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Autore: Cathy Earnshaw    21/09/2013    3 recensioni
"Era una calda serata estiva, di quelle che restano incollate addosso con il loro profumo di fiori e di rosmarino, con il frinire delle cicale, con le risate degli amici. Tutta la popolazione della piccola cittadina di Pothien si era riunita nella piazzetta principale. La musica colorava con le note eteree dell’arpa le serate del Nord della Terra dei Tuoni, e i cantori narravano le loro storie affascinanti a chiunque le volesse ascoltare."
Non è un'introduzione, lo so..ma credetemi se vi dico che è ancora tutto troppo vago anche per me per poter scrivere un'introduzione coerente ;) Vi piaciono i racconti con maghi, elfi, duelli e lunghi viaggi in terre desolate? Benvenuti nella Terra dei Tuoni, amici!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di guerre e cascate - La Terra dei Tuoni'
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Varcando le mura di Natìm, Liam non si prese la briga di rallentare. Aveva ricominciato a piovere forte, era inzuppato fino al midollo perché non aveva più le forze di ripararsi. Aveva dato fondo ad ogni riserva di energia. Raggiunse il quartier generale di Ruben affidandosi a ricordi incerti e remoti e all’ottimo istinto del suo cavallo, e là trovò Amina ad attenderlo. Per qualche motivo, vederla lì in piedi sotto al volto d’ingresso lo fece sentire a casa. Infondo, era stata proprio lei l’ultima persona che aveva salutato lasciando Pothien, per ben due volte consecutive.
«Liam» sospirò mentre il mago si lasciava scivolare giù dalla sella sgraziatamente. «Sono così felice che tu stia bene…»
Barcollò mentre la guaritrice lo abbracciava stretto. Intimamente convinto di non aver mai apprezzato tanto le braccia calde di una donna, con immenso sforzo la scostò.
«Mina…c’è stato un problema. Erika…»
Amina si incupì.
«Lo so. Dodo ci ha fatto giungere un messaggio» mormorò.
«Come sta?» domandò Liam, con la voce che tremava, anche se l’espressione della maga lasciava poco spazio a dubbi.
«Non ce l’ha fatta. È morta poco dopo la tua partenza» sussurrò.
Una lacrima le rigò la guancia spruzzata di lentiggini, ma fu svelta ad asciugarla con la manica del vestito sgualcito che indossava. E mentre Liam ancora la guardava turbato, slegò il bagaglio dalla sella e trascinò il mago al riparo dalla pioggia.
«Forza, andiamo dentro» disse. «Mentre preparerò la pozione per Irthen, tu potrai lavarti e mangiare. Yu ti sta già aspettando.»
Vagamente perplesso e con la mente annebbiata, riuscì a domandarsi chi cavolo fosse Yu. Ma la necessità di togliersi quegli abiti bagnati e sporchi per scomparire in una vasca di acqua bollente, più ancora che il bisogno di cibo, piallò tutti i suoi dubbi. Seguì Amina nel cuore del quartier generale, senza osare sperare che parte dei suoi problemi fossero risolti.
 
Pulito e con lo stomaco miracolosamente pieno come non gli capitava da un’eternità, Liam si fece accompagnare dalla paziente Yu alla stanza di Irthen. Ruben non c’era, gli aveva spiegato la cameriera, ma era atteso in città in giornata.
Amina era ancora chiusa nella stanza, e Yu si offrì di far compagnia al mago. Ma Liam declinò. Non aveva nessuna voglia di fare conversazione e l’ultimo dei suoi desideri era di mostrarsi inerme nella sua angoscia davanti ad una perfetta sconosciuta. Per quanto gentile.
In quell’attesa che sembrava non finire mai, un pensiero fisso baluginava sempre più insistentemente nella sua testa. E nemmeno la stanchezza e il vago sollievo di essere riuscito ad arrivare fin lì riusciva a scacciarlo.
La porta si aprì e Liam si strofinò gli occhi. Dalla finestra, entrava il profumo inconfondibile della pioggia. Amina uscì dalla stanza richiudendosi l’uscio alle spalle.
«Allora?« domandò il mago arrotolandosi un ciuffo attorno all’indice.
La maga si sciolse i capelli con aria stanca.
«Gli ho somministrato la pozione. Stando alle indicazioni del tuo libro, ci vorranno almeno quindici giorni perché faccia effetto, e il risveglio sarà preceduto da qualche giorno di febbre alta. Quindi, per il momento almeno, non possiamo fare altro che stare a guardare e aspettare una qualche reazione» sospirò. «Sei stato eroico, Liam. Hai fatto un viaggio lungo e difficile, in compagnia di un nemico letale, attraverso terre inospitali, e con una guerra che incombe. Eppure, ci sei riuscito, mi hai portato tutto il necessario per preparare la pozione. È davvero…»
La sua voce si perse mentre il mago la abbracciava e affondava il viso nei suoi capelli. Cercando invano di controllare il battito cardiaco impazzito, Amina mormorò:
«Va tutto bene?»
Liam respirò a fondo. Tutta la tensione di quelle settimane pesava sulle spalle come un grosso masso, la stanchezza sembrava sul punto di farlo impazzire. Ma il profumo della maga era buono, e ci si aggrappò come ad un sogno evanescente.
«Grazie, Mina. Grazie per esserti presa cura di lui. Sempre. Io sono…un fratello pessimo» articolò con estrema difficoltà.
«È il mio lavoro» rispose, imbarazzata.
«Mina, ho bisogno del tuo aiuto. Ne ho bisogno ancora una volta» sospirò.
«Di-di cosa hai bisogno?» balbettò, allontanandolo quel tanto che bastava da poterlo vedere in viso.
«Devo andare a Pothien. E ho bisogno che tu venga con me.»
«A Pothien? Ora?» domandò confusa.
Liam annuì lentamente e si prese la testa tra le mani.
«È una questione complicata, io…»
«Va bene» lo interruppe tappandogli la bocca con una mano. «Va bene, Liam, verrò dove vorrai. Ma non prima che tu abbia dormito in un letto decente. Hai abusato del tuo fisico, e in queste condizioni non ti accompagno da nessuna parte.»
Il mago chiuse gli occhi e annuì. La richiesta era ragionevole. E non gli aveva nemmeno domandato perché volesse fare tutta quella strada alla vigilia di una guerra. Amina doveva essere la donna più buona del mondo. Oppure la più pazza.
 
