Mi spiace se ieri non sono riuscita a pubblicare (mio fratello ha sequestrato il pc -.-), spero che mi perdoniate (se volete posso ucciderlo da parte vostra XD)
Ecco il capitolo che qualcuno aspettava da tempo, “Per rivedere il tuo sorriso”! Spero che vi piaccia, baci!
Aryuna
Per rivedere il tuo sorriso
Kagome rimase a fissare il
pavimento, in silenzio. Non sapeva cosa dire, come cominciare. Lui era lì,
accanto a lei, con il tè in mano, la coperta sulle spalle, i capelli bagnati… i
capelli bagnati? Ma era
impazzito? Si alzò in piedi osservandolo severa. Voleva ammalarsi, per caso?
Era anche umano in quel momento, non poteva certo vantare la sua forza fuori dal comune. Prese il phon dal cassetto del mobiletto
del bagno, e ritornò nella camera. Lo accese e cominciò ad asciugargli i lunghi
capelli scuri. Lui la ignorò, o almeno cercò di farlo. Non resistette a lungo.
<< Che
ci facevi in giro? >> chiese con voce sufficiente a
farsi sentire sopra il ronzio dell’asciugacapelli.
<< Cercavo
te >> rispose lei, più tranquilla. Era un
sollievo non dover rompere il silenzio, non avrebbe saputo cosa dire.
<< Di notte? >>
domandò lui, perplesso.
<< Casa tua non è tanto
lontana >>
<< A piedi? >>
<< Sono uscita di corsa e non ho pensato a prendere la bici >>
rispose con franchezza. Meglio non precisare che per correre si era sentita
male ed era caduta.
<< Sotto la pioggia? >>.
La voce del ragazzo si faceva sempre più perplessa. Kagome non sapeva se
interpretarla con sollievo o preoccupazione.
<< All'inizio non
pioveva >> mentì lei, forse per non ammettere del tutto quanto fosse terrorizzata << Ha cominciato mentre ti cercavo
per tutta la città >>
Per un attimo Inuyasha rimase in silenzio, sbalordito e confuso. Era
davvero convinta che lui…?
<< Credevi davvero che
sarei venuto a casa tua dopo ciò che hai fatto? >>
domandò, dando sfogo ai suoi pensieri. Si sentiva dal suo tono che era
incredulo e arrabbiato.
Kagome spense il phon,
lasciando che il silenzio si insinuasse tra lei e l’hanyou. Quando si fece troppo
pesante per entrambi, Inuyasha decide di romperlo.
<< Perchè tu e Kikyo avete fatto tutto questo? >>.
Forse Kagome si stava solo immaginando la sfumatura triste della sua voce?
<< Ecco... Kikyo mi ha raccontato che ti ha lasciato perchè girava la
voce che la tradivi con un'altra ragazza... >>
spiegò la ragazza incerta.
<< Ma
non è vero! >> ringhiò lui, arrabbiato. Kagome si scostò leggermente. Gli
faceva paura, perché temeva che svanisse da un momento all’altro, come un
sogno. Alla fine trovò il coraggio di rispondere.
<< Lo so. Ma Kikyo mi ha detto che tu non hai
fatto nulla per rimetterti con lei e che non sembravi neanche starci male... per
questo ha deciso di vendicarsi >>
<< Quando
si è scoperta la verità, non mi ha neanche chiesto scusa! Come pretendeva che
tornassi con lei? E poi... >> aggiunse con una nota malinconica e
dispiaciuta << non mi ha chiesto se ci fossi stato male o meno >>
Kagome si sentì male a quelle
parole. Come avrebbe reagito Inuyasha al piano? Di
nuovo calò il silenzio, di nuovo fu lui a romperlo.
<< E
tu, perchè ti sei alleata con lei? >> domandò squadrandola. Kagome
deglutì, preoccupata. Dopo Kikyo, ora era il suo
turno.
<< Non era solo per Kikyo... >> spiegò, imbarazzata << anche io
avevo i miei motivi. Tu mi facevi continuamente dei dispetti: occupavi sempre
tutto il banco, non mi facevi sedere fino all'inizio delle lezioni, mi rubavi
il pranzo, mi facevi mettere continuamente in punizione dal professor Naraku... >>
La lista poteva continuare in
eterno. Kagome decise di arrivare al dunque.
<< e
inoltre... mi dicevi sempre che avevo un cattivo odore >> terminò quindi,
alzando lo sguardo su di lui. A quelle parole i suoi occhi si fecero sofferenti.
Li spostò sul pavimento, mordendosi il labbro.
<< Scusa >>
sussurrò in un tono quasi
inudibile. Kagome lo fissò sorpresa.
Doveva aver sentito male, era impossibile che Inuyasha le avesse chiesto scusa. O
forse si? Ormai non ci capiva più niente.
