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Autore: Lola_91    07/09/2013    1 recensioni
Giulia è un ragazza adolescente e spesso si trova tra tornadi di emozioni che nemmeno lei sapeva che esistessero! sola e senza una vera e propria famiglia vive la sua estate sotto l'ombra della cugina, bella e voluta da tutti. si trasferisce a Londra per raggiungere il padre. lì conosce Niall che da subito non saprà che si tratta del famoso cantante. personaggi famosi cercheranno di metterle i bastoni nelle ruote e di impedire che questo amore cresca ma amiche impensabili la aiuteranno a rivivere il suo amore con la certezza che durerà per sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 6 Gli occhi gonfi, la testa che scoppia e lo stomaco che non emette di certo le farfalline dell’amore. Io mi ero veramente innamorata, perché Niall mi ha fatto questo?? Adesso, se devo ragionare lasciando stare i miei sentimenti del cazzo, non vedo un filo di logica in quello che ha fatto. Insomma che senso avrebbe stare con me per giorni, fare l’amore con me se poi al mondo intero dice di essere fidanzato con quella troietta?? Mi butto sul divano. Dal letto al divano. Non sembra proprio la figura di una ragazza che ha da poco iniziato le vacanze estive. Vorrei un gelato freddo come il marmo, ma la voglia di alzarmi dal morbido del divano è davvero molto poca. Sto male. Sto male e un buffo col sapore del vomito si propaga sotto il mio naso. Mi si annebbia la vista per un secondo e mi sembra quasi di morire. Mi sento la bocca di pietra e lo stomaco che sembra urlare, mi si stringe un nodo alla gola e mi sale un bel rutto stavolta. Niente non riesco a trattenere niente e tutto sale, dallo stomaco, alla bocca, al pavimento. Un interminabile striscia di vomito verde e liquido va dal salotto al bagno dove io sono piegata a novanta sul cesso a vomitare chissà cosa e tra un po’ anche tutto il mio apparato digerente. Più vedo la roba che esce, più mi viene schifo e quindi vomito sempre di più. Sto male da morire. Mentre mi lavo la bocca e le mani, che ovviamente puzzano, mi viene da piangere. Mi vergogno da morire, mi sento una puttana che l’ha data al primo londinese di turno. Cerco di non far scorrere altro liquido incolore sulle mie guance ma come l’acqua inonda uno scantinato durante un alluvione pazzesco, così le mie lacrime inondano il mio viso, le mie tette e insieme anche il lavandino. Sono passate due ore. In questo lasso di tempo ho pulito tutto e mi sono fatta una limonata. Lo stomaco è tornato al suo posto e la mia mente mi porta ancora in quel dannato programma televisivo. Mi viene da piangere ancora e ancora ma le lacrime sono finite e hanno lasciato il posto a due occhi rossi e gonfi. Ma tra di me decido che è ora di reagire. Non posso vomitare e piangere all’infinito. No! Prendo il telefono e scendo in strada camminando come una furia verso l’autobus che porta dritto nella zone dei divi. Ovvero là dove hanno girato quel programma del cazzo. La mia rabbia arriva alle mani che cominciano a prudere da pazzi, impazienti di mollare uno sberlone molto sonoro in faccia a Niall. Scendo dal bus e mi ritrovo davanti a un palazzo enorme. Mi ricorda tanto la pianta dei fagioli che arriva nel mondo dei giganti. Ma essendoci gli One Direction arriverà nel mondo dei cretini. Mi mancano circa 10 metri all’entrata. Ci sono quasi ma un fazzoletto mi blocca la bocca e io chiudo gli occhi addormentandomi profondamente. Riapro gli occhi e mi ritrovo rannicchiata su un pavimento di cemento freddo, con i capelli sparpagliati in terra, un vistoso nastro di scotch sulla bocca e i polsi legati con una corda stretta dietro alla schiena. Mi viene da urlare perché mi sembra di vedermi in uno di quei film da bollino rosso dove quelli messi come me in questo momento non avranno nelle prossime ore un momento felice. Urlo ma esce uno stridulo acuto che si blocca dietro le mie labbra serrate. Dove sono? Chi mi ha portata qui? E a quale scopo? Si apre una porta nel buio completo di quella che sembra essere una stanza malmessa e la luce mi batte sugli occhi e io li strizzo forte poi allento e vedo un’ombra enorme che dal suo alto mi prende i capelli in una ciocca unica e mi tira su la testa dicendomi che sono un errore madornale. Dieci minuti dopo, circa, mi scendono ancora una volta le lacrime che