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Autore: Persefone3    17/09/2013    2 recensioni
Salve a tutti, ho scoperto Lie to me per caso una sera che non riuscivo a dormire. Mi sono bevuta tutte e tre le serie in un mese e poi sono rimasta a bocca asciutta per la cancellazione del telefilm. Una sera mentre ascoltavo la canzone dei Muse, da cui è tratto il titolo, mi sono immaginata un finale diverso e cosa sarebbe potuto succedere. Ho creato un personaggio nuovo di nome Anna e l'ho buttato nella mischia. ho ripreso alcune situazioni e dialoghi della serie.
Spero vi piaccia
Persefone
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Emily Lightman, Gillian Foster, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Carissimi, ecco a voi il X capitolo, ne mancano solo 3 al traguardo....... è un po' un capitolo di passaggio necessario per arrivare al clou...... Recensioni, commenti o chiarimenti sono come sempre benvenuti.....! Buona Lettura!!! Persefone
 
X.
Quando Gillian aprì gli occhi erano le 4:30. Si stava rigirando nel letto furiosamente. Un presentimento l’aveva assalita. Si alzò ed andò e andò in bagno. Tornò al letto e vide che aveva lasciato il cellulare acceso. C’era un messaggio di Cal della sera prima. Si sarebbe scusata con lui in mattinata. Rispose frettolosamente e si rimise al letto.
Mentre stava per salire in macchina Cal sentì il cellulare vibrare nella tasca. La risposta di Gilian. Perché a quell’ora era sveglia? Cosa era successo? Premette sull’acceleratore, doveva raggiungere Philadelphia il prima possibile.
Gillian si svegliò verso le 7:30. Cercò ristoro con una doccia calda. Il bacio di Rob l’aveva completamente mandata in confusione. Come doveva comportarsi? Ne era lusingata, ma non era sicura dei suoi sentimenti.
Quando entrò in cucina, Rob aveva già preparato la colazione.
-Buongiorno Gillian – le diede un leggero bacio sulla guancia
-Buongiorno Rob – rispose imbarazzata
-Cosa ti preparo?
-Due uova per favore
-Considerale pronte
Seguì un imbarazzatissimo momento di silenzio
-Rob, ascolta a proposito di quello che è successo ieri sera…..
-Parli del bacio?
-Si di quello ecco io….
-Gillian, lo sai quello che provo io, il punto è quello che provi tu….
-Ecco io…. In questo momento non ho una risposta da darti….. sono molto confusa….. vorrei del tempo per chiarirmi dentro
-Prenditi tutto il tempo che vuoi
-Grazie
-Ecco le tue uova, buon appetito!   
 
Cal arrivò al cimitero proprio nel momento in cui stavano per seppellire la bara. Gillian portava un grosso paio di occhiali scuri e a meno di mezzo metro da lei c’era Rob. La stringeva a sé teneramente.
Si appoggiò ad un albero. Inclinò la testa da un lato e cominciò ad analizzare il volto di Rob. Il suo viso esprimeva dolore ma non appena il suo sguardo si posava su Gillian, subentrava una fugace espressione di gioia. Tra quei due era successo qualcosa, maledizione!
Aspettò che il rito fosse finito e poi si avvicinò. La donna come lo riconobbe rimase stupita e sul viso di Rob comparve del disappunto.
 
