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Autore: Smeralda Elesar    06/09/2013    1 recensioni
Una raccolta di momenti per la coppia Javert/Valjean ambientati dopo la fine dell’altra mia fanfiction “Hold dominion over me” che hanno come tema centrale… i baci! Baci passionali, romantici, teneri o di riconciliazione. Il titolo è direttamente ispirato (leggete pure copiato) dai gelati Algida “5 kisses”.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Javert, Jean Valjean
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Second Kiss

 

 

Jean Valjean non capiva proprio cosa avesse Javert quella mattina: da quando erano usciti di casa l’Ispettore era rigido, camminava con un passo da marcia militare, e nonostante la piacevole aria da inizio primavera che si respirava nelle strade di Parigi, lui in quel momento sembrava più uno yak che avanza nella tormenta di neve dell’Himalaya.

Salirono in macchina e nessuno dei due aveva ancora detto una parola.

Valjean, che guidava, immaginò che fosse qualche bega che lo aspettava al lavoro a rendere Javert così torvo e preferì non disturbarlo.

Quando Javert voleva parlare di qualcosa glielo faceva capire lui stesso, quando voleva restare chiuso con i suoi pensieri glielo faceva capire altrettanto chiaramente, bastava aspettare e, al momento giusto, il problema si sarebbe presentato da solo.

 

:-Valjean?-:

 

Ecco, appunto.

 

:-Sì?-:

 

:-Hum…. No, niente-:

 

Javert tornò ad immergersi nei suoi pensieri, lasciando Valjean abbastanza confuso.

La stazione di polizia di Place du Chatenet, dove lavorava Javert, non era molto lontana, e poiché la mattina presto le strade non erano molto trafficate raggiunsero abbastanza rapidamente l’isolato dove si trovava.

Valjean accostò dietro l’angolo per fare scendere l’Ispettore come faceva sempre le poche volte che gli capitava di accompagnarlo a lavoro prima di andare a sbrigare i suoi affari in giro per la città.

Secondo Valjean era meglio che non si facessero vedere assieme, non come coppia almeno, e soprattutto non davanti ad una stazione di polizia. Non voleva perché di sicuro le “voci” di una relazione dell’Ispettore con un uomo avrebbero creato parecchi imbarazzanti pettegolezzi, e lui non voleva creare problemi a Javert. Non voleva nel modo più assoluto che l’uomo che amava diventasse bersaglio di battute volgari o scherzi umilianti a causa sua.

 

:-Allora ci vediamo più tardi-:

 

Lo salutò.

Se Javert scendeva in fretta dalla macchina, anche se qualcuno li avesse visti, lui avrebbe potuto essere solo un conoscente che gli aveva dato un passaggio.

 

:-Hum… non mi sembra di vedere la porta d’ingresso-:

 

Disse Javert dopo aver esaminato il muro bianco per un paio di secondi.

Valjean lo guardò interdetto.

 

:-Bè, certo che non la vedi, non c’è! Devi svoltare l’angolo, ricordi?-:

 

:-No, non me lo ricordo, portamici tu-:

 

Valjean cercò inutilmente qualche indizio di quello strano comportamento sul viso dell’Ispettore, ma non ne trovò perché era voltato verso il finestrino, ed in ogni caso, Valjean ci avrebbe scommesso, molto probabilmente non avrebbe trovato altro che una maschera impenetrabile.

Rimise in moto ed eseguì.

 

:-Bene, adesso siamo davanti alla porta principale. Dov’è il tuo ufficio almeno te lo ricordi?-:

 

Javert fece una buffa smorfia, cercando di sopprimere un sorriso che stava cominciando a spuntargli.

 

:-Grazie per la preoccupazione, Valjean, ma credo di riuscire a trovare da solo il mio ufficio-:

 

:-Ah, bene… e ti ricordi anche che per arrivarci devi scendere dalla macchina?-:

 

:-Sì, lo so che devo scendere dalla macchina. Dopo averti salutato-:

 

:-Cos…?!-:

 

Un bacio. Un dolcissimo, tenero, affettuoso bacio sulla guancia gli era appena stato recapitato dall’Ispettore della Gendarmerie Nationale meno incline alle sdolcinate manifestazioni d’affetto, proprio davanti ad una centralissima stazione di polizia.

 

:-Javert…! Tu… io… non…-:

 

Mentre lui balbettava, Javert si era slacciato la cintura di sicurezza ed era sceso svelto dall’auto.

 

:-Non avresti dovuto!-:

 

Riuscì ad esclamare alla fine.

Javert si fermò a metà del gesto di chiudere lo sportello e si voltò a guardarlo con una delle sue espressioni da duro più riuscite.

 

:-Taci, 24601. Sei il mio uomo, e come tale ho il diritto di farmi accompagnare a lavoro da te ed ho il diritto di salutarti come si deve. Ed ora fila via-:

 

Valjean rimase a fissarlo sotto shock.

Sentiva che, sotto sotto, il tono autoritario di Javert vibrava di pura emozione.

L’Ispettore chiuse la portiera, gli voltò le spalle e si diresse alla stazione di polizia con lo stesso passo deciso di sempre, Valjean invece rimase in macchina, a sorridere con gli occhi lucidi verso quella figura così scorbutica capace di provare sentimenti tanto profondi.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Sarà che il titolo di questa raccolta c’entra con i Magnum che, come è noto, sono dei concentrati di zucchero, ma questo capitolo secondo me è vagamente da diabete. Boh!

La canzone che ho scelto stavolta è dal film “La strada per El Dorado” è “Without questionhttp://www.youtube.com/watch?v=-1vYowrd2XE  non è propriamente una canzone romantica diciamo che è una dichiarazione d’amore in senso lato… molto lato XD

 

 

   
 
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