Ecco il penultimo capitolo! ^^ Ci ho messo un po’ per scriverlo perché mi sono incriccata nei dialoghi (grazie Emiko, sei la mia salvezza! XD), ma alla fine eccolo qui! Il prossimo è l’epilogo, “Due anni dopo”!
Sigh, sob, è già finita la ficci ç.ç
Spero vi piaccia questo capitolo, ci ho messo dentro l’anima! (il ragionamento è contorto, lo so, opera delle mie notti insonni ù.ù)
Un bacione, la vostra Aryuna.
Profumo
Kagome si lanciò sul letto,
sfinita. Anche quel giorno, non era riuscita a
rimanere da sola con Inuyasha. Sbuffò infastidita,
abbracciando il cuscino.
<< Stupido! Se solo non
si facesse sempre seguire da qualcuno >> si
lamentò accoccolandosi sul letto << dovrebbe essere più discreto >>
<< Più di così? >>
fece una voce dalla finestra. Kagome scattò in piedi, spaventata. Inuyasha era accucciato sul davanzale, con un dito davanti
alle labbra per farle cenno di rimanere in silenzio.
<< Sei pazzo? >>
sussurrò lei sedendosi nuovamente sul letto. Lui scavalcò il davanzale, e le si sedette accanto.
<< Ti ho spaventata? >>
<< Spaventata? Potevi
mandarmi all’ospedale con il colpo che mi sono presa >>
<< Esagerata >>
commentò lui divertito. Anche Kagome sorrise. In effetti era stata una buona idea entrare dalla finestra.
<< Jakotsu
ancora ti insegue? >> domandò sarcastica. Inuyasha sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
<< Divertente! >>.
Kagome rise. Adorava stuzzicarlo. Anche lui accennò un
sorriso vedendola ridere. Poi le cinse la vita, tirandola verso di lui. Kagome
allacciò le braccia attorno al suo collo, e lo baciò. Lui rimase un attimo
sorpreso da quella Kagome intraprendente, ma decise in pochi secondi che la preferiva così. Lei approfondì il bacio, sfiorando la sua
lingua, gustando il suo sapore unico. Inuyasha rispose al bacio con passione, e il respiro della
ragazza cominciò a farsi affannoso. Quando lui se ne accorse,
la lasciò. Kagome lo guardò interdetta, dispiaciuta. Lui rise.
<< Cos’è tutta questa intraprendenza >> domandò malizioso. Kagome
sbuffò, posando il capo sul suo petto marmoreo.
<< Ero in astinenza.
Averti davanti tutto il giorno, per sei giorni, senza
poterti nemmeno baciare! E’ stata una tortura >>
<< Sapessi
per me >> commentò lui. Kagome alzò gli occhi per osservarlo. Non era un commento tanto per fare, era tremendamente serio.
Troppo serio. Sembrava quasi tormentato.
<< Che
c’è? >> domandò osservandolo in quei profondi occhi d’ambra. Lui distolse
lo sguardo, in difficoltà. Era difficile parlare quando
era perso nei suoi occhi color cioccolato. Prese un respiro profondo, prima di
voltarsi a fronteggiarla.
<< Dobbiamo
parlare >> disse con voce seria. Kagome si allarmò.
Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Si allontanò da lui per guardarlo meglio, e
attese.
<< Sto per rivelarti
una cosa importante, e ho bisogno di sapere veramente da te cosa provi >>
<< Non capisco >> ammise la ragazza confusa. Inuyasha sospirò, in difficoltà.
<< Tu cosa provi? >>
domandò nuovamente, fissandola.
<< Per te? >>
<< Per me >>.
Kagome lo fissò
spaesata. Non capiva bene cosa voleva sentirsi rispondere.
<< Ti amo >> disse confusa. Lui scosse il capo, e cercò di essere più chiaro.
<< Lo so, ma in che senso?
>>
<< In che senso?
Correre sotto alla pioggia perché non mi parlavi da
ventitre giorni che senso ha per te? >> chiese lei scocciata?
<< Oh, si! E mettermi un rosario al collo che senso ha? >>
rispose lui scocciato. Kagome rimase a fissarlo paralizzata, e distolse lo sguardo dispiaciuta. Il ragazzo sospirò.
