Anime & Manga > Last Exile
Segui la storia  |       
Autore: Kylie    19/10/2004    4 recensioni
Mullin: “Cosa c’è in riservo per un ex-fuciliere che ha soltanto il 30% delle possibilità per conquistare il suo amore? Quell’occasione…trovare quell’occasione giusta nella vita…”
Lavie: “ Mullin..? Hei Mullin?! Dannazione,vuoi levarti di dosso?!”
(MullinXLavie)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Bene,ecco il capitolo conclusivo,anche se mi dispiace un po’ che questa ficcy sia così breve. Ehmm…ho provato un po’ d’imbarazzo a scrivere questo cappy…ma alla fine mi sono proprio divertita! Si,ne sono proprio soddisfatta! Spero piaccia anche a voi! Vi auguro buona lettura! ^_^ Kylie.



Capitolo 2

- Decisive Chess Footstep -


Mullin si ricordò delle parole scambiate qualche minuto prima coi meccanici della Silvana nell’hangar della nave…
I meccanici stavano ironizzando sul pettegolezzo che ormai aveva fatto il giro di tutta la nave…lo strano comportamento della Visla…l’ultima avventura col moccioso biondo… l’inconfondibile tuta di Claus che gli era stata vista indosso al loro ritorno…per loro non c’era dubbio, tra Tatiana e Claus era sicuramente successo qualcosa…
A queste affermazioni lui aveva ribattuto loro di piantarla e di pensare a cosa doveva star provando in quel momento la povera Lavie. In realtà era lui quello che non poteva evitare di pensare a lei…e non potendo fare a meno di notare la sua aria trasognata,il capo dei meccanici della Silvana gli aveva intimato saggiamente: “se t’interessa fa la tua mossa ora”.

……
Da allora quelle parole avevano continuato a rimbombare incessantemente nella sua mente.

Era vero,quella era per lui l’occasione propizia.
Da troppo tempo aspettava di parlare con Lavie… e da troppo tempo si era accorto che il petto gli bruciava proprio laddove,nel taschino della sua misera divisa da meccanico,conservava con cura il candido lembo di stoffa della sua vecchia divisa da fuciliere,dove Lavie aveva cucito per lui la sua ultima medaglia. Forse lei non l’aveva mai saputo,ma per lui quella medaglia valeva più di tutte quelle che possedeva messe insieme…e anche più di quante ne avesse potute accumulare nella sua intera vita.
Quel gesto…era come se in quel momento lei avesse cucito al suo cuore non solo la medaglia,ma anche una parte di lei.

E se proprio doveva ammetterlo,l’aveva colpita fin dalla prima volta che l’aveva vista…quella ragazzina saputa,dall’aria fiera e sprezzante,che camminava a testa alta con la sua umile tuta da vanship in mezzo ai nobili e ammiragli d’alta classe…si,davvero un tipo originale,pensò…e per un momento l’aveva persino invidiata…voleva essere come lei…
Ma quando le aveva parlato,aveva capito che più che essere come lei,preferiva stare con lei…avere lei… catturala,come si fa con una rara e bella farfalla dalle ali colorate.

Ma alla fine aveva dovuto accettare il fatto che quella ragazza non volava da sola…nel suo cielo apparentemente libero,qualcuno la teneva già legata a se…Claus…
Se solo non ci fosse stato…allora lui avrebbe potuto tentare…
ma senza quella fondamentale condizione,ogni speranza era del tutto inutile.

E ora? Ora che si era presentata l’occasione…ora che c’erano le condizioni perfette…poteva forse ridere in faccia alla fortuna?
Voltarle le spalle una volta tanto che lei aveva deciso di sorridergli facendo girare la ruota degli eventi a suo vantaggio?
No…se era sopravvissuto a una guerra…se era sceso in campo durante un attacco diretto ed era riuscito a rientrare in quel misero 30% di fucilieri che ce la fanno a sopravvivere,anche se in quel caso particolarmente fortunato aveva rappresentato il solo 1%...ci doveva essere una ragione! E non era certo per diventare un meccanico della Silvana,ne era sicuro. Era per starle vicino… attendendo pazientemente,per cogliere quell’ unica occasione! L’occasione che poteva cambiare la sua vita…renderlo felice!
Non l’avrebbe fatta sfuggire…no,ora meno che mai.


Si chinò piano sul corpo esile di lei che,sdraiata sul letto,continuava a tremare tentando si soffocare i singhiozzi, e le propinò proprio a un millimetro dal viso il musetto del peluche a forma di pecorella…forse era solo un’impressione ma Mullin giurò di aver sentito un risolino sfuggire dalle labbra della ragazza.

