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Autore: mary_snape    06/09/2013    1 recensioni
[The Lone Ranger]
Emily Priche è la figlia di uno degli otto Texas Ranger partiti in missione. Ma suo padre non potrà mai tornare. Sarà una persona speciale, con un sogno infranto, a prendersi cura di lei e insieme riusciranno a fare quello che l'altra ormai non può più e trovare vendetta presso un indiano e un tizio con la maschera.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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incubi - Emily, avremo la nostra vendetta. - disse la Signora Red. - Uccideranno quell'uomo, quel mostro-
- Ma allora... - non ebbi il coraggio di continuare, erano giorni che mi preparavo a questa notizia, ma l'impatto fu lo stesso terribile.
- Si, mia cara, non possiamo fare più niente, solo sperare che quei due facciano quello che devono fare. - rispose lei. - Mi dispiace davvero tanto per te... -
- E' morto... - dissi con un filo di voce mentre Red cercava di consolarmi, ma le lacrime scendevano irrefrenabili sulle guance. Le sue mani passavano tra i miei capelli mentre i singhiozzi che mi scuotevano si calmavo, lentamente.
- Era un brav' uomo, da rispettare, era forte, - mi sussurrava - E anche tu sei forte, vedrai, quel mostro la pagherà, e anche cara! -
- Vieni, rilassati un attimo. - disse accompagnandomi al tavolo. Mi versò in un bicchiere un liquido dorato e me lo porse. - Le due meno un quarto - disse guardando l'orologio. - Avete ballato molto laggiù. -
Bevvi quel liquido. Mi bruciò in gola e mi scaldò tutta, dalla punta dei piedi e quelle dei capelli.
- Questa notte rimani qui, non mi va di mandarti a casa da sola. - disse Red. - Domani andremo a prendere tutte le tue cose, occuperai l'appartamento qui vicino, non mi sembra proprio il caso di lasciarti in quella casa da sola. -
Mi accompagnò in una stanzetta vicino ai suoi appartamenti e mi diede qualcosa da mettere.
- Buonanotte, Signora Harrington. - dissi.
- Anche a te, signorina Priche. - rispose mentre i miei occhi si chiudevano sotto l'inesorabile forza del sonno e delle immagini che portava con sè.
Mi guardai intorno, mi trovavo nei pressi di una valle, tutto era deserto, non c'era nessuro.
- E' sicuro, possiamo passare! - disse una voce abbastanza familiare in lontanaza. Si sentirono il rumore degli zoccoli avanzare e il silenzio di chi sa di correre un pericolo imminente. Solo allora svoltarono l'angolo otto uomini a cavallo. Subito saltò all'occhio un uomo dai capelli e gli occhi scuri, con il gilet di pelle marrone e la camicia bianca sporca di terra e polvere. Avanzarono sempre di più, ma i loro passi erano contati. Tre, due, uno. Ecco gli spari.
- Nooooo! - il mio urlo, silenzioso, inutile, mi rimbombò nella testa, mentre, a uno a uno, i corpi di sette Texas Ranger cadevano a terra. Morti, o lo sarebbero stati presto.
Corsi verso mio padre. Aveva una pallottola nella spalla sinistra e una all'altezza dello stomaco. Nessuno poteva vedermi, nemmeno lui, che però, chiamava il mio nome.
- Emily... Piccola mia, no... Emily... - le sue parole erano strozzate mentre il sangue gli saliva in gola.
- Padre, sono qui! - urlai, ma non c'era più niente da fare, se n'era andato. - Padre, addio... - dissi con voce sempre più bassa mentre le mie lacrime ricadevano sulle ferite troppo profonde. Tutto divenne sfocato, cominciò a vorticare e a diventare nero.
Alzai la testa dal cuscino di scatto, avevo il viso rigato di lacrime e il cuscino era ormai zuppo. Diedi uno sguardo alla finestra davanti a me. Non era ancora sorto il sole.
La porta si aprì e la signora Harrington apparve con in mano una lampada.
- Tutto bene? - chiese. Annuii, ma lei si avvicinò lo stesso. - E' tutta la notte che urli e parli nel sonno. - continuò asciugandomi gli occhi, come avrebbe fatto una madre con la figlia.
- Dai, vieni, andiamo a prepararci, sono le sei. - disse lei alzandosi.
Mi misi la gonna e la camicia che avevo indossato la sera prima e andai negli appartamenti della Signora Red.
- Dai, andiamo prima che arrivino le altre. - disse.
Attraversammo il piccolo paese già sveglio. Gli uomini erano pronti per andare a lavorare alla ferrovia o nei campi, e le donne andavano a prendere i viveri e l'acqua per le famiglie. Il sole non era ancora sorto del tutto e il cielo era colorato di un azzurro chiarissimo, quasi bianco.
Arrivammo alla piccola casetta con le pareti di legno. Tutto era come lo avevo lasciato la sera prima. Aprii la porta ed entrai, andai in camera mia e presi tutto quello che avrebbe potuto servirmi, vestiti, coperte e effetti personali. Misi tutto nella borsa di pelle che si era gonfiata molto e ripartimmo alla volta della locanda di Red Harrington.

Angolo della scrittrice!! Yeeee!!! Ragazzi!! Ringrazio prima di tutto voi che state leggendo le mie storie, non solo "A dream to be done together", e mi scuso per non aver pubblicato prima, ma ho cambiato casa e non posso collegarmi alla rete di mio nonno ( dovete sapere che ho un nonno super!! Grazie nonno!! ) e quindi sto usando una chiavetta internet che fa schifo mentre aspetto che i miei genitori scelgano la rete migliore. Comunque, se vi piacciono le mie storie vi farà piacere sapere che ho già mooolti capitoli a disposizione, ma siccome la rete qui in montagna è lenta, non ce la faccio a caricarli tutti. Ci vediamo al prossimo capitolo!! p.s. Recensite pls!!! Baci
Mary_snape
  
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