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Autore: matatastylinson    06/09/2013    3 recensioni
[The Janoskians]
Emma è una ragazza pazza e sognatrice, un po' scontrosa e molto forte. Ma soprattutto è una grande fan di Muse, Bieber, One Direction e, ovviamente, Janoskians. Luke Brooks. E anche gli altri, ovviamente. Possono un viaggio con una sorella un po' sulle nuvole, un servizio fotografico e un cheeseburger cambiare tutto? Può una ragazza così piccola trovarsi ad affrontare scelte coraggiose e difficili?
Solo il 14% degli amori adolescenziali continua fino all'età adulta. E' il nostro caso?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Forza, entra, ti stiamo aspettando!- disse Luke con un ampio sorriso ad un'Emma piuttosto intimidita che sorrideva per nascondere la tensione.
La ragazza mise la testa furtiva nel vano della porta e si diede un'occhiata intorno. Era per caso passato un treno sopra quella casa? C'erano ovunque felpe, maglioni, calze. Un coniglio bianco le tagliò la strada quando cercò di mettere piede nella villetta.
-Ehm, non fare caso al disordine, è che...- disse Luke passandosi una mano tra i capelli ed abbonzando un sorriso timido.
-Non importa, se ci sei tu mi guardo poco intorno.- disse Emma sorridendo. Si protese con tutto il suo corpo verso di lui per baciarlo. Lui le cinse la vita con le braccia tatuate e lei si aggrappò al suo collo. Erano una cosa sola, una fusione di corpi che scompaiono uno attorno all'altro. Come un cerchio, non esistevano punti di rottura o angoli in loro.
Anche se era entrata nella villetta per la prima volta, lei sapeva di essere a casa.
-Ehi, Emma!- tuonò una voce calda dalla cucina. I due ragazzi sobbalzarono staccandosi con uno scatto spaventato. Jai uscì dalla cucina con le braccia alzate al cielo, come se stesse cercando di afferrare il soffitto e scattò verso Emma. La ragazza con un risolino acuto si lasciò abbracciare da quel ragazzo, che sudava gioia e sorrideva sempre. Era bello abbracciare Jai, era qualcosa di felice e piacevole, profumava di erba. Era la cioccolata della domenica mattina, era la neve, la bicicletta con cui aveva viaggiato mezza Australia, era il suo album preferito. Era l'amico speciale.
Quando si fu staccata dall'abbraccio di Jai, vide dietro di lui una figura piccola, ancora più piccola di lei. Fece appena in tempo a mettere a fuoco l'immagine della ragazza che le sfuggì un piccolo grido e le corse incontro per abbracciarla.
Ariana rise dolcemente lasciando avvolgere dalle braccia profumate di Emma. 'La ragazza di Luke' pensò Ariana e sorrise. Era la prima che il gemello di Jai sembrasse veramente in pace con sè. Sembrava una ragazza in gamba, una di quelle che riesce a vivere perchè non le importa cosa pensino gli altri.
Emma aveva sempre preferito le Vans ai tacchi, i jeans alle gambe, il rock-punk ai dj e alla musica dance, il cioccolato alla dieta, i film fantasy ai film da botteghino di Ashton Kutcher e Zac Efron. Sapeva di essere diversa dalle cheerleaders o dalle ragazze popolari del liceo, da quelle che leggono Sophie Kinsella o che vengono elette reginette del ballo. Ma non importava, non aveva mai importato. Si era sempre sentita adeguata, nella sua nicchia di felicità.

Quando i quattro ragazzi uscirono dalla casa il sole era ormai tramontato dietro le case a schiera di Melbourne.
Salirono tutti sulla macchina di Jai e partirono, verso la strada che, lentamente, veniva mangiata dal buio. Alla radio suonava 'The Only Exception' dei Paramore. Mentre Emma, stretta tra le braccia di Luke, canticchiava il ritornello, guardò Luke. L'ultima luce batteva sul suo viso, portando alla luce tutto ciò che di giorno non si riusciva a vedere. Osservandolo, per la prima volta gli sembrò debole, sconfitto, ma felice. Si ripromise che l'avrebbe sempre protetto, sempre.
Luke volse lo sguardo verso Emma, la sua bellissima Emma. I grandi occhioni marroni erano sempre spalancati di meraviglia e le sue labbra, così morbide, erano sempre contratte in una smorfia che gli ricordava un fiore raro.
Fuori calava l'oscurità e le prime stelle nacquero nel cielo. Luke sfiorò con la bocca il suo orecchio e le sussurrò lentamente:-Look at the stars, look how they shine for you.- Poi chiuse gli occhi e si appoggiò alla sua spalla.

