Serie TV > Angel
Segui la storia  |       
Autore: lafatablu    05/09/2013    1 recensioni
Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza. Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.
Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase, Winifred Burkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Parte 23
 
Erano passati dei mesi da quella notte. Quella fu proprio l’ultima volta che erano stati tutti insieme. Allontanati dalla vita che li chiamava altrove, non riuscirono mai più a ritrovarsi.
 
Willow e Tara erano partite il giorno dopo, ogni tanto mandavano una cartolina, e pareva che fra loro due le cose fossero tornate a posto. Grazie all’aiuto della Congrega, Willow migliorava ogni giorno di più, guarendo la sua dipendenza e ritrovando gioia per le piccole cose della vita.
 
Cordelia partì subito dopo. Tornò a Los Angeles, dove avrebbe ripreso in mano la sua vita. Per lo meno, questo è quanto disse a tutti quanti. “Potrebbero scritturarmi per film di successo, potrei vincere l’Oscar” Ogni tanto tornava a far visita ai vecchi amici, stava con loro qualche ora e ripartiva quando ne aveva abbastanza. Evidentemente, per l’oscar doveva attendere ancora, perché nessun regista la chiamò mai, se non per qualche raro breve spot pubblicitario.
 
Anche Lorne tornò a Los Angeles. Spesso accompagnava Cordelia nelle sue veloci visite. Finché un giorno tornò da solo. Disse a tutti che Cordelia li salutava “Avrebbe voluto farlo di persona, ma quando il treno del destino chiama, bisogna prenderlo al volo” Informò che lei era ascesa ad un piano superiore, era infatti diventata principessa di un regno orripilante “Un mondo senza musica, c’è qualcosa di più terribile?” Il Groosalugg era venuto a prenderla e lei lo seguì a Pylea, la dimensione natia di Lorne. “Tutto è bene, ciò che finisce bene, contenta lei”
 
Xander e Anya, non stavano più insieme. Lei era tornata ad essere Anyanka, un demone della vendetta, e insieme ad Halfrek seminava terrore in tutto il mondo, uccidendo e massacrando mariti e fidanzati infedeli. Xander l’aveva lasciata il giorno delle nozze, proprio davanti all’altare, mentre lei in lacrime lo supplicava di non farlo. Evidentemente, il ragazzo aveva ancora molto da imparare circa le responsabilità del ‘Per sempre e finché morte non ci separi’
 
Fred, Gunn e Wesley erano rimasti a Sunnydale. I primi tempi avevano condiviso la casa di Giles, ma quando fu ufficialmente noto a tutti, che Fred e Gunn stavano insieme, avevano preso un piccolo appartamento tutto per loro, non lontano da Revello Drive. Fred aveva ripreso gli studi all’università dove frequentava con successo l’ultimo anno di Fisica, e Gunn aiutava Angel e Buffy nella loro nuova attività. Avevano infatti aperto una palestra, usando i locali del Magic Box e impartivano lezioni di auto difesa agli abitanti di Sunnydale.
 
La necessità di trovare un lavoro era diventata impellente “Papà ha molte bocche da sfamare” diceva Angel, rivolgendosi a Connor, che rideva per la faccia buffa di suo padre.
 
Il giorno dopo la loro ultima cena, era arrivata per posta la carta di credito intestata a Buffy, insieme alle ricevute di avvenuto pagamento delle bollette arretrate. Buffy si era infuriata moltissimo “Rose rosse e brillantino sono romantici ..una carta di credito non lo è invece”
 
Naturalmente avevano urlato tutti e due, ma contrariamente a quanto succedeva di solito, questa volta la spuntò Angel  e non volle sentirne di vedere Buffy al Doublemeat palace.
 
“Non voglio chiederti dei soldi Angel, io devo trovare un lavoro..” ma lui fu irremovibile “Certo che no ..per questo hai la tua carta, proprio perché non devi chiedere ..e si, entrambi dobbiamo trovare un lavoro, ma tu non andrai in quel postaccio. Non voglio vederti a servire hamburger e patatine con quel ridicolo capellino in testa”
 
Alle sue parole, lei aveva riso, e le urla divennero sussurri. Non riusciva ad essere arrabbiata con Angel, non seriamente e mai per più di qualche minuto. La sua risposta, circa il non dover chiedere soldi a lui, era al quanto bizzarra, e al momento le sfuggiva la strana logica del suo pensiero, visto che comunque, la carta di credito, sebbene fosse intestata a lei, attingeva  pur sempre dal conto di Angel. Ma rise soprattutto pensando a quel buffo capellino.
 
“D’accordo, niente fastfood.. cosa hai in mente?”
 
Lui propose di usare la palestra di Giles “..sappiamo una cosetta o due sulla lotta e Sunnydale ha bisogno di un posto dove si insegni l’autodifesa. Ricorda che abbiamo sconfitto il sindaco, proprio con l’aiuto di tutti gli studenti.. potremo insegnare alla gente come difendersi dai molti pericoli di questa città, anche questo è un modo per aiutare gli indifesi..”
 
