Ecco il capitolo di pasqua! ^^ Scusate il ritardo nella pubblicazione, ma ho avuto un po’ di litigi per il pc. In questo capitolo appare la squadra dei sette, e infatti ero indecisa sul titolo. Spero vi piaccia, il prossimo è il penultimo capitolo, “Profumo”!
Buona lettura!
Ti aspetterò sempre
Inuyasha era pallido. Tremendamente pallido. E Kagome, anche se non avrebbe dovuto, era divertita. Era
incredibile che Inuyasha, sempre così altezzoso,
avesse paura di volare.
<< Inuyasha?
>> lo chiamò con voce dolce. Lui si voltò a guardarla con una faccia da
cadavere.
<< Tra un po’ partiamo.
Sei sicuro di sentirti bene? >> domandò per la quinta volta. Lui annuì.
Temeva che parlando la sua voce lo tradisse. Purtroppo per lui, a quello ci
pensava già il suo volto.
Sentirono la comunicazione di
“allacciare le cinture di sicurezza, l’aereo sta per decollare, in caso di atterraggi di emergenza bla, bla, bla…”.
E quando decollò, Kagome si
sorprese del pallore che aveva raggiunto la pelle di Inuyasha.
<< Bene, questa è la nostra stanza >> disse Sango
osservando il numero sulla chiave e quello sulla porta. Ayame annuì allegra.
<< Che
bello, stiamo in camera tutte e tre insieme! Vero, Kagome? >>. La ragazza
annuì. Da quando stava ufficialmente con Inuyasha,
Ayame aveva messo da parte il rancore.
<< Solo, mi preoccupo
per la stanza dei maschi >> ammise, alzando gli
occhi al cielo << credete che l’albergo reggerà ai terremoti? >>
<< Se non mandi Inuyasha a cuccia, forse si >>
disse Sango sincera, entrando nella stanza. Era
accogliente, anche se poco arredata, con un letto matrimoniale e uno semplice.
Kagome lo prenotò subito, mettendoci sopra la valigia.
<< Non ti preoccupare!
C’è anche Miroku con loro >> cercò
di rassicurarla Sango. Kagome ricordò l’immagine
della mensa distrutta, e scosse la testa preoccupata.
<< Koga
e Inuyasha staranno bene, non ti preoccupare! >>
<< STUPIDO BOTOLO, RANDAGIO
CHE NON SEI ALTRO! >> urlò Koga, cercando di
acchiappare Inuyasha, rifugiato sopra al letto a
castello.
<< Suvvia, Koga! E’ solo una valigia >> si
difese lui, cercando di tenere a bada il lupo.
<< Ti sbagli >> fece notare lui, per un istante calmo
<< ERA UNA VALIGIA! >>
Miroku esaminava il bagaglio, nella speranza di aggiustarlo
in qualche modo. Era completamente deformato. Inuyasha
c’era saltato sopra, fuggendo da Koga che cercava di
riprendere la sua chiave della stanza.
<< Dai, non litigate!
Domani andiamo al mare, cosa si può volere di più? >> disse Miroku, cercando di alleggerire l’atmosfera. Koga si voltò a guardarlo perplesso.
<< Non sapevo che ti
piacesse il mare >> fece notare poco convinto. Aveva un sospetto…
<< Certo che no! Io
parlavo delle ragazze in costume! >>. Inuyasha
cadde dal letto a castello.
<< Miroku,
ma non riesci a pensare ad altro? >> domandò incredulo. Ma subito la sua attenzione si rivolse a Koga,
che osservava un punto imprecisato con aria sognante.
<< Oh, potrò vedere
Kagome in costume! >> esclamò felice, prima di ricevere un pugno sulla
testa da parte dell’hanyou.
<< Piano con la
fantasia >> lo avvertì il ragazzo senza troppa enfasi. Ormai non si
arrabbiava più di tanto.
<< Ahi, mi hai fatto male! >> si lamentò Koga
arrabbiato. Inuyasha fece finta di non sentirlo,
affacciandosi alla finesta. Anche
da lì, riusciva a sentire il suo profumo.
<< Bene ragazzi, da
oggi comincia la vacanza! >> esclamò allegra Kagura.
