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Autore: _Charlie_    03/09/2013    3 recensioni
Acqua, Terra, Fuoco, Aria e la Quinta Essenza.

Wren Ludwig è un ragazzo di sedici anni. Ignaro di custodire un antico e raro potere, si ritroverà contro una potente Organizzazione, oscuri incantesimi e strani avvenimenti che turberanno la tranquillità di una piccola cittadina del Kentucky.

L'Oscurità e la Luce non sono mai state così simili...
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 20:

L'ultimo anno

 

 

Il sole stava tramontando; il giorno più caldo dell'estate volgeva al termine.
Erano trascorsi cinque mesi dalla notte in cui aveva preso fuoco il castello di Ogden, e ogni cosa sembrava essere tornata alla normalità.

In mancanza delle sue consuete abitudini, un giovane ragazzo di diciassette anni si era rintanato per tutta la durata dell'estate in quella piccola casetta sul lago; una flebile brezza gli scompigliava i capelli mentre gli ultimi raggi solari gli accarezzavano il volto.
Le vacanze erano agli sgoccioli; in poco tempo sarebbe dovuto tornare a scuola ad affrontare le occhiatacce dei compagni e a vivere in una realtà a cui non si sarebbe mai abituato...

« Buster » chiamò, e subito si udì tintinnare una campanella: « andiamo a preparare la cena? »
Il cucciolo di labrador prese a scodinzolare; nonostante avesse visto il suo padrone per tutti quei giorni non riusciva a contenere l'entusiasmo. Era entrato a far parte della famiglia Ludwig nel momento stesso in cui Wren lo aveva trovato nel bel mezzo della strada con una ferita al muso. Chi mai avrebbe potuto abbandonare un cane del genere?
« Forza! »
Dando un'ultima occhiata al lago, il ragazzo si avviò verso la casetta con Buster al suo fianco.
Il salotto, la cucina e tutte le altre stanze erano rimaste identiche al modo in cui sua nonna, Agatha, le aveva lasciate all'inizio della stagione estiva: a differenza di un qualsiasi altro giovane americano che si ritrova da solo in una casa, Wren non aveva mai avuto l'intenzione di organizzare una festa o di invitare uno dei suoi amici a passare un fine settimana insieme. Voleva sfruttare al massimo quella situazione di pace e solitudine.
Quando il buio avvolse la zona, Wren si sdraiò sul divano e prese a guardare la televisione: le parole dette dal giornalista scivolavano nella sua mente senza lasciare alcuna traccia.
I suoi pensieri erano confusi e mille domande lo affliggevano: per quale motivo l'Organizzazione sembrava essersi arresa? Chi era stato a salvarlo da Volthor? Dove poteva trovare Sheila Rockfell? Che fine aveva fatto il corpo di Phoebe?
Il suono del campanello lo fece tornare in tempo presente.
« Aspetti visite? » Wren sorrise al suo cane e si avvicinò allo spioncino della porta. « Chi è? »
Silenzio.
Il ragazzo sentì il fulmine svilupparsi nel pugno: « Ho detto... Chi è?! »
Un urlo seguì quelle parole; una figura era entrata dalla finestra.
« Sorpresa! »
Wren per poco non colpì una ragazza con lunghi capelli rossi, lo sguardo ammaliante e gli occhi neri come la pece.
« Harper! » Esclamò: « Cosa diavolo ci fai qui? »
Harper Hawkins fece spallucce, il filo di un palloncino rosa stretto nella mano destra. « Ho portato alcuni amici per festeggiare l'inizio dell'ultimo anno scolastico ».
Wren alzò un sopracciglio: « Tu neanche vai a scuola! »
« Che importa?! Se c'è un'occasione per festeggiare, si festeggia! »
Una miriade di ragazzi entrò dalla porta principale e una musica assordante riempì la casa — Buster era sgattaiolato al piano superiore.
Tra tutte quelle persone, Wren riconobbe la donna barbuta del circo in cui lavorava Harper e alcuni studenti della Hampton High e della Saint Martin.
« Allora è questo il tuo covo! »