Alla fine avevano optato per quella scelta e Buffy, ancora una volta, pensò a come accidenti avesse fatto a vivere senza Angel così a lungo. Con lui accanto tutto diventava semplice e chiaro ..e luminosamente bello. “Anche Gunn ha bisogno di un lavoro” aveva detto Buffy “Fred deve studiare e ora che stanno insieme..” Angel la guardò stupito “Stanno insieme? E da quando? Non lo sapevo ..perché non mi dite mai niente?”
 
Buffy rise ancora, pensando che amava tantissimo anche questa parte di Angel. Da sempre, fin dai primi tempi in cui si erano conosciuti, aveva avuto l’impressione che lui pareva non dare importanza a certe cose e sembrava distratto circa gli eventi del mondo intorno a lui. A meno che non riguardassero il suo personale universo. Ovviamente amava i suoi amici, come amava tantissimo Dawn e avrebbe protetto loro dai pericoli, anche a costo della sua vita, ma nel suo personalissimo universo, senza alcun dubbio, vi erano solo Buffy e Connor. Quando si trattava di loro due, allora anche gli aspetti più insignificanti delle loro vite diventavano importanti.
 
“Angel? forse dobbiamo acquistare delle altre mensole.. queste sono strapiene e abbiamo ancora tantissime cose da riprendere.. quando Connor sarà grande, potrà rivedersi..”
 
Angel aveva imparato ad usare la videocamera e ogni occasione era buona per filmare la crescita di suo figlio. Connor che dormiva tra le braccia di sua madre ..Connor che mangiava la sua prima pappa salata ..Connor che faceva il bagnetto ..Connor che gattonava ..Connor che sorrideva a sua madre ..Connor e Buffy ..Buffy e Connor. Tutto il suo mondo era racchiuso lì.
 
Quando compì tre mesi, avevano deciso che ormai era grande abbastanza per avere la cameretta tutta per sé. Dawn aveva aiutato a decorare la vecchia stanza di Buffy e lei pensò che fosse bellissimo tutto questo. Non era iniziato proprio lì il loro amore? Non era forse stato lì il loro primo bacio? Non era proprio in quella camera, che avevano dormito insieme per la prima volta? Certo, Angel aveva dormito per terra, ma accanto a lei. Buffy pensò che fosse bello, che ora quella stanza fosse di Connor .. e così, anche mister Gordo, tornò al suo posto.
 
Questo dava modo a loro due di avere maggiore intimità e di verificare la validità del rituale, in ogni modo possibile ..almeno, fino ai limiti di quanto suggeriva la loro fantasia ..e Angel, in quei momenti, dimostrava di essere parecchio fantasioso ..secoli e secoli di pratica e la fame che aveva di lei era difficile da placare. Non era raro che finissero con l’amarsi fino alle prime luci dell’alba, quando poi crollavano stremati uno sopra l’altro ..e solo allora si concedevano qualche ora di sonno. Ogni volta era come se fosse la loro prima volta …era sempre immensa gioia, pura e perfetta felicità. Ma ciò che Angel amava di più, era vederla dormire lì accanto, profondamente appagata, dopo aver fatto l’amore con lui per tutta la notte. Per Buffy, il momento più bello era il risveglio. Lui era sempre vicino a lei. Amava vedere il suo sorriso assonnato, che scacciava via la paura di quella loro prima volta. Angelus non sarebbe tornato.
 
Decidere di spostare Connor nella vecchia camera di Buffy, naturalmente non fu cosa facile ed entrambi vagliarono ogni possibile pericolo, ma alla fine decisero che prima o poi, avrebbero dovuto fare il grande passo e che non potevano vivere in eterno con la paura.
 
“Deve abituarsi a stare un po’ da solo, Angel”
 
Le paure non erano andate via, Connor era ancora il bersaglio di forze malvagie e loro avevano sventato più di un attacco, ma era sempre accaduto quando stavano fuori casa. Entrare in casa Summers-O’Connor era praticamente impossibile, l’incantesimo di protezione di Tara reggeva ancora. Lorne durante le sue visite, rinforzava le eventuali crepe che si creavano durante gli attacchi, usando l’incantesimo che gli avevano insegnato le Furie, il ‘Santa Sanctorum’. La casa era una fortezza inespugnabile e Dawn sapeva bene che non doveva far entrare sconosciuti.
 
Daniel Holtz pareva scomparso nel nulla. Lo cercarono ovunque, ma di lui non vi era alcuna traccia. Tutti pensarono che forse aveva deciso di abbandonare i suoi propositi di vendetta. Probabilmente aveva lasciato Sunnydale, anche se Angel non abbassò mai la guardia.
 
