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Autore: MissAliceLiddle    24/09/2013    3 recensioni
Kushina e Minato a 16 anni nella stessa classe al liceo. Fra loro c'è qualcosa, qualcosa che dura da 10 anni e iniziata con uno scherzo da bambini per poi proseguire con un bacio innocente.
Dal testo: Dopo quelle parole una ragazzina di sedici anni dai lunghi capelli rossi varcò la porta. Era timida, guardò a terra imbarazzata e impaurita da quella classe nuova. E in quel momento gli occhi azzurri di lui si posarono su di lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze | Coppie: Minato/Kushina
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Una bambina che veniva presa in giro dai suoi amichetti per i suoi capelli rossi, un bambino biondo dagli occhi azzurri che si era offerto di diventarle amico, un prato pieno di margherite, una coroncina di fiori, uno scherzo di cattivo gusto, un pugno, le urla, le lacrime, la fuga, un bacio, il silenzio. Tanti piccoli flashback guizzarono nella mente di Kushina come dei pesciolini rossi e lei si trovò costretta a sgranare gli occhi e a interrompere quei ricordi. Stava baciando lo stesso bambino che aveva baciato dieci anni prima, il bambino biondo che le stava tanto simpatico e che la faceva arrossire, l’unico bambino di cui si fosse fidata e, paradossalmente, l’unico che l’aveva delusa. A quei tempi si dimenticano presto gli screzi, e il trasloco le facilitò molto le cose, ma ora Kushina doveva scontrarsi nuovamente con un passato doloroso fatto di bambini cattivi e insulti gratuiti. Improvvisamente si staccò dalle labbra di Minato.

“Scusami, è stato più forte di me, io..” furono le uniche parole che riuscì a borbottare il biondino.

“Vedo che stai molto meglio, posso anche andarmene, mi stavo giusto annoiando!” rispose Kushina seccata.

“Ma.. Kushina, tu ti ricordi di me, vero?” negli occhi di Minato si leggeva la speranza a lettere cubitali.

“Certo, sei quello con cui ho perso, che ho picchiato e che picchierò nuovamente se proverà nuovamente a baciarmi.” Kushina era furiosa. Dette quest’ultime parole, sbatté forte la porta dell’infermeria e se ne andò.

Minato rimase attonito a fissare la porta azzurra dell’infermeria, come se potesse far tornare Kushina indietro continuando a fissarla, non sbatteva nemmeno le palpebre. Dopo lunghissimi minuti, alzò la mano, come un gesto meccanico e si sfiorò le labbra: aveva ricambiato quel bacio, si ricordava di lui. Non ne era certo, ma aveva questo presentimento e niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea. La gioia e l’emozione si mescolarono al dolore, un dolore che divenne un capogiro e per questo dovette stendersi su quel letto duro dalle lenzuola verde acqua. Da lontano si sentivano le voci dei ragazzi che erano usciti nuovamente fuori, Minato chiuse gli occhi e dopo qualche minuto sentì la voce di Kushina che incitava le altre ragazze a correre con lei. La voce squillante e melodiosa allo stesso tempo di lei, il pensiero di poter riposare lì e di non dover seguire altre lezioni, il soffio leggero del vento e l’odore acre dell’infermeria chiamarono Morfeo e si addormentò dolcemente.

Passò qualche ora e Minato si risvegliò che fuori era buio, salutò l’infermiera con un cenno della mano e tornò a casa. Il tragitto verso casa sua non gli era mai sembrato così bello. Mentre camminava si soffermò a guardare quei particolari che non notava mai quando correva: le gocce di pioggia sugli alberi, il gatto della vicina che si stirava sul muretto, i litigi fra una coppia di sposini, sua madre che si sistemava il grembiule mentre cucinava. Tutti questi particolari erano come Kushina: erano sempre stati sotto i suoi occhi ma lui non li aveva mai notati.

Il giorno dopo Minato non andò a scuola, e nemmeno il giorno seguente e la cosa sorprese Kushiha, davvero gli aveva fatto così male? Alla fine lei non era una cattiva ragazza, solo odiava gli spacconi e tutti quelli che la sfidavano. Era ambiziosa e orgogliosa, ma cattiva proprio no. Per tutto il pomeriggio rimuginò sul da farsi e senza che se ne rendesse conto si trovò davanti a casa Namikaze. Non sapeva dove abitasse Minato ma riconobbe la sua voce mentre chiamava sua madre. Sì, quella sembrava una gabbia di matti: si sentivano miagolii vari e l’abbaiare di un cane, la voce della signora Namikaze che urlava e all’improvviso Kushina vide un lampo giallo, fu per un secondo, poi dovette sbattere forte le palpebre per vedere di nuovo bene, le era successo anche mentre correva contro Minato, doveva essere sicuramente lui. All’improvviso ci fu un urlo, era una voce maschile, doveva essere il signor Namikaze. Tutto si fermò, tutti rientrarono e tutti scoppiarono a ridere, a quanto pare il padre di Minato non era davvero minaccioso o pauroso. Kushina sospirò e suonò il campanello. Dopo il suono del campanello sentì un rumore simile a una valanga, forse tutti si stavano precipitando ad ordinare e a far finta di sembrare una famiglia normalissima.

Dopo qualche minuto la porta di casa Namikaze si aprì e apparve una donna giovane dai lunghissimi capelli biondi e dal sorriso smagliante. Una voce stridula accompagnava quella figura così luminosa ed elegante. “Ciaaaaao cara, non ti conosco, chi sei?”

Kushina tirò un bel respiro per non impazzire in quel preciso istante. “Ehm, salve signora. Non sono sicura di essere nel posto giusto ma ero venuta a trovare Minato, manca a scuola da due giorni e diciamo che..ehm, sì, beh, è colpa mia, in parte naturalmente!” biascicò Kushina balbettando.