<< Ma
quindi...sei ancora arrabbiato per via del rosario? >> domandò, attirando
nuovamente l’attenzione dell’hanyou. Il suo sguardo
si fece nuovamente duro.
<< Non è tanto per il rosario... ma perchè mi hai ingannato >>
<< All'inizio era
così... ma dopo... >>
Kagome strinse il phon tra le
mani, e si rese conto di essere ancora in piedi. Si
sedette accanto al ragazzo, accoccolandosi nel piumone. Una domanda le ronzava
nella testa, ma non poteva fargliela, era troppo imbarazzante. Eppure, doveva trovare un modo.
<< E’ meglio se bevi il
tè, o si fredderà >> disse per rompere il
silenzio. In realtà si era già freddato, ma lui lo bevve
senza fare storie, ma soprattutto senza dire una parola. Kagome si morse il
labbro, in difficoltà. Lui non l’assecondava, né l’aiutava ad esprimersi.
Doveva puntare sulla linea diretta. Prese un respiro profondo, e si voltò a
guardarlo. Anche lui si voltò, forse intuendo che
stava per dire qualcosa. Eppure rimasero in silenzio
ancora per diversi minuti. Kagome non riusciva a trovare il coraggio per parlare.
<< Perchè mi hai
baciato? >> chiese con un filo di voce. Dubitava che lui la sentisse, ma
il ragazzo inarcò le sopracciglia, confuso.
<< Quando?
>>. Kagome lo fissò allibita. Q… quando?!
<< Come quando? >>
chiese quasi urlando << Alla festa di Ayumi! >>
<< Ah,quello...
>> rispose lui con tranquillità e disinvoltura.
<< COME SAREBBE
"AH,QUELLO..."?! >>. Stavolta aveva
urlato, ma il ragazzo non ci fece troppo caso.
Ringraziando il cielo, il suo udito non era sopraffino in quel momento.
<< Non urlare, ci sento
benissimo >> commentò, comunque. La voce di
Kagome non era proprio… delicata in quel momento.
<< Questo non fa che
aumentare le mie preoccupazioni >> rispose lei piccata. La paura di un attimo prima aveva lasciato spazio alla
rabbia. Come, come, COME poteva essere così stupido?
<< Mi andava... >> disse lui interrompendo il flusso dei
suoi pensieri.
<< Che
cosa? >> domandò lei arrabbiata, fulminandolo con lo sguardo.
<< Di baciarti >>
Kagome rimase pietrificata.
Il suo sguardo era perso, ma allo stesso momento concentrato sugli occhi
violetti e ipnotizzanti del ragazzo. Lo distolse a fatica, e la sua assenza fu
quasi dolorosa.
<< E
tu perchè non mi hai respinto? >> domandò lui, con un tono accusatorio <<
Solo per portare avanti il tuo piano? >>
<< N-no...
non solo per quello... >> balbettò lei, cominciando a giocare
nervosamente con le mani << Il fatto è che... e-ecco... mi hai... colto di sorpresa >>
Che razza di spiegazione! Un bambino di tre anni avrebbe
fatto di meglio. Kagome si diede mentalmente della stupida. Perché
era così difficile parlargli, dopo aver urlato quello che provava sotto la
pioggia?
<< Allora ti ha dato
fastidio? >> domandò il ragazzo, forse un po’ preoccupato della risposta
che poteva ricevere. Kagome alzò nuovamente gli occhi, incrociando i suoi. Era
difficile mentire adesso. Ma soprattutto non voleva
più mentire.
<< N-no...n-non
è che m-mi ha dato f-fastidio... >> balbettò, in
evidente difficoltà.
Inuyasha le si avvicinò, per nulla
intenzionato a metterla a suo agio. Sembrava godere nel vederla così in difficoltà
con le parola, così indecisa. Arrivò ad avere il viso
a pochi centimetri dal suo. Poteva sentire il suo respiro regolare, e sentire il suo odore. O forse era
solo una sua impressione. Gli umani potevano sentire l’odore altrui? Kagome era
sicura di riuscire a sentire l’aroma sulla pelle delle persone, e le sembrava
di sentire anche quello di Inuyasha.
Selvatico.
<< E
se ora lo rifacessi... >> cominciò lui con voce suadente << ti
darebbe fastidio? >>
Kagome rimase colpita dagli occhi di lui. Così profondi, ci si sarebbe potuta perdere.
Voleva perdercisi. Dimenticare tutto, rimanere solo con lui,
con il suo tepore, il suo aroma, i suoi occhi…
<< N-no...
>> balbettò, avvicinandosi
a sua volta.
