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Autore: Persefone3    21/09/2013    3 recensioni
Salve a tutti, ho scoperto Lie to me per caso una sera che non riuscivo a dormire. Mi sono bevuta tutte e tre le serie in un mese e poi sono rimasta a bocca asciutta per la cancellazione del telefilm. Una sera mentre ascoltavo la canzone dei Muse, da cui è tratto il titolo, mi sono immaginata un finale diverso e cosa sarebbe potuto succedere. Ho creato un personaggio nuovo di nome Anna e l'ho buttato nella mischia. ho ripreso alcune situazioni e dialoghi della serie.
Spero vi piaccia
Persefone
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Emily Lightman, Gillian Foster, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Carissimi, a voi il terzultimo capitolo!!! Confesso che ci sono molto legata perchè mi sono divertita un mondo a scriverlo.......... Spero che sia di vostro gradimento, fatemi sapere cosa ne pensate!! Buona lettura!! Persefone


XI.
Fortuna che Cal aveva il navigatore in macchina! Di Philadelphia non conosceva proprio niente! La casa di Anna si trovava in un grazioso quartiere residenziale poco fuori il centro. Posteggiarono la macchina nel garage ed entrarono. In casa si sentiva ancora il profumo e la presenza di Anna.
-Tesoro, qui c’è la stanza degli ospiti, poso qui le mie cose
-Bene, io salgo
Gillian salì le scale. Al piano di sopra c’erano altre tre stanze. Due camere da letto e una biblioteca. Entrò in quella che era stata la camera di Anna. Tutto lì parlava di lei. In corridoio c’era l’armadio della biancheria. Prese due paia di lenzuoli puliti. Uno lo mise al suo letto, l’altro lo portò a Cal.
-Ecco, biancheria pulita
-Grazie tesoro
-Mi vado a fare un caffè, vuoi qualcosa?
-Tè grazie
-Non so se Anna ha l’Earl Gray….
-Non importa, mi prendo quello che c’è
Dopo aver sistemato il suo letto anche Cal andò in cucina.
-Perché mi guardi così – chiese Gillian
-Niente….
-Sei un po’ strano ultimamente – gli porse la tazza
-Oh non farci caso
-Ascolta, ovviamente Anna non ha lasciato niente, hai qualche preferenza per cena?
-No perché?
-Vado a fare un po’ di spesa
-Bene, ti spiace se  vado a sdraiarmi un po’?
-Certo che no, sarai stanco per il viaggio
-Tieni, prendi la macchina allora
 
Rob non riusciva a capacitarsi che Gillian se ne fosse andata. Era stato Lightman a convincerla. Doveva e voleva parlare con lei. Non avrebbe permesso a quello spaccone da quattro soldi di averla vinta. Uscì di casa come una furia.
 
