Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: GingerHair_    08/09/2013    1 recensioni
FanFiction scritta a quattro mani con Chairakalove, pubblicata anche sul suo account.
« Siamo adolescenti! » urlò alzando il bicchiere, la gente del bar aveva iniziato a guardarci male ma, dato che la maggior parte erano ragazzi ubriachi quanto noi, non avrebbero ricordato molto.
« Sai che ti dico? Che non sto capendo più nulla. Sono così ubriaco che potrei anche baciarti »
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Misery



 
Una chiave arrugginita, girata con urgenza a sigillare una porta malandata, produsse un rumore sordo che echeggiò alle mie spalle.
Scossi la testa udendo quel suono a me oramai familiare e procedetti apparentemente incurante lungo la strada tortuosa.
Le mie scarpe - consumate per i troppi passi - continuarono a premere ad intervalli regolari sull’asfalto, che era andato trasformandosi da pulito a sporco di bottiglie vuote, sigarette fumate e preservativi usati, segnando così l’evidente confine tra città e periferia.
In qualsiasi via, corso o piazza, però, aleggiava quella sinfonia, creata da serrature e da lucchetti - chiusi allo scopo di costruire una barriera di protezione da me - che costituiva un sottofondo poco piacevole alla mia corsa.
Ma qualcosa appesantiva quella fuga verso l’ignoto, un peso diverso da quello fisico del mio corpo o dei miei indumenti.
Sapevo che non mi sarei dovuto fidare di lei, che non mi sarei dovuto fidare di nessuno.
Non era di certo un caso se tutti mi evitano, ma credevo che lei fosse diversa e che non avesse pregiudizi come tutti gli altri.
In quel momento, mi sentivo così tradito dentro da non avere voglia nemmeno di bere o di fumare e tutto ciò era parecchio strano.
Sapevo che lei mi tradiva carnalmente, che non poteva resistere all’eros e alla passione, ma non mi ero mai sentito veramente tradito per quello.
Intendevo il tradimento come un qualcosa di più che una sveltina a letto: per me il tradimento era quando non c’era più fiducia nell’altra persona, quando si cambiava tanto da non riconoscersi più.
Ecco perché avevo perdonato tutti i vizi di Adele, ma quella volta non l’avrei fatto, non ci sarei riuscito.
Non era più la ragazza che voleva che le suonassi la chitarra per dopo baciarmi, ora era diventata come tutti quelli che cercavano di evitarmi: scontrosa, dura, fredda.
Non era più la persona che avevo conosciuto, a questo punto non sapevo nemmeno se avesse una personalità del tutto sua o se si fosse omologata agli altri.
Sembravano passati anni da quella volta che mi aveva detto “io ti amo” e ormai non le credevo più.
«Sei cambiato, Ed.» Era vicina a me, eppure era lontana, non eravamo mai stati distanti come in quel momento.
«Non sono io ad essere cambiato, sei tu. Dov’è finita la ragazza a cui non importava nulla degli altri?» Pensavo di essere triste per quella che - ne ero certo - sarebbe stata la conversazione che avrebbe decretato la fine del nostro rapporto, eppure la mia voce era calma e tranquilla. O forse mi ero abituato tanto all’idea da non farci più caso.
Lei scrollò le spalle e non rispose alla mia domanda. «Forse avresti dovuto dare ascolto alla tua migliore amica, tempo fa, quando ti disse che non ero adatta a te.»
Uno spasmo di rabbia mi fece contrarre la mascella.
«Basta parlare di me, siamo qui per te! Stiamo discutendo del fatto che sei così falsa che le tue parole suonano a vuoto.» Sputai fuori le ultime parole come se mi bruciassero da qualche tempo sulla punta della lingua.
«È questo ciò che pensi di me?» Mi chiese lei.
«Sì.» Le risposi convinto.
«Allora forse non sei tu che dovresti fare l’offeso.» Mi rimproverò.
«Sai, mi sembri come un pesce rosso, loro non hanno la memoria. Non ricordano tutto ciò che ho dovuto sopportare per causa tua, tutto ciò che ho fatto per te, ma probabilmente non te ne importa niente. Addio, Adele.» Le accarezzai il viso con la punta delle dita e lei mi guardò negli occhi: le pupille erano dilatate e avevano inghiottito quasi tutto il verde, come la gente aveva inghiottito la mia Adele.
La guardai e seppi che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo facevo: con questa si chiudeva un capitolo della mia vita e se ne apriva un altro totalmente nuovo.
E così mi ero ritrovato di nuovo a camminare - anzi correre - per fuggire dai pregiudizi, da lei e, soprattutto, da me.


 

 
Eccoci giunti alla fine della nostra breve raccolta di song-fic. Ringrazio infinitamente tutte le persone che l'hanno letta e recensita, sono felice che vi sia piaciuta, soprattutto perché è la prima volta che scrivo una cosa del genere, soprattutto a quattro mani.
Infatti credo che dovreste fare i complimenti soprattutto a Anerol  che finalmente è riuscita a cambiare nome qui su EFP c:
Niente, detto questo spero di potervi rivedere anche nelle mie prossime storie, ci si sente! ♥

GingerHair_

 
 
 


 
   
 
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