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Autore: Persefone3    23/09/2013    3 recensioni
Salve a tutti, ho scoperto Lie to me per caso una sera che non riuscivo a dormire. Mi sono bevuta tutte e tre le serie in un mese e poi sono rimasta a bocca asciutta per la cancellazione del telefilm. Una sera mentre ascoltavo la canzone dei Muse, da cui è tratto il titolo, mi sono immaginata un finale diverso e cosa sarebbe potuto succedere. Ho creato un personaggio nuovo di nome Anna e l'ho buttato nella mischia. ho ripreso alcune situazioni e dialoghi della serie.
Spero vi piaccia
Persefone
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Emily Lightman, Gillian Foster, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Bella Gente, ecco a voi il penultimo capitolo dell'intera faccenda!!! La resa dei conti è in atto, come ne usciranno i nostri eroi??? Basta leggere!! Fatemi sapere cosa ne pensate!! Buona lettura Persefone

XII
Gillian chiuse la porta dietro di lei. Cal la stava aspettando nell’ingresso con aria mortificata.
-Gillian mi dispiace…..
-Per cosa Cal?
-Per la scenata e …… ecco…… per la reazione che ho avuto
-Facciamo che non ci pensiamo più?
-Be’ ecco….
-Non pensiamoci più….. vado a preparare la cena – gli sorrise
Prima di andare in cucina Gillian prese il pc e l’iPod di Anna e portò tutto in cucina. Cal la osservava incuriosito.
-A che ti servono quelli? – indicò il pc e l’iPod
-Volevo mettere la musica di Anna. Probabilmente sarà l’ultima volta che risuona qui…. Per farmi compagnia mentre cucino….
-Ti spiace se rimango qui?
-Certo che no…. – era imbarazzatissimo
Gillian cominciò a tirare fuori il cibo dalle buste, arrivò alla vaschetta di gelato
-Ohhhhh vedo che non hai saputo resistere….
-….. ma non ho pensato solo a me…. – tirò fuori una bottiglia di scotch
Gillian in quel momento fece caso alla canzone che stava risuonando nella cucina.
 
“You could be my unintended/ Choice to live my life extended/ You could be the one, I'll always love”
 