Cal si era steso da pochi minuti sul divano, quando qualcuno suonò imperiosamente al campanello. Svogliatamente andò ad aprire.
-Guarda chi si vede, l’intrepido Romeo
- Lightman, lo sapevo che c’era il tuo zampino! Dov’è Gillian? Voglio parlare immediatamente con lei!
-Ehi, primo, datti una calmata, secondo, lei in questo momento non è in casa
-E dove è andata?? Dimmelo!!
-Torna subito, non ti scaldare….. perché mi guardi come se fossi il Paride che vuole sposare a tutti i costi la tua Giulietta?
-Lasciala in pace, hai capito? – gli diede una spinta
Cal fece un immenso sforzo per dominarsi
-Lasciarla in pace? Ma di cosa stai parlando? Ti ha dato di volta il cervello?
-Io non so cosa le hai detto per farti seguire qui, ma non me la lascio portare via da uno come te!
-Romeo, modera i termini, se perdo la pazienza sono guai. Per tua informazione Gillian è voluta venire qui di sua spontanea volontà e io l’ho solo accompagnata
-Come no, come se tu non c’entrassi niente, ma smettila arrogante che non sei altro! Devi smetterla di approfittarti di lei! Io non ti permetterò di farlo ancora, chiaro?
I due stavano litigando proprio davanti alla porta di casa
-Approfittare ancora? Tu sei completamente andato amico! Approfittare di che cosa?
-Non far finta di non aver capito! Con me non attacca! Scommetto che l’altra sera, quando sei rimasto a dormire da lei, ti sarai voluto togliere lo sfizio…
-Ma di che diavolo stai parlando? Quale sfizio? – Cal lesse sul viso di Rob un odio ed una rabbia nei suoi confronti esplosiva – ti avverto, bada a quello che dici!!
-Te lo dico io allora. Aggiungere Gillian alla tua collezione privata di conqu……. – Rob non fece in tempo a finire la frase che cadde a terra colpito da un pugno in faccia
-Senti per chi cazzo mi hai preso eh?
-Per la feccia che sei!
-Stronzetto, te lo dico chiaro e tondo. Voglio troppo bene a Gillian e nutro per lei talmente tanto rispetto che non le farei mai una cosa del genere! Non sono un mezzo uomo come te!!
-Ora vuoi farmi credere che sei un gentleman?
-Te lo ripeto, quando si tratta di Gillian io non scherzo mai. Non avrei mai sfruttato la sua fragilità per una banale notte di sesso!
-Allora non neghi che per lei provi qualcosa e che la vostra non è solo una semplice amicizia?
Gillian arrivò proprio in quel momento e ascoltò l’ultimo infuocato scambio di battute tra i due. Non riuscì però a intervenire perché le parole di Cal le avevano tolto il respiro. Capì che aveva completamente frainteso le sue intenzioni quella sera e che era frettolosamente giunta a conclusioni sbagliate! Arrossì. Vide che l’atmosfera era fin troppo esplosiva tra quei due e decise di intervenire.
-Ehi voi! Smettetela di litigare a voce così alta qua fuori!
Si interpose tra i due uomini. Rob non poté fare a meno di notare che Gillian era propensa verso Cal, non doveva essere un esperto di linguaggio del corpo per capire ciò che volesse dire. Decise di giocare la sua ultima carta. Afferrò Gillian per un braccio.
-Rob, che fai? Così mi fai male!
-Ehi! Hai sentito, lasciala subito!- intervenne Cal, pronto al secondo round
Rob non si fece intimidire
-Gillian ti prego, torna con me a casa. Non lo vedi che quel tizio ti sta svuotando? Come fai a non accorgertene? Quando avrà finito ti butterà via! Ti volterà le spalle dopo aver approfittato della tua generosità e ti pianterà in asso quando avrai più bisogno! È un miserabile!
Cal aveva raggiunto il massimo della sopportazione, stava per dargli il resto. Gillian fu più veloce di lui.
-Rob Thompson – Gillian si liberò dalla stretta dell’uomo – non ti permettere mai più di mettere in dubbio la buonafede e la lealtà di Cal Lightman. Sicuramente non è un uomo esente da difetti, ma quando ho avuto bisogno di lui, in questi 8 anni non si è mai tirato indietro, neanche una volta, tu, –indicandolo – puoi dire lo stesso di te? – lo stava fissando negli occhi in maniera molto determinata.
-Ho capito, non c’è bisogno che tu aggiunga altro. Questa è dunque la tua risposta
-Senti, - riprese Gillian – torna a casa e rilassati. Ne riparliamo domani
-Ora mi è tutto chiaro – si girò e se ne andò
-Ehi – intervenne Cal – potresti almeno chiederle scusa per la tua rudezza! – si stava muovendo verso Rob. Gillian lo fermò.
-Lascialo andare Cal, è solo un po’ scosso, ma non è cattivo
-Se lo dici tu tesoro – le circondò la vita con le braccia. Aveva visto che Rob li stava fissando. Lo stava provocando ancora.
Gillian capì che la situazione stava per degenerare e si staccò da Cal.
-Senti Cal, mi fai un favore? Mi porti le buste della spesa dentro?
-Come vuoi tesoro – prese le buste ed entrò in casa
Gillian aspettò che fosse dentro per girarsi e cercare Rob. L’uomo però era già andata via. Le vibrò il cellulare. Un messaggio.
 
“Gillian, scusami. Non so cosa mi abbia preso. Se in qualche modo ti ho offesa, ti prego di perdonarmi. Domani pomeriggio vado da Anna e Mat, verso le 17. Se vorrai, lì mi dirai la tua risposta. Ti amo Rob.”
 
Gillian sapeva che la resa dei conti stava per cominciare: doveva fare chiarezza nei suoi sentimenti. Ripensò alle parole di Anna: “Qualunque strada la felicità ti farà imboccare, percorrila fino in fondo senza paura”. Quella strada iniziava dopo quella porta, forse, la doveva solo attraversare e vedere dove l’avrebbe portata. Respirò profondamente ed entrò in casa.
  
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