<< Scusa… ho perso un attimo il controllo… non volevo >> le
disse abbassando le orecchie. Sapeva che non era carino rinfacciarglielo. Lei
si morse il labbro, cercando di calmarsi. Per reagire così, per lui quella
domanda doveva essere importante. E lei doveva trovare
un modo per rispondergli. Prese un respiro profondo, mettendo in ordine le
idee.
<< Io… quando ti vidi,
per la prima volta >> cominciò, incrociando i suoi occhi d’ambra <<
pensai che eri molto carino. Ma poi, quando
cominciasti a trattarmi male, prendermi in giro davanti a tutti… in poco tempo,
conquistasti il mio odio >>
Inuyasha abbassò subito le orecchie. Kagome sorrise
impercettibilmente, vedendolo così pentito. Possibile che non si fosse mai accorto
di quanto esagerasse?
<< Quando
Kikyo mi chiese se volevo vendicarmi, non avevo alcun
dubbio in proposito. Eppure… quando ti vidi cambiare,
proprio davanti ai miei occhi… capì che in realtà non avevo mai conosciuto il
vero Inuyasha. Tutte le volte che stavo con te, mi
dimenticavo del piano. Quando mi hai baciato al
distributore, tutte le notti che hai passato da me, mentre cercavamo di non
farci notare dal nonno, San Valentino… ormai, il rosario era diventato una
scusa per giustificare a me stessa il mio comportamento >> continuò,
sorridendo tristemente. Inuyasha continuò ad
osservarla in silenzio, senza interromperla.
<< Poi, grazie a Sango, capii molte cose: di come fossi sempre stata
distante da te, senza darti alcuna possibilità di comunicare, di come tu mi
dedicassi molte più attenzioni di quanto credessi…
anche se rudi, certo. Mi rendevo conto del fatto che qualcosa stava cambiando.
Ma ero così confusa, sentivo su di me le aspettative
che in realtà Kikyo non aveva, e avevo paura di
essere ingannata: ero così convinta che tu mi odiassi… >> ammise Kagome,
distogliendo lo sguardo. Inuyasha scosse
impercettibilmente il capo, chiudendo gli occhi. Alla ragazza, l’assenza di
quello sguardo fisso sul suo, bruciò.
<< Eppure…
il giorno dopo San Valentino, finalmente capì. E mi
sentì così in colpa per averti mentito, dopo aver preteso da te il massimo
della sincerità. Volevo dirti tutto, anche a costo di perderti, ma poi… bè, lo sai. Ero sempre stata innamorata di te, ma avevo paura di
ammetterlo… paura di soffrire. Ma le mie menzogne
hanno solo peggiorato la situazione >>
<< Kagome… >>
disse lui prendendole le mani << …per me è importante sentirtelo dire >>
<< Ti amo più della mia
vita. E non mi importa se Koga
mi odierà, o mio nonno mi caccerà via di casa. Non voglio più soffrire come
quei ventitre giorni >> terminò la ragazza,
sorridendogli dolcemente. Lui sospirò, distogliendo nuovamente lo sguardo.
<< Ora… devo dirti una
cosa difficile da spiegare. E’ una cosa che noi demoni non riveliamo agli
umani, quindi dovevo essere sicuro di ciò che provavi >>
cominciò, molto lentamente. Kagome capì che era insicuro.
<< Riguarda l’odore? >>
domandò, cercando di incoraggiarlo. Lui la guardò sorpreso.
<< Come lo sai? >>
chiese, confuso.
<< Bè, tu e Koga ne parlavate spesso. E anche Sango lo sapeva. Ho
cercato di estorcerlo con l’inganno, ma ha detto che
era meglio che non lo sapessi. Aveva un’espressione
scandalizzata >> ricordò Kagome, perplessa.
<< Oh, la capisco >> disse l’hanyou
annuendo.
<< Quindi
riguarda l’odore? >>
<< Si… il profumo >>
ammise lui. Poi si concentrò nuovamente sulla ragazza.
<< Vediamo, Kagome… tu
sai, a grandi linee, come funzionano i matrimoni tra demoni? >> domandò,
arrossendo. Lei scosse il capo.
<< Questo complica le cose >> mormorò lui, portandosi una mano
alla testa. Lei lo guardò, sempre più confusa.
