Il
mattino dopo Alyssa si risvegliò tra le braccia di Damon, e
non poté
fare a meno di ammirarlo in tutta la sua bellezza. Era perfetto, e
ora che stava dormendo con l'aria tranquilla e spensierata di un
bambino, sembrava decisamente un angelo sceso in terra.
La ragazza
si sentì accarezzare i capelli, e poco dopo il vampiro
aprì
lentamente gli occhi.
«Buongiorno, meravigliosa piccola mia.» le
sussurrò dolcemente.
L'umana sorrise arrossendo appena, lo baciò
dolcemente e poi rispose al saluto: «Buongiorno,
tesoro».
Si
coccolarono per un po', poi Damon sparì per un minuto e
