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Autore: Clara_Oswin    05/09/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1
“Di quel che successe dopo, ricordavo molto poco… dopo aver svelato ad Eric la mia vera identità non è cambiato nulla. Ha deciso di sposare ugualmente lei . Mi tuffai in mare e ritornai dalla mia famiglia, le mie sorelle, mio padre, Sebastian Flounder… Rimasi nella mia stanza a piangere credo per settimane. Ma poi capii che anche nel profondo del mare, arriva un raggio di sole..”
Se le cose non fossero andate come noi sappiamo, ma in maniera diversa? se Eric avesse scelto Vanessa e non Ariel? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariel, Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 5 ballo a corte
Ariel non sapeva quale fosse la sua camera, voleva vederlo, erano giorni che non lo trovava e le mancava terribilmente vedere il suo volto, - “Sebastian hai vist..” – “non adesso Ariel, stiamo organizzando il ballo reale,” – le rispose indaffarato il granchio. Continuava a girare a vuoto, voleva dirglielo, voleva renderlo felice, voleva vedere ancora quel sorriso dedicato solo a lei. –“Attina hai vist..”- “Ariel eccoti! La sarta di corte ci sta preparando in vestiti per il ballo, devi venire con me” – sua sorella la trascinò per il polso fino alle sale dedicate alle sarte di corte, - “Ah eccovi finalmente!” – le dissero le altre . All’interno della sala c’erano 6 sarte indaffarate, ognuna con la propria principessa, che stavano confezionando su misura i loro abiti, tutti bellissimi e raffiguranti lo stile di ognuna delle sue sorelle. Attina portò Ariel dalla sua sarta e ritornò in fretta  dalla sua. Ariel salì sul piedistallo – “oh già in mente un modello splendido per lei…” – la sarta si mise al lavoro, fece dei primi arrangiamenti di gonna e di corpetto. Dopo alcune ore, finalmente concessero una pausa – “ok, puntuali, qui fra 20 minuti, dobbiamo finire i vestiti per stasera” – raccomandarono le sarte. Ariel si diresse verso la sua stanza assieme alle sue sorelle, voleva distendersi un po’, dopo essere stata in piedi per tutto quel tempo le sue povere pinne reclamavano un po’ di riposo. Le passò di sfuggita di fianco una figura, era in uniforme ed era ben vestita, per un attimo pensò fosse Arren ma era talmente stanca che abbandonò subito l’idea. Dopo aver dormito per tutti i 20 minuti le sorelle la svegliarono.  – “ci faranno riposare un altro po’ prima del ballo di stasera?” – chiese Ariel stropicciandosi gli occhi – “Ariel, quando mai ci hanno fatto riposare! Adesso ci metteranno i vestiti e poi dovremo farci i capelli e tutto il resto” – le rispose Adella. I preparativi per il gran ballo proseguivano. Tutte le sale erano riccamente decorate con piante e fiori, e la sala da ballo era stata adornata ancora meglio. Potevano essere le 9 di sera quando iniziarono ad arrivare tutti i membri regali della corte-“ a quanto pare nostro padre vuol far proprio bella figura! Guarda quanti bei principi!” – si rivolse Alana ad Aquata – “credo che nostro padre miri a ricevere qualche proposta di nozze per qualcuna di noi…” – le rispose tutta eccitata. Da dietro i sipari le ragazze sbirciavano fuori, attendevano l’arrivo del padre per entrare in parata nella sala. – “Siete splendide figlie mie” – Disse Re tritone poco prima di aprire il sipario e entrare nella sala . Tutto attorno a loro sfavillava, al loro passaggio tutti applaudivano e acclamavano. Ariel indossava un corpetto tempestato di acquemarine con una scollatura a cuore, la pancia ovviamente scoperta, la gonna era tutta aperta sul davanti con delle morbide pieghe di raso blu proprio del suo stile. Il re diede inizio alla festa, Ariel si guardò intorno cercando di vedere Arren. Si avvicinò ad un tritone – “mi scusi” – gli disse – “Buona sera a voi” – si voltò Arren in uniforme con tutti i bardamenti. Ariel lo guardò, era sfavillante, - “mi concedereste un ballo?” – l’invitò lui – “si, ma non sono molto brava” – gli sorrise – “sciocchezze” – disse lui – “credo invece che sarete bravissima. Ariel prese la sua mano e iniziò a volteggiare con lui al centro della sala –“era un po’ che non ci vedevamo…” – disse lei – “gia…” – sorrise vago lui. Ariel riprese il discorso anche se aveva ben capito che Arren non voleva affrontarlo – “io ho avuto modo di pensarci bene, di ascoltare il mio cuore e fidarmi del mio istinto” – il Valzer finì e i due nuotarono verso la parte esterna alla pista, un po’ più riservata. Con grande timore Arren proferì parola –“e quindi a quale conclusione sei giunta?” – prese un respiro profondo – “tu sei entrato nella mia vita da poco, per ora sto passando un periodo difficile. Non so cosa tu rappresenti di preciso per me adesso, ma so che non sei solo un amico.” – gli prese la mano e tentò di metterlo a suo agio sorridendogli. –“Avrai tutto il tempo che vuoi Ariel, lasciamo che le cose crescano in maniera spontanea.” – strinse la sua mano. Aveva quell’ 1% di possibilità e questo animava la sua speranza, per lei comunque lui era importante, era più di un amico e questo lo rassicurava tantissimo.- “Ariel vuoi ballare?” – lei lo guardò entusiasta e annuì – “ si, mi piacerebbe molto” - .
 Ballarono tutta la serata, al termine del ballo quando rientrò nelle sue stanze, si sentiva tremendamente sfinita tanto che le facevano male le pinne e la coda! – “sono sicura di aver fatto colpo su qualche principe! Con un così bel vestito era un gioco da girini!”- “Arista, mi dispiace per te ma il mio vestito era il più bello” – le rivolse uno sguardo scherzoso Alana – “ non vorrei farvelo notare care sorelline, ma qui quella che ha ballato tutta la serata con un cavaliere misterioso è la nostra Ariel!” – si avvicinarono in cerchio attorno a lei – “avanti Ariel, dicci chi è!” – “è solo un amico” – rispose vaga lei mentre si scioglieva i capelli – “ohh Ariel siamo tutte più grandicelle di te, e certe cose le capiamo a un primo sguardo, si vedeva che gli piacevi a occhi bendati! Non fare il pesce palla adesso… vuota il sacco” – “forse avete ragione, ma non sono sicura di quello che provo io” – sospirò lei. Andrina, l’unica che stava facendo altro mentre Ariel parlava, ad un tratto si avvicinò a lei e parlò – “ Ariel quello che sto per dirti,” – la guardò negli occhi – “deve rimane tra noi due” – scacciò le altre sorelle e continuò – “capisco quello che stai passando, perché capitò anche a me di trovare l’amore eterno in un tritone che non mi ricambiava, dopo un po’ di tempo iniziai ad interessarmi ad un altro ma pensavo ancora a lui.” – “e come facesti?” – chiese incuriosita Ariel rendendosi conto di trovarsi nella medesima situazione – “lo rividi, ci parlai e capii che non avevo niente da rimpiangere.” – le prese le mani – “Principessa Andrina, vostro padre vi manda a chiamare” – le interruppe il cavalluccio marino. – “devo andare, ma credo che tu abbia capito cosa intendessi dire” – le lanciò uno sguardo comprensivo uscendo dalla stanza. -“ho capito , so cosa devo fare” – si disse fra se e se risolutamente – “ devo solo trovare il modo di riottenere le gambe per qualche ora!” –
 