“Oh che caara che sei! Hai indovinato, Minato abita qui! Entra, entra pasticcino. Lo sai che hai dei capelli meravigliosi? Sei davvero una bella ragazza! Non sarai mica la fidanzatina di mio figlio?”

Kushina divenne più rossa dei suoi capelli e poi sbuffò, lo faceva sempre quando era nervosa. “No, macché, per ora non sono interessata ai ragazzi. E comunque sì, ho dei bei capelli ma niente in confronto ai suoi, signora.”

La madre di Minato sorrise. “è solo questione di tempo mia cara.” La sua voce per un attimo era diventata molto meno acuta ma poi tornò alla normalità quando arrivò in cucina dove c’era suo marito.

“Caaaaro, guarda questa bella signorina, è venuta a trovare Minato. Non è davvero carina!”

Il signor Namikaze era un signore basso e grassottello, non era bello ed elegante come sua moglie, ma aveva lo stesso sorriso del figlio e i suoi occhi brillavano come zaffiri alla luce del sole e, erano occhi pieni di vita quelli.

Trovarsi certi occhi addosso poteva mettere a disagio, ma Kushina si sentì improvvisamente tranquilla, bastò un cenno del capo di quel signore per farle capire che la considerava una a posto. Dopo qualche secondo la voce stridula della donna si fece sentire di nuovo. “Minato è di sopra, vai cara, è la terza porta a sinistra.”

Dopo pochi scalini e qualche porta colorata Kushina si ritrovò davanti alla camera di Minato, la porta era aperta e lui era steso nel letto e le dava le spalle. Silenziosamente entrò in camera e si avvicinò a lui. Credeva che stesse dormendo e invece si ritrovò a un soffio dal viso di un Minato allibito che la guardò dritta negli occhi e nell’anima.

“E tu cosa ci fai qui?” Minato non poteva crederci.

“I-io, niente! Credevo che dormissi!”

“Sì, questo è un buon motivo per metterti a un passo dalle mie labbra” disse maliziosamente Minato. “tu mi tenti molto Kushina, lo sai?”

“Finiscila, altrimenti ti faccio male per davvero!” Kushina era nervosa e imbarazzata allo stesso tempo, strinse le mani in due pugni.

“Ehi, dai, io scherzavo” Minato si alzò e si mise a sedere e fece segno a Kushina di sedersi accanto a lui. “Sai, credo che io e te abbiamo sbagliato tutto, sia quando eravamo bambini, sia ora. Mi sento ancora in colpa per quello che ti ho fatto tanto tempo fa, e mi sento in colpa soprattutto per averlo dimenticato. Io e te eravamo amici ma io ho rovinato tutto per colpa di quegli stupidi e non ho avuto nemmeno il tempo per farmi perdonare. Sai che ora sono tutti in classe con noi? Ti sbavano tutti dietro e dicono che sei molto carina, ma sono intimiditi da te.”

Kushina scoppiò a ridere, non credeva di avere così tanto successo coi ragazzi.

“quando sei arrivata in classe il primo giorno mi sono soffermato a guardarti, sentivo che eri diversa dalle altre, ma non capivo il perché, alla fine sembravi una ragazza normale. Ho capito tutto quando ho scoperto che eri tu la bambina del prato di margherite” disse mentre le sistemava una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. “Vedi Kushina, tu mi piaci, mi piaci davvero. Mi piace il modo in cui cammini, o meglio corri, visto che sei sempre in ritardo a scuola, mi piacciono i tuoi occhi, un po’ verdi e un po’ azzurri e il tuo carattere da maschiaccio che in realtà nasconde una dolcezza infinita. Adoro i tuoi capelli rossi, rossi come le tue labbra, labbra che avrò baciato due volte al massimo, ma che ho sognato per molto tempo prima che i ricordi svanissero. Mi piace il fatto che tu sia te stessa e che ti piaccia esattamente così come sei. Mi piaci ora che sei qui accanto a me, come vorrei che fossi sempre.”

Kushina abbassò la testa incapace di reggere ancora la vista dei suoi occhi azzurro cielo.

“Senti” Minato le alzò il mento con un dito specchiandosi nei suoi occhi “Finora ci siamo solo rubati dei baci e..”

“li chiami baci quelli?” Kushina alzò un sopracciglio sarcastica. "A quanto pare non sei molto esperto di baci!"

“Kushina Uzumaki, ora ho intenzione di baciarti, anche a costo di farmi picchiare a sangue da te una volta finito. Però voglio che sia un bacio vero, non uno rubato.”

“Ehi, io non ricevo ordini da nessuno! Sono stufa di sentirmi sempre inadeguata con te, mi fai sentire strana, stupida e..”

Minato avvicinò il suo viso a quello di Kushina. “Beh forse ti piaccio, non credi?”

“Pffft, stai zitto!” prese Minato per il colletto “prova di nuovo a prendere in giro i miei capelli rossi e saranno guai per te!”

Dopo altre inutili parole, le loro labbra si incontrarono e quel bacio senza costrizioni divenne realtà. 

 

MissAliceLiddle's notes

ok, stavolta vi ho fatto aspettare tanto, ma volevo che l'ultimo capitolo fosse un po' più lungo e dettagliato. L'ho scritto a spezzoni ma spero che vi piaccia.

Colgo l'occasione per ringraziarvi tutti per aver seguito, apprezzato e soprattutto recensito la storia. <3

Credo che prossimamente scriverò altre ff di Naruto, quindi spero che continuerete a seguirmi!

A presto!

Peace, Love & Vintage

MissAliceLiddle

  
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