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Autore: P h o e    03/09/2013    7 recensioni
[STORIA SOSPESA MOMENTANEAMENTE]
L'amore profumava di rosso, come i suoi occhi. | Prologo.
«Dal modo in cui ti guarda, lascia chiaramente sotto intendere che tra di voi non c'è nessun filo rosso ad unirvi» ammise risoluto.
La principessa, abbattuta, abbassò lo sguardo.
«...Ma un intero spago.»

Quando Fine, principessa e futura regina del Paese di mezzo, scopre di essere stata promessa in sposa ad un completo estraneo a soli pochi mesi prima della nascita, la sua vita svolta non una pagina, ma un intero capitolo, capovolgendo tutta la sua piccola realtà.
Su ordine, quindi, parte con sua sorella (anch'essa vittima della stessa sorte) per un Regno lontano, completamente catapultata in un'accademia dove i giudizi sono all'ordine del giorno e le regole regnano sovrane.
La principessa si ritroverà quindi a lottare con dedizione e coraggio contro quella tradizione in vigore da più di mille anni e contro un amore orgoglioso che profumerà di rosso, proprio come i suoi occhi.
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Enchanting 
Atto IV:  Un ballo esagerato.







L'antico orologio appeso al muro avvisò Shade e Fine dell'ora.
La principessa inveì per la terza volta contro i lacci del vestito, solo i preparativi per quella sera l'avevano sfinita. Aveva dovuto sottostare agli orari previsti dal regolamento e si era dovuta sbrigare a lavarsi - grazie al cielo le camere erano fornite di due bagni - per organizzarsi aveva per fino calcolato il tempo che ci avrebbe messo per indossare l'abito che la signora Rosemary le aveva portato. 
Naturalmente era un vestito tanto bello quanto fuori dalla norma, Fine lo avrebbe mirato e rimirato per ore, ma si era rifiutata categoricamente di indossarlo. Aveva tentato di dissuadere la sarta, ma non c'era stato nulla da fare. 
Ed ora eccola lì, dentro ad un vestito anche troppo esagerato per lei. 
Inoltre era riuscita appena a respirare un «Soffoco!» poiché il corsetto che le era stato stretto intorno al busto le toglieva il respiro, a che cosa le serviva stringere il ventre in quel modo? Era già magra di per sè...
Rosemary le aveva fatto segno di non parlare e senza che Fine potesse anche solo pensare di protestare, l'anziana sarta le aveva infilato il panier, ampio forse 5 o 6 metri, chi lo sapeva. Fine aveva smesso di contare gli strati di stoffe che le erano state infilate e guardando altrove aveva cercato di pensare a qualcos'altro che non fosse quanto caldo avrebbe dovuto patire tra qualche ora.
I suoi occhi scarlatti osservarono furtivi Shade che simulava un nodo alla cravatta perfetto. A differenza sua non aveva avuto bisogno di essere aiutato, ma del resto lui non doveva di sicuro indossare quello che avevano rifilato a lei, e per questo Fine lo invidiò: anche lei avrebbe volentieri voluto indossare una giacca da smoking nera e un paio di calzoni del medesimo colore, chissà quanto doveva essere morbida e confortevole la camicia che portava sotto.
Naturalmente anche quel completo da sera risaltava la sua disarmante bellezza, la signora Rosemary non aveva perso occasione per ricordarglielo.
«Finito!» squittì quest'ultima tirando l'ultimo laccio.
