava a fissarmi con le sopracciglia aggrottate.
Abbassai lo sguardo a disagio.

Cosa vuole da me?

_ Mary, c'è qualcosa che non va?_
Alzai lo sguardo.
Fu quest'ultimo a parlare.
Non risposi. Continuai a guardarlo negli occhi, cercando di capire a cosa si stesse riferendo.
_ E' solo stanca._ Disse mia madre sorridendo.
_ No. Non è quello, sembra confusa._ Continuò senza spostare lo sguardo da me.
_ Jared sono i medicinali._ Si intromise Shannon.
_ Ti dico che non è solo quello!_ Protestò.
Shannon lo fulminò con lo sguardo e poco prima che aprisse bocca gli toccai il braccio trattenendolo.
_ I-io... Ha ragione_ sussurrai prima di prendere un grosso respiro_ P-posso farvi una domanda?_ Domandai impaurita.
_ Amore puoi dire quello che vuoi._ Mi rassicurò mia madre sorridendo apprensiva.
Li guardai tutti un ultima volta soffermandomi un momento in più su Shannon.
_ Ma voi chi siete?_
Shannon mollò immediatamente la presa sulla mia mano.
Si alzò.
Erano rimasti tutti immobili, senza fiato.
La cosa che, immediatamente, mi fece pentire delle mie parole non fu il loro sguardo scioccato.
No...
Fu lo sguardo di disprezzo che mi rivolse Shannon.
_ Mary_ prese parola la bionda_ S-stai scherzando, vero?_
_ No, mi dispiace. Io non ho la minima idea di chi siate..._ Sussurrai abbassando lo sguardo.
_ NO!_ Sbottò Shannon arrabiato.
Mi fece accaponare la pelle.
_ Non puoi dire sul serio! Non puoi non ricordare chi siamo noi! Chi sono io! No, no, no è-è impossibile. E' assolutamente impossibile!_
_ Shannon ti prego, calmati!_ Esclamò l'alto ragazzo poggiandogli una mano sulla spalla.
_ Mollami!_ Esclamò l'altro uscendo di corsa dalla stanza.
Le lacrime iniziarono a scendere sul mio viso.
Ero delusa, delusa da me stessa.
Come si possono dimenticare delle persone che all'apparenza sembrano essere alla base della tua vita?
Mi ero perfino dimenticata che viso avesse mia madre!
Se non fosse stato per la sua voce non l'avrei riconosciuta!

Che razza di persona sono?!




Pov Shannon.


Arrabbiato?
Devastato?
No... L'aggettivo giusto era: distrutto.
Si, distrutto...
Le sue parole non facevano altro che rimbalzare nella mia testa come palline da ping pong..
Per un momento pensai sul serio di essere morto e di essere andato dritto all'inferno.
Ma no, quella era la crudele realtà.
Lei non si ricordava chi ero e la colpa era solo di una persona, la mia.
Quando pensavo a come sarebbe stato il suo risveglio pensavo sempre che quando mi sarei prensentato in camera sua si sarebbe alzata e mi avrebbe preso a schiaffi.
Invece no, lei aveva sussurrato il mio nome in un modo così dolce che il mio cuore si era sciolto.
E quando sono tornato da lei e le ho preso la mano, accarezzandola,  mi è sembrato di tornare a quattordici anni fa.
E questo non ti ha dato da pensare cretino? Pensai.
_ Che cazzo!_ Urlai tirando un pugno alla parete.
_ Ehi! Ti ricordo che qui noi siamo ospiti!_ Mi sgridò mio fratello entrando in camera e sedendosi sul letto.
_ Che accidenti vuoi Jared?_
Mi guardò male alzando il sopracciglio.
_ Su vuoi litigare dimmelo subito, sono pronto._ Disse.
Avvolte mi era difficile capire come mio fratello riuscisse a capire ciò che la gente realmente volesse.
Sbuffai infastidito sedendomi sulla sedia della scrivania proprio di fronte a lui.
_ Se devi dirmi qualcosa fallo subito._
_ Sai è una cosa abbastanza difficile da dire visto che la persona in questione e Mary._
A sentire il suo nome un brivido mi percorse la schiena e un brutto, bruttissimo presentimento si fece largo dentro di me.
_ Come credo tu abbia capito da quello che è successo stamattina Mary non si ricorda di noi..._ Iniziò a spiegare.
Feci solo un cenno del capo.
_ Abbiamo parlato con i dottori e dopo vari esami sono venuti alla conclusione che si tratti di una amnesia temporanea dovuta da alcuni traumi e dallo stress a cui era sottoposta in questo periodo._
_ Che significa?_
_ Significa che sta a noi farle tornare la memoria, portandola in posti a lei familiari, facendole vedere i suoi album di foto o meglio ancora raccontandole noi stessi alcuni eventi significativi della sua vita._
_ Jared non so se l'hai capito. Ma noi per lei siamo solo dei cazzo di sconosciuti!_ Esclamai arrabbiato.
Lui sospirò scuotendo la testa.
_ Come hai fatto a capire che c'era qualcosa che non andava?_ Sussurrai un attimo dopo abbassando lo sguardo.
_ Quando l'ho chiamata "bambina" e le ho detto che era sana e salva lei non mi ha risposto con uno dei suoi soliti appellativi a me attribuiti. Ma soprattutto non ha spiccicato parola, anzi, si è limitata a scrollare le spalle._ Spiego sedendosi sul letto.
Ci pensai un attimo.
In effetti non aveva tutti i torti. La mia Mary, sicuramente, gli avrebbe risposto per le rime con una delle sue solite battute.
Sorrisi.
_ Ci stai pensando, vero?_
_ Si._ Ridacchiai.
_ Sai, credo che in tutta questa faccenda tu non debba vedere solo il lato negativo ma anche quello positivo..._ Disse alzandosi e andando verso la porta.
Lo guardai contrariato.
_ In questo momento proprio non vedo lati positivi quindi, illuminami Jared!_
_ Beh! Come ti ho detto lei non si ricorda nulla e per questo saremo noi a raccontarle spezzoni della sua vita. Potreste cominciare da capo. Niente è perduto..._
E con questa sua perla di saggezza si congedò facendomi l'occhiolino prima di chiudersi la porta alle spalle.
Il lato positivo?
Mi sembrava un po' misero come lato positivo anche se...
Forse potevo  conquistarmi la sua fiducia in qualche modo.
Il problema era che avevo paura.
Paura che a questa nuova Mary sarei potuto stare antipatico o che addirittura mi avrebbe odiato una volta saputa tutta la verità.
Non c'erano altre vie d'uscita.
Prima o poi sarebbe giunto quel momento.
Se c'era una cosa che avevo imparato era: “Per quanto tu non voglia affrontare la realtà prima o poi verrà a tormentarti non potrai far nulla per evitarlo”
  
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