Inoltre, notarono che le attività paranormali, erano quasi inesistenti in quel periodo. A parte la normale routine notturna dei soliti vampiri generati di recente, non vi era nulla di importante. Nessun demone pazzoide che voleva distruggere il mondo, nessuna Apocalisse da bloccare. Capitava che ogni tanto vi fosse qualcosa di anomalo, come il cadavere di una ragazza che comparì all’improvviso davanti a loro durante una ronda, ma a parte questo, tutto era nella norma. Le uniche cose strane che avevano notato, era un aumento considerevole di furti alle banche, ma non era di loro pertinenza. Se ne occupava già la polizia di Sunnydale.
 
Con l’aiuto di Wesley, grazie alle sue ricerche, riuscirono a capire chi fossero i responsabili dei piccoli incidenti che capitavano a Buffy, ed erano gli stessi che avevano fatto dei furti alle banche. Si facevano chiamare il Trio ed erano tre imbecilli che amavano credere, che la vita fosse solo un gigantesco video gioco. Tre ragazzotti repressi che potevano diventare molto pericolosi, se qualcuno non li avesse fermati. Jonathan, Andrew e Warren furono arrestati, ma riuscirono a scappare. I primi due fuggirono in Messico, mentre Warren, il più pericoloso fra i tre, incappò nell’ira di un ex fidanzata, che dopo averlo legato ad un albero, si vendicò dei torti subiti e lo spellò vivo. Letteralmente. Finita questa emergenza, tutto tornò alla normalità.
 
Buffy era felicissima di questa momentanea stasi, perché le dava modo di occuparsi di Connor a tempo pieno. Spesso non usciva neanche per la ronda, lo faceva Angel per lei, aiutato anche da Gunn, che come a Los Angeles, amava andare a caccia di vampiri. Buffy stava a casa con Connor e Dawn, qualche volta Fred si univa a loro, magari aiutando Dawn nello studio delle materie scientifiche. A Buffy sembrava quasi di vivere la vita normale che aveva sempre desiderato. A volte aveva paura che fosse solo un sogno ..ma poi sentiva la voce di Angel che rideva con Gunn nel vialetto di casa, mentre tornava a casa e la paura andava via.
 
“Sono preoccupato per Wesley” disse un giorno a Buffy “Hai notato che sta spesso da solo?”
 
Wesley in effetti si era isolato parecchio, c’erano dei giorni che non usciva dall’appartamento di Giles, neppure per far la spesa, spesso l’unica compagnia erano le sue tazze di thè e i suoi amati libri. La delusione di veder sfumare il suo sogno con Fred bruciava parecchio, ma lei aveva scelto Gunn e lui non poteva che rispettare la sua decisione. Si era buttato sul lavoro, aiutando nelle ricerche, ma non vi era granché da fare ultimamente, quindi decise di consultare i libri che aveva  acquistato mesi prima.  Nonostante Angel e Buffy l’avessero informato su ciò che aveva detto Doyle, lui traduceva un’altra profezia che riguardava Connor ed era molto preoccupato. Non era sicuro della veridicità di ciò che leggeva e con loro non volle parlarne ancora, non voleva allarmarli inutilmente, ma ciò che leggeva non gli piaceva per niente.
 
“Stasera possiamo invitarlo a cena” rispose Buffy “Anche Xander è molto solo.. possiamo invitare anche lui” Angel era assolutamente d’accordo e prendendo Connor con sé, decise di andare a trovare Wesley “È un po’ che non vediamo lo zio Wesley, facciamo una passeggiata fino a casa sua? ..vedrai che ti piacerà, lui adora se gli brontoli. Sarà perché è inglese”
 
Buffy aveva chiamato Xander, che accettò di buon grado il suo invito, dicendole che avrebbe portato il dolce. Il suo atteggiamento verso Angel era meno ostile rispetto al passato, anche se, probabilmente era solo una tregua. Ma al momento era troppo giù per via di Anya e Angel era l’ultimo dei suoi problemi. Tollerava la sua presenza, ma non erano certo amici.
 
Prima di cena, Buffy decise di fare un piccolo giro per cimiteri, visto che sicuramente, dopo non ne avrebbe avuto il tempo “Dawn? esco un attimo. Angel e Connor stanno per tornare, non starò via molto. Abbiamo Wesley e Xander a cena, potresti cominciare ad apparecchiare”
 
Wesley e Xander non erano gli unici ad essere soli. C’era qualcun altro, che nonostante i numerosi avvertimenti, continuava a ronzare intorno a casa Summers. Spike non si dava per vinto e più di una volta mise a dura prova la pazienza di Buffy, finché proprio pochi giorni prima, non incappò nella furia di Angel, che ormai ne aveva abbastanza di lui.
 
 
Alcuni giorni prima..
 
