Capitolo
13
FASE
OTTO: IL DIVERSIVO
Come previsto
quella era la notte di luna nuova e tutto il paesaggio era avvolto dal
manto
nero delle tenebre. Non si sentiva provenire rumori da Akasuna e gli
Ambu erano
preoccupati; il loro Capitano si trovava a palazzo e se fosse accaduto
qualcosa
in sua assenza i poveri malcapitati ci avrebbero rimesso la pelle.
Alcune figure si
mossero silenziose nell’ombra, rasenti le mura vicino
all’ingresso principale
del ghetto.
“C’è
troppo
silenzio, Kabuto… non son tranquillo.”
Borbottò una guardia.
“Sei
troppo teso.
Questi non sono tanto stupidi da provare a fuggire proprio il giorno
del
compleanno del re.” lo tranquillizzò il
vicecomandante.
Tsunade fece
cenno
con la testa agli altri due Sennin che si erano appostati
nell’ombra proprio
sotto i due Ambu. Un’improvvisa nube di sabbia si
levò dalla base della
recinzione e quando si dissolse agli occhi degli stupefatti guardiani
apparvero
Gambuta ed un grosso serpente che senza perdere tempo si avventarono
sulle
porte, sfondandole. Kabuto però era riuscito in qualche modo
a dare l’allarme a
chi si trovava in zona. Suo interesse era riuscire a sedare la rivolta
prima
che giungesse alle orecchie del Re. Scontri cruenti ed urla concitate
si
udirono fuori dalle mura spezzando il silenzio della notte.
“Sono
troppo
numerosi e noi arrugginiti!” boccheggiò
all’improvviso Orichimaru spalla a
spalla con Jinraya.
“Non
ti mettere a
piangere, Ori-chan! Dobbiamo permettere a Tsunade di passare o
preferisci
subire la sua furia?” rise l’eremita respingendo un
soldato con un calcio.
“Tecnica
superiore
della moltiplicazione!” gridò Orichimaru.
Anche se per
poco
tempo la loro superiorità numerica permise al gruppo guidato
da Tsunade si
spargersi ai quattro angoli della città.
“Ricordate
che
dobbiamo solo distrarli!” disse la bionda rivolta ai tre
capitani.
A palazzo
nessuno
si era ancora accorto di nulla ed i festeggiamenti proseguivano nel
migliore
dei modi.
“Avvicinatevi
Sasuke Uchiha e Neji Hyuga.” Disse con voce stentorea il Re
del deserto e
proseguì: “vorrei premiare la vostra
fedeltà. Potete chiedermi qualunque cosa.”
Il primo a
parlare
fu il capitano degli Ambu: “E’ già un
onore servirvi, ma se fosse possibile
avrei due richieste.”
“Avanti
ragazzo.
Sarò felice di soddisfare entrambe.” Rise
l’anziano.
“La
prima è di ottenere
il permesso di lasciare Suuna e la seconda vorrei portare con me Sakura
Haruno.”
“Ci
volete
lasciare? La cosa mi rattrista, ma sia come desiderate.”
Concluse poi si alzò
dal trono scendendo la breve scalinata che lo divideva
dall’altro giovane. Lo
fece alzare in piedi.
“Sua
maestà voi mi
onorate.” Disse Neji sorridendo mentre l’uomo gli
metteva un braccio intorno
alle spalle.
“Tu
invece mio
futuro cognato. Cosa desideri oltre al dono supremo che io ti ho
concesso?”
aggiunse indicando Temari.
“Shin
Konoha.
Vorrei essere il nuovo Hokage.” Precisò asciutto.
Naruto fece
cadere
il vassoio che portava e si mosse veloce per colpire quel bastardo che
senza
fatica tentava di portargli via il suo sogno. Fu Shikamaru a bloccarlo
per un
braccio.
“Non
essere stupido!
Manderai all’aria il nostro piano.”
Bisbigliò.
“Sì,
scusami.”
Rispose raccogliendo quanto aveva versato per terra.