Pochi centimetri li
separavano, ma sembravano metri. Kagome non riusciva a trovarlo, lì, accanto a
lei. Lui non esitò, cancellando quello spazio, e raggiungendo le labbra morbide
della ragazza. Per lei quel tocco fu come una scossa, seppure lo aspettasse. Il
sapere che stava arrivando non le servì a prepararsi. Sentì un turbine dentro
di lei, mentre le labbra del ragazzo di muovevano morbide sulle sue. Gli passò
le braccia attorno al collo, ricambiando il bacio con passione e timore al
contempo, senza sapere se abbandonarsi a quel momento o meno. Ma la sua mente
venne meno quando lui intensificò il bacio,
prendendola per i fianchi. Sentì il contatto con la sua lingua, il suo respiro fresco e affannato, quasi tormentato, come se
avesse atteso quel momento da secoli. Non voleva lasciarlo, voleva
che quel momento durasse in eterno. Si accorse solo in quel momento che anche
lei respirava affannosamente. Lui sembrò accorgersene, e la lasciò.
Kagome si accoccolò sul suo
petto, assaporando il suo sapore. Anche
quello aveva un qualcosa di selvatico. Rimasero in silenzio così, assaporando
entrambi quella perfezione. Inuyasha respirò
profondamente l’essenza di Kagome, annusando i suoi capelli. Lo inebriava, lo faceva impazzire. Voleva prenderla di nuovo,
conquistare le sue labbra morbide e rosee, sentire il suo sapore sulla lingua.
Ma lei parlò, rompendo quell’atmosfera.
<< E’ stato diverso
rispetto a quando eri normale... >>. La sua voce
aveva una dolcezza che non aveva mai sentito prima.
<< In che senso? >>
domandò confuso.
<< Non lo so... era un bacio diverso rispetto al primo >>
rispose lei, senza trovare un modo più chiaro per spiegarsi. Tornarono in quel
silenzio, e di nuovo lui venne inebriato dal suo
sapore. Era incredibile come riuscisse ad offuscargli
la mente, anche quando era un semplice umano.
<< Non mi hai ancora risposto >> fece notare la ragazza,
distogliendo nuovamente l’hanyou dai suoi pensieri.
<< A cosa? >>
<< Alla domanda di
prima... quella volta l'hai fatto solo perchè ti andava?
>> domandò, forse curiosa, forse preoccupata. Dopo un
brave silenzio, aggiunse timorosa: << E anche adesso? >>
Lui fece un respiro profondo.
La ragazza sentì il movimento del suo petto.
<< Non proprio... >>
<< Non proprio? >>.
Kagome era perplessa. Quella riposta non le bastava << Allora...ti
andava in che senso? >>
<< Come in che senso? >>
chiese lui, imbarazzato.
<< Bè...quando baci una
persona è ovvio che ti vada... >> rispose lei << ma
è diverso se ti va perchè le vuoi bene o solo per una... una... >>. Non
riusciva a trovare la parola adatta.
<< Una? >> la
invitò a parlare lui, incuriosito.
<< ...reazione
chimica... >>
Il ragazzo rise, ma lei non
la prese così bene.
<< Lo sapevo! Hai
studiato troppa biologia... te l'avevo detto... >>
<< Scemo... >>
brontolò Kagome mettendogli il muso. Scherzare su una cosa così seria. O forse, per lui non era così seria? Scosse impercettibilmente
il capo, per cacciare quei pensieri. Quando Inuyasha parlò, lei era ancora distratta.
<< No >>
<< No cosa? >>
chiese confusa.
<< Non era solo una reazione chimica >> spiegò lui,
arrossendo leggermente.
Kagome avvampò.
<< Allora tu... io... >>
balbettò disordinatamente, prima di trovare un ordine
alle parole << ma allora perchè a scuola mi facevi tutti quei dispetti? >>
<< Per tenerti lontana >>
rispose lui con semplicità.
<< Perchè? >>
domandò lei confusa, forse un po’ tristemente. La voleva lontana…
<< Perchè il tuo odore
mi ricordava troppo quello di Kikyo e avevo paura di
starci di nuovo male come con lei >> spiegò il ragazzo. Era triste mentre lo diceva, Kagome poteva percepirlo.
<< E
allora perchè dopo... >>. Lasciò la frase in sospeso, senza sapere di
preciso come finirla.
<< Poi tu hai iniziato a
comportarti in modo diverso, e non sono più riuscito a starti lontano >>
<< Ma
quindi... io ti piaccio solo perchè assomiglio a Kikyo?
>>
Fare quella domanda fu più
faticoso del previsto. Kagome si sentì pugnalare dentro, tanto
era terrorizzata di sentire la risposta.