Gli studenti la fissavano estasiati. Avevano davanti una specie di divinità
femminile, con i lunghi capelli ondulati sciolti, un costume rosso e un pareo
di un’altra tonalità che scendeva lungo sulle gambe snelle. Le studentesse si
domandavano perché loro non facessero lo stesso effetto. Ma quando i ragazzi
videro che la professoressa aveva con sé il temuto
ventaglio, si concentrarono sulle coetanee.
<< Bella giornata, vero
Naraku? >> chiese la donna sedendosi
sull’asciugamano. Lui era seduto sotto l’ombrellone con il figlio Hakudoshi. Kagome constatò che erano due figure inquietanti
che fissavano gli alunni con aria minacciosa, l’uno facendo “Kuhuhuhuhu”, l’altro “Hehehehehe”.
Ma poi figlio di chi? Naraku
non era sposato! La ragazza decise che era meglio non
saperlo. Oltretutto, Hakudoshi andava alla stessa
scuola di Sota, e non godeva di
buona fama. Una volta si era anche picchiato con Shippou.
<< Sempai!
>> strillò Ayame lanciandosi al collo di Koga.
<< Ayame, mi stai
strozzando! >> disse lui con voce gracchiante. La ragazza lo lasciò,
mormorando uno “scusa”. Kagome rise. Era divertente vederli litigare. Lei e Inuyasha facevano lo stesso
effetto? L’hanyou la guardava da lontano. Era
tremendamente bella con quel bikini blu. La sua attenzione si spostò per un
attimo su Sango e Miroku.
La ragazza aveva appena urlato, per poi tirargli un sonoro ceffone. Inuyasha scosse la testa rassegnato.
Kagome lo raggiunse, altrettanto rassegnata.
<< Che
pazienza che ci vuole >> commentò sedendosi accanto a lui. Il ragazzo annuì.
<< Kagome! >>
chiamò Yuka arrivando di corsa << C’è un’altra
scuola >>
<< Oh, ma li hai visti?
Ci sono quattro ragazzi bellissimi! Anche se uno
sembra una ragazza… >> commentò Ayumi. Inuyasha alzò un sopracciglio.
<< Una ragazza? >>
domandò preoccupato. Ayumi annuì.
<< E
sono… >>
<< Quattro >>
ripeté la ragazza. Inuyasha rimase in silenzio,
pensieroso.
<< Per caso ci sono
altri tre ragazzi? Uno molto robusto, uno con i capelli rossi e un altro che
sembra un gobbo, basso e zoppo con il naso schiacciato? >> chiese dopo
poco. Kagome lo guardò perplessa. Li conosceva?
<< Si
>> confermò Yuka << e uno degli altri quattro
ha una treccia nera lunghissima! >>
Inuyasha impallidì.
<< No… non loro sette >>
mormorò portandosi una mano sulla fronte.
<< Chi? Inuyasha, si può sapere di chi stai
parlando? >> domandò Kagome confusa.
<< Inuyasha!
>> disse una voce femminile allegra, un po’ roca. Kagome si voltò, e si sorprese quando scoprì che apparteneva ad un ragazzo.
<< Jakotsu…
>> mormorò l’hanyou con un tono tutt’altro che amichevole.
<< Ma guarda >>
disse un ragazzo alto nel dialetto di Osaka, con una
lunghissima treccia nera e gli occhi blu scuro << c’è Inuyasha!
Hai visto Suikotsu? Chiama anche Renkotsu,
Mukotsu, Kyokotsu e Ginkotsu. >>
<< Ehi! Non sono un’attrazione
turistica, Bankotsu! >> protestò Inuyasha, scattando in piedi, schivando Jakotsu
che tentava di abbracciarlo, facendogli lo sgambetto e lasciandolo cadere a
faccia in giù sulla sabbia. Kagome si trattenne dal ridere. Quei ragazzi
venivano sicuramente da Osaka.
<< E’ così che si
salutano gli amici? Scorbutico come sempre >> protestò Bankotsu avvicinandosi. Kagome capì con uno sguardo
che era il tipico playboy sicuro di sé. Ma gli stava
simpatico.
<< Inuyasha,
sei crudele! Mi rivedi dopo così tanto tempo e nemmeno
mi saluti >> si lamentò Jakotsu con gli occhi
lucidi.
<< Non ti avvicinare! >>
lo ammonì l’hanyou con un’occhiata omicida.
<< Sii
gentile, Inuyasha >> fece Kagome,
alzando gli occhi al cielo. Tutti lei li incontrava. Lui sbuffò, infastidito.