Il re
scoppiò a
ridere sonoramente: “Mi pare una richiesta più che
onesta dopo tutto. Lasciami
riflettere.”
“Grazie,
mio
signore.”
“Figliola
mia vieni
vicino a noi. Non startene in disparte.” La
richiamò il sovrano.
La bionda si
spostò
meccanicamente, sul suo viso non si leggeva nessuna emozione, nemmeno
quando
Neji l’attirò verso di sé. Fu un
attimo, fulmineo e non visto il moro era
scattato in avanti ed afferrato per il collo Hyuga lo aveva sollevato
da terra.
“Ti ho
già detto di
tenere le tue manacce lontano dalla padrona! Lei non gradisce le tue
attenzioni.”
Neji a
mezz’aria
faticava a respirare, la presa dello schiavo era salda e sembrava non
voler
cedere.
“Riportalo
all’ordine! E’ il tuo cane.”
Gridò il Re terrorizzato rivolto alla figlia.
“Smettila
di fare
l’idiota! Lascialo andare.” Ordinò senza
particolare enfasi.
Shikamaru non lo
sentiva, questa volta nulla lo avrebbe fermato dall’uccidere
quel presuntuoso
che aveva tradito tutti pur di ottenere il ruolo di Hokage.
“Lo
sta ammazzando!
Fai qualcosa possibile che tu sia così inetta da non
riuscire nemmeno a farti
ubbidire da un idiota?!” la rimproverò il Re.
“Mi
stai facendo
fare una pessima figura. Lascialo.” Questa volta il tono di
voce era più alto.
Shikamaru lo
gettò
a terra per poi tornare ad accucciarsi al fianco della principessa che
lo colpì
con uno schiaffo dietro la nuca.
“Aioh!”
borbottò
guardandola storto.
“Non
lamentarti pezzo
d’asino. Possibile che tu non riesca mai a
controllarti?” le fu impossibile
nascondere il rossore che le imporporava le guancie.
“Seccatura.”
Bisbigliò con la testa appoggiata alle sue gambe.
“Che
vuoi?” domandò
accarezzando la testa scura.
“Sei
sempre più
bella.” Rise chiudendo gli occhi per godersi quella coccola
fuori programma.
“Grazie.”
Sussurrò
al suo orecchio.
Shikamaru
alzò la
testa sorpreso, sorrise prima di tornare a servire gli ospiti.
Hinata
approfittò
di un momento di pausa di Naruto, lo afferrò per un braccio
trascinandolo
dietro un angolo al riparo da sguardi indiscreti, il viso era di un
rosso
accesso e si tormentava le unghie delle mani.
“Ciao,
cosa c’è?”
chiese sollevando il volto della concubina per guardarla negli occhi.
“Ecco
io …” balbettava
incapace di formulare una frase che avesse senso compiuto.
“Stai
tranquilla
torno a prenderti.” Le sussurrò
all’orecchio.
“Naruto
io …”
“Se
non mi vedono
subito, Shika passerà dei guai. Scusa!” la
baciò velocemente sulle labbra prima
scappare verso la sala.
Hinata era
rimasta
ferma, appoggiata al muro.
-Sono solo una
stupida. Avrei voluto dirgli tante cose prima che se ne andasse ed
invece sono
rimasta ferma come una mummia.- scivolò lentamente a sedere
ed iniziò a
singhiozzare nascondendo il viso tra le mani.
Kabuto si sporse
oltre la spalla di Itachi che gli impediva l’ingresso alla
sala e con tutto il
fiato che aveva in corpo gridò: “Capitano, ci sono
problemi ad Akasuna!!!”
Ad un gesto del
Re,
l’ambu venne fatto entrare nella sala, raggiunta la base del
trono si inchinò.
“Cominciavo
ad
annoiarmi, finalmente si sono mossi.” Bisbigliò
Gaara.