 
Riley Finn era giunto in città con sua moglie Sam, e chiesero l’aiuto di Buffy per una  missione della massima importanza. Riley non riuscì a nascondere la sorpresa di trovare Angel lì e di vedere come la vita di Buffy era cambiata. Lei era riuscita ad andare avanti ed era felice. Il suo sorriso parlava per lei, e Riley seppe che con lui non era mai stato così radiosa. Angel era tornato da lei e avevano anche un figlio. Erano l’immagine stessa della perfetta felicità. Dopo un attimo di comprensibile gelosia, tese la mano ad Angel che la strinse senza esitazione e Riley presentò sua moglie ad entrambi. Non parlarono di questioni personali, perché non c’era molto da dire. Buffy, finalmente, stava insieme all’unico uomo che avesse mai amato e Riley si era sposato con una sua collega. Non serviva dire altro. Parlarono solo di lavoro.
 
Informandoli della loro missione, dissero che erano lì per catturare certi demoni che erano andati sulla bocca dell’inferno per riprodursi. Era importante scovarli e distruggere il loro nido, prima che le uova si schiudessero. Dissero anche di essere sulle tracce di qualcuno che si faceva chiamare ‘il dottore’ e che commerciava illecitamente, vendendo le uova del pericoloso demone. Dopo una brevissima ricerca, scoprirono che ‘il dottore’ non era null’altro che Spike. Irruppero nella sua cripta e distrussero le uova, portando a termine la loro missione.
 
Angel e Buffy erano davvero furibondi e dopo aver salutato i coniugi Finn, decisero che Spike doveva andare via da Sunnydale. Subito. “Lascia che me ne occupi io” disse Angel e Buffy questa volta acconsentì. Non voleva più avere niente a che fare con lui. Anche il senso di colpa, che aveva provato mesi prima, era ormai sempre più debole, ora non voleva neppure tentare di proteggerlo. Lui non era mai stato affidabile, proprio come aveva detto Riley, ‘è pericoloso, immorale e opportunista’. Buffy si rese conto, ancora una volta, che il chip non era sufficiente per fermarlo, poteva ancora fare del male. E se avesse saputo di Connor? cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che era loro figlio? Spike era una minaccia e non lo voleva lì.
 
Naturalmente Spike non accettò la proposta e Angel passò dalle minacce ai fatti. “Va bene, Spike, come vuoi ..facciamo a modo tuo. Vuoi il modo difficile? ti accontento subito”
 
Dopo una breve lotta, Angel ebbe la meglio e Spike era già a terra sanguinante. “Devi lasciare Sunnydale. Il ‘No’ non è più un opzione. Prendi i tuoi stracci e vattene, ‘dottore’ ”
 
Spike schiumava rabbia da tutti i pori “Non sei il padrone della città, non puoi cacciarmi ..cos’è? hai paura che mi scopi ancora la cacciatrice? Lo sai che le piace il dolore? Le piace quando uso le manette, non pensava di certo a te quando si contorceva sotto i miei assalti ..e tornerà da me non appena sarai andato via.. tu e quel marmocchio a cui sembra così legata..”
 
La raffica di pugni che arrivò, lo investì come un uragano “Non l’hai mai avuta, Spike ..ne mai l’avrai” Un altro pugno ..poi un altro ..un altro ..e un altro ancora.. “questo è per averla fatta sentire sporca ..questo è per averle detto che ama le tenebre ..questo è per averle fatto credere che è tornata sbagliata ..e questo è perché la stavi uccidendo dentro.. Buffy non è Drusilla ..tu la stavi uccidendo, Spike. Alzati. Prendi la tua roba e vattene. Adesso.”
 
“Io non ho fatto nulla che anche lei non volesse. Io la amo ..e so che le è piaciuto quando le facevo tutte quelle cose ..ma non mi ama. TU.. maledetto.. è tutta colpa tua.. finché ci sarai tu nei paraggi, lei non mi amerà mai.. e non capisco perché..”
 
“Perché TU non sei ME”
 
Spike sapeva che aveva ragione, in fondo l’aveva sempre saputo. Si accasciò a terra sconfitto. La voce di Angel era tagliente e sibillante come la lama di un coltello, e decise che fosse più saggio non sfidarlo oltre. Si alzò e sollevò le mani in segno di resa. Il bastardo aveva vinto.
 
“Game Over. Ok, mi arrendo.. hai vinto, la cacciatrice è sempre stata tua. Andrò via..”
 
