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Autore: VioletTurner    03/09/2013    0 recensioni
"Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.
Mi stesi sul letto e fissai il soffitto, sperando che gli occhi si chiudessero e si riaprissero, come fosse stato soltanto un sogno.
Ma quale sogno e sogno, pensai mentre un altro conato di nausea mi attanagliava le viscere.
Johnny mi aveva fatto delle domande precise...l'avrei tenuto? No...Si...Oddio non lo so…"
Eppure mi era sembrato molto interessato, come se si volesse occupare di me e del bambino. Ma perché prendersi a carico una ragazza madre? Pagarle addirittura il posto in una clinica francese? E io che avrei fatto? Chi mi avrebbe mantenuta economicamente? Avevo una tremenda paura di come sarebbe andata avanti la mi vita. E soprattutto avevo paura che la decisione che stavo per prendere era sbagliata. Qualunque essa sia"
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
Capitoli:
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*- A new way to live -*

Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse si ha solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Forse si ha solo bisogno di reggersi forte. Di non lasciarla perdere, qualsiasi cosa succeda (Grey's Anatomy)

 

"E' un progetto di rifacimento dell'appartamento che dividevo con Damiano!" dissi incredula.
"I suoi genitori l'hanno gentilmente sfittato e ceduto a noi…" disse porgendomi un bigliettino.
"Che tu sia felice, come mio fratello vorrebbe. Luciana" lessi. Il mio cuore batteva all'impazzata.
Ma perché allora avevo una stretta allo stomaco?
"Cos'hai?" chiese Johnny.
"No nulla, è che quella casa...mi ricorda lui"
"Ho provveduto a cambiare l'assetto delle stanze, le carte da parati e i mobili…nulla in quella casa sarà come la ricordi, credimi…" disse Johnny. Ma non ne ero convinta. Quella casa mi avrebbe messo angoscia, me lo sentivo. Ma non potevo sapere finchè non entravo lì dentro.
"Poi…" sorrideva ed era felice "Volevo farti conoscere due persone...saranno qui tra breve"
Stavolta ero ancora più curiosa...Bussarono alla porta ed andai ad aprire…
"O santo cielo!" davanti a me c'erano Jack e Lily. Il piccolo portava in mano un mazzo di fiori.
"Ciao Viola! Sono troppo felice di conoscerti!" disse Lily, ormai cresciuta, che mi abbracciò
"O Dio santo come sei cresciuta, e che bella che sei" le dissi. Poi mi rivolsi a Jack "E te ometto? Come vanno le cose?". Jack sorrise timidamente.
"Entrate che state a fare qui? Vi va una cioccolata? La ordiniamo dai!" esclamai euforica accogliendo i due ragazzi tutti coperti e infreddoliti. Jack appena vide il padre corse verso di lui e gli saltò in braccio.
"Dove li sistemo?" disse Lily con in mano i fiori
"Per adesso mettiamoli nel lavandino in bagno, che ci facciamo portare su un bel vaso...uhm che buon profumo!" sospirai annusandoli. "Scusa…" disse Jack richiamando la mia attenzione "Questa è da parte mia…" e mi porse un pacchetto. Io mi affrettai a scartarlo. Ne tirai fuori una cornice con una foto di loro due. "Ma come siete belli e teneri" esclamai carezzando le guance di tutt'e due.
"Posso parlarti?" disse Lily sorridendo e prendendomi per mano.
Andammo, nella camera vicina. Io chiusi la porta.
"Allora cara, dimmi"
"Papà mi ha detto che il bambino, è di questo Damiano che è morto vero?" disse Lily guardando di fuori la finestra
"Si è così" risposi
"Vedi ci ho pensato tanto. Mia madre ti ha fatto del male, infatti sono qui anche per portare le sue scuse. Ma io credo che non basteranno. Io non sono ancora maggiorenne e…" deglutì "Si insomma ho chiesto all'assistente sociale di abitare con mio padre, ne ho parlato con Jack e anche a lui va bene ma…" non riusciva a continuare "Ne sarei più che felice" risposi sorridendole "per me puoi restare con noi anche per sempre" dissi e lei si voltò con gli occhi lucidi
"Non posso nemmeno immaginare che mia madre abbia provato ad uccidere. Poi una persona come te, così dolce e paziente…" singhiozzò asciugandosi una lacrima. Io le andai incontro e l'abbracciai "Tesoro, sono certa che tua mamma ha capito il suo errore e…"
"Si è costituita alla polizia, quando papà ha denunciato la tua aggressione". Fissai il vuoto confusa e smarrita. "E' in galera?" chiesi allarmata
"No è agli arresti domiciliari, e l'assistente sociale ci ha chiesto dove volevamo stare…" singhiozzò Lily
"Piccola mia resta quanto vuoi, con Jack e Demian!" le bisbigliai cercando di consolarla.
"Mi vergogno tanto di mamma, Viola, me ne vergogno troppo, ti ha quasi ucciso…e anche il tuo bimbo..." continuò Lily stringendosi forte a me. Poi aggiunse "Posso vederlo?". Si asciugò le lacrime.
Annuii "Certo ma stai attenta che dorme". Johnny bussò alla porta "La cioccolata vi aspetta!". "Arriviamo tesoro" risposi. "Stai bene?" chiesi a Lily "Si si grazie, ma la vista di Demian e una bella tazza di cioccolata mi farebbero stare meglio" sorrise e io ricambiai "Andiamo di là allora…"