stavolta sono uscite per la paura. Non so ancora dove sono e i capelli mi fanno male, uno a uno. Quel tizio esoso me li ha tirati talmente forte che ogni follicolo pilifero mi duole. Anche se in questo momento odio Niall a tutto spiano, vorrei che fosse qui, qui a dirmi che va tutto bene, che è solo un brutto sogno e che quando mi risveglierò sarò felice tra le sue braccia. Mi devo calmare e ragionare. L’ultima cosa che mi ricordo è che sono uscita di casa marciando come un nazista incazzato e che mi stavo dirigendo verso l’autobus che poi ho preso. Sono scesa davanti al palazzo barra pianta di fagioli e poi un fazzoletto mi ha bloccato la strada. Infine mi sono ritrovata legata come un salame qui dentro e poi è venuto il tira capelli. Per cui se tutto me lo ricordo perfettamente deve sembrare un sequestro di persona visto dal punto di vista poliziesco. Si spalanca un’altra volta la porta. Ancora quella luce accecante. Sento che è un uomo ma più piccolo di quello di prima. Mi leva lo scotch dalla bocca con un mega strattone, ma io ho talmente paura che non urlo nemmeno per il dolore di una specie di ceretta così acuta. Non parla, non dice niente. Mi tira su da un braccio ancora legato all’altro e mi spinge verso quella porta e in un attimo mi trovo due persone davanti, uno quello che doveva essere il mio primo aguzzino e poi una donna con i capelli nero corvino, lisci e lunghi con una frangetta classica. -molto bene Giulia, adesso dicci perché stai con Niall Horan!!- dice secco l’armadio. Intanto il piccoletto che mi ha tolto lo scotch si è messo anche lui davanti a me nella stessa posizione dell’omone che mi sta interrogando, braccia incrociate, muso lungo e gambe un po’ divaricate. Mi fanno quasi ridere, è un classico. Il boss e lo sfigato che lo segue e gli lecca i piedi. Ma non rido, meglio di no. -come sapete il mio nome?- dico stranamente rilassata ma sempre pronta a ogni attacco -ti conosciamo da un pezzo- prosegue la donna -da quanto mi seguite?- chiedo alla tipa che ora mi gira attorno come un serpente a sonagli -sei sveglia Giulia, brava! Farai molta strada da grande. Ma dimmi sei abbastanza coraggiosa per salvarti la pelle?- -che intendi?- -abbiamo visto che te la spassi con il biondino irlandese degli One Direction…- continua l’omone -io non sapevo nemmeno chi fosse! Ci credete che l’ho scoperto per caso alla tv?- sembro una ragazza scocciata che si sfoga con le amiche al bar -bugiarda!!- mi grida ringhiosa la mora –tu sapevi perfettamente che lui era uno della boyband!- -ma che stai dicendo?!? Io non lo sapevo punto!!- ribatto io alla quale non si può mai dare il torto -lasciatela stare- dice una voce Nella stanza bianca lattea dove siamo io e i tre moschettieri entra un uomo che ha tutta l’aria del tipico boss mafioso del sud che rapisce le persone indifese come la sottoscritta solo per il gusto di farlo o per chiedere un bel malloppo. Qui mi viene in mente che forse vogliono chiedere i soldi a mio padre ma allora Niall cosa centra? -allora Giulia…come stai??- mi chiede il boss che è munito con tanto di bastone e capelli laccati -non le sembra una domanda sciocca??- gli chiedo -hai ragione!- e mi sorride quasi orgoglioso della domanda che gli ho rivolto –vedo che non sei scema come tutte le ragazzine della tua età per cui non voglio tirarla lunga con te, ho solo una richiesta da farti ok?- -di cosa si tratta?- -vedi mia figlia è molto innamorata di Niall Horan e vuole sposarsi con lui però non può farlo se ci sei tu in mezzo. Capisci?- -chi è sua figlia?- -sono io!- risponde una ragazza mora che sbuca anche lei dalla porta d’entrata. È un po’ più alta di me e devo ammettere che è proprio una bella ragazza. Eppure io devo averla già vista da qualche parte…. -dì un po’ ci conosciamo?- mi rivolgo alla figlia del boss -no, ma sicuramente mi hai vista ancora in televisione!- mi sorride -aspetta….tu sei Demi Lovato??- -allora è vero che sei una ragazza in gamba! Certo che il mio fidanzato se le sceglie proprio bene!! beh, basta guardarmi!!- e sorride come un ebete -ma che volete da me??- chiedo a tutti spazientita -semplice- continua Demi –non toccare Niall e non ti succederà niente. Lui è mio!- e diventa mostruosamente seria ma io non mi lascio battere da una puttanella qualsiasi -e cosa mi volete fare?