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Autore: Clara_Oswin    07/09/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1
“Di quel che successe dopo, ricordavo molto poco… dopo aver svelato ad Eric la mia vera identità non è cambiato nulla. Ha deciso di sposare ugualmente lei . Mi tuffai in mare e ritornai dalla mia famiglia, le mie sorelle, mio padre, Sebastian Flounder… Rimasi nella mia stanza a piangere credo per settimane. Ma poi capii che anche nel profondo del mare, arriva un raggio di sole..”
Se le cose non fossero andate come noi sappiamo, ma in maniera diversa? se Eric avesse scelto Vanessa e non Ariel? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariel, Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flounder e Sebastian misero tutti gli ingredienti insieme e una luce accecante come la prima volta prese Arren e Ariel. Attorno ai loro corpi si formarono due bolle e in pochi istanti le loro code lasciarono spazio a due belle paia di gambe. Appena le bolle scoppiarono nessuno dei due riusciva più a respirare, Flounder e Sebastian li trascinarono in superficie, dove poterono assaporare l’aria a pieni polmoni. Dopodiché i due ragazzi si avvolsero nei panni …. Per ovvi motivi… - “siamo … umani.” – disse Arren – “ci siamo riusciti !” – disse prendendole le mani entusiasta. Ariel era contenta ma non parlava, ricordava bene che la volta prima non poteva parlare, ma adesso non sapeva cosa dire ed era lei a non voler parlare. Gli sorrise poi aprì bocca per parlare – “ io…” – sentire la sua voce all’aria aperta era una sensazione strana – “… posso parlare!” – Arren la guardò interdetto. – “ l’altra volta, la strega del mare le aveva preso la sua voce in cambio delle gambe” – iniziò Sebastian –“ quindi non poteva parlare, non ne aveva la possibilità, per questo non riuscì a far capire al principe che era lei la sua salvatrice in realtà.” -  calò il silenzio. –“largo gente! Siete stati puntuali! – “Scuttle!” – “eccovi i vostri vestiti… ho cercato di rubacchiare le vesti di quella strega li e del suo consorte… sono sicuro che a voi staranno cento volte meglio!” – Per primo andò Arren a vestirsi, aveva bisogno dell’aiuto di Scuttle e Sebastian per capire come si dovevano mettere quei pantaloni . Ariel invece non ebbe problemi, aveva indossato già una volta quei vestiti. Scuttle le aveva portato un delizioso vestito a pouis gialli e bianchi e le manichette corte a palloncino che mettevano in risalto una deliziosa scollatura a cuore. – “ Arren? Sei pronto?” – chiese Ariel non appena finì di vestirsi per aiutarlo. – “ emh… veramente ho dei problemi” – Ariel lo raggiunse e vide che si trovava seduto sulla sabbia con la camicia messa al contrario. S’inginocchio di fianco a lui – “ sembri proprio me la prima volta” – ridacchiò lei. Sbottonò la camicia, e la riabbottonò nel verso giusto, Arren le diede una mano ad abbottonare, e le loro braccia s’intrecciarono più volte.
Ariel si alzò in piedi, non era molto stabile, era passato del tempo, ma Arren era quello che aveva bisogno del suo aiuto. Gli tese la mano e lo aiutò a muovere i primi passi – “ è davvero difficile camminare su questi due arti!” – si lamentò lui. Ariel continuava a ridere, e non si accorse che gli altri li avevano lasciati da soli. –“ vieni, ci sono tante cose che vorrei farti vedere” – lo prese per mano, lui arrossì ma lei non se ne accorse. Camminarono per un po’ fino ad arrivare nella città dove era stata l’ultima volta. –“allora” – gli disse lui – “qual è il piano?” – “beh, l’ultima volta eravamo venuti qui insieme, vedremo se ci rincontreremo.” – “ah… bel piano” – rise lui. – “ così non vi rivedrete mai!” – continuò a ridere. – “ non prendermi in giro! Se hai un piano migliore del mio proponi!” – “dico solo che… Ariel, ma quella musica…?” – nel centro della piazza una banda stava suonando la musica del carillon di Ariel. C’erano tante coppie che stavano ballano. – “vorresti ballare?”- la guardò lui –“ mi piacerebbe ma non so come si fa” – lui le prese la mano e disse. – “inizia tutto così...” – le mise una mano attorno alla vita, lei gli mise le braccia attorno al collo, sbirciavano un po’ i passi delle altre coppie, poi senza accorgersene iniziarono a danzare.