Fine fece per alzarsi ma Miss. Halley la bloccò per le spalle «Io non ho ancora finito!» le ricordò.
Oh già, si era dimenticata dell'acconciatura. Si sentì soffocare dinanzi alle attenzioni della sarta e dell'acconciatrice, era seriamente sul punto di esplodere. Come se non bastasse, oltre al vestito che sembrava geloso dell'aria che respirava, la principessa sentì le ciocche di capelli tirarsi, fino a farle venire il mal di testa.
Sperò con tutta se stessa che di balli o ricevimenti quell'accademia ne organizzasse pochi.
Il dolore al capo cessò, e quando avvertì uno strano fastidio alle guance si trattenne a stento dallo starnutire.
«Un po' di colore alle guance e...sei perfetta!» esclamò sorridente l'acconciatrice passandole un'insopportabile pennello sulle guance. 
L'aiutarono ad alzarsi dalla sedia e finalmente Fine poté guardarsi allo specchio. Dischiuse di poco la bocca quando guardò la sua immagine riflessa, forse tutta quella sofferenza era valsa a qualcosa: non si era mai vista così bella, non sembrava nemmeno lei. 
L'abito che indossava era qualcosa che Fine non si sarebbe mai sognata di mettere, tuttavia quando realizzò che era proprio dentro a quella meraviglia di stoffe e balze dovette ricredersi: la signora Rosemary aveva fatto veramente un ottimo lavoro. La vita era perfettamente fasciata, risaltando il seno, la quale scollatura ne mostrava l'evidente taglio, gran parte della scapola era lasciata scoperta e le maniche arrivavano a metà braccio per poi aprirsi come una rosa in primavera in diverse balze molto curate nel dettaglio. La scollatura e gran parte della parte superiore erano arricchite da una serie di venature in rilievo, appena visibili. A partire dalla vita, esplodeva la gonna, che da sola occupava lo spazio di due persone, ma Fine la trovò ugualmente incantevole: tutte quelle balze e quei merletti la facevano apparire raffinata e per nulla esagerata.
I capelli erano legati in un complicato chignon, dal quale ricadevano due boccoli che andavano a posarsi sulle spalle scoperte della fanciulla. Miss. Halley aveva avuto la pazienza di infilare accuratamente delle piccole roselline di un rosa pallido simile al colore del vestito, vicino allo chignon.
Nessuno dei suoi vestiti - e nemmeno tutti insieme - avrebbero potuto competere con quello splendore.
«Grazie, è sublime...» riuscì a sussurrare piano, per l'emozione. La signora Rosemary e Miss. Halley sorrisero soddisfatte.
Fine fece per voltarsi, incrociando lo sguardo di Shade. Il ragazzo buttò un occhiata a tutta la figura impreziosita della principessa e sorrise compiaciuto, porgendole i guanti «Sembri una bambolina.»
Fine riuscì a mascherare il suo imbarazzo con il colore che Miss. Halley le aveva imporporato sulle guance, ma non riuscì a non fremere dinanzi a quel complimento. Afferrò i guanti a testa china e se li infilò, prima d'ora nessun uomo si era mai disturbato per elogiarla.
In verità era lei che non si era mai disturbata per abbellirsi in quel modo, ma rimaneva comunque il fatto che non si sarebbe mai aspettata un complimento da un così bel ragazzo, né tanto meno da Shade.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla mano del principe, che la stava invitando a seguirlo. 
«Vogliamo andare?»