La mattina dopo, Liam fu fatto accomodare nella sala riunioni, in attesa che il Maestro fosse libero per incontralo. Dopo una notte di sonno, la situazione gli sembrava meno drammatica. La questione Irthen era risolta, se non altro. Si rigirò attorno al mignolo l’anellino di Abigail. Che fine aveva fatto? Se l’era veramente data a gambe prima dell’arrivo del drago? La povera Erika era morta, e solo gli Dei sapevano quando avesse sofferto, e uno stregone avrebbe potuto facilmente curarla. Ma perché avrebbe dovuto farlo? Abby era sua nemica, le azioni che compiva, le decisioni che prendeva erano finalizzate unicamente al proprio personale vantaggio. Sospirò.
Quando si era svegliato quella mattina aveva incontrato Chloé. Quella sciocchina aveva lasciato Effort perché “se avessi aspettato te, sarei morta di vecchiaia”, aveva detto. Un’incolumità in più per cui temere sul campo di battaglia.
“Chi vuoi prendere in giro, idiota? Eri stato tu a chiederle di combattere con te” protestò il suo subconscio. E dovette riconoscere che quell’antipaticissima vocina aveva ragione, come sempre. Senza Clo accanto non sarebbe stata la stessa cosa. Anche se adesso, lei, aveva trovato un compagno di cui riuscisse a ricordare il nome. Non era cosa da poco, considerata la frequenza con cui la bionda cambiava amanti. Sorrise tra sé, reprimendo una dolorosa fitta di gelosia. La sua eterna compagna di degenero aveva messo la testa a posto, a quanto sembrava, e lui ancora se ne stava lì, a combattere con l’istinto di portarsi a letto lei, Amina e la cameriera del capo, a rotazione.
Ruben entrò silenziosamente e si sedette accanto a lui.
«Beh, pare che tu ce l’abbia fatta, ragazzo!» disse con un sorriso stanco, ma cortese.
La ferita infertagli da Caleb sulla guancia aveva lasciato una brutta cicatrice. Senso di colpa su senso di colpa. Liam storse il naso, nauseato da sé stesso.
«Più o meno» sbottò.
Il mago lo guardò con disappunto.
«Quanto hai detto che ci metterà a svegliarlo?»
«Una quindicina di giorni, suppergiù.»
Ruben lo fissò ancora per qualche momento con quei penetranti occhi azzurrini, prima di battere il pugno chiuso sul tavolo.
Liam sobbalzò.
«Allora vedi di toglierti quella faccia da “mi è morto il gatto”, stupido mago! Io non ti capisco, hai fatto carte false per preparare quella pozione, ed ora che sei ad un passo dall’obiettivo…»
Liam deglutì a vuoto.
«Devo fare un salto a Pothien, Maestro» sospirò.
«Come? Perché? Vorrai scherzare, la guerra sta per iniziare, le mie truppe si stanno già radunando…» balbettò Ruben.
«Forse gli elfi ti avranno accennato qualcosa» spiegò, relegando le proprie paure  in un angolino remoto del cervello. «Gli Unicorni sono convinti che Ophelia della Terra, la ragazzina che sta con Micael e i suoi, sia in realtà mia sorella Syra, che io avrei erroneamente sepolto viva una decina di anni fa. Ho promesso loro che avrei verificato.»
La sua voce suonò eccessivamente fredda anche alle sue stesse orecchie. Il Maestro chinò il capo.
«È…è possibile?» mormorò.
Liam esitò. Era possibile? Se lo domandava svariate volte ogni santo giorno, ma non aveva una risposta a quella domanda.
«Secondo me no. Però lo devo sapere, devo avere una conferma o una smentita, perché così non posso continuare.»
Ruben annuì.
«Brutta situazione. Va bene, ragazzo. Perdonami, non potevo immaginare che un peso simile ti opprimesse il cuore. Ti consiglio di partire al più presto, allora, perché tu possa essere di ritorno prima dello scoppio del conflitto, e prima del risveglio di tuo fratello.»
«Già. Prima del suo risveglio. Perché quando si sveglierà dovrò essere in grado di dargli molte risposte.»




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Ooook ragazzi, e con questo capitolo - corto, lo so, ma spero comunque intenso - si chiude la parte "Irthen". Pronti per la guerra? Io no, ve lo confesso. Per questo motivo mi prendo un po' di tempo per organizzarmi. Perdonate se, come probabile, non ci saranno aggiornamenti a breve, ma è per una giusta causa. Ho intenzione di rileggermi tutto dall'inizio per essere sicura di non perdermi nulla per strada. E nel frattempo spero che la nostra cara Hareth ci pubblichi la sua di guerra, così mi metto in clima massacro! XD
(Momento pubblicità: se non la conoscete, vi invito a visitare la sua pagina, ne vale davvero la pena ;) Che brava fan che sono XD) 
Bene! Rebus sic stantibus, vi saluto! Buon inizio di scuola per chi è ancora in età, vi invidio un sacco :) Baciiiiii
Cat ^^
   
 
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