-Scemo!- esclamò lei,e lo spinse via con un braccio,voltandosi a guardarlo con espressione seccata,mentre i soliti ciuffi gli pendevano scomposti sul viso arrossato,ma subito aveva ritratto a sé la mano,come se fosse stata scottata…e in effetti la stessa presentava un certo rossore.

Mullin si risedette sulla sedia e allungò la mano verso quella di Lavie.

- Fà vedere…- la ragazza lo fissò dubbiosa ma poi si decise a porgergli la mano.

Lui osservò attentamente la piccola e candida mano rigirandosela tra le sue,ma a parte il rossore non riscontrò nulla di strano.
Poi con un gesto molto lento,la sollevò sempre più,fino a portarsela vicino alle labbra,sfiorandola e poi baciandola dolcemente.
Se possibile,Lavie arrossì ancor più violentemente.
Ma Mullin non accennò a lasciarla andare,anzi,tra i ciuffi castani della sua frangia la stava fissando con sguardo penetrante,quasi un gesto di sfida.
“Tutto ok…” disse,rendendole improvvisamente il proprio arto.
Ma con un gesto inaspettato si avvicinò pericolosamente al suo volto,e cominciò a spostare delicatamente tutte le ciocche rosse che erano fuori posto.
“Ecco ora và decisamente meglio…” commentò a opera finita…” però…” aggiunse “ andrebbe ancora meglio se…” gli prese il viso tra le mani asciugandole le lacrime con le dita… e poi…accarezzandole dolcemente una guancia…
“…non piangere più…” sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra,sovrapponendovi poi le sue.

Lavie spalancò gli occhi,si sentiva strana,confusa,sconvolta,eppure sentì anche un grande fuoco accendersi dentro,e bruciarle nel petto…e le labbra del ragazzo che si muovevano sulle sue erano così roventi…e così accoglienti….così…piacevoli…

Allora decise di abbandonarsi totalmente a quella sensazione così bella,lasciarsi trascinare da quella corrente calda che sembrava capace di cancellare ogni suo pensiero…si,le braccia di Mullin che ora la circondavano erano così forti e sicure,vi si rifugiò all’interno,e lasciò che lui accorciasse la distanza tra di loro,sedendo sul letto,e il materasso si affossò leggermente sotto il suo peso.
La bocca di Mullin si staccò dalla sua e cominciò a percorrere i lineamenti del suo volto,baciando ora qui ora lì.
Lavie i strinse di più a lui affondando la testa nell’incavo della sua spalla,sfiorando con una dolce carezza delle labbra il suo collo,e posandovi,con un certo imbarazzo,piccoli baci… una tale sensazione di benessere la pervase stando così a stretto contatto con il corpo di lui,che non protestò quando il ragazzo la sovrastò con il suo peso.
Mullin la guardò dall’alto,con il viso sospeso proprio sopra al suo,puntellandosi con le mani che arano poste proprio ai lati della sua testa,una a destra e l’altra a sinistra.
I suoi occhi si persero in quelli color perla di lui,profondi come l’acqua marina posta a mille leghe sotto l’oceano. - Lavie…-sussurrò lui con voce vellutata,lievemente ansante...-…mi piaci davvero tanto…- e si chinò su di lei baciandola con tutta la passione che sapeva dimostrare,mentre passava le sue mani nei lucidi capelli rossi di lei,accarezzandogli il capo e portandolo sempre più vicino al suo viso,sino a sentire il buon odore della sua chioma.

Lavie si sentiva completamente trasportata da quelle emozioni,Mullin le stava facendo provare sensazioni che non aveva mai immaginato nemmeno possibili,ed era felice…felice che lui la volesse così tanto…possibile che non se ne fosse mai accorta? Lui gli era simpatico si,ed aveva sempre pensato che fosse proprio un bel ragazzo…un gran bel ragazzo,si…ma non aveva mai considerato possibile una tale evenienza… no,non sapeva davvero di piacergli così tanto. Non sapeva di preciso cosa provava per lui…però sapeva che gli era grata per quello che stava facendo…quasi non ricordava più il motivo che l’aveva resa così triste…ora sentiva solo una grande felicità che le attraversava l’anima e la faceva vibrare,ma sentiva anche che c’era qualcosa di più,Mullin la attraeva in un modo stupefacente…come una piccola calamita il suo corpo chiedeva di stare sempre più vicino a quello di lui… si,decisamente si sentiva sempre più attratta da quel corpo,chissà com’ era fatto sotto quella fastidiosa mole di vestiti larghi e ingombranti…si ritrovò a pensare. Così pian piano,allungò la mano e scoprì che parecchi bottoni del colletto della tuta erano stati aperti… la t-shit nera indossata sotto la tuta era così leggera che passandoci una mano sopra si poteva sentire la compattezza dei muscoli.
Allora sbottonò la parte di bottoni rimasta chiusa e la liberò dalle spalle,sollevò la maglietta,e lui agevolò le sue manovre alzando le braccia muovendo lentamente le spalle lasciandosela sfilare.
Ma Lavie non ebbe il tempo di contemplare il suo corpo perché lui gli si strinse subito addosso tempestandole il viso e il collo di baci.

