Ecco il capitolo del giorno. Come potete notare, è uscito in ritardo, e questo è stata una conferma ai miei timori. Non riesco più a scrivere un capitolo al giorno, anche perché da adesso la storia non è più programmata bene come prima, ma solo a grandi linee. Spero che mi perdoniate, ma non riesco più a studiare bene, quindi penso che uscirà un cap ogni due giorni. Certo, se ci riesco li farò uscire più serrati ^^’
Scusatemiiiii! XD
Lei è mia
<< Io esco! >>
urlò Kagome infilando le scarpe e prendendo cartella e bento.
Era così felice quel mattino, che nonostante il cielo fosse ancora nuvolo, il
suo umore non ne fu intaccato nemmeno un po’.
<< Buongiorno! >>
salutò entrando in classe. Buona parte dei suoi compagni si voltarono verso di
lei, increduli. Fino ad un attimo prima, la loro attenzione era concentrata sul
banco di Kagome. Sì, perché il suo proprietario se l’era ripreso, sfrattando la
povera Eri, che si era seduta nuovamente accanto ad Hojo. E adesso, Kagome entrava in classe tutta contenta
dopo che, per quasi un mese, aveva mostrato il lato più depresso a cui avessero mai assistito. Chiaramente, qualcosa non andava. Lo
capì anche Koga, entrando in classe. O meglio, lo annusò. Per lui, il fatto che Kagome avesse
litigato con Inuyasha, era stata un’ottima
possibilità per conquistare la ragazza. Arrivò in un turbine, e frenò solo
davanti ad Inuyasha.
<< TU! PERCHÉ HAI IL
SUO ODORE ADDOSSO? >> urlò il lupo, sconvolto. Tutti si allontanarono in
tempo record, mentre la povera Kagome sospirava. Ecco che
ricominciava la vita di tutti i giorni. Inuyasha
non rispose, limitandosi a fissarlo con uno sguardo “Avvicinati e ti uccido”. Koga corse da Kagome, le prese le mani e la fissò.
<< Ehm... Koga, lasceresti le mie mani? >>
chiese lei con tutta la gentilezza che riusciva a mettere insieme. Lui la
ignorò.
<< Tu non hai il suo odore >> disse, serio. Kagome sbuffò
infastidita.
<< Ovvio, mi sono anche
lavata i capelli stamattina! >> rispose senza pensarci. Il lupo
impallidì.
<< C… COSA? >>
strillò con voce troppo acuta per lui. Ayame arrivò correndo dal corridoio,
preoccupata.
<< Sempai,
che succede? Ti si sente dal cortile! >> disse la ragazza, precedendo di
poco l’entrata di Sango, Miroku
e Kikyo, altrettanto preoccupati.
<< Lei… lui… >>
balbettò Koga indicando Kagome, poi Inuyasha, poi di nuovo Kagome. Lei alzò gli occhi al cielo,
mentre Sango e Kikyo si
facevano perplesse.
<< IO LO AMMAZZO! >>
urlò alla fine, girandosi minaccioso verso l’hanyou. Anche lui scattò in piedi, ringhiando. Era lo stesso ringhio
di quel giorno alla torre. Molti scapparono dalla classe.
<< Koga,
non vorrai ripetere l’episodio della mensa, vero? >> chiese Miroku preoccupato. Kagome notò che, per quanto rabbioso, Koga teneva ancora le sue mani con una delle sue.
<< Koga,
lasciami le mani >> ripeté più tranquilla che
poté. Lui strinse la presa. Questo la infastidì parecchio.
<< Ti ha detto di lasciarla >> ringhiò Inuyasha,
avvicinandosi. Koga sbuffò, altezzoso.
<< A te? Nemmeno morto >>
lo provocò tirandola a sé. Kagome gli finì addosso, e Inuyasha
divenne rosso di rabbia.
<< Siamo
gelosi >> disse Koga, divertendosi come
un matto. Kagome non si stava affatto divertendo. Come
si permetteva a trattarla così? Si dimenò, tirandogli un calcio. Koga, intuendo la traiettoria, fece un balzo indietro,
lasciandola andare.
<< Ehi, che volevi
fare? >> strillò preoccupato. Inuyasha si parò
rapidamente davanti alla ragazza. Koga ringhiò.
