Capitolo 10: La
batteria
Erano tutti riuniti nel salotto di casa Evans.
Chad, che era seduto sul divano con accanto
Taylor, fu il primo ad interrompere il silenzio creatosi.
-Allora… come mai ci hai detto di
portare i testi delle canzoni di Rachel?- domandò accennando ai pezzi di carta
che avevano tutti in mano.
Kelsi sorrise e aprì la lettera che le aveva lasciato Rachel.
-Ho risolto l’indovinello della mia canzone. E ho trovato una lettera di Rachel.- disse alzandosi dalla
poltrona su cui era seduta in braccio a Jason.
-Che cosa c’è scritto?- domandò
Troy.
Kelsi si morse il labbro inferiore, poi
cominciò a leggere ad alta voce la lettera dell’amica.
Kelsi. Mia cara e dolce Kelsi.
Ero sicura che avresti
indovinato.
Sei bravissima negli enigmi e
sono anche sicura che potresti aiutare gli altri a risolvere l’enigma dei loro
versi. È complicato. Magari non capisci perché lo faccio e perché invece non
dico subito dove sta quel maledetto software. Il punto è che non voglio che
cada nelle mani sbagliate e nel caso trovassero questa lettera non capirebbero dove sta senza l’aiuto delle vostre canzoni.
Trovate il software, poi
chiamate l’FBI e consegnateglielo. Loro sapranno cosa
farci. E mi troveranno.
Spero solo che questa lettera
non venga mai letta, perché altrimenti vorrebbe dire
che sono stata rapita da George, Grace e Martin. Le persone da cui mi sono
nascosta e per cui sono sotto sorveglianza. Testimone
della loro rapina.
Mi dispiace mettervi in mezzo,
voi che comunque non c’entrate niente. Voi che non
dovevate sapere niente.
E mi
scuso anche per non avervi rivelato niente. Per non avervi
detto chi ero in realtà. Per non avervi detto
che io non mi chiamo Sharpay, ma Rachel.
Non volevo, come ti ho già
detto, mettervi in mezzo. Non volevo che entraste in un casino come questo, che
poteste farvi del male per colpa loro. Per colpa di questi rapinatori a cui sembra che la mia vita sia
così cara. Non preoccupatevi per me. Io starò
bene. Non mi faranno niente. Mi minacceranno soltanto, ma non di più. Senza di
me non troverebbero il software.
Ti
voglio bene, Kelsi.
Sharpay/Rachel
-Ecco perché dobbiamo risolvere
gli indovinelli nascosti nelle nostre canzoni.- finì Kelsi consegnando la
lettera a Taylor, che la voleva rileggerla per essere certa delle parole
scritte da Rachel, -Dobbiamo aiutarla!-
Troy si alzò e agguantato il suo foglio non li guardò
nemmeno in faccia.
-Io… preferisco pensarci da solo…- disse stringendo nella
mano quel foglio, -Vorrei andare in camera… di… Rachel…-
-Certo.- acconsentì Ryan.
Troy, sotto gli sguardi silenziosi degli amici, salì le
scale di corsa ed entrò nella camera di Rachel.
Gli altri si guardarono un attimo, poi
sospirarono.
-Iniziamo dalla mia.- disse Chad leggendo la strofa della
propria canzone.
Io non
credo nei miracoli
Tu sei
stato per me l’eccezione
Anche solo
per un attimo
Ma sai che ci ho
creduto in noi
Ma io vivo nel ricordo
Sgomitando
si fa spazio in me
Di un
amore che purtroppo non sei te
-Mi dite cosa vorrebbe dire?- esclamò Chad esasperato, -Ci
ragiono tutto il giorno, ma non mi viene in mente niente.-
-Sei proprio ottuso, tesoro.- lo prese in giro Taylor,
-Sei il suo migliore amico. Ha scritto questa strofa pensando appunto a te e al
fatto che non sarai mai il suo amore. Sarai sempre il suo migliore amico.-
-Sì… ma perché sono stato l’eccezione?
Non ha mai avuto dei migliori amici maschi?-
-Non credo.- rispose Jason, -E’ figlia unica, Ryan?-
-No, ha una sorellina.- rispose
Ryan sedendosi stancamente su una poltrona, -Ma non mi sembra avesse dei
migliori amici maschi dove stava prima. Almeno… a me non me
ne ha mai parlato.-
-Non crede nei miracoli… sei stato l’eccezione…- ripeté
Kelsi, -Scusate… ma non è una strofa sua!-
-Come, scusa?- domandò Chad.
-E’ una canzone di una cantante italiana. Una certa
Laura-qualcosa…- ragionò Kelsi.
-Laura Bono!- esclamò Chad alzandosi di
scatto, -Io non credo nei miracoli… è una sua canzone! È vero!-
-Tu conosci questa cantante?- si
accigliò Taylor.