 
non mi ero mai accorta di come fossero belli i suoi occhi, sono limpidi e lucenti, riesco a vedere la mia immagine riflessa. I miei occhi sono fissi nei suoi, ciò mi fa salire un brivido per un momento, spero non se ne sia accorto. Stiamo ballando lentamente, sembra più un ondeggiare, come le onde del mare quando arrivano sulla spiaggia, è un lento movimento piuttosto piacevole. Sono imbarazzata, credo di avere le guance in fiamme, e spero ancora che non se ne stia accorgendo.  Sento il mio cuore battere più velocemente, non mi era mai successo, sono spaventata. Il suo capelli sono biondi come il sole, il suo viso così dolce. Non riesco a reggere ancora il suo sguardo, mi sento nuda, come se leggesse dentro la mia anima, come se potesse leggere i miei pensieri. Abbasso lo sguardo e lui se ne accorge.”
 
-“tutto bene?” – Ariel non rispose; la musica terminò. Spostò il suo sguardo altrove, aveva ancora la sua mano intrecciata con quella di lui, lo sentì irrigidirsi. -“ch…” – stava per chiedergli cosa avesse, aveva un espressione rigida dipinta in volto, seguì la direzione del suo sguardo e vide… vide Eric. Non era con sua moglie, era solo, e a giudicare dalla sua posizione imbambolata, era da un po’ che li guardava. – “facciamo finta di niente” – disse Ariel avvicinandosi ad Arren. Lui annuì, Ariel lo prese per mano e se ne andarono dalla piazza. A Eric non quadrava la situazione, si trovava li per sfuggire alla pressione di corte, quella mattina non era iniziata benissimo… :
-“ Eric!” – lo chiamò a gran voce Grimsby – “cosa c’ è adesso!? “ – disse lui in tono seccato – “la regina ha di nuovo licenziato le domestiche… e adesso vuole conferire con te …-“oh…” fece un sospiro profondo avviandosi per la strada. Da quando si era unito in matrimonio con Vanessa era stato un disastro, avevano intrapreso una guerra con il regno vicino, Vanessa faceva il bello e cattivo tempo nel castello, e pareva che il suo amore per lei si fosse affievolito. Da poco aveva poi scoperto che Vanessa aspettava un bambino, e quindi era diventata più isterica che mai, lui era contento che arrivasse un erede al trono, ma qualcuno malignava che non fosse suo figlio. Aveva affrontato la questione con lei, la quale gli aveva assicurato che il piccolo era suo figlio… -“Beh… comunque sia una volta nato si vedrà” –diceva lui. Gli capitava alle volte di pensare a come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto altre scelte, a partire da quella ragazza dai capelli rossi, non ricordava il suo nome ma il suo volto gli rimase scolpito per sempre nella memoria. Era una ragazza bellissima, forse la sua bellezza era tale per attirare i marinai per portarli infondo al mare e rubargli l’anima. Non l’avrebbe mai saputo. Si avviò verso la loro stanza coniugale sospirando. “chissà che altro capriccio farà questa volta…”-
Ed ecco quindi che l’aveva rivista, aveva rivisto quella splendida ragazza dai capelli rossi, si trovava in piazza con un altro ragazzo, si è no poteva avere 22 anni, era molto bello, sembrava un principe come a lui. Lineamenti perfetti, occhi verdi incorniciati da capelli biondo oro, elegante portamento. Stava ballando con la ragazza rossa e a giudicare dal modo in cui si guardavano doveva esserci qualcosa tra di loro, ad un trattò ricordò  come un flash il suo nome : Ariel
Decise di seguirli, aveva notato che si erano accorti di lui e se ne erano andati. Doveva seguirli, il suo istinto gli diceva così.
Ariel aveva portato senza accorgersene Arren fino al lago, l’altra volta quello era stato il posto in cui aveva quasi scambiato il suo primo bacio… si sedettero sul prato sotto le fronde di un salice, con le sue lunghe foglie li proteggeva dalla luce abbagliante del sole, cui loro non erano abituati
. – “qui venni quel famoso giorno, eravamo su una barca, stavamo quasi per baciarci ma non avvenne niente”
– “ è molto bello questo posto… però, non doveva essere un tipo molto sveglio quel ragazzo,” – si avvicinò molto al suo viso – “ se io ti avessi avuta così vicina, non avrei potuto resistere all’istinto di baciarti.”- le disse chiaro e tondo, si riallontanò non volendola spaventare.