Sasuke insieme
al
Re e Neji stava ascoltando con attenzione la storia nei particolari e
rimase
stupito quando il suo attendente parlò delle evocazioni. I
patti con le bestie
sacre dovevano stati essere infranti molto tempo prima. Possibile che
il
Sovrano del Deserto si fosse dimenticato di farlo? Ciò
significava che i rotoli
proibiti erano ancora in mano ai Sennin.
“Signore,
è il caso
di muoversi.” Propose Hyuga.
“Se
quegli stolti
pensano di fuggire al dominatore dello Shikaku si sbagliano di grosso.
Voi dell’Akazuki
presidierete questa sala. Io, Sasuke e lord Neji andremo a sistemare le
cose
nel ghetto.” Ordinò con voce perentoria.
“Padre
a questo
punto avranno raggiunto il quartiere ricco. Sarà meglio che
anche io venga con
voi.” Gridò Temari.
“Bene.
Vai a
prendere le tue armi.” Acconsentì sapendo che non
poteva avere miglior
combattente di lei.
La principessa
corse nelle sue stanze a cambiarsi, quando iniziò a pensare
che tutto quello
doveva avere un preciso scopo … un diversivo? No, nessuno
era tanto
intelligente a parte … Scattò veloce verso la
sala dove fino a poco fa si era
tenuta la festa, le guardie Akazuki erano state bloccate. Un dominatore
dell’ombra
… nessuno poteva essere in grado di padroneggiare quella
tecnica. Cercò con lo
sguardo Shikamaru, ma non lo vide e fu solo quando Naruto
parlò, lo individuò sulle
enormi finestre.
“Siete
due stupidi!
Vorrei ricordarvi che alle vostre spalle c’è uno
strapiombo e che nessuno può
sopravvivere ad un simile salto.” Gridò.
“Meglio
morire da
uomini liberi che vivere in questa prigione!” rispose Uzumaki.
“Shikamaru
perché?!”
“Mi
ero stufato di
essere gentile con te per salvarmi la pelle.”
Replicò gelido alzandosi in
piedi.
“Vuoi
dire che mi
hai mentito per tutto questo tempo?” chiese lei la voce le
tremava.
“Sono
un bravo
attore non trovi? Sapessi che fatica sopportarti.” Era
evidente che mentiva, ma
da quella distanza temari non se ne poteva accorgere. Voleva farle male
così in
seguito non avrebbe sofferto per la loro separazione.
“Quindi
le tue
erano tutte bugie?” domandò ancora senza dare il
minimo segno che quelle parole
l’avessero ferita.
“Sei
davvero tanto
ingenua da pensare che un uomo con un minimo di sale in zucca possa
trovarti
interessante più di Ino?” aggiunse anche quando il
suo cuore pareva scoppiargli
in petto.
“Che
stupida, vero?
Ti pensavo diverso, invece sei come tutti gli altri stupidi uomini! No
scusa
bestie senza anima!” ringhiò furente.
“Addio,
Seccatura.”
Sussurrò prima di gettarsi nel vuoto seguito da Naruto.
“NOOO!”
Temari
cercò di raggiungerli in tempo per afferrarli, tese il
braccio, ma la sua mano
riuscì solo a sfiorare le dita del suo animaletto.
Restò a fissare il baratro dove
lo aveva visto sparire. I suoi occhi erano pieni di lacrime.
Il gruppo
capitanato da Yoshino aveva sfondato le porte delle prigione e mentre
distribuiva le armi a tutti quelli che erano in grado di combattere.
“Dobbiamo
proteggere i ragazzi.” Diceva prima di consegnare le
attrezzature.
Finalmente
liberi,
molti iniziarono a saccheggiare i magazzini, uccidendo chiunque si
parasse sul
loro cammino. Anche le armerie venivano svuotate da un orda assassina
di gente
che per troppo tempo aveva chinato la testa e che finalmente aveva
ritrovato l’orgoglio
della foglia.