Allora cominciò ad accarezzargli lievemente la schiena,con gesti lenti e dolci,e sentì che la pressione del corpo del ragazzo sul suo aumentò,lui aveva cominciato a mordere il suo collo in più punti,fin quando,trovato quello giusto,vi premette le proprie labbra operando con tale passione da far sussultare Lavie - Mullin…- gemette,quasi senza fiato,circondandogli la schiena con le braccia.
E proprio in quel momento le mani del ragazzo scesero,dalle sue spalle ai suoi fianchi, facendole il solletico con le dita sulla pancia scoperta,e poi risalirono più su,sul suo petto,dove accarezzarono e colsero ogni curva.
Lavie sussultò e quasi non saltò in piedi dallo spavento quando sentì la mano di lui che si insinuava sotto la sua maglietta.
Arrossì e tentò di star ferma ma il suo cuore si ribellava,non faceva più caso ai baci e alle attenzioni di Mullin…ora voleva solo che smettesse.
Già,qualcosa protestava nella sua mente…qualcosa che gli diceva che non andava bene così…anche se Mullin gli voleva bene da impazzire,anche se capiva che il suo unico scopo era renderla felice… sentiva che non era giusto.
Non era giusto per lei,né era giusto illudere Mullin se non sapeva nemmeno lei ciò che provava nei suoi confronti…ora si sentiva solo molto confusa e agitata…aveva bisogno di riflettere,prima si fare qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire…o di cui entrambi si sarebbero potuti pentire.

Così con una mano,premendo su una spalla di lui tentò di allontanarlo,ma fu del tutto inutile… - Mullin..? Hei Mullin?! - provò a chiamarlo sottovoce,ma non servì ad altro che farlo avvinghiare ancora più stretto a lei...era troppo preso dal suo corpo per notare la sua resistenza… così,esasperata e al limite dell’imbarazzo Lavie strinse gli occhi e gli urlò in un orecchio : - Mullin! Dannazione,vuoi levarti di dosso?!-

Con balzo e un urlo il ragazzo arretrò mettendosi di colpo a sedere,portandosi una mano all’orecchio.
La fissò con aria stralunata -…ma si può sapere che accidenti t’è preso?! - domandò lui alquanto perplesso.
Lavie abbassò gli occhi fissando le lenzuola imbarazzata,mormorando uno stentato: - scu…scusa…-non sapendo che altro aggiungere.
Così per un attimo nella stanza calò un silenzio imbarazzante,che Mullin fu il primo a rompere.
Dopo aver indossato la maglietta ed aver rimesso apposto la tuta le si avvicinò,mentre lei guardava ancora in basso,e le posò un lieve bacio sulla spalla: -mi dispiace..- mormorò…-…se ho fatto qualcosa che non dovevo…mi dispiace tanto davvero…- disse con tono sincero. Ma Lavie non gli diede la possibilità di continuare oltre esclamando: -NO! T…tu,non hai fatto niente che non và,davvero…solo che io…ecco io non penso che questo sia giusto…- riuscì a dire,con le guance color porpora,il respiro ancora leggermente affannato e una brutta sensazione che gli risaliva lo stomaco.

Mullin allora balzò di colpo in piedi giù dal letto e sempre dandogli le spalle mormorò…-ho capito…- si interruppe e poi aggiunse in tono duro…- …tu pensi ancora a LUI,non è vero?!” silenzio…

“Lui…?” pensò Lavie,realizzando subito dopo ed esclamando: - Claus…?- ma si portò una mano alla bocca quando notò che il solo pronunciare quel nome aveva fatto sussultare il ragazzo…

- NON E’ FORSE COSì?! – urlò lui,mentre la sua voce si incrinava leggermente.
Lei sussultò,poi scese dal letto e lo raggiunse abbracciandolo da dietro la schiena…-non è come pensi… o forse non vorrei che fosse così…e credo che neanche tu lo vorresti…per questo ti chiedo di aspettare…io voglio esserne sicura,capisci?! -
Passò un po’ di tempo prima che lui accennasse a una risposta…
- Lavie…io per te sono disposto ad aspettare fino alla fine del mondo…però…però…se lui… se lui,ti dicesse che nel deserto non è successo niente… tu gli crederesti? – la sua voce aveva un’inflessione triste e seria.