<< No >> rispose
lui. Sentì la ragazza fare un respiro di sollievo, e continuò: << In
realtà tu e Kikyo siete
molto diverse. Tu sei più dolce... >> fece una pausa, guardandola per
vedere la sua reazione << e più carina >>
Kagome arrossì,
concentrandosi sui disegni delle cuciture del piumone. Era così strano
sentirselo dire proprio da lui. Ma, al contempo,
quella spiegazione non la soddisfaceva. Il dubbio continuava a torturarla.
<< All'inizio ero
attratto da te perchè mi ricordavi Kikyo >>
cominciò lui intuendo i pensieri della ragazza << ma
poi conoscendoti meglio mi sono reso conto che... i lati di te che mi piacciono
sono quelli unicamente tuoi. Kikyo mi piaceva, ma con
te è… diverso >>
Kagome sorrise. Lui era così in difficoltà con le parole, le faceva tenerezza.
Non parlò, aveva l’impressione che dovesse continuare.
E infatti fu così.
<< Perchè i sentimenti
che provo per te non li ho mai provati prima. E poi, Kikyo non sorrideva quasi
mai. Invece ho capito che quando tu sorridi mi sento
davvero… felice. Quando ti ho vista piangere a causa mia
mi sono sentito morire >>. Kagome sentì la mano dell’hanyou
stringere la sua, in un gesto tormentato. Non alzò il volto, e non vide il suo
sguardo afflitto.
<< In quel momento
avrei fatto qualunque cosa per rivedere il tuo sorriso >> terminò,
sollevandole il viso con la mano. Incrociò di nuovo i suoi occhi color
cioccolato. Come aveva fatto a resistergli fino ad allora?
<< Questa...è una dichiarazione?
>> domandò la ragazza divertita.
<< A te cosa sembra? >>
rispose lui a tono.
Kagome lo guardò, perdendosi in quegli occhi violetti, e sorrise. Lo baciò dolcemente,
sfiorando le sue labbra. Lui la strinse a sé, immergendo una mano nei suo capelli neri come quella notte, catturandole la
bocca con la sua. Ma si ritrasse quasi subito. Kagome
non capì subito il perché. Poi capì. Lui aveva chiarito tutto, ma lei?
<< Ehm… per quella
storia del rosario… >> cominciò, in imbarazzo.
<< Si? >> fece
lui, senza nascondere che aspettava che lei chiarisse l’argomento.
<< Io… diciamo che ero ancora molto confusa, e ho agito di impulso.
Poi mi sono subito pentita, per questo non ti ho
parlato. Non sapevo che non si potesse togliere! Le “istruzioni” non erano
complete. Avevo deciso di dirti la verità, ma poi ho
avuto troppa paura per farlo. Il giorno dopo mi sono completamente convinta,
solo che tu mi hai sentito mentre parlavo con Kikyo, e hai sentito solo quello che non avresti dovuto
sentire >> spiegò, tutto d’un fiato. Lui le fece cenno di respirare, e in
quel momento si accorse che non lo stava facendo.
<< Poi >>
continuò << parlando con Sango, ho capito
quello che provavo, e quello che provavi tu. Sai, è un’ottima osservatrice >>
Lui rimase in silenzio, ad
ascoltare. Kagome non sapeva se era un bene o un male.
<< Scusa se ti ho mentito. Tu sei sempre stato sincero, mentre io ti ingannavo >> aggiunse, sinceramente. Lui la guardò,
con uno sguardo illeggibile. Non aveva fatto nemmeno una domanda, come se si
accontentasse di quella spiegazione. Alla fine, fece un sospiro rassegnato, e
la ragazza lo guardò perplessa.
<< Credo di non avere
altra scelta >> disse con lo stesso fare rassegnato << mi toccherà
prenderti così, anche bugiarda come sei >>
<< Ehi, non sono
bugiarda! Era una situazione… particolare! >> disse Kagome offesa. Non
gli piaceva dire bugie, ma in quel contesto era
diverso, anche se sbagliato.
<< Allora prometti che
non mi mentirai più? >> chiese lui. Non aveva un particolare tono, ma a
Kagome risultò minaccioso. Sembrava un ultimatum.
<< No, non lo farò più.
Prometto >> disse con sincerità. Lui sorrise.
Era così bello quando sorrideva. Anche
Kagome sorrise.
<< Meglio se dormi,
domani abbiamo scuola >> fece notare il ragazzo,
obbligandola a stendersi. Lei lo prese per il
maglione, per nulla intenzionata a staccarsi.
<< Stavolta dormi anche
tu !>> impose, facendolo sdraiare accanto a lei.
Lui sospirò.
<< Anche
volendo, non ci riuscirei, umano come sono >> Lei sorrise di nuovo.
<< Difficile
dirlo, se non ci provi >>
Solo in quel momento, Kagome
si accorse che stava crollando. Ovvio, dopo una giornata così! Si addormentò
quasi subito, tra le sue braccia così accoglienti e protettive.