Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: 1a1a_92    20/09/2013    1 recensioni
Gaia una ragazza di Milano di vent'anni riceve un' offerta di lavoro a Los Angeles come ragazza alla pari, per lei è un esperienza del tutto unica. Conoscerà i tokio hotel per un caso del tutto fortuito e tra pianti, battibecchi e sorrisi ne succederanno di ogni!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Entrata nel mio appartamento mi sentivo a pezzi, ma non potevo farci nulla avevo Tom dietro alle calcagne da quando aveva finito il concerto e ora dovevo per forza cucinare “italiano” e qualcosa che non fosse carne, perché come mi aveva ribadito più volte “non mangiava cadaveri”.
“Bell’appartamento Jhonny ti tratta bene!”, voltandomi verso di lui mentre stavo per buttare la borsa sul divano dissi “Si non è male! Ti va bene pasta con la carbonare e bruschette al pomodoro come antipasto …. Sentiti onorato perché sto dividendo con te la mia scorta alimentare che mi arriva direttamente da casa!” “quale onore non me lo sarei mai aspettato da te comunque è perfetto”
Io: “Oookey fai come fossi a casa tua, accendi la tele, salta, fuma, insomma fai quello che vuoi a parte spogliarti e andare in giro nudo per casa”
T: “Peccato stavo facendo giusto quello” e ridendo mi guardò e disse” Posso darti una mano?”
Io: “Tom kaulitz che vuole cucinare?!”
T: “Era giusto per essere gentile … ogni tanto lo vorrei essere” senza rispondergli andai verso la credenza presi un pacco di spaghetti e lo appoggiai sul bancone poi mi guardai attorno alla ricerca di una pentola “Ehm Tom siccome per quanto io sia alta 1 e 74 potresti ecco…ehm…p rendermi quella pentola li in alto vicino al vaso rosso?” guardandolo con occhi da supplica lui scoppiò a ridere “E tu cosa mi dai in cambio?”
Io: “Ma mica mi avevi appena detto che volevi essere gentile ogni tanto?!”
T: “Vabbè per questa sera non  chiedo nulla…fattid a parte nana” e facendomi una mezza linguaccia si sporse verso a pentola e senza troppe storie la prese e me l’appoggiò sul tavolo “Ecco…devo metterci dentro l’acqua?”
Io: “si ma faccio non ti preoccupare”
T: “Allora posso fare le bruschette… anche se mi devi dire come si fanno”
Io: “Prendi due pomodori e tagliali poi ci pensiamo ok?”
T: “si capo!” e voltandosi si bloccò di scatto e rimase in mobile per qualche secondo poi si rivoltò e disse “esattamente i pomodori dove si trovano?” non potendomi trattenere scoppiai a ridere e poi mi misi una mano sul fianco “Secondo te i pomodori dove potrebbero essere?”
T: “ fuori ancora attaccati alla loro pianta, oppure dentro nel frigo o in qualche cesto…ehm dimmi tu” e guardandomi con aria supplichevole dissi “Nel frigo tom! Non sono ancora diventata una contadina doc!”
T: “spiritosa! Vedi che sei acida ogni tanto”
Io: “Ma se mi consoci da tre giorni come fai a dire che sono acida” dissi mentre stavo accendendo il fuoco “E’ irrazionale, io non sono acida anzi sono la ragazza più solare e socievole che ci sia”
T: “se lo dici tu a me mi sa tanto che sei acida, coem li taglio sti cosi?”
Io: “Pomodori si chiamano pomodori Tom..e comunque a cubetti grazie!” e  rivolgendoli un sorriso tirato andai verso la credenza a prendere i piatti e i bicchieri per apparecchiare la tavola.
T:  “ahiaaa porco *** mi sono tagliato” di scatto mi voltai verso Tom e corsi da lui “O mio dio fammi vedere! Come hai fatto?” e prendendogli la mano iniziai a esaminarla per vedere dove era il taglio ma non usciva da nessuna parte sangue poi lo riguardai e vidi che scoppiò a ridere “Ci sei cascataaaaa” e malapena riuscì a trattenere le risate “sei un grandissimo stronzo, io mi preoccupo per te e tu mi prendi in giro”. Sentivo la rabbia che montava e avevo urgenza di allontanarmi da lui se no lo avrei preso a schiaffi, senza dire nient’altro presi il pacchetto di sigarette e uscì in giardino come una saetta.
“Stavo solo scherzando non dovevi arrabbiarti così tanto” feci finta di ignorarlo aspirando un’altra boccata di nicotina. Mi dava sui nervi non potevo farci nulla, io non ero assolutamente acida doveva anche capire che io ero da poco li a Los Angeles e mi stavo ancora abituando a quella vita, forse era per quello che ero un po’ acida “come sono stati per te i primi giorni in cui ti sei trasferito?”
T: “Brutti non capivo nulla..perchè?”
Io: “Prova a pensare a come mi sento io che mi sono appena trasferita …. forse capiresti al perché sono acida. Tu avevi tuo fratello mentre io non ho nessuno, devo arrangiarmi da sola e devo capire tutto quello che mi dicono arrivo a sera che sono esausta e non posso nemmeno sfogarmi con qualcuno perché sono tutti lontani” una lacrima gli scese dalla guancia ma la bloccai subito con il palmo della mano poi aspirai ancora dalla mai sigaretta “Mi spiace!”, Tom kaulitz che diceva mi spiace, voltandomi lo vidi che mi guardava e senza riflettere delle mie azioni andai verso di lui e lo abbracciai. “Merda scusa mi dispiace io ecco, ehm non ero in me non so  che mi è…” “Ehi mica abbiamo appena scopato mi hai dato solo un’abbraccio non è nulla di che anzi non li ricevo molto spesso” sorridendomi sinceramente mi mise una mano sulla spalla e disse “Riprendiamo a cucinare senza altri incidenti” facendo con le dita le virgolette “Si torniamo a cucinare senza altri incidenti!”
Bene erano passate non so quante ore da quando eravamo a tavola ma stavamo parlando come una meraviglia, complice anche la bottiglia di vino bianco che avevamo bevuto.
T: “Vado a fumare in giardino tis piace?”
Io: “No no anzi per nulla mi libero per un po’ di te” e ridendo lo guardai “brutta stronza” e scoppiando a ridere entrambi si alzò e mi prese di peso dalla sedia “No tom no..lasciami ho detto lasciami guarda che ti denuncio” e tirandogli paccate sul sedere disse “se se come no..per cosa poi? Rapimento di persona? Non vedo nessun rapimento io”
Io: “Mmm può darsi dai fammi scendere” e iniziando a muovere le gambe mi buttò sul divano “Contenta?”
Io: “Molto.. grazie”
T: “Beh ma non hai considerato che posso fare ancora questo” e buttandosi sopra di me iniziò a farmi il solletico “Tommmm io soffro il solletico, non lo sopporto lo odio proprio… mi avrai sulla coscienza se morirò” e cercando di ribellarmi iniziai a farglielo pire io ma senza volere mi ritrovai a gambe aperte sopra di lui.
Cosa succederà??????
Alla prossima ragazze!
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: 1a1a_92