Wren si voltò: « Avan! »
Un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi lo salutò: « Da quanto tempo, eh! »
« Sei più alto di me, adesso! »
Avan Carter sorrise: « Andiamo a parlare fuori! »
Si fecero largo tra tutti quegli invitati; Wren non osava immaginare in che modo avrebbe ritrovato la casa il mattino seguente.
L'acqua cristallina del lago brillava alla luce delle stelle e la foresta che delimitava il confine si presentava come un luogo angusto e oscuro.
« Come stai? » Iniziò Avan.
« Bene » Wren annuì con il capo: « ...nonostante tutto! »
« Hai trovato qualche pista che possa condurci al salvatore misterioso? »
« No » Wren continuò: « a proposito, Harper e Damon ricordano qualcos'altro di quella notte? »
Avan scosse la testa: « Con Damon non ci si può parlare. È diventato ancora più scontroso del solito... Se fosse riuscito ad uccidere Aro, a quest'ora sarebbe un po' più felice ».
« Già... » Il giovane Ludwig rimase ad ascoltare.
« Comunque, sia lui che Harper non ricordano ancora chi li ha colpiti alla nuca. Si sono risvegliati all'ospedale... Proprio come noi due! »
« Sarà stato sicuramente il salvatore misterioso! » Wren si morse il labbro inferiore: « Perché non rivela la sua identità? »
I due amici stavano provando la stessa sensazione: un ennesimo puzzle era lì, impaziente di essere risolto.
« Ci sono novità per quanto riguarda il nuovo Guardiano dell'Aria? » Chiese Avan in un sussurro, una ragazza era appena uscita dal salotto per andare a vomitare nel vaso di una pianta.
« No » rispose Wren, secco: « Io però non mi arrendo ».
Il riccioluto alzò un sopracciglio: « Cosa intendi dire? »
« Volthor si è spinto oltre la magia oscura per diventare immortale » Wren continuò, la fronte corrugata e gli occhi fissi sul vaso appena battezzato: « Io, invece, mi spingerò oltre la magia oscura per far tornare Phoebe ».
Avan non si azzardò a replicare: non voleva mettersi a discutere con il suo migliore amico nel bel mezzo di una festa. Rimase in silenzio, le sopracciglia inarcate.
« Cosa ci fate qui? » Harper arrivò di sottopiatto, al suo seguito c'era una ragazza che Wren non aveva mai visto prima.
« Stavamo scambiando due chiacchiere » rispose Avan con un sorriso falso. « Lei chi è? »
Un rumore di tacchi seguì quelle parole: « Mi chiamo Elyza Burton, piacere! »
Wren la osservò attentamente: una lunga chioma dorata le percorreva la schiena mentre su quel volto dai lineamenti morbidi, brillavano due occhi glauchi. Doveva trattarsi di una dea, o qualcosa di simile.
« Tu devi essere Wren » Porgendo la mano, Elyza proseguì: « Harper mi ha parlato molto di te! »
« E di me? » Esclamò Avan all'improvviso: « Mi chiamo Avan. Sono davvero... »
« Piantala! » Harper gli diede una spinta: « Sembri un maniaco ».
La bionda rise di gusto: « Siamo amiche da un bel po'... Ci diciamo tutto. È naturale che io ti conosca, Avan Carter ».
Come se volesse utilizzare un potentissimo zoom ottico, Wren strinse gli occhi e continuò a fissare la nuova arrivata: « Ma ci siamo già visti da qualche parte? »
« Possibile! » lo interruppe la rossa: « È una ballerina di fama mondiale. È sempre in tour con qualche compagnia ».
« Non esageriamo » Elyza arrossì: « Però credo che tu abbia conosciuto mia nonna, Tabatha Winfrey ».
Avan e Wren si scambiarono una rapida occhiata: « Tu sei la nipote di quella veggente? »
La ragazza liquidò la questione con un semplice « Già ».
« E perché adesso sei qui? Ti trasferisci a Capetown? »
« Sì, mi sono presa una specie di anno sabbatico. Aprirò una boutique vicino a Turner's End. Mia nonna amava quel posto ».
Wren alzò le sopracciglia: Turner's End era il quartiere più brutto e sporco della città.