“Non stiamo giocando, Spike. Buffy non è un premio da vincere. Tu non l’hai mai amata, se l’avessi fatto, non parleresti così di lei. Hai sfruttato un suo momento di debolezza per ottenere da lei ciò, che in circostanze diverse, non avresti mai potuto avere. Questo non è amore, è altro ed è distruttivo. Avrei potuto fermarti prima, e tu lo sai che è vero. Ma era importante che Buffy arrivasse da sola alla verità. Togliti dalla testa questa ossessione, questo è il vero nome di ciò che senti. Non è amore. È ossessione. Tu sei ossessionato dalle cacciatrici”
 
Lo lasciò lì sanguinante e quasi provò pena per lui. Spike non poteva comprendere il significato della parola amore, esattamente come non potevano Angelus, Darla, Drusilla e nessun demone senza anima. L’amore non apparteneva alle tenebre. “Ti do massimo un giorno, Spike.. poi ti voglio lontano da qui. Se ti vedo ancora in giro, non ci sarà nulla che potrà fermarmi dal piantarti un paletto nel cuore. Sai bene che parlo sul serio. Massimo un giorno. Addio Spike.”
 
 
Nel presente..
 
 
Dawn era tutta indaffarata in cucina, voleva rendersi utile ed era contenta di rivedere Xander. Dopo il fattaccio del mancato matrimonio, non si era più visto tanto in giro e da quando Willow e Tara erano partite, non si erano mai riuniti per una cena. Sapeva che doveva esserci anche Wesley, decise di chiamare Gunn e Fred, certa che Buffy e Angel fossero d’accordo. Beh, comunque lei preferiva avere tanta gente intorno, e con Fred stava nascendo una bella amicizia. Angel e Connor erano ancora fuori e sicuramente sarebbero stati a casa a momenti. 
 
Buffy, come al solito, era rientrata dalla ronda tutta ammaccata. Dawn sospirò pensando a quanto fosse duro per lei, dover lottare ogni notte contro i vampiri, per fortuna ora c’era anche Angel ad aiutarla. “Dawn, vado a fare una doccia” disse stancamente Buffy. “Non preoccuparti ..qua ci penso io, sto preparando un insalatona con pomodori e lattuga ..poi apparecchio”
 
Chiamò Fred, dicendole che doveva anche farle vedere una cosa di matematica “non ho capito bene, questo nuovo prof rende tutto difficile, tu invece spieghi le cose benissimo” Dopo aver chiesto a Gunn, Fred accettò. “Va bene, Dawn ..e dopo cena mi fai vedere i tuoi compiti..”
 
Dawn sentì bussare contro il vetro della cucina, chi poteva essere a quell’ora? Angel aveva le chiavi, e anche Xander. Sentì una vaga sensazione di pericolo, e ricordò le parole di Buffy e Angel. “Non far entrare sconosciuti in casa. Potrebbero non aver bisogno di un invito, perché non sono vampiri” Abbassò il volume della musica e tolse le cuffie per sentire meglio.
 
“Dawn?” sentendo quella voce sorrise, non era affatto uno sconosciuto e non era un pericolo.
 
“Sei tu? come mai sei qui? ..vado di fretta, ho da fare in cucina. Buffy è di sopra ..avanti entra”
 
Entrò senza farselo ripetere due volte. “Devo parlare con tua sorella, non serve che mi accompagni, conosco la strada” Tolse il cappotto, lo appoggiò sul corrimano della scala, mentre saliva su velocemente. Dawn lo guardò ancora un attimo, sembrava strano, ma infondo, lui un po’ strano lo era sempre stato. Sorrise e tornò in cucina. Dopo aver rimesso su le cuffie, mise la musica a tutto volume e continuò a tagliuzzare i pomodori, andando a passo di danza.
 
Buffy si preparava a godere del relax di un buon bagno ristoratore, peccato che Angel non fosse ancora rientrato, perché.. beh, fare il bagno insieme dopo la ronda era diventata una piacevole abitudine. Quello stupido vampiro l’aveva sbattuta contro una lapide, e aveva dolori ovunque ..un massaggio dalle sapienti mani di Angel, ora sarebbe stato l’ideale.
 
Sentì dei passi nel corridoio “Angel?”
 
La voce le morì in gola quando si rese conto che non era Angel. No, non lo era affatto, ne mai avrebbe potuto esserlo. Neanche fra mille anni, per quanto lui tentasse di imitarlo.
 
“Delusa?”
 
“Come sei riuscito ad entrare? Vattene, Spike” Si guardò attorno cercando un paletto o qualunque cosa assomigliasse ad un arma. L’incantesimo del de-invito non funzionava più?
 
“Di cosa hai paura cacciatrice? Sono qui perché devo parlare con te”
 
“Beh, hai parlato. Puoi andartene ora”
 
“Non riesci più ad affrontarmi da sola? Ora mandi il tuo ragazzo a fare il lavoro per te? Angel mi aveva quasi convinto, picchia duro il maledetto, ma ho cambiato idea. Voglio sentirmelo dire da te. Sei sicura che vuoi davvero che io vada via? So che c’è qualcosa di diverso in te rispetto a prima. Ora puoi scopare con Angel senza pericoli, non è vero? è per questo che non mi vuoi più. Avanti cacciatrice, voglio sentirtelo dire ..e non parlarmi di cazzate come rispetto e fiducia, perché non me la bevo. La fiducia è un contorno per amori consumati. L'amore vero è selvaggio, è appassionato, è pericoloso. Brucia, consuma. Non puoi resistermi, tu mi vuoi”
 
L’attimo dopo lui l’aggredì con violenza e tentò di spogliarla con la forza. Voleva possederla ad ogni costo. Incurante delle sue lacrime e dei suoi NO urlati con disperazione, la strattonò facendole battere la testa contro la vasca. Buffy lo sentì blaterare delle oscenità e fu colta dal senso di nausea e da cieco paralizzante terrore. Sentì che le forze le mancavano. Stava tentando di violentarla e lei non riusciva ad opporsi.
 