-Me l’ha fatta ascoltare lei, un po’ di tempo fa.- rivelò
Chad, -Dovrebbe avere un disco qui da qualche parte.- guardò
in cerca tra le compilation che facevano bella mostra in salotto, -Eccolo!-
tirò fuori la custodia e la aprì.
Un foglietto azzurro cadde e Chad lo raccolse
immediatamente, leggendo velocemente.
-Allora? Cosa dice?- domandò
Ryan.
Chad sorrise e gli occhi gli divennero lucidi. Tutti lo
guardarono sorpresi. Lui non piangeva mai.
-Chad…- tentò di chiamarlo Taylor.
-Sei il mio miracolo.- sorrise Chad, -E poi c’è scritto
che mi vuole bene e che devo cercare dentro di me la risposta. Solo io so cosa
vuol dire la parola miracolo.-
-E tu sai che cosa vuol dire?- chiese
Kelsi.
Chad si voltò verso di lei, -Credo di sì.-
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-Io proprio non capisco!-
Rachel sospirò, osservando la figura di Gabriella che
camminava avanti e indietro per la piccola stanza dove erano segregate.
-Cosa non capisci?-
-Dove diavolo sono andati! Ci
minacciano, ci tengono chiuse qui, ma non vogliono dirci dove vanno dalle
cinque alle sette del pomeriggio!- Gabriella si portò le mani tra i capelli,
-Ma dove diavolo andranno, mi chiedo!-
Rachel sollevò le sopraciglia, -Secondo te lo verranno a
dire a noi?-
-No… però mi fa arrabbiare, ecco!- Gabriella si sedette
sul divano malandato, -Ma quando ci troveranno?-
Rachel sorrise, -Non lo so, Gabriella. Ma
credo presto. Stai tranquilla.-
Gabriella ricambiò e il sorriso e le due si abbracciarono
con la speranza che illuminava i loro cuori. Ad un certo punto sentirono il
divano vibrare. Si separarono confuse e cominciarono a cercare la fonte della
vibrazione inaspettata.
-Non ci posso credere!- Gabriella tirò fuori
da sotto un cuscino un cellulare, -Questo è il mio cellulare! Devo
averlo infilato nel giubbotto di jeans senza rendermene conto!-
-E tu non mi dici niente?- domandò Rachel
scandalizzata, -Avanti, controlla chi è!-
Gabriella aprì il messaggio, -Messaggio
pubblicitario…- mormorò con disappunto, -Però la batteria è quasi scarica!
Forse facciamo in tempo a chiamare!-
-Dai, sbrigati. Componi il numero di Ryan!-
Gabriella annuì e velocemente compose il numero del suo
ragazzo. Mise il viva-voce e aspettò che qualcuno
rispondesse.
-Dai… ti prego, amore. Dai,
rispondi…- pregò Gabriella.
Ryan prese il cellulare, sbarrando poi gli occhi azzurri.
-E’ Gabriella!-
-Cosa?- tutti andarono verso di lui, il quale dopo aver
accettato la chiamata mise il viva-voce.
“Ryan! Finalmente!”
“Gabriella!” esclamò Ryan scioccato, “Ma dove siete?”
“Non lo sappiamo.” rispose
Rachel.
“Oh, cavolo! Rachel! Ma come
state?” domandò Taylor.
“Vado a chiamare Troy.” disse
Chad e corse su per le scale mentre loro discutevano e si accertavano che fosse
tutto a posto, -Troy! Vieni! Subito!-
Troy, che stava fissando fuori dalla
finestra un punto imprecisato, lo seguì correndo. Scesero in salotto e
raggiunsero il gruppo.
“Cosa succede?” sentirono dire da
Troy le due ragazze.
“Troy!” lo chiamò Rachel con le lacrime agli occhi.
“Rachel!” Troy si avvicinò di più al telefono, “Rachel,
come stai? Ti hanno fatto niente?”
“Ehi! Grazie per esserti preoccupato anche per me, eh!” si
offese Gabriella.
“Scusalo, Gabry.” Kelsi sospirò, “E’
un po’ agitato.”
“Rachel… cosa dobbiamo fare?” domandò Chad.
“Risolvete le canzoni. Ce la farete! Chad, tu sei il mio
miracolo, ricordalo!”
“La batteria è quasi scarica… quindi probabilmente non ci
sentiremo ancora! Sbrigatevi!” esclamò Gabriella.
“Contiamo su di v-”
La telefonata si interruppe.
-GABRIELLA! RACHEL!- urlò Ryan.
-Deve essersi scaricata la
batteria…- valutò
Jason.
Non potevano sapere che la batteria non c’entrava niente.
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E dopo secoli che non aggiorno questa ficcy, ecco il nuovo
chappy ^^
Scusate l’attesa XD Grazie a tutti quelli che hanno
recensito, davvero!
La canzone è appunto Io non credo nei miracoli di Laura Bono.
Un
bacio
By
Titty90 ^^