Dopo mezz'ora Jai fermò la macchina. In mezzo al buio si riusciva ad intravendere un cancello nero circondato da alberi.
-Menomale che ti sei ricordata di non mettere il vestito, amore!- disse Jai quando Ariana scese dalla macchina.
-Che dobbiamo fare?- chiese Emma squadrando i gemelli, che continuavano a scambiarsi sguardi complici.
-Entriamo in questa villa, naturalmente.- rispose Jai allargando le braccia e ridendo.
Un'espressione di stupore apparve sulle labbra delle ragazze, che rimasero sbigottite, mentre Jai e Luke iniziavano già ad arrampicarsi agilmente sull'inferriata. Emma incontrò lo sguardo di Ariana, un misto di ansia e divertimento. Incrociarono gli sguardi e risero. Mai avrebbero potuto sentirsi così vive.
A fatica, anche le due ragazze riuscirono a superare il cancello in ferro. Atterrarono in un giardino buio e rumoroso. C'era un frinire talmente assordante da coprire i rumori delle poche parole sussurate alla ricerca di qualcuno che riuscisse a percepirle.
Seguendo un faro lontano, Emma riuscì ad uscire dal corridoio buio in cui era finita. Ariana le stava dietro, tenendole la mano. E se fosse spuntato da qualche cespuglio un cagnaccio ragnoso?
Quando furono arrivate in uno spiazzo illuminato, la luce a led di un lampioncino colpì in pieno i visi, tanto che ognuna dovette proteggersi gli occhi con la mano che non stringeva saldamente quella dell'altra, prima di riuscire a scorgere un ampio spazio pieno di sdraio allineate e ombrelloni ripiegati. In mezzo troneggiava fieramente un'enorme piscina stracolma di acqua, la quale sbatteva sciattamente contro il bordo in pietra.
I ragazzi erano già immersi nella piscina. I loro vestiti, da blu, grigi e verdi, erano diventati neri. Si erano tuffati completamente vestiti.
-Forza, non venite? L'acqua è bellissima e il vecchio custode è in vacanza in questo periodo!- urlò Luke, inghiottendo per questo acqua e iniziando a sputacchiare ovunque.
Ridendo Ariana si tolse le scarpe e correndo si tuffò in acqua. Emma rimase un secondo sul bordo della piscina. Quando incrociò gli occhi di Luke, puntati su di lei, fissi ed intensi, prese la rincorsa e...

Sono i momenti in cui sappiamo che stiamo vivendo, i momenti in cui gettiamo la testa indietro e ridiamo. E ringraziamo chi ci ha donato quella perla di felicità in un universo di banalità.
L'aria fredda, il vento. E poi la caduta verso il basso, attratta brutalmente verso il fondo nero della piscina. Calda, fredda, tiepida.
Acqua nelle orecchie, stordimento. Momentanea perdita della vista. E poi, la rinascita. La risalita, per terminare con una violenta zaffata di vento gelido. Emma si guardò intorno e vide Ariana e Jai che si spruzzavano acqua ridendo. Ma dove poteva essere finito...
Luke si piazzò sotto i suoi piedi, trattenendo a fatica il fiato. Poi risalì, spingendole le gambe per farla ribaltare. Quando risalì lei era lì, tutta fradicia e pallida, con la pelle lucente come una sirena, che rideva in direzione del cielo scuro. Si avvicinò alla sua pelle candida, le sfiorò la guancia delicatamente, per non sciuparla.
Ti amo, avrebbe voluto dirle. Invece si limitò a baciarle il collo lentamente, per assorbire la sua anima.
  
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