La casa, ha detta di Johnny stava venendo su molto bella ed accogliente. Non assomigliava per nulla a quella di prima. E aveva fatto aggiungere una camera in più, per i ragazzi.
Passammo bellissime giornate con loro e con Demian che tra una poppata e l'altra aveva bisogno di un cambio di pannolino.
"Aspetta aspetta quello mettilo la Lily!" dissi guardando Lily con il pannolino in mano e con l'altra si pinzava il naso "Mamma mia, ma questo qui caga come un leone!" scherzò buttandolo nel sacchetto.
"Salvietta!" chiesi a Lily che me la porse
"Bepanthenol" disse lei con il tubetto di crema, che subito mi passò. "Oh ma che culetto rosso, povero amore mio!" commentai io mentre spalmavo la pasta.
"Pannolino!" ordinai.
"E' questa la parte più critica" aggiunse lei. E aveva ragione. Come volevasi dimostrare Demian azionò la fontanella da puttino che si ritrovava! "Aaaaa!" urlammo in coro io e lei…presi di fretta un fazzoletto e bloccai il fiotto
"Tu dici eh?" feci a Lily. Subito scoppiammo a ridere .
"Ma che succede qui?" Johnny si era affacciato allarmato, seguito da Jack. Erano vestiti da pirati e giocavano alla faccia nostra.
"Succede che voi maschi siete dei gran cagasotto!" disse Lily
"Io non sono cagasotto" esclamò Jack offeso disse puntandole addosso una pistola giocattolo e imitando il suono dello sparo.
Io mi avvicinai a Johnny "E che usate il vostro cosino solo per pisciare".
"Ah si…?" poi si avvicinò all'orecchio e bisbigliò "Stanotte ti faccio vedere io…". Poi per scherzare mi leccò la guancia "Joh!" mi finsi infastidita.
"Lo sai che è maleducato parlare all'orecchio papà?" sghignazzò Lily.
"Papà ma che te la vuoi mangiare?" osservò preoccupato Jack.
"Non avete notato le sue lenticchiette? Sono dolcissime…"rise lui punzecchiando con le dita le mie lentiggini sulle guance.
"Sentitelo il nostro Willy Wonka, sempre alla ricerca di nuovi sapori!" esclamai pavoneggiandomi "Vah finiamo di cambiare Didì, così lo metto a nanna. Voi ordinate la cena dai, che questa è l'ultima sera che mangiamo in camera". I ragazzi uscirono dal bagno per andare a ordinare le pizze al telefono.
Johnny rimase con me. Mentre finivo l'opera, lui si avvicinò sensuale verso di me, mi spostò una ciocca di capelli e mi sussurrò nell'orecchio "Preparati per consumarla la pizza stasera, conosco una palestra ottima...Sono nove mesi ormai, devi riprendere l'allenamento". Sorrisi e gli feci l'occhiolino "A stasera…allora…mio personal pirate trainer...".