<< Allora, cominciamo a
spiegare la differenza tra odore e profumo. L’odore è quello che i demoni
percepiscono su ogni cosa, e ogni cosa o persona ha un
odore diverso. Il profumo, invece, è un particolare odore, che fa individuare a
noi youkai, o hanyou, la
nostra compagna per la vita. E’ un odore inebriante, che ci colpisce e ci
attrae verso quella persona. Due demoni solitamente
percepiscono vicendevolmente il profumo, ma certe volte questo non è reciproco.
Succede spesso nei matrimoni combinati. Ora… il matrimonio, consiste nello
scambiarsi il profumo: i due sposi si scambiano gli odori, e in questo modo
entrambi aquisiscono parte del profumo dell’altro. Questo avviene solo con il
primo matrimonio, perché difficilmente il compagno sopravvive alla morte
dell’altro >> spiegò Inuyasha,
guardando fisso Kagome, come per assicurarsi che capisse. Lei lo ascoltò in silenzio, pensierosa. Tutta quella storia finalmente veniva svelata. Ed ora, era a
conoscenza della verità sulla comunità degli youkai. Eppure, se ne sentiva ancora fuori. Continuava a venirle in
mente le povera Izayoi,
l’umana che scelse un demone come compagno.
<< Ma…
allora tuo padre aveva l’odore di tua madre? >> domandò, leggermente
confusa.
<< No. Lei aveva
l’odore di papà, ma lui aveva l’odore della madre di Sesshomaru.
E’ stata lei la sua prima moglie. Ma essendo un matrimonio combinato, quando
mio padre sentì il profumo di Izayoi,
non poté fare a meno di legarsi a lei >> disse Inuyasha,
in difficoltà. Era come se stesse evitando di toccare un argomento.
<< Ma
se tuo padre non amava la madre di Sesshomaru, perché
si erano scambiati il profumo? Non potevano evitarlo? >>
<< Non è una cosa che
si può evitare… In effetti, capisco perché la madre di Sesshomaru
odiasse Izayoi. Per lei era una creatura venuta a strapparle suo marito >> rispose
il ragazzo, pensieroso. Sapeva che presto avrebbe chiesto chiarimenti… molto
presto.
<< Ma
come si scambiano i profumi? >>. Ecco, era arrivato.
<< Bè… questa è la parte complicata >> fece lui arrossendo. Kagome
divenne perplessa. Stava evitando l’argomento. Doveva essere questo che Sango le teneva nascosto.
<< Allora, cercherò di
spiegartelo così >> cominciò, raddrizzando la schiena << Mio padre
ha spostato la madre di Sesshomaru… è nato Sesshomaru… poi ha sposato Izayoi,
e sono nato io >>
Calò il silenzio. I due
ragazzi si fissavano, senza dire una parola.
<< Scusa, ma non
capisco >> disse Kagome, confusa. Inuyasha sbuffò.
<< Come sei lenta,
Kagome! >>
<< Io sarei lenta? >>
protestò lei incredula.
<< Si, e ottusa anche >>
aggiunse l’hanyou, senza pietà. Lei storse il naso,
infastidita.
<< Perché non cerchi di essere più chiaro? >>
<< Perché ti terrorizzerei >> rispose in un ringhio. Si avvicinò
nuovamente alla ragazza, gesticolando per sottolineare
le sue parole.
<< Allora. MIO padre ha
sposato la madre di Sesshomaru. E’ NATO Sesshomaru >> disse sottolineando
le parole giuste << poi, ho sposato MIA madre, e sono nato IO! >>
Kagome aprì la bocca per
ribattere, ma si bloccò improvvisamente, rimanendo con la bocca aperta. Inuyasha la guardò con uno sguardo che diceva “Si, hai
capito”.
<< Cioè…
non è…. >> balbettò, fissandolo incredula.
<< O
si. Ora capisci perché Sango era scandalizzata, eh? >>
disse arrossendo. Kagome si sforzò di chiudere la bocca. Non ci riuscì, quindi si decise a parlare.
<< E tu e Koga ne parlavate con tanta leggerezza?
>> disse, con voce tremendamente acuta.
<< Bè, per noi demoni è normale >> si difese lui, abbassando le orecchie.
Lei scosse il capo, sempre più incredula.