Il viso le si adombrò, cosa che non sfuggì a Cal.
-Tesoro, che succede? – le asciugò una lacrima
-Scusa è che l’ultima sera che Anna è stata da me ha messo proprio questa canzone. Mi ha detto che….. le ricordava la situazione di una sua amica – tentennò
-Capisco – evasivo – ti manca Anna? – Domanda banale!
-Si Cal e molto. Lei era come una sorella per me
-Ti va di parlarmi ancora un po’ di lei? Sai mentre prima eri fuori, ho visto che ci sono molte foto di voi due insieme
-Si lei era così. Aveva un coraggio enorme. Era testarda e impulsiva, ma anche generosa e sensibile. Buona. Aperta agli altri e al futuro. Non ha mai mollato. Anche dopo la Cecenia è riuscita a darsi un motivo per andare avanti
Non riuscì a continuare. Si girò verso i fornelli e continuò a cucinare. Cal si mise in un angolo
-Vuoi che ti aiuti?
-No, grazie, ma puoi apparecchiare se vuoi
Mentre cenavano, Cal aveva l’impressione di vedere Gillian per la prima volta. Si avvicinò un po’ con la sedia.
 Dopo aver rassettato la cucina, Gillian si ritrovò a pensare ad Anna, in quella cucina, mentre faceva le stesse cose con Mat.  Cal capì.
-Tesoro perché non ci sediamo sul divano e ci gustiamo il dessert?
Gillian sembrò destarsi di soprassalto. Preparò il gelato e lo scotch su un vassoio e portò il tutto in salotto. Si sedette sul divano accanto a lui. Gli porse il bicchiere e lei prese la sua coppa di gelato. A Gillian mancava il suo migliore amico e in quel momento ne aveva proprio bisogno. Ma poteva, ancora, considerarlo come tale? “Sii felice Gillian”. Anna te lo prometto.
-Voglio mostrarti una cosa – disse alzandosi – Gillian prese il pc e mostrò a Cal il diario di Anna. Con titubanza mostrò anche l’ultimo video – io ho scambiato il suo male per stanchezza…
-Tesoro comunque non avresti potuto fare niente….. perché me li hai voluti mostrare?
-Perché…. Sei la sola persona con cui non mi senta a disagio nel parlare di lei….
-E Rob allora? – lo disse con fare interrogativo
-Si eravamo e siamo amici, ma lui non mi capisce come…. – Gillian non riuscì a finire la frase
-…… come me?
-Si
Cal le fece una carezza. Gillian era in un angolo con le gambe rannicchiate, Cal si accomodò, si sposto in avanti appoggiando il gomito allo schienale del divano per posarci poi la testa, leggermente inclinata.
-Raccontami quello che vuoi…. Come vi siete conosciute?
-Ohhhhh vuoi davvero che te ne parli?
-Certamente! Spara!
-Allora……. Al campus un giorno….
Cal la guardava intensamente. Mentre parlava la donna era bella come mai aveva notato prima. Quando Gill finì di parlare, non seppe più governare il suo cuore. Si avvicinò e la baciò con passione. La prese tra le braccia senza troppi complimenti, stringendola nell’angolo del divano.
-Questo era quello che avrei voluto fare l’altra sera e invece non ho fatto
-E perché ora si e l’altra sera no? – disse con un leggero imbarazzo
-Perché sono un vigliacco per queste cose lo sai…..
-Per un bacio? Non mi pare che tu ti sia posto mai tanti problemi in altre circostanze – cercò di provocarlo
-Lo sai che non sei come le altre…..
-No, non lo so! Cosa vuol dire non essere come le altre?
-Vuol dire che…. Se con il mio carattere le ferisco non mi importa, io sono fatto così, ma se si tratta di te io non posso e non voglio correre questo rischio….
Gillian si irrigidì un momento
-Quindi non vuoi neanche provare?
-Non ho detto questo Gillian
-E allora cosa hai detto?
-Sto dicendo che…. – si sentiva impacciato
-Lo vedi… non ci riesci proprio…. – Gillian stava per alzarsi ma lui non lo permise, la fece rimanere dove era. Questa volta sarebbe arrivato fino in fondo per la miseria!
-Io ti amo Gillian, e per quanto questa cosa mi faccia paura, non ho intenzione di negarla ulteriormente a te né tanto meno a me stesso. Sono venuto qui per questo. Non sopportavo l’idea che quello ti ronzasse intorno, specialmente in un momento così. Allo stesso tempo non volevo che pensassi che mi stessi approfittando della tua fragilità – la  attirò a se ancora di più – lo sai che quando ci sei di mezzo tu perdo la lucidità e l’idea che qualcun altro potesse avere accesso a quel mondo meraviglioso che c’è in te non mi andava giù – non accennava a lasciarla
-Cal io…..
-Capisco che sei arrabbiata con me e che ti ho ferita, ma credimi non amo che te! Dopo il divorzio mi sono ripromesso che non avrei mai più avuto una relazione stabile, ma tu hai sconvolto tutti i miei piani, soprattutto dopo che hai divorziato anche tu e potevo averti tutta per me. Ma avevo paura che se fossi andato oltre avrei finito comunque per rovinare tutto.
-Cal ti credo e non sai quanto mi rende felice sentirtelo dire….
-Il problema è che non so cosa provi tu, tesoro..
-Secondo te? – rispose maliziosa
-Non lo so, lo voglio sentire da te
-Anche io ti amo Cal! – lo abbracciò forte – non riuscivo più a negarlo neanche io. Ho frainteso il tuo gesto perché ho visto quello che ho voluto vedere, senza pensare. Ma non sai quanto ero felice la sera che sei rimasto a dormire da me. Sarei voluta scendere e sdraiarmi accanto a te…. – Cal la baciò ancora una volta
-Basta non giochiamo a chi poteva fare di più – le scostò una ciocca di capelli dal viso, senza smettere di stringerla
Gillian si perse in quell’abbraccio e in quei baci così a lungo agognati, a quelle attenzioni tutte per lei. Era come ubriaca, inebriata, sembrava di mangiare l’ambrosia, il nettare degli dei……
-Sai, credo che possiamo rimediare a tutto quello che in questi giorni non abbiamo fatto….
-Ah si e come? – la guardò allusivo.
Gillian si alzò dal divano, lo prese per mano e lo condusse su per le scale verso la sua stanza. Non aveva intenzione di sprecare altro tempo e Cal fu grato a lei per questo. La notte era tutta per loro.
 
  
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