-Beh…lui è pur sempre Claus…e credo che, si, gli crederei…- il respiro di lui si bloccò a questa risposta.

-Capisco…- si limitò a rispondere.

- E se lui ti chiedesse di… diventare la sua ragazza…dimmi,accetteresti..?- chiese con voce quasi atona.

Lavie fu colpita da questa domanda inaspettata e ci pensò su bene prima di rispondere…

- Mullin,io non lo so… davvero,non lo so cosa ci riserva il futuro…però,ora so che posso contare su di te… Mullin,io…io…ti voglio bene! - lo strinse più forte.

-…però non puoi amarmi…vero?- aggiunse lui con un sorriso lievemente amaro e lo sguardo triste.

Nessuna risposta provenne la ragazza,ma quello era comunque un silenzio significativo…

Le prese le mani liberandosi dal suo abbraccio e facendo un passo avanti verso la porta.

Ma proprio quando aveva posato la mano sulla maniglia si bloccò…

-Ma se te lo chiederà…ti ricorderai che te l’ho chiesto prima io…vero? - non si mosse,ma sporse leggermente il capo su una spalla, guardandola con un sorriso un po’ malinconico stampato sulle labbra.

Lei lo guardò,scostando con un dito una lacrima che,ribelle,era sfuggita ai suoi occhi,e dopo un po’ annuì sorridendogli : - certo.-

- Bene…mi va bene così…- disse Mullin rivolgendole un ultimo sorriso prima di uscire e richiudersi la porta alle spalle.

Lavie rimase sola nella stanza.

Mullin era immobile dall’altra parte della porta chiusa: “Io non mi arrendo… …Lavie” inconsciamente si portò una mano al taschino della giacca per tastare il suo piccolo portafortuna per infondersi un po’ di coraggio…ma le dita cercarono a vuoto. Probabilmente il piccolo amuleto gli era caduto nella stanza di Lavie… “pasienza…” pensò… “…prima o poi tornerò da lei e le chiederò di restituirmelo.” e incrociando le braccia dietro la testa,con un sorriso,si allontanò lungo il corridoio.


……
Poco dopo il corridoio fu percorso da nuovi passi,più leggeri e delicati.
Una bambina bionda dai buffi codini sferici bussò alla porta metallica.

-Lavie…? Lavie…?- chiamò un delicata voce infantile.

-Si...entra…- rispose una voce dall’interno.

La bambina si allungò e stando sulle punte ruotò la maniglia aprendola,facendo il suo ingresso nella stanza.

- Cosa c’è Al?- chiese Lavie immobile al centro della stanza.

- Claus mi ha mandato da te…- si fermò incerta,cercando di ricordare la sua commissione…-…ha detto che vuole parlarti.- terminò.

- Bene..- disse Lavie avanzando verso la porta

-Ah…! –esclamò Al come se si fosse ricordata all’improvviso di una cosa molto importante..-….cercavo il mio peluche…! – aggiunse con voce concitata.

-Dovrebbe essere qui da qualche parte …- disse Lavie frugando imbarazzata tra le lenzuola,ma non riuscendo a trovarlo… poi chinandosi a guardare,lo trovò sotto il letto,lo recuperò e lo restituì alla bambina…

-Bene,adesso possiamo andare? – chiese.

-Si- annuì lei col capo,facendo tintinnare lievemente il campanellino dell’animaletto di peluche.

-Ok…- ma mentre si stavano per avviare fuori dalla cabina Lavie notò qualcosa di strano tra le lenzuola…

Tornò indietro,si avvicinò al letto e prese tra le mani lo strano lembo di stoffa…lo riconobbe immediatamente…la medaglia di Mullin!

“Cosa…? Se la porta ancora appreso? “ sorrise commossa,e poi riposte l’oggetto nella propria tasca.

“Prima o poi glie la ridarò…” pensò felice.

Guardò Al per dirle che erano pronte ad andare,ma sorprese la bambina a fissarla in modo piuttosto curioso…

-A-Al…?! Ch-che c’è da fissarmi a quel modo?!- chiese perplessa.

-Lavie…cosa sono quelle?! – chiese indicando con il piccolo indice un punto imprecisato della figura di Lavie.

-Cosa…?- chiese Lavie. E quando abbassò lo sguardo capì immediatamente a cosa si riferiva… due belle impronte scure,di due mani,all’altezza del seno,troneggiavano impresse sulla sua maglietta… ci mise poco a realizzare cos’era successo…

…e un grido echeggiò per tutta la nave……

-MULLIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNN!!!!!!! QUESTA ME LA PAGHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!-




------------ End ------------


  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Last Exile / Vai alla pagina dell'autore: Kylie