Non era la forza fisica a venir meno. Fu proprio la sua grande forza spirituale ad abbandonarla. Lei si sentiva responsabile per quanto stesse accadendo e non riuscì più a lottare. In quel momento, lei non era più una slayer dotata di grande forza. Era solo una donna ed era in balia del suo violentatore. In fondo meritava tutto questo ed era solo colpa sua.
 
Lui continuò a forzarla, tenendola per i polsi, mentre tentava di scoprirle il seno. Lei si era quasi arresa a ciò che ormai considerava ineluttabile. Chiuse gli occhi preparandosi al peggio, ma un istante dopo sentì risuonare dentro lei, la sua stessa voce. La voce dell’anima. Sentì la sua domanda angosciata e sentì l’eco delle parole di Angel. La sua voce era appena sussurrata.   
 
Perché può colpirmi? Io non riesco a capire, Angel..
Tu lo sai perché. Sei tu a permettere che accada e solo tu puoi porvi fine.
 
Sentì la rabbia farsi strada in lei e con essa tornò la forza. Ribellandosi all’ineluttabile urlò i suo “NO” Raccogliendo tutte le sue energie, con uno strattone lo scaraventò con forza lontano dal suo corpo. “Non toccarmi. TU sei solo un animale, mi fai schifo. Non riesco neanche più a sentirmi in colpa. Vattene o ti uccido.” Lui tentò di avventarsi ancora contro lei e sferrò un pugno, ma urlò per il dolore violento alla testa, arretrando subito dopo, mentre la guardava terrorizzato. Non poteva più colpirla, il chip funzionava perfettamente anche contro Buffy.
 
Capì che per lui era la fine di tutto. Doveva scappare subito o sarebbe morto. Forse Buffy non l’avrebbe ucciso, o non subito, ma Angel l’avrebbe cercato di sicuro, e lui non avrebbe di certo avuto pietà. Ormai si era spinto troppo oltre. Corse per le scale come una furia e uscì da casa Summers lasciando lì il cappotto, non c’era tempo da perdere. Dawn lo vide dileguarsi nella notte. Ancora non sapeva, che quella sarebbe stata l’ultima volta che vedeva Spike.
 
Un attimo dopo, arrivò Angel. C’erano anche Xander e Wesley con lui. “Siamo a casa..” disse allegramente, ma il sorriso svanì subito. Sentiva l’odore di Spike ovunque, ma soprattutto sentiva lamenti soffusi provenire dal bagno. Buffy. Corse subito su, lasciando Connor a Dawn.
 
“Questo è il cappotto di Spike” disse Xander allarmato dalla reazione di Angel “Come ha fatto ad entrare? Tara aveva fatto l’incantesimo del.. Dawn? cosa è successo?”
 
Angel la trovò lì. Seduta per terra, in quel freddo pavimento del bagno, con la schiena poggiata contro la vasca, completamente rannicchiata su se stessa. Sembrava una bambina sola e sperduta ed era spaventata. Il suo sguardo era perso nel vuoto. Sentì un immenso, tremendo dolore attanagliarli il cuore, e non riuscì a trattenere le sue stesse lacrime. Notò subito i lividi bluastri sui polsi e sulle cosce, e non serviva chiedere per capire cosa fosse successo. Si sedette subito lì per terra accanto a lei. In silenzio e delicatamente, la sollevò facendola sedere sulle sue gambe. Non voleva che stesse seduta sul freddo gelido di quelle piastrelle, ed era certissimo che lei aveva bisogno proprio di questo adesso.  Lei accettò subito il suo abbraccio e finalmente pianse, adesso poteva permettersi di essere piccola. Piangeva sommessamente e accettava le coccole di Angel, perché adesso erano l’unica medicina in grado di guarirla.
 
Angel sollevò lo sguardo e vide Xander, che con in mano il cappotto di Spike, irruppe dentro la stanza, senza bussare. Capiva il suo stato d’animo, ma non voleva che qualcuno disturbasse Buffy con domande inutili. Lei aveva bisogno di stare da sola con lui. Lo sapeva perché solo lui riusciva a sentirla ad un livello profondo. Sentì che lei si irrigidiva e tentava di coprire le gambe che erano esposte agli sguardi di sconosciuti. Non voleva vedere nessuno. Chiunque non fosse Angel, in quel momento, per lei era uno sconosciuto. Non riconobbe neppure la voce di Xander
 
“Cosa le ha fatto? L’ha violentata?” urlò Xander.
 
