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Autore: Fabio93    09/03/2008    1 recensioni
Il pirata Michael Brown si vedrà costretto a combattere per riavere la propria libertà, e per farlo dovrà affrontare il temibile SoleNero. Un compito apparentemente semplice, ma il vero nemico emergerà dall'ombra insieme alle altre protagoniste della storia: le due spade...
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: missione all’Avana e lotta sulla spiaggia


Il commodoro era giunto da parecchi giorni a L'Avana e la sua nave era ancora in riparazione, si accertava ogni giorno che i lavori procedessero velocemente ed ogni giorno il capomastro lo rassicurava e diceva che non mancava molto...
Camminava speditamente per le vie della città stando ben attaccato ai muri delle case: quel giorno pioveva molto forte.
La gente correva a casa il più in fretta possibile, i rumori dei loro passi erano smorzati dallo scrosciare della pioggia che confondeva e distorceva tutto ciò che stava davanti al commodoro.
L'ufficiale si fermò e guardò in alto: un'insegna di legno con scritto "El puerco feliz" a grandi lettere gialle gli comunicò che era arrivato.
Un'improvvisa raffica di vento lo invitò ad entrare: il locale era spazioso e ben illuminato; faceva caldo, l'atmosfera era piena delle voci dei clienti e dell'odore delle loro ordinazioni.
Cromwell si guardò attorno, un uomo seduto ad un tavolo ai lati del locale gli fece segno di avvicinarsi.
Il commodoro gli andò in contro facendosi largo fra i tavoli.
A Port Royale gli era stato detto di fare tappa a L'Avana per ricevere eventuali ordini o comunicazioni da parte del governatore, e la scusa delle riparazioni gliene aveva dato la possibilità.
L'uomo che doveva incontrare si chiamava Ramon e doveva consegnargli un ordine diretto dal Governatore di Port Royale.
L'ufficiale si sedette, Ramon lo accolse con un sorriso, era vestito di verde con un cappello nero, aveva dei folti capelli marroni ed era privo di barba.
«Salve» lo salutò l'informatore bevendo un sorso dal calice di birra che aveva davanti.
«Salve» disse il commodoro liberandosi del pesante mantello.
«Siete in anticipo» commentò Ramon.
«Avevo fretta di ricevere le direttive» spiegò il commodoro, l'altro annuì.
«Desiderate ordinare?» chiese una cameriera arrivando al loro tavolo.
«Si, vorremmo due bistecche di vitello ben cotte!» disse Ramon con un sorriso, la cameriera lo ricambiò e poi si allontanò.
«Ebbene?» chiese il commodoro, impaziente.
«Ecco qua» disse lo spagnolo estraendo dalla giacca una busta sigillata con della ceralacca rossa.
Il commodoro l'afferrò e, dopo un attimo di esitazione l'aprì, Ramon non parve contento di tanta fretta.
Cromwell lesse velocemente il testo, poi, come se non ci credesse, lo rilesse, poi guardò Ramon con aria stupita ma gli occhi di lui rimasero distaccati.
Quell'ordine creò un'emozione nel commodoro oscillante tra la gioia e il rammarico, ripose la busta all'interno della sua giacca e rimase in silenzio, ad aspettare le pietanze.