Il salone era gremito di studenti, tutti nei loro maestosi abiti. 
Fine si guardò intorno a disagio: era tutto così grande e nuovo, il salone da solo poteva raggiungere le dimensioni del suo castello, escludendo il fatto che era tutto concentrato in un'unica sala. Le finestre quella sera erano completamente scoperte dai tendaggi che aveva visto quella stessa mattina, rivelando una splendida luna che rischiarava l'ambiente con i suoi raggi deboli. 
Le scale erano interamente ricoperte da un tappeto rosso con delle rifiniture d'oro, calpestato dal via vai degli studenti.
In un angolo del salone scoprì un banchetto colmo di prelibatezze come fragole al cioccolato, pasticcini alla cannella e chi più ne ha più ne metta.
E per concludere, Fine notò al centro della pista già alcune coppie danzare. Ne rimase catturata dall'innata bravura: ogni coppia sembrava volare, i piedi venivano mossi con una tale disinvoltura che non potevano essere poggiati sul pavimento, dovevano sicuramente usufruire di qualche magia.
«Che meraviglia» si lasciò sfuggire, affascinata.
Shade la osservò un'ennesima volta, non riusciva proprio a guardare altrove. Legiadramente la condusse lungo la scalinata e quando giusero ai piedi di essa, qualche ragazzo lì nei dintorni si voltò per osservare Fine e quest'ultima si ritrovò per la seconda volta ad affondare la testa nel vestito, in imbarazzo come non mai.
«Ti guardano tutti» le sussurrò piano Shade, per rincarare la dose. Simpatico.
«E' semplice curiosità» lo corresse lei, evitando di mostrare il suo imbarazzo «andiamo, credo di aver visto mia sorella.»
Non ne era sicura, ma la chioma celeste di Rein era inconfondibile e unica, non poteva sbagliarsi. Avrebbe tanto voluto sbracciarsi, ma trovò quel gesto inopportuno e maleducato in mezzo a tutte quelle persone che probabilmente dovevano avere la puzza sotto al naso e in tutta sincerità non avrebbe voluto essere etichettata con qualche soprannome ridicolo già il primo giorno.
«Hai una sorella?» domandò Shade inarcando il sopracciglio, perplesso.
«Una gemella, per la precisione.»
«Wow!» sbottò etusiasta.
Si aiutò, alzandosi di poco la gonna e finalmente la raggiunse. Le toccò piano la spalla, portava un meraviglioso abito a torta con un colletto a balze sul retro del collo, mentre i capelli erano schiacciati sulla nuca con un cerchiello e diversi boccoli che ricadevano intorno.
Quando si voltò, Fine realizzò di non essersi sbagliata, era proprio Rein! Ed era bellissima.
Gli occhi acquamarina s'illuminarono in meno di qualche secondo «Fine!» quasi urlò dallo sgomento, poi si calmò buttando l'occhio prima sull'abito della sorella e infine sul ragazzo che le stava accanto «sei incantevole. Voi, invece dovete essere Shade, molto piacere io sono Rein, la sorella di Fine.» disse poi con voce cristallina imitando un raffinato inchino al cospetto del principe.
Era proprio vero quello che si diceva in giro: Shade racchiudeva tutto ciò che una donna poteva desiderare, probabilmente Fine doveva essere invidiata da molte principesse.
Shade, come da copione, fece anche a Rein un modesto baciamano, proprio come aveva fatto quella mattina con la sua futura sposa, e in quel momento la principessa dai capelli celesti fu affiancata da un ragazzo dall'aspetto affascinante.
A differenza di Shade, però lui portava uno smoking bianco con un foular legato appena sotto al collo. I lineamenti gentili si sposavano alla perfezione con quegli occhi scarlatti, non era di certo un ragazzo ordinario.
«Lui è Bright» lo presentò Rein, mentre quest'ultimo si piegava in un ennesima riverenza.
Fine spalancò letteralmente la bocca. Bright?! 
Decisamente non se lo aspettava, insomma non era certamente un brutto ragazzo, Rein non poteva avere alcunché di cui lamentarsi, sembrava anche gentile se i lineamenti non ingannavano.
«Fine, mi concedi l'onore di questo ballo?» Shade interruppe le presentazioni, porgendo la sua mano alla principessa che arrossì fino alla punta delle orecchie «scommetto che stai fremendo dalla voglia di danzare.»
Maledetto! Lo sapeva benissimo che non aveva la benché minima idea da dove cominciare anche solo per un valzer, eppure si era permesso! Fine strinse i pugni per non cancellare in modo teatrale quel sorrisetto irritante sul volto di Shade.