Dopo una bella pizza in 4 decidemmo per "Alla ricerca di Nemo", ma i ragazzi si addormentarono. Durante il film mi scambiavo occhiatine con Johnny. Appena ci accorgemmo della presenza di Morfeo, ci alzammo piano piano, senza far rumore. Andai in bagno per lavarmi i denti, Johnny era appena uscito dalla doccia. Ci guardavamo attraverso lo specchio...io pulii i residui del dentifricio dalla bocca. Ad un tratto era dietro di me che mi massaggiava le spalle, spostandomi i capelli da un lato
"Lo sai che tu così mi fai impazzire…"
"Era proprio quella la mia intenzione…" disse mordendomi leggermente sul collo, poi passò la lingua per stuzzicarmi ulteriormente. Mi strinse ancora di più. "Cristo santo, quanto mi fai eccitare"
Io mi voltai verso di lui "Allora...qual' è il primo esercizio che devo eseguire?"
"Non si preoccupi signorina, lasci fare a me…" disse carezzando l'interno coscia. Poi portò le gambe ai suoi fianchi e mi alzò…"Però qui è un po’ scomodo, direi…" disse portandomi sul letto, aggrappata a lui.
Una volta sopra di me si impossessò delle mie labbra, scendendo poi più giù; con le mani scostò la sottoveste e baciò il ventre. Notavo tantissima eccitazione e passione nel suo fare. Scese ancora più giù e prese a stuzzicare il ventre basso giocando sensualmente con gli slip. Poi ritornò sul ventre e mi aiutò a togliere la sotto veste. Si avventò sui miei seni nudi e tolse via gli slip. Poggiandosi leggermente su di me, mi fece divaricare le gambe e si impossessò del mio corpo, spingendo delicatamente.
Piegai la testa indietro, talmente grande era il piacere. Nell'ansimare dissi "Ti dispiace se prendo io le redini del gioco?" e mi poggiai su di lui. Mi drizzai e cominciai a danzare sul suo corpo. Johnny si sedette aggrappandosi alla mia schiena e cominciò a baciarmi dappertutto, poi mi riportò sul letto e spinse dentro di me con più velocità. Ansimava con più intensità, stando ben attento a non svegliare nessuno.
Spinsi la sua testa verso di me e rapii le sue labbra e la sua lingua con passione. Lo guardai poi negli occhi e lui mi sorrise, mentre continuava ad ansimare. Raggiunsi l'apice, piegando la testa indietro, cosa che gli fece aumentare il ritmo. Con una smorfia mi fece capire che era arrivato anche lui "Oddio!" ansimò accasciandosi.
"Hai fatto più ginnastica di me direi!" scherzai. Lui rise poi mi guardò negli occhi e mi carezzò il viso.
"Ogni volta che raggiungo l'orgasmo e dopo ti guardo negli occhi, emani quello splendore che mi viene voglia di ricominciare da capo"
"E non sei stanco?"
"Si da morire...per questo evito, stasera!" disse sdraiandosi accanto a me.
Poggiai la testa sul suo petto "Vuol dire che devo cominciare a preoccuparmi per le altre sere quando darai più in forma?"…

"Già...ma la cosa più bella è che la mia stanchezza in questi casi mi da una felicità immensa…" disse guardandomi negli occhi.

> Bene un altro capitolo postato un altro capitolo da leggere. Gustatevi il capitolo e...beh...recensite 
Che bella famigliola non trovate? *_*
Viola

 
   
 
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