-Cal? Cosa ci fai qui?
-Ciao tesoro, volevo partecipare anche io al rito
-Ah, ieri al telefono non mi hai detto niente
-Lo so, ma volevo esserti vicino in questo momento - Cal la guardò con dolcezza, in un modo che Gillian non aveva mai notato prima.
-Salve Dottor Lightman
-Salve Rob, tutto bene? – gli lanciò uno sguardo di sfida
-Date le circostanze in qualche modo si – posò una mano sulla spalla di Gillian. Colse negli occhi di Cal un lampo
-Mi fa piacere
Al terzetto si avvicinò un uomo.
-Lei è la Dottoressa Foster vero?
-Si sono io, perché?
-Salve sono l’avvocato Andrew Jordan e mi occupo delle ultime volontà testamentarie della signorina Hope. Come saprà, lei rientra tra gli eredi della defunta.
-Si……
-Che ne dice di venire da me nel pomeriggio così le spiego la situazione nei dettagli? – le porse un bigliettino da visita.
-Certamente…..
-Bene, a oggi pomeriggio allora
Non appena l’uomo se ne fu andato il cellulare di Rob suonò.
-Pronto? Si sono io….. nel pomeriggio? Ma non…. Ho capito, va bene – riattaccò – Gillian non posso accompagnarti nel pomeriggio devo tornare a lavoro per un’emergenza
-Capisco…. – guardò timidamente Cal, non osava chiedergli di accompagnarla.
-Che problema c’è tesoro, ti accompagno io!
-Cal ma tu avrai da fare…. Non devi tornare a DC?
-No, non nell’immediato almeno, tranquilla
-Ne sei sicuro?
-Certo, ti accompagno io.
-Grazie allora
-Senti non so quanto starò via. Prendi le me chiavi, così puoi tornare a casa quando vuoi - intervenne Rob
-E tu come fai?
-Ho un mazzo di riserva in ufficio – le porse il mazzo
-Grazie allora
-Ora devo proprio scappare – stampò un altro bacio sulla guancia della donna. La mano di Cal si serrò a pugno, facendo diventare bianche le nocche
Rob si allontanò a malincuore.
-Tesoro che ne dici di mangiarci un boccone?
-Non ho molta fame, ma va bene
-Dai un buon pranzetto e una bella fetta di torta – la prese per la vita come sempre aveva fatto e la condusse all’auto
Durante il pranzo non avevano parlato molto. Gillian era evidentemente imbarazzata e Cal aveva paura di dire qualcosa che avrebbe solo peggiorato la situazione. Come uscire dall’impasse? Cal ebbe un’idea.
-Non credere che mi sia dimenticato….. scusi due fette di torta al cioccolato per favore
-Cal, ma tu non mangi dolci!
-Di solito, ma oggi voglio mangiarne con te….. in memoria di Anna – le sorrise.
 Gillian cominciava a superare il momento di imbarazzo e a tornare ad essere naturale.
 
Salirono in macchina per recarsi dall’avvocato Jordan. La tensione tra i due sembrava, se non proprio sparita, notevolmente attenuata.
-Salve sono Gillian Foster, ho un appuntamento con l’avvocato – disse alla segretaria
-Si signorina, attenda un momento che vedo se può riceverla – la segretaria si allontanò
Cal e Gillian si sedettero. Cal notò un po’ di nervosismo nella sua collega.
-Sei nervosa?
-Un po’…. Insomma non so niente di queste cose, Anna non me ne ha mai parlato…
-Capisco
-Cal entreresti con me?
-Certo, non ti lascio sola
Tornò la segretaria.
-L’avvocato può ricevervi, seguitemi
Entrarono nello studio dell’avvocato.
-Dottoressa Foster benvenuta
-Salve avvocato Jordan. Lui è Cal Lightman, se non ha nulla in contrario vorrei che fosse presente durante il nostro colloquio
- Ma certo, si figuri. Accomodatevi
I due si sedettero su delle poltroncine poste di fronte alla scrivania di Jordan.
-Bene cominciamo. Lei conosce la situazione patrimoniale della signorina Anna?
-Ho scoperto solo di recente che mi ha nominata sua erede
-Infatti Anna ha fatto testamento pochi giorni prima di partire per l’Inguscezia. In realtà aveva cominciato a pensarci da quando ha scoperto la sua malattia
-Capisco….
-Dunque, dal testamento risulta che Anna le ha lasciato il suo appartamento qui a Philadelphia e una somma di denaro
-Il suo appartamento?
-Si. Leggo testualmente: “Alla mia sorella putativa Gillian Foster lascio il mio appartamento a Philadelphia, possa per te essere un rifugio come lo è stato per me”
-Come procediamo avvocato? – chiese Gillian
-Ho preparato già i documenti. Mi firma le scartoffie burocratiche e una ricevuta per la consegna delle chiavi
-Bene
Un’ora dopo stavano uscendo dallo studio di Jordan
-Non pensavo che mi sarei ritrovata erede della casa
-Ti ha lasciato la parte più intima di sé
-Ascolta, mi accompagneresti da Rob?
No, non liquidarmi così, voglio stare ancora con te, pensò Cal. Gillian sembrò cogliere quel pensiero.
-Voglio prendere le mie cose e andare a vedere la casa. Ma tu hai già preso una stanza?
-No perché?
-Se ricordo bene, casa di Anna è molto grande, sicuramente ci sarà posto per tutti e due – sorrise
Il viso di Cal si illuminò. Non tutto era perduto. Accompagnò Gillian a casa di Rob e aspettò in macchina che ne uscisse con le sue cose. L’aiutò a caricarle in auto e si diressero verso casa di Anna.
Quando Rob mise piede in casa, pregustando la compagnia di Gillian, rimase grandemente deluso. Gillian non c’era. Sul tavolo erano poggiate le chiavi ed un messaggio.
Anna mi ha lasciato la sua casa. Vado a stare lì per un po’ così non approfitto della tua ospitalità. Grazie di tutto Gillian.” 
  
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