« Se ti serve una mano con gli scatoloni o cose così, ti possiamo aiutare noi! » Avan diede una gomitata al suo amico: « Giusto, Wren? »
« Sì, quando vuoi ».
Elyza aprì il volto in un sorriso, poi si avviò verso il salotto e disse: « Grazie. Allora, a presto! »
« Ci si vede! » Harper la seguì saltellando.
La serata proseguì tra fiumi di birra e balli sfrenati: ad un tratto, Wren dovette persino allontanarsi da Avan poiché quest'ultimo non faceva altro che ripetere d'aver trovato la donna della sua vita.
Quando finalmente spuntò l'alba, tutti gli invitati decisero di tornare nelle loro rispettive case: quelli ancora sobri ringraziarono Harper, gli altri invece la salutarono con parole incomprensibili e gesti ridicoli.
« Finita! » Esclamò Wren e si lanciò sul divano.
« Hai mandato a casa anche Elyza? » Domandò Avan, il suo volto vagava dappertutto.
« Veramente, se n'è andata poco dopo avervi salutato. È una bella ragazza, vero? » Harper fece loro l'occhiolino.
« Ma è la tua fidanzata? »
« No, Avan » la rossa continuò reggendosi la testa, aveva bevuto troppo: « è la mia migliore amica. Ci conosciamo da quando eravamo piccole. Se vuoi provarci, provaci. A me non interessa ».
Avan sembrò aver visto il Paradiso: « Quanti anni ha? »
« Venti, proprio come me! »
In quel momento, si udì tintinnare una campanella: Buster stava scendendo le scale timidamente.
« È tutto finito, Buster. Tranquillo! »
Osservando il cucciolo avvicinarsi sempre di più, Avan e Harper esclamarono all'unisono: « Buster? È il tuo cane? »
Wren sorrise e lo prese in braccio: « Sì, ma adesso voglio parlar d'altro ».
Il silenzio avvolse la casa. Il riccioluto e la rossa sapevano che il ragazzo avrebbe toccato nuovamente quell'argomento.
« Harper » cominciò: « Elyza sa tutto? Conosce la storia dei Guardiani? »
« No, non sa nulla di questo nostro aspetto » rispose Harper.
« E... » Wren s'interruppe: un rumore fuori dalla finestra aveva attirato la sua attenzione.
« Cosa? »
« Com'è la situazione in città? » Il ragazzo proseguì senza badarci troppo.
Ancora silenzio.
« Ti reputano ancora colpevole. Pensano che tu abbia a che fare con la sparizione di Phoebe ».
Wren trasse un profondo respiro: adesso i problemi si presentavano anche nella vita normale.
« Il signor Whittermore e Dawn hanno rilasciato qualche intervista? »
Avan scosse la testa: « La stanno ancora cercando. Pensano che sia viva! »
« Ma pensano che l'abbia fatta sparire io? »
« No, non credo » Harper fece spallucce: « Dovremmo dir loro la verità? »
Wren rimase in silenzio: « No. Appena avrò trovato il suo corpo, la farò tornare in vita ».
Le parole che uscirono dalla bocca del ragazzo fecero innervosire Harper: « Nessuno è in grado riportare in vita i morti! Dovremmo concentrarci sul punto debole di Volthor! Uccidiamolo e stiamo apposto! »
Il Guardiano dell'Acqua e la Guardiana del Fuoco non sapevano nulla del bigliettino di Sheila; al contrario di Wren, credevano che la faccenda di Phoebe si fosse conclusa per sempre.
« Non so come uccidere Volthor! » Il ragazzo alzò la voce: « Farò a modo mio e basta! »
Continuarono a discutere per altre due ore, ignari del fatto che qualcuno li stesse spiando dalla finestra del salotto...


Angolo dell'autore:

Eccomi di nuovo qui! Come state? :D
Questo capitolo apre la seconda parte della storia... Spero vi sia piaciuto nonostante la lentezza xD
Ringrazio tutte le persone che stanno seguendo la storia,  quindi:
Pascoli Oscar, Jennifer Daylerk, Sora Keyblader, Anonimadelirante, ARCOBALENO_ , Arya373, Black_Dreamer99, Water_Wolf, Fire_Fight, happyness elly, ladyathena, ladyselena15, Myaevan, viperlella, _GocciaDiSangue_ e King_Peter. 
Penso di non aver dimenticato nessuno :P

Ok, alla prossima! ^^

_Charlie_

 

 

 

 

  
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