<< Altrimenti? >>
domandò, ma subito si pentì. Kagome sillabò silenziosamente un “a cuccia”, e
lui abbassò le orecchie, facendo capire che aveva capito
cosa sarebbe successo altrimenti.
<< Ehi, è la tua
ragazza? >> domandò Bankotsu osservando Kagome.
Lei arrossì, mentre Inuyasha sbuffava di nuovo.
<< Keh!
Ma chi la vuole >>
<< Ah, è così? >>
chiese lei con uno sguardo sadico fisso sul rosario. Inuyasha si allontanò per istinto.
<< Inuyasha,
non stuzzicare Kagome! >> suggerì Sango da
lontano. L’hanyou decise che
era un buon consiglio. Mukotsu si avvicinò a Kagome
di soppiatto.
<< Sei bella, perché non…
>>
<< Mukotsu,
lascia in pace la ragazza, prima di farla scappare a gambe levate >>
suggerì Renkotsu interrompendolo.
<< Giusto. E poi, se
non è di Inuyasha, sarà mia!
>> fece Bankotsu avvicinandosi.
<< Ma
insomma! >> fece Kagome incredula << Nessuno
chiede il mio parere? >>
<< Giusto, mettetevi in
fila! >> intervenne Koga << Se Kagome si
metterà con qualcuno, quello sarò io! >>
<< Io non intendevo questo >> commentò la ragazza rassegnata.
<< Basta! >>
sbraitò Inuyasha << Non mi importa
la vostra lista di chi dovrà mettersi con Kagome prima o dopo. Adesso sta con
me, quindi lasciatela in pace! >>
<< Esatto >>
intervenne Miroku << e poi, quando sarà libera,
Kagome dovrà passare almeno una notte con me >>
Sango infilzò una conchiglia appuntita nella spalla del
ragazzo, mentre Kagome tratteneva Inuyasha.
<< Su, lo sai che è da Miroku dire queste cose >> disse
cercando di liquidare la questione.
<< Ci provasse >> minacciò l’altro con aria truce.
La vacanza passò così, tra
discussioni e litigi, insieme ai sette fratelli di Osaka.
Nonostante i vari tentativi, Kagome non riuscì a
rimanere sola con Inuyasha. Ogni volta venivano raggiunti o interrotti da qualcuno. Quel “qualcuno”
era spesso Koga.
Un giorno Kagome si arrabbiò
talmente tanto che gli urlò di sparire. Il lupo ci rimase male, ma non si intromise più.
<< Che
crudele, non c’era bisogno di urlare in quel modo >> si lamentò lo youkai con Ayame.
<< Dovresti capirla,
invece. Oggi è l’ultima notte, e domani mattina riprendiamo l’aereo. Almeno un
momento di intimità lasciaglielo >> disse la
ragazza, disegnando sulla sabbia dei cuoricini. Koga
annuì con una smorfia.
<< Ricordi ancora la
promessa, vero? >> domandò Ayame dopo un lungo silenzio.
<< Si
>> rispose lui semplicemente. Lei lo osservò a lungo, curiosa.
<< Cosa
ne pensi del mio profumo? >> chiese rompendo di nuovo il silenzio.
<< Che sta migliorando >> rispose Koga
con franchezza, prendendola alla sprovvista.
<< S… sta migliorando? >>
balbettò lei mentre il lupo si avviava verso l’albergo.
Sentirono Inuyasha
urlare a Jakotsu di stargli lontano, e Koga rise.
<< Bene Ayame, ho
deciso. Non ho più speranze, per cui li aiuterò >>
disse il lupo sorridendo.
<< Cosa
vorresti fare? >> chiese lei curiosa.
<< Facciamo in modo che
Kagome e Inuyasha restino da soli! >>
La ragazza annuì. Sebbene si fosse arreso, riusciva a leggere un velo di
tristezza sul volto del lupo.
<< Ehi, Koga… >>
<< Che
c’è? >> chiese lui voltandosi. Ayame gli diede un bacio sulla guancia,
per poi precederlo lungo la strada. Koga rimase parallizato.
<< A… Ayame, per mille
fulmini, avvertimi! >> sbraitò arrossendo imbarazzato. La ragazza rise
allegra, facendogli la linguaccia.
<< Io ti aspetterò
sempre! >> esclamò allegra. Koga sorrise
osservandola. Era contagiosa.