Il bagliore che gli lanciò Angel fu sufficiente a farlo zittire. Annuì e uscì “Stavolta l’ammazzo”
 
Wesley riuscì a fermarlo, aiutato anche da Gunn e Fred che erano arrivati proprio in quel momento “Xander, lascia che se ne occupi Angel” Gunn concordava “Se conosco bene Angel, credo che vorrà occuparsene personalmente e lo farà a modo suo. Insomma ..quel bastardo a tentato di violen..” Lo sguardo furioso di Fred lo bloccò “Charles, no. Non davanti a..”
 
“Cosa è successo?” chiese Dawn allarmata “Spike era qui, voleva parlare con Buffy.. io l’ho fatto entrare, lui è un suo amico..” Xander non riuscì a trattenersi e come al solito, la lingua non andò di pari passo con il cervello. Ignorò l’avvertimento di Fred “Amico? a meno che non stia cercando di violentarla” Fred lo incenerì con lo sguardo “Certo che tu sai come confortare le persone eh?” Prese Connor dalla braccia di Dawn, che ora aveva gli occhi pieni di lacrime e la invitò a salire in camera sua “Non è colpa tua, piccola. Tu non potevi sapere..”
 
Intanto Angel era riuscito a far sdraiare Buffy sul letto. Era in ginocchio davanti a lei e le sussurrava parole dolcissime, mentre l’accarezzava delicatamente “Cerca di riposare un po’ ..io starò qui finché non ti addormenti, va bene?”
 
Lei aveva smesso di piangere, ma non riusciva ancora a lasciare la mano di Angel. Non voleva dormire, sentiva di essere esausta, ma non voleva dormire, non ancora. “Connor?” Chiese.
 
Lui sorrise baciandole la fronte “Sta bene, tranquilla, tesoro. È con Fred e Dawn.. lo sento ridere ..sta giocando. Ci sono anche Gunn, Wesley e Xander ..è al sicuro”
 
Lei rispose al suo sorriso “Prima di.. di dormire.. vorrei che stesse qui, lui ha bisogno di me..” Strinse la sua mano più forte “..ma non voglio che mi veda così ..lo so che è piccolo, ma lui può sentirmi.. lui sa quando sono triste ..e non voglio che ricordi questo di sua madre”
 
Le lacrime, ancora una volta, minacciavano di uscire e lei non voleva. Quasi urlando, chiese con rabbia “Ho ancora il suo odore addosso?” Angel scosse la testa, facendole segno di ‘No’ ma lei non era affatto convinta “Dimmi la verità. Dopo tre docce e dopo essermi scorticata la pelle sfregandola fino a farla sanguinare.. ho ancora il suo odore addosso? so che puoi sentirlo ..perché se lo senti ancora, non posso.. non posso tenere Connor con me stanotte”
 
Angel per un istante chiuse gli occhi, come se con quel piccolo gesto, potesse chiudere fuori tutto il dolore. Li riaprì subito sentendo che lei lo chiamava “No, Buffy.. è andato via. Tutto quello che sento è il profumo della tua anima ed è bella e luminosa ..e so anche ..che tu sei molto più forte di tutto questo. Connor starà benissimo con sua madre ..non pensare neanche per un momento di non.. Non permettere a quei pensieri di oscurare il tuo cuore..”
 
Sentirono un leggero bussare alla porta. Era Fred con una tazza di thè fumante. Non chiese niente, si limitò a stare sulla soglia porgendo la tazza ad Angel e subito dopo andò via.
 
Buffy si mise a sedere e sorseggiò un po’ di thè. Teneva la tazza con entrambe le mani e quel calore, era in qualche modo confortante. Sorrise e in quel momento, Angel capì che il peggio era passato. La conferma arrivò anche dalle parole di Buffy. Ancora una volta, lei aveva vinto. L’oscurità e le tenebre non appartenevano al suo mondo. Adesso era completamente libera.
 
“Non può colpirmi. Non più. Ho capito cosa volevi dire, adesso ho capito. Ero io ad alimentare il mio senso di colpa e questo mi rendeva debole. Probabilmente il mio stato d’animo mandava in tilt i circuiti del chip, inviando impulsi sbagliati. La mia parte slayer è di natura demoniaca, in un certo senso, e questo confondeva i sensori. Io non sono tornata sbagliata. Ero solo debole” 
 