“Sebastian! È un piano infallibile, è l’unico modo che ho per cancellare dal mio cuore ogni sua traccia.” – Ariel si trovava in biblioteca ancora una volta, era sommersa dai libri e stava cercando di convincere Sebastian – “Ariel non permetterò che tu torni sulla terra! È per di più da sola!” – “dove dovresti andare tu?” – entrò Arren con Flounder in biblioteca – “non ti ha insegnato niente l’esperienza con la strega del mare!” – continuava a gridarle Sebastian – “la signorinella,” – iniziò lui rivolgendosi ad Arren e Flounder – “vuole ritornare sulla terra per rivedere quell’umano!”- “ Sebastian non è questo il motivo!” – s’arrabbiò lei – “è l’unico modo che ho per togliermelo definitivamente dalla testa, mi sento pronta a rivederlo. Voglio capire se per me è ancora importante,” – guardò Arren negli occhi – “per poter andare avanti con le persone a cui tengo…” – “andrò io con lei!”- mise la sua mano su quella di lei, dopodiché guardò Sebastian in attesa dell’approvazione. Ariel guardò sorpresa Arren, e poi rivolse anche lei il suo sguardo verso Sebastian. – “ eh va bene!” – cedette alla fine il granchio – “ se con te verrà Arren, mi sento più sicuro…” – Ariel sorrise tutta contenta – “però dobbiamo organizzare bene le cose…” – “si,” – s’intromise Flounder che aveva assistito a tutta la discussione in silenzio – “ possiamo chiedere a Scuttle di procurarvi dei vestiti umani!” – “dobbiamo trovare anche un modo per farvi riavere quelle gambette umane…” – disse pensieroso Sebastian – “la grotta della strega del mare è rimasta ancora intatta, basterebbe trovare la ricetta e prepararla…” – “che idea geniale Flounder!” – disse Ariel prendendo il pesciolino per le pinne – “ facciamolo subito!” – “calma calma Signorinella, prima dobbiamo parlare con Scottle…” – il granchio non fece in tempo a dirlo che si ritrovò solo. – “ehii Aspettatemi!” – disse andandogli dietro. Arren non era mai salito in superficie, ma da quando aveva conosciuto Ariel aveva fatto quell’esperienza, adesso si trattava di ottenere le gambe umane e andare sulla terra. Non sapeva dove avrebbe portato tutto quello, ma se Ariel ne era convinta avrebbe fatto di tutto per aiutarla. Arrivarono in superficie, Scuttle era al suo solito nel suo trespolo; - “qual buon vento!” – salutò allegramente Ariel e tutto il gruppetto – “Scuttle ci devi fare un enorme favore”- iniziò Flounder – “ebbene? Di che si tratta questa volta? Affondiamo qualche nave pirata?” – “dovresti procurarci dei vestiti, vestiti umani per me e per Arren” – “Ariel non vorrai mica…?” – Sebastian annuì sospirando – “vabbene tesoro, per quando ti servono?” – “porta tutto domani mattina alla spiaggia, ci vedremo li…” – “mi metto subito all’opera!” – detto questo il gabbiano spiccò il volo verso la città – “adesso dobbiamo andare nella grotta della strega” – disse Ariel al gruppetto – “ sarebbe bene Ariel, non sapendo la durata della pozione, scrivere una lettera alle tue sorelle, inventandoti qualche scusa… sai, per non farle stare in pensiero” – “ottima idea!” – rispose la rossa immergendosi nell’acqua.
 