Una mano afferrò la spalla di Michael che si girò di scatto spingendo via l'uomo alle sue spalle che per poco non cadde.
«Ehi!» disse quello, Michael si ritrovò davanti un barbone dai capelli grigi e dai vestiti laceri e luride.
Il capitano rimase molto sorpreso e si grattò la nuca, confuso: possibile che fosse lui la causa del suo disagio?
«Volevo solo chiederti se avevi qualcosa da offrire a un pover’uomo come me» disse il barbone rimettendosi davanti a lui.
«Guarda io...» la voce di Michael fu coperta da un poderoso botto, schizzi di sangue macchiarono la giacca del pirata mentre il barbone si irrigidiva e poi si afflosciava a terra, morto.
Ora, davanti al pirata, stavano quattro uomini incappucciati, uno dei quali teneva in mano una pistola fumante.
«Oh, un vero peccato che si sia messo in mezzo...» commentò l'uomo nascondendo la pistola sotto il mantello, aveva una vago accento russo...
I suoi compagni ridacchiarono, Michael si irrigidì, il respiro gli si fece più veloce, la vista più acuta.
«Che volete?» chiese il capitano mentre il gruppetto si avvicinava si avvicinava.
«...Te...» disse uno di loro sfoderando nel contempo la spada e lanciandosi verso il pirata.
Michael ebbe giusto il tempo di estrarre la spada per parare il fendente, i due si esibirono in una breve serie di scambi quando finalmente Michael riuscì a ferirlo al petto.
Immediatamente un secondo uomo lo raggiunse con la spada alzata, pronta per recidergli di netto il capo.
Michael si scansò di lato e la spada colpì con un tonfo il terreno; con una mossa veloce e dettata dall’istinto il pirata tagliò la gola all’uomo con un affondo, mentre quello era ancora piegato in avanti dopo il colpo mancato.
Il criminale emise uno strano verso prima di accasciarsi al suolo; il capitano sentì dei passi ma non fece in tempo a girarsi.
Un terzo uomo tentò di trafiggerlo sulla schiena, tuttavia il pesante mantello bloccò gran parte della lama e solo la punta dell’arma tagliò le carni del pirata.
Michael grugnì e crollò a terra portandosi una mano alla schiena tamponandosi la ferita che già macchiava i suoi abiti del caldo sangue scarlatto.
L’uomo rialzò la spada ma Michael si spostò leggermente di lato evitando il metallo affilato e sferrò un calcio alla gamba dell’uomo facendolo scivolare nella polvere.
Con fatica il pirata si rimise in piedi ma non potè riposarsi perché l’individuo, che prima aveva ferito al petto, gli fu subito addosso, pronto a menare un fendente mortale.
Con i riflessi da incallito combattente Michael bloccò il polso dell’uomo con la mano libera e con l’altra gli sferrò un poderoso pugno reso ancora più potente dall’impugnatura della spada.
Il malvivente gettò la testa all’indietro sputando più di un dente prima di rovinare al suolo.
Il terzo uomo raggiunse il capitano con un balzo iniziando subito a tempestarlo di colpi, Michael riuscì a respingerli fino a quando un’improvvisa fitta di dolore alla schiena non lo bloccò.
Rapido l’assalitore fece scattare in avanti la spada, tuttavia Michael riuscì a spostarsi ricevendo il colpo sul fianco.
La lama recise i vestiti e la pelle con estrema facilità, subito il pirata sentì il sangue scorrergli dall’anca fino al ginocchio; ora però il nemico era sbilanciato e Michael gli mollò un fendente sulla mano recidendo il pollice all’aggressore.
Quello urlò di dolore lasciando cadere la spada a terra mentre il suo compagno ne prendeva il posto.
L’uomo sollevò le braccia, reggendo una grossa pietra, Michael alzò il braccio come per parare un affondo, tuttavia la pietra lo colpì con violenza, l’arto perse ogni forza e sensibilità lasciando cadere la spada.
Il nemico sollevò ancora la pietra con un ruggito di rabbia, Spada Rossa lo colpì con un calcio facendolo cadere per terra; la pietra rotolò via e il capitano la raccolse scagliandola sulla testa dell’uomo che si ruppe con un rumore secco e disgustoso.
Michael si inginocchiò a terra, col fiatone e scosso da forti brividi, il braccio stava riacquistando sensibilità ed iniziava a dolere.
Con orrore sentì il terzo uomo rialzarsi e corrergli incontro, il pirata si costrinse a rialzarsi: l’uomo aveva estratto un coltello dalla manica e tentò di affondarlo nel petto del pirata.
Michael si scansò ed il coltello lo sfiorò appena, allora, ignorando il dolore al braccio ferito, bloccò il gomito dell’avversario passando il braccio all’interno di quello dell’altro, poi afferrò il pugnale con l’altra mano e, facendo forza, cominciò a piegare l’arto del nemico.
L’assassino tentò di fermare il coltello, sempre più vicino al suo collo, ma alla fine Michael riuscì a ficcarglielo in gola e ad ucciderlo.
«I miei complimenti» fece una voce; solo allora Michael si ricordò del quarto uomo che era rimasto impassibile a osservare il combattimento.
«Ti sei difeso bene» ammise quello sfoderando la spada che mandò un sinistro bagliore «Ma ora è finita»
L’uomo si avventò sul pirata con rapidi fendenti, con le sue ultime forze Spada Rossa li evitò, poi però inciampò in una pietra cadendo rovinosamente al suolo.
Michael sentì, con il viso nelle polvere, il suo avversario ridere di gusto e poi i suoi passi, sempre più vicini.
«Addio» disse l’assassino fermandosi alle spalle della vittima, in quell’istante Michael vide la sua spada luccicare invitante proprio davanti a luie, affianco ad essa, quella di uno dei criminali che aveva ucciso; la afferrò girandosi verso il nemico, appena in tempo per fermare il suo attacco a pochi centimetri dal suo viso.
A quel punto il capitano afferrò la seconda spada e, con un urlo la conficcò nel ventre dell’avversario.
L’uomo emise un gemito strozzato quando l’arma lo trapassò da parte a parte, si staccò da Michael lasciando cadere la spada, mosse qualche passo verso la città, poi perse l’equilibrio, cadde e rimase immobile.
Michael si rialzò a fatica ed osservò i quattro uomini che giacevano ai suoi piedi, poi, con passi lenti e barcollanti, si diresse verso la sua caracca.
   
 
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