Si abbracciarono. Entrambi avevano bisogno del conforto dell’altro. Lei scivolò sotto le coperte, adesso poteva risposare “Connor ha bisogno di me e anche tu” Lui la baciò sulle labbra, era un bacio leggero intriso di tenerezza e di gratitudine infinita, verso la sua meravigliosa compagna “Io avrò sempre bisogno di te.. Sempre” Uscì dalla stanza, solo per tornare un attimo dopo con Connor “Sta già dormendo, ma qui riposerà meglio” Lei annuì, tenendosi stretta suo figlio fra le braccia, circondata dal suo dolce profumo. “Dormi adesso ..io starò qui ancora un pochino”
 
Angel si sedette nella poltrona di fronte e rimase a guardarli a lungo. Se ora non avesse avuto il cuore in subbuglio, avrebbe certamente dipinto l’immagine che riempiva di gioia i suoi occhi. La conservò in un angolo della sua memoria, dopo l’avrebbe sicuramente fatto. Dopo. Adesso doveva occuparsi di qualcos’altro. Quando fu certo che entrambi dormissero profondamente, uscì silenziosamente dalla stanza. Aveva un lavoro da portare a termine.
 
Xander insistette di voler andare con lui. Lo chiese due volte, la seconda fu una volta di troppo.
 
“Stammi bene a sentire, direi che è troppo tardi per voler essere d’aiuto. Avresti dovuto farlo molto tempo fa, quando con la tua cecità, hai permesso che Buffy si sentisse.. l’avete lasciata sola ad affrontare questo inferno.. tutti voi. Se solo non fossi stato così egoista, avresti capito quanto lei avesse bisogno di.. voi, dei suoi amici. Ora togliti di mezzo, ragazzo.. non mi serve il tuo aiuto. So usare un paletto senza bisogno di assistenti. È solo un vampiro, dopotutto”
 
Uscì sbattendo la porta. Non era rimasto più nulla della dolcezza che aveva mostrato poc’anzi con Buffy, quella era solo per lei. Ora i suoi occhi erano più neri della notte e chiunque si fosse frapposto tra lui e il suo paletto, avrebbe pianto lacrime amare.
 
“L’avevo detto io” disse Gunn “Angel è una persona calma e tranquilla, il migliore amico che si possa desiderare. Sempre pronto a darti una mano quando sei nei guai ..ma nessuno deve fare del male alle persone che ama, perché diventa una furia. Povero Spike, quasi mi fa pena”
 
Wesley lo guardò quasi terrorizzato e sentì l’angoscia farsi strada in lui “È vero. A volte dolore e rabbia possono accecarlo. A volte però certe scelte fanno fatte, solo perché devono essere fatte” Uscì salutando tutti, nella sua voce vi era amarezza. Sembrava invecchiato di dieci anni.
 
Angel tornò non molto tempo dopo e a giudicare dal suo umore, non tutto era andato secondo i suoi piani. Si sedette sulla poltrona, lasciandosi cadere a peso morto. Era a pezzi e sembrava stanchissimo. Fred, ignorando le parole di Gunn, si avvicinò cautamente, lei non aveva paura di lui. Neanche fra mille anni, Angel avrebbe fatto del male a lei, anche se era arrabbiato e disperato, come sembrava essere in quel momento. “Buffy?” chiese Angel e Fred lo rassicurò subito, anticipando anche la risposta all’altra domanda “Dorme ..dormono entrambi”
 
“Credo abbia lasciato Sunnydale. La cripta era vuota” disse Angel e poi consegnò un piccolo foglio a Fred. Le si gelò il sangue nelle vene. Lesse ancora il foglio e comprese perché Angel era così stanco e preoccupato. Non era perché non aveva trovato Spike, il motivo era ben più grave. Annuì ad Angel mentre le diceva “È di Sunnydale, vedi cosa puoi fare con il computer”
 
Aprì velocemente il suo portatile e cominciò a digitare febbrilmente “Mi metto subito a lavoro”
 
Angel si alzò, aveva bisogno di vedere Buffy e Connor. “Allora Spike non è cenere?” chiese Gunn “No, non lo è. Ma almeno non è più qui ..dai una mano a Fred ..e grazie per tutto, Gunn”
 
Angel aveva ragione. Spike, subito dopo il tentato stupro, era corso nella sua cripta e in fretta e furia aveva preso le sue cose. Doveva lasciare subito la città, prima che Angel lo trovasse. Inforcò la moto ed ebbe perfino la sfrontatezza, di urlare ancora un'altra minaccia verso Buffy.
 
“Me ne vado cacciatrice, ma tornerò e quel giorno le cose cambieranno”
 
Non era che un illusione. Non avrebbe mai più messo piede a Sunnydale, ma lui questo non poteva ancora saperlo. Povero, povero Spike. Povero piccolo orsetto biondo. Non sempre i nostri progetti vanno in porto, soprattutto se non sono dettati dall’amore puro e disinteressato. L’anima non è una merce di scambio e non sempre le cose vanno come dovrebbero andare.

--- --- --- --- ---
..non se è lafatablu che scrive la storia.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Angel / Vai alla pagina dell'autore: lafatablu