 Se avesse voluto ricevere da lui il suo primo bacio, doveva essere lei a decidere e non una sua imposizione. Ariel lo guardò, il cuore le batteva sempre più forte, un altro brivido le salì lungo la schiena. In quel momento il suo istinto le diceva di stringersi a quel ragazzo seduto accanto a lei, il suo cuore le diceva che aveva ormai scelto, non aveva più bisogno di tempo. –“credo che …”- iniziò lei – “ mi abbandonerò anch’io al mio cuore,” si avvicinò un po’ a lui. Mise la sua mano su quella di lui – “io non mi tiro indietro…” – le disse, - “…mai” -le accarezzò il capelli, fermando la sua mano sulla sua guancia, stava aspettando un segno di lei, un qualsiasi segno che gli facesse capire che poteva, poteva avere finalmente accesso al suo cuore. Ariel lo guardò, aveva gli occhi scintillanti, per lui lo erano sempre, ma in quel momento lo erano di più, poi gli sorrise, come mai aveva sorriso a nessuno, mise la mano sul petto di lui come se lo volesse attirare a se, Arren capì che era quello il segno che stava aspettando, avvicinò il suo viso e la baciò.
Quelle morbide labbra premute sulle sue erano come familiari, e così era questo un bacio umano, un bacio senza il sapore salato dell’acqua, un tocco leggero, un segreto sussurrato a fior di labbra. Riaprì gli occhi – “ è strano… questo bacio ricorda molto un sogno che ho fatto, eppure questo è il mio primo bacio, ne sono sicura.” – “teoricamente sarebbe il secondo…” – Ariel sgranò gli occhi, “quel bacio mentre sognavo… eri tu!” – “chiudi gli occhi” – le disse. –“adesso distenditi sull’erba” – lei lo fece. Lui fugacemente le diede un bacio come quella volta – “eri tu…”- disse più a se stessa che a lui. Riaprì gli occhi e lo vide disteso sull’erba di fianco a lei, era un momento magico, lei lui e lo scorrere dell’acqua. Il cielo si era annuvolato, copriva completamente il sole, “spashh” – si sentì all’improvviso – “cos è stato?” – si spaventò Ariel –“era un rumore sospetto…” – disse lui alzandosi – “no, non andare, resta qui con me” – le disse lei. –“ un ramo rotto” – disse guardando verso l’albero – “spezzato da un peso, credo che qualcuno ci stia spiando…” – Ariel si sedette, si sistemò il vestito, si accorse solo in quel momento di essere circondata da gladioli rosa e bianchi, non l’aveva mai fatto ma decise di imparare a fare le ghirlande. Arren tornò a sedersi di fianco a lei – “sto confezionando una ghirlanda” – “non credo di esserne in grado” – disse lui. Non sapeva esattamente come comportarsi, si erano baciati ma adesso cosa cambiava tra di loro? Erano ancora amici o erano diventati qualcos’altro? – “Eric?!” – Arren si distolse dai suoi pensieri, Eric era a pochi metri da lui e ovviamente da lei. Le sue mani tremavano ma continuò ad intrecciare. Chiuse la ghirlanda, si inginocchiò davanti ad Arren e gli mise al collo la corona di fiori – “tieni” – lui le fermò il braccio guardandola preoccupato. Lei gli accarezzò il viso per rassicurarlo e gli disse che sarebbe tornata subito, sorridendogli si allontanò da lui. –“non pensavo di poterti un giorno rivedere,” – le disse Eric in tono diverso rispetto l’ultima volta – “ la cosa vale anche per me” – “chi è quello?” – era una domanda che gli martellava nella testa dal momento in cui l’aveva visto, quando poi si era avvicinato a lei e le aveva detto quelle cose, fremeva perché non gli poteva dire niente. Quando quei due si baciarono, con i piedi ruppe accidentalmente la sua copertura; ormai doveva uscire allo scoperto. – “ non mi pare siano affari tuoi,” – disse in tono tranquillo lei. –“le cose, non stanno andando come pensavo…” – iniziò lui – “forse se avessi fatto una scelta differente chissà… magari adesso noi due staremmo insieme.” – concluse lui – “cosa sarebbe potuto essere non lo sapremo mai, ma