<< Era giusto che tu lo
sapessi. Devi sapere che conseguenze comporta essere
fidanzata con un’hanyou >> spiegò Inuyasha, fissando il suo sguardo sul pavimento. Lei ci
mise un po’ a mettere insieme il concetto. In effetti,
gli youkai vivevano in base all’istinto. Per loro era
normale.
<< Allora… il mio
profumo ti ha colpito fin dall’inizio? E allora Kikyo? >> domandò quando
riuscì ad adattarsi a quel modo di pensare.
<< La percezione del
profumo può cambiare, con il tempo e con i sentimenti. Quando
ho conosciuto Kikyo, sentivo il suo profumo. Ma, quando abbiamo litigato, lentamente cominciai ad essere…
indifferente nei suoi confronti. Poi, ho conosciuto te. E
il tuo profumo mi ha colpito forte come mai prima di allora. Era diventato aria
per me. Quando abbiamo litigato, mi aspettavo di
sentirlo scemare come con Kikyo. Ma
invece, la lontananza mi fece solo soffrire tremendamente. E capì che eri tu quella che dovevo scegliere >>
rispose il ragazzo, imbarazzato. Lei cominciò a giocare con le ciocche di
capelli, nervosa. Era giovane per sposarsi, quindi per adesso
non c’erano problemi… giusto?
<< Ma…
finché non ci scambieremo il profumo, io non sarò riconosciuta come la tua
compagna? >> domandò, timorosa. Lui prese un respiro profondo, mantenendo
un’espressione neutra.
<< No >> ammise,
evitando il suo sguardo << ma tu sei umana. Per
voi è molto diverso. Non devi sentirti obbligata, io posso aspettare… e nel
frattempo picchiare chiunque ti si avvicini >>
Kagome rise, osservandolo
divertita. Il tentativo di alleggerire la situazione aveva funzionato. Però…
<< Senti… tu mi hai
detto di Kikyo, ma la donna che hai avuto prima? >> chiese lei, nascondendo una punta di gelosia. Lui
la guardò confuso.
<< Quale donna? >>
<< Sveglia! Mi hai detto che c’erano due donne importanti per te. Una era Kikyo, l’altra? >>
Inuyasha continuò a guardarla spaesato, senza capire. Poi, quando quella conversazione gli tornò in mente, sorrise.
Kagome era decisamente ottusa. Guardò da un’altra
parte, con fare indifferente.
<< Ah, parli di quella! Bè, è >> disse, sottolineando il verbo al presente, << una ragazza
orgogliosa, gelosa, violenta e sadica, ma è anche molto dolce e bella, e… >>
Kagome impallidiva sempre di
più. “È”? “È”, come il verbo essere al presente? Il pallore divenne rosso, di
gelosia.
<< Ah, è così? >>
ringhiò, assottigliando gli occhi in uno sguardo da serpente. Lui la guardò
divertito, ma continuò come se non l’avesse interrotto.
<< …e la cosa più bella
è il suo sorriso >>
Kagome fece per urlargli
tutti gli insulti che conosceva, ma quell’ultima frase la fece immobilizzare.
Lui la stava fissando con lo sguardo di uno che si sta
trattenendo dal rotolarsi sul pavimento per le risate. Arrossì improvvisamente,
abbassando lo sguardo.
<< L’avevo detto che eri gelosa… e anche che eri tonta >> fece
notare Inuyasha abbracciandola. Lei non riuscì a
trattenere un sorriso, anche se voleva tenere il broncio per un altro po’.
<< Sei crudele. Mi hai fatto prendere un colpo >> si lamentò, ancora
evitando di incrociare il suo sguardo d’ambra liquida.
<< Grazie per la
fiducia. Sei proprio una credulona >> rispose lui, alzandole la testa con
una mano sotto al mento. Kagome gli fece una
linguaccia, ma poi scoppiò a ridere. Era davvero tonta, lenta, ottusa e
credulona, ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a
lui.
Il ragazzo la baciò, e lei
perse il filo dei suoi pensieri. Voleva rimanere così per sempre, abbracciata
all’hanyou che tanto amava, come se il tempo si fosse
fermato. E un giorno si, l’avrebbe anche sposato. E, anche senza sentirlo, avrebbe finalmente condiviso il suo
profumo, e sarebbe stato suo.