“Il
liberatore è
finalmente giunto! Dobbiamo proteggere la fuga del suo
gruppo!” gridavano tutti
e la voce si sparse come una macchia d’olio tanto veloce che
pareva che i
soldati della sabbia improvvisamente fossero in numero inferiore.
Chozu
ingoiò il
tonico di guerra che lo fece diventare di proporzioni enormi, che gli
consentirono di eliminare qualunque ostacolo sul cammino delle sue
truppe
liberando anche il passaggio costituito da case e palazzi per le porte
della
città. Nessuno pareva in grado di fermarli.
Sasuke grazie
allo
sharingan riusciva ad evitare di farsi colpire in punti vitali, ma
ormai i suoi
uomini erano allo stremo. Sapeva che invece quelli della foglia non
avrebbero
ceduto. Il suo primo pensiero fu per Sakura … dove era
mentre stava infuriando
la battaglia nel quartiere ricco? Era al
sicuro oppure anche lei se ne sarebbe andata? Ora la cosa
principale era
riuscire ad impedire che raggiungessero le porte centrali.
Asuma stava
combattendo con un gruppo di uomini sopra i tetti in attesa del
passaggio di
Akimichi che non avrebbe lasciato scampo.
Teneva orgogliosamente testa al qualunque soldato che gli
si parasse di
fronte e molti persero la vita nel cercare di fermarlo. Doveva riuscire
a
raggiungere Tsunade anche a costo della sua stessa vita, era
fondamentale che
Sasuke perdesse il maggior tempo possibile ad occuparsi di loro e
così pure il
Re che sicuramente nel quartiere ricco stava già facendo
strage e solo quella
donna poteva creare una evocazione di tale potenza da contrastarlo.
“Dannazione
ci
mancava solo Neji.” Borbottò gettando a terra la
sigaretta e schiacciandola con
il piede.
Byakugan.
L’arma
più potente del clan della foglia … pari solo al
pericolo rappresentato dallo
stesso shiaringan ipnotico. Vedere il flusso del chakra del nemico gli
avrebbe
permesso molti vantaggi. Però non aveva fatto i conti con
una delle tecniche
segrete del Clan yamanaka.
“Sconvolgimento
spirituale!” gridò Inoichi comparendo alle spalle
del giovane.
Il principe
Gaara
guidò un piccolo gruppo di fuggitivi verso un passaggio
segreto conosciuto solo
dai membri della famiglia reale. In tutto quel caos nessuno si era
accorto
della sua scomparsa. Proprio quando uno degli ultimi era uscito dal
passaggio,
la coda dello Shikaku piombò sopra le loro teste.
“Tradimento!
Una serpe
in seno!” gridò il Re accorgendosi che il figlio
aveva protetto con la cupola
di sabbia dal colpo.
“Andatevene
vi
copro le spalle io!” gridò Gaara
ergendo
un muro di sabbia talmente alto da impedire al padre di vedere che cosa
stessero facendo.
“Come
osi sfidarmi
ragazzino?” berciò il Re.
“Sai
padre i tuoi
modi decisamente non mi piacciono!” gridò
colpendolo con una sferzata di vento
e terra.
Lo Shikaku
gridò, quando il suo medium venne colpito. Il
rosso sapeva bene che risvegliando il padre il potere del demone
sarebbe stato
inferiore.
Tsunade accorse
con la sua evocazione a protezione del
giovane principe che però sembrava in grado di farcela anche
senza il suo
aiuto. Guardando per terra si accorse che Orichimaru e Jiraya
l’avevano
raggiunta.
“Usa
il raisengan, ora!!!!” gridò lei indicando le
enormi
porte.
“Vai
vecchio, ti copro io!” sussurrò Orichimaru.
Un enorme boato
e quando la nuvola di fumo si dissolse le
porte erano ancora intatte … “Come è
possibile?”
“Semplice.
Ho fermato io quel colpo.” La voce di
Orichimaru si udì chiara e sibilante sopra il rumore della
battaglia.
“Perché?”
chiese l’eremita dei Rospi.