- chiedo con un bel sorrisino -tu non dovrai avere più nulla a che fare con Niall- dice il boss –oppure sappiamo dove trovarti!- e sorride Il mio sorriso se ne va dopo questa dichiarazione che sembrava tanto una minaccia di morte e sul volto di Demi si legge chiaramente una soddisfazione pazzesca. -ok, lo lascerò stare…- dico abbassando il mio viso -hai visto che sei intelligente Giuly?!- cinguetta Demi Mi slegano e mi fanno uscire con gli occhi bendati per non farmi vedere dove si trova il loro luogo segreto e quando mi tolgono la benda sono davanti a casa mia in macchina tra il piccoletto e la mora. -ah dimenticavo!- mi riprende il boss –se ne fai parola con gli sbirri sei nei guai, piccola!- Mi spingono giù dalla macchina e io cado per terra affranta e sconfitta. Mi sento impotente. Sono passati due giorni dal mio sequestro e non l’ho detto ad anima viva. Nemmeno a mio padre, non vorrei che prendessero lui al posto mio. Sto mangiando con lui in un fast food. Si è preso la giornata libera visto che la domenica la passa sempre a letto per recuperare le ore di insonnia che lui dice di avere. -tesoro perché non mangi?- mi chiede improvvisamente Nello stesso momento vedo attraverso la vetrata del fast food una donna dai capelli neri che subito riconosco. È dall’altra parte della strada e mi osserva ogni cinque secondi. Mi stanno tendendo d’occhio. Temono che possa dire tutto a mio padre. Ma non lo farò, possono stare tranquilli. -ehm…- farfuglio mentre osservo la donna in nero –non ho molta fame!- e sorrido a mio padre temendo sempre di più per lui. -ma come? Uscendo di casa mi hai detto che volevi assolutamente mangiare perché stavi morendo di fame!!- e ride di gusto facendo no con la testa. Molto probabilmente sta pensando che ho qualche disturbo adolescenziale come l’anoressia. Prima dico che ho fame per farlo contento e poi non mangio fingendo che la fame mi è passata di punto in bianco. Un classico. -no papà è che…- e adesso che gli dico? Non posso dire la verità altrimenti qui mi ammazzano! Che faccio?? -dicono che i fast food non siano molto salutari- mi scappa. Bella scusa ninja…. -mi fa piacere che pensi alla salute Giulia, ma qui non troverai spaghetti con pomodoro e basilico fresco- -eh già…- dico per concludere -allora conosciuto nessuno ancora?- merda -no, nessuno- gli dico sorridendo Comincio a mangiucchiare qualcosa per farlo contento. Non appena finisco le patatine entra un ragazzo biondo dalla porta. Cazzo è Niall!! E adesso che faccio?? Osservo la tipa fuori che da sotto della giacca mi mostra una bella pistola che tiene infilata per metà nel bordo dei suoi jeans stretti. Deglutisco nel panico. Non mi viene in mente niente se non prendere il menù, che qui è fortunatamente enorme, e nascondermici dietro. Spero proprio che funzioni, spero che Niall non mi riconosca. Mentre sono dietro al menù noto che la tipa ha nascosto di più la pistola, segno che le deve essere piaciuto il mio tentativo di non farmi riconoscere da Niall. -che fai Giulia??- mi chiede mio padre -ehm…guardo se ci sono dei dolci da prendere dopo!- balbetto -ma non hai nemmeno finito quello che hai nel piatto!- - lo so papy ma qui bisogna fare in fretta, sennò finisce tutto!- ridacchio Sento che ride anche lui e tiro un sospiro di sollievo nel vedere che torna a tacere e a mangiare. -senta non è che per caso ha visto passare da queste parti una ragazza sui diciassette anni??- È la voce di Niall che parla con il proprietario. Sono fottuta, merda. -che aspetto ha giovanotto?- -è magra, alta circa uno e settanta, con i capelli castani…ah, ed è italiana! Abita qui vicino!- -no, mi dispiace. Se la vedo però la avviso volentieri! Mi dia il suo numero!- lo incita il proprietario mentre prende tutto agitato un blocchetto e una penna. -no, lasci stare non importa. Grazie lo stesso!- risponde Niall sorridendo cortese. Quando esce mi viene un singhiozzo. Mi si forma un nodo alla gola che mi impedisce quasi di respirare. Mi sento ingozzata e ho paura che il vomito possa saltare fuori anche qui!! Lo vedo allontanarsi con un panino in mano a cui non da nessun morso. Sta male, si vede. E io sto peggio. Oh, Niall, amore mio….se avessi saputo prima chi eri, se avessi saputo prima che veramente mi vuoi bene, se avessi saputo che in realtà Demi è una persona cattiva….questo non sarebbe mai successo.
  
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