Avrebbe veramente voluto vedere l'impronta della sua mano sulla guancia del principe, ma evitò per non dare troppo nell'occhio. Sul punto di rispondere, per lo meno a tono, una ragazza si fiondò letteralmente sul braccio di Shade e lo strattonò, gesto che precedette diversi urletti fastidiosi.
Fine la riconobbe: Mirlo! 
Le sembrava passata un eternità dall'ultima volta che aveva avuto modo di vederla, già allora aveva faticato a sopportare le sue irritanti battute fuori luogo, ed ora vederla lì mentre si strusciava in modo inappropriato addosso a Shade le fece capire che non era cambiata poi così tanto.
Shade, da parte sua, la guardava tra l'incredulo e lo scocciato e questo portò Fine a sghignazzare.
Quando finalmente si staccò, i suoi occhi porpora cominciarono a fissare Shade ammaliata «Principe Shade! Vi ho cercato per tutta la serata. Com'è andato il viaggio?»
«Abbastanza bene.» si limitò a rispondere lui.
Rein si avvicinò alla gemella «ma lei non ha il suo principe?» domandò sottovoce per non farsi sentire.
«Non ho idea di chi sia lo sfortunato amante» Fine alzò le spalle con noncuranza. Tutta quel parlare la stava annoiando, e si sentiva sempre più a disagio in mezzo a tutta quella folla, avrebbe volentieri voluto fare un giro su quelle ampie terrazza e ammirare la luna per tutta la serata.
Decise di allontanarsi quando vide Shade parlare ormai animatamente con Mirlo, dopo l'ultima occhiata che quest'ultima le aveva scoccato Fine preferì non entrare in una discussione da donne gelose, così prese la prima via libera tra gli studenti e arrivò ai margini della festa, poco lontano dal banchetto.
Si guardò attorno: la sala sembrava essersi riempita in maniera esagerata, ecco perché sentiva l'aria mancarle. Figurarsi se Mirlo avesse incalzato una discussione, come minimo non ne sarebbero uscite senza una bella strigliata di capelli, nel modo più assoluto avrebbe rinunciato a qualsiasi impiccio quella sera, anche a costo di lasciare il suo quasi marito nelle mani di una megera.
Si appoggiò stremata contro al muro, cercando di non pensare alla confusione, ma il suo meritato riposo venne interrotto da un vociare litigioso, alla sua destra.
«Ve lo chiedo per favore, fratello, lasciatemi suonare!» urlò un giovane dalla chioma riccia e castana, contro un ragazzo che probabilmente doveva avere qualche anno in più di Shade.
«Ti ho detto di no, Noche!» replicò seccato, il maggiore, tirandosi su gli occhiali dal naso con un gesto stizzito. A giudicare dall'aspetto trafelato, nonostante l'impeccabile postura, dovevano essere diversi minuti che litigavano «se proprio vuoi fare colpo su di lei, per lo meno trova un'altra scusante e con questo abbiamo chiuso il discorso.»
Fine seguì con gli occhi curiosi la figura del ragazzo dai capelli grigi allontanarsi, per poi tornare sulla figura del fratello minore, che teneva in mano un violino, stringendolo convulsamente. Valutò se fosse il caso di andare là e magari parlare, consolarlo, e quando lo vide lanciare a terra lo strumento musicale si precipitò da lui senza nemmeno pensarci.
Lo vide scivolare a terra disperato, portandosi le mani tra i capelli, le faceva un po' pena.
«Buona sera» parlò, attirando l'attenzione del giovane.
Lui la guardò seccato, probabilmente non era il momento adatto, ma Fine insistette «non ho potuto fare a meno di notare la vostra discussione...»
«Vi prego di non impicciarvi, è una giornataccia, se siete in cerca di pettegolezzi potete anche girare i tacchi» bofonciò nervoso, quando anche Fine s'inchinò.
«Non sono in cerca di pettegolezzi, non vi preoccupate, però se volete posso ascoltarvi, la festa è terribilmente noiosa e sono sicura che con il vostro violino avreste saputo animarla» sorrise dolcemente, mentre il ragazzo fissava la sua delicata bellezza, interdetto.
«Dovete scusarmi, sono stato un maleducato» abbassò la testa per poi rialzarla dopo qualche istante e sorridendo si presentò: «Mi chiamo Noche.»





 


N/A
Sono riuscita ad aggiornare in tempo record!
No, il fatto è che ho visto quante recensioni mi lasciate e vi ringrazio, mi fate sempre felicissima :)
Al prossimo capitolo, quindi.
Un bacione da Alice!

 
  
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