“Il Re
del Deserto mi ha pagato profumatamente per
impedirvi di lasciare Suuna. Non avevo previsto la presenza di quel
principe
rompiscatole. Non importa.”
“Tutta
questa fatica per nulla.” Borbottò Asuma crollando
al suolo.
“Dannato
bastardo.” Gridarono tutti gli altri. Ormai
erano allo stremo delle forze e gli Ambu e le forze speciali li avevano
circondati.
Tsunade
restò di sasso, uno dei suoi migliori amici
l’aveva
tradita e proprio quando tutto si sarebbe concluso per il meglio.
Tentò
comunque l’attacco, ma anche lei ormai era stanca e priva di
chakra.
“Portateli
dal Re, lord Neji.” Disse notando il giovane.
“Grazie
dell’aiuto Orichimaru.” Replicò
prendendo in
consegna i capi della ribellione.
“Siete
la nostra unica speranza, ragazzi.” Borbottò
Jinraya
prima che impietosa l’ascia del boia si abbattesse sul suo
collo.
Tutti i sennin
di Konoha a parte Orichimaru avevano perso
la vita per proteggere i giovani che rappresentavano il loro futuro.
Da soli Kiba,
Rocklee, Shino e Choji che potevano fare?
Naruto e
Shikamaru erano sopravvissuti a quel volo?
Temari era
dunque destinata a diventare la sposa di Neji?
Quale infausto
destino si prospetta per Gaara ora privato
di ogni suo diritto?
Proteggere
il
salvatore al passato è costato
Giovani
privati di
un capo per il deserto vagano
Dissolta
è la
speranza per la foglia di risorgere,
quando
un Hyuga
hokage diviene
il
frutto dell’unione
con principessa amazzone
altra
distruzione
porterà.
Davvero
a noi non
resta che piangere le spoglie del salvatore?
C’è
un’altra
cuccia
da cercare, forse è amore;
ma anche quello non è altro
che un guinzaglio!
(dalle
cronache di Konoha fine tomo I)
Eccovi
finalmente
il capitolo finale del primo tomo. Ok ammetto che sono stata parecchio
cattiva.
Non temete
quanto prima prometto di farne il seguito.
Intanto potete consolarvi leggendo la mia One-shot : a
fior di pelle.
Per quanto
riguarda Naruto x Hinata in questo tomo non
era previsto e mi spiace per i suoi estimatori, ma darò
spazio anche a loro non
temete.
Uno Shikamaru
molto bastardo lo ammetto, ma continuo a
trovarlo ic non mi sembra di essere uscita dal suo carattere. Attendo
di sapere
anche i vostri pareri.
Ringrazio tutti
quelli che vorranno commentare anche
questo capitolo e tutti quelli che mi seguono tra i preferiti. Comunico
che per
quanti non lo sapessero ho cominciato a pubblicare il seguito di
Kishimoto
Hight school: Ketsu no
shippuuden legami di sangue.
Un grazie
particolare ad Ashara … il suo aiuto mi è stato
indispensabile per il capitolo conclusivo.
Grazie anche a
tutti quelli che mi hanno aggiunta ai loro
preferiti:
-
alfakein
2 - Amy_Rose
3 - ashara
4 - beabi
5 - Cornelia84
6 - Cyberman93
7 - dyanb
8 - Elfetta93
9 - gloria7
10 - HinaNaru
11 - Kaguya
12 - Karin1987
13 - ketyblack
14 - koraline2008
15 - LalyBlackangel
16 - LaTerrestreCrazyForVegeta
17 - LEA91
18 - lelly87
19 - let
20 - lilithkyubi
21 - Lisa
Kanzaki
22 - Mao
chan
23 - mary1993
24 - Mat
Darkwind
25 - mhcm
26 - Ramiza
27 - shikatema
28 - sweetprincess
29 - Talpina
Pensierosa
30 - Targul
31 - Tsuki
no Hana
32 - Uriko
33 - vale_03
34 - vale_92
35 - ville
36 - zac