io so cosa succederà adesso.” – lui si avvicinò a lei speranzoso –“so che tutto quello che dirai non mi riguarda più, per me come ti sei comportato l’ultima volta ha fatto sì che ti cancellassi dalla mia vita” – gli sorrise –“ e adesso che ti sto rivedendo, penso a mia sorella, aveva ragione, non ho nessun rimpianto.” – Eric rimase stupito – “non so se ci rivedremo ancora, perciò corri, torna dalla tua vanessa, consapevole che il tuo futuro te lo sei creato tu così!” – Ariel si girò e fece per andare da Arren. Eric la bloccò per il braccio, Arren vide da lontano che qualcosa non andava e si avvicinò.-“ tu non capisci, sono qui adesso solo per te!” – “cosa stai facendo!Eric lasciami!” – “non è ancora troppo tardi! Potresti diventare la mia amante, staremmo insieme e ci ameremmo, non cambierebbe niente”– “Eric ! ma sei fuori di te! Cosa stai dicendo”- Arren tirò a sé Ariel, - “l’hai fatto… non ti azzardare a farlo mai più!”- lo guardò fisso negli occhi Arren parlando in modo risoluto. Istintivamente la portò dietro di se per proteggerla, Eric si avvicinò e prese il colletto della camicia di Arren – “Era una faccenda tra noi due, non c’era bisogno che interferivi tu!”- “Lascialo Eric!!” – gridò Ariel. Arren non gli permise di strattonarlo, si liberò dalla sua presa e gli sferrò un pugno nello stomaco. – “forse non mi sono spiegato bene” – disse in tono pacifico Arren – “ è finita.” – Eric barcollò un poco e decise di partire al contrattacco sfoderando la spada. – “Arren andiamo via! Attentooo!” – gli gridò Ariel tirandolo per la camicia schivando di poco la lama. Ariel si mise in mezzo a loro due, cercando di evitare altri colpi – “ Eric basta! È inutile che te la prendi con Arren, la colpa è solo tua!” – “se hai ancora un po’ di amor proprio e una dignità, vattene…”- replicò Arren sferrandogli un pugno ben piazzato in faccia. Iniziò a sgorgare del sangue  dal naso e dalla bocca di Eric “BASTAAA!” – gridò accasciandosi a terra. – “basta…” disse a voce più bassa. Ariel prese Arren per un braccio e lo tirò via di li il più velocemente possibile. –“stai bene? Non sei ferito vero?” – Ariel preoccupata lo scrutava attentamente – “no no, sto bene” – “non so cosa gli sia successo… non era mai stato così aggressivo… e poi il suo sguardo era spento.” – Arren abbracciò Ariel da dietro, poi le sussurrò – “ ti sei spaventata?”- Ad Ariel venne la pelle d’oca, rabbrividì per un momento e Arren la strinse poco più forte. – “si, ho avuto paura” – una lacrima bagnò la mano di Arren, si girò e si ritrovò il torace ampio di lui contro cui poter piangere. –“ho avuto paura per te… temevo ti potesse capitare qualcosa, non me lo sarei mai potuta perdonare” – Arren appoggiò la sua testa sul capo chino di lei – “ shhhh… non piangere … andrà tutto bene. Ci sono io con te” - 




ciaooo rieccomi quii 
noto con piacere che nessuno si è calcolato questa storia T-T (me si intristiscee) ma nonostante tutto io vado avanti lo stessooo (musichetta alla tipo supermen!!) andando avanti ho iniziato ad ingranare con la scrittura, sono venuti capitoli più lunghi xD e credo di aver imparato anche l'uso degli spazi nelle conversazioni tra i personaggi. SISISISI è vero che qua non si vede ma è perchè ho imparato dal capitolo 7 in poi XD infatti è gia scritto, devo inventarmi adesso l'8... vediamo quello che ne uscirà fuori. ( mi sento una babba che parla da sola) ma kmq! bando alle ciancee,mi piacerebbe sapere se la storia vi sta piacendo oppure fa completamente schifo e non dvrei mai più toccare la tastiera del mio pc in vita mia, quindi aspetto qualche commentoo bello o brutto che sia!
un saluto alla balla di fieno della solitudine del farwest che mi fa compagnia ;)
a prestooo :3


 
  
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