<< Stalle lontano >>
<< Lei è mia! >>
sbraitò Inuyasha, facendo scrocchiare
la mano << E se non ti sta bene detto così, te lo rispiego.
Toccala anche solo con un dito senza che lei lo voglia
e ti uccido >>
Kagome si trovò circondata da
sguardi curiosi. In particolare, quelli di Sango e Kikyo erano sconvolti.
<< Non mi sembra che
sia già tua. Non a quanto dice il mio olfatto >>
commentò Koga con tranquillità.
<< Così mi metti fretta >> disse l’hanyou,
con uno strano sorriso sul volto. Koga impallidì, e Sango mostrò una faccia scandalizzata. Kagome decise di
chiedergli spiegazioni più tardi.
Ora era meglio calmarli prima
che si squartassero.
<< Buongiorno professor
Naraku >> disse rivolta alla porta. I pochi
presenti in classe schizzarono ai propri posti, mentre gli altri fuggivano. Anche Koga scattò, prima di
accorgersi del trucco.
<< Non c’è Naraku! >>
<< Ci sarà tra… >>.
Kagome alzò lo sguardo all’orologio per controllare l’ora << nove, otto,
sette, sei… >>
Il lupo scappò a gambe
levate, e gli studenti tornarono in classe in tempo in tempo prima che Naraku si presentasse alla porta
con il suo abituale “Kuhuhuhuhu”.
Durante le varie ore di
lezione, Kagome si sentì osservata. Era troppo distratta per
soffermarsi a pensare al perché. La motivazione le venne
svelata da Eri mentre andavano in mensa.
<< Kagome… ma è vero
quello che ha detto Inuyasha? >> domandò la
ragazza curiosa, attirando l’attenzione di tutti coloro
che erano attorno.
<< C… cosa? >>
domandò Kagome confusa. Non potevano aver sentito, la classe era praticamente vuota in quel momento. Giusto, praticamente, non totalmente! Di sicuro la voce di quello
che aveva detto Inuyasha era girata.
<< Ha detto che state insieme, no? L’ho sentito dal corridoio. Non
volevo impicciarmi, ma l’ha urlato >> si difese subito vedendo la ragazza
arrossire.
È vero! Aveva urlato! O no, così davanti a tutti, era così imbarazzante. Gli
veniva voglia di mandarlo a cuccia, così si imparava!
<< Kagome, luce dei
miei occhi! >> urlò Koga dal fondo del
corridoio.
<< Ma
va a cuccia! >> strillò Kagome senza pensarci. Un tonfo sordo, e poi
sentì il terreno tremare. Si voltò di scatto, per vedere il povero Inuyasha con la faccia a terra, che tremava di rabbia.
<< K…Kagome… MA COME TI
VIENE IN MENTE DI DIRLO CON TANTA LEGGEREZZA! >> strillò il ragazzo saltando
in piedi davanti a lei. Kagome assunse un’espressione colpevole, ma al contempo
di rimprovero.
<< Era meglio se stavi
zitto >> gli disse sospirando. Inuyasha
impallidì. In effetti, avrebbe potuto dire che era
inciampato. Certo, era umiliante per un hanyou, ma
meglio che ammettere di indossare un rosario anti-demone. Adesso era difficile
spiegare che la sua caduta e la frase di Kagome non erano collegate. Ayame gli
risparmiò qualunque spiegazione.
<< E’ un rosario
anti-demone quello? >> domandò curiosa. Inuyasha
si affrettò a rimetterlo sotto la divisa, agitato. Koga
li raggiunse immediatamente, con un’espressione divertita.
<< Non ci credo! Kagome
ti ha messo un rosario? Che stana forma di affetto >>
lo stuzzicò, ma subito si pentì. Lo sguardo inceneritore di Kagome lo
raggiunse.
<< Ne vuoi uno anche
tu? >> minacciò la ragazza. Non aveva l’aria di voler scherzare. Koga scosse il capo terrorizzato.
<< Bene. Inuyasha, andiamo a pranzo >> disse
lei allontanandosi con fare offeso. L’hanyou la seguì
in silenzio, per paura di diventare anche lui una vittima degli sguardi
assassini di Kagome.
La ragazza sospirò. Sperava
che Koga capisse presto, che si presentasse
l’occasione per farglielo capire.
Non poteva sapere che si
sarebbe presentata molto, molto presto.