“Care sorelle,
starò via un paio di giorni, ho deciso di cambiare acqua per un po’ di tempo così da potermi schiarire le idee. Con me ci sarà Arren che mi scorterà per tutta la durata della gita. Vi prego di non stare in pensiero per me, se nostro padre dovesse domandare di me potete fargli vedere questa mia lettera o comunicarglielo direttamente voi.”
 
Ci vediamo presto
La vostra
Ariel
 
-“direi che così è perfetta!” – disse piegando il foglio d’alga bianca. – “Dai Ariel! Siamo in ritardo! Sebastian e Arren saranno già all’entrata del palazzo ad aspettarci!” – le fece fretta Flounder. Ariel lasciò il biglietto sul suo letto, prese il cestino da picnic dove dentro erano stati messi dei lenzuoli e si diresse verso l’entrata. – “siamo pronti per andare?Ariel hai preso quello che ti ho detto?” – “si Sebastian, ma facciamo piano, è ancora molto presto, non vorrei rischiare di svegliare mezzo castello.” – nuotarono verso l’antro della strega. Non vi erano più quelle creature spaventose che la strega aveva imprigionato, anche se l’atmosfera era piuttosto spettrale.
-“da dove iniziamo?” – chiese Arren – “ beh, dovrebbe essere l’ultimo incantesimo che ha fatto, dato che si è trasformata in umana…” – rispose Ariel cercando il libro. –“eccolo! È questo?” – tutti si avvicinarono a Flounder, per vedere meglio. Il libro era quello giusto, e come avevano ipotizzato c’erano tutti gli ingredienti per trasformare in umano. Si misero subito in fermento per rintracciare nell’antro tutti gli ingredienti, una volta trovati poi avrebbero dovuto agire rapidamente. –“Ariel, è tutto pronto, non sappiamo però quanto duri l’effetto, potrebbe durare tre giorni, come potrebbe durare poche ore,” – guardò Ariel e Arren un ultima volta – “ siete sicuri?” – Ariel guardò Arren e poi annuì con sicurezza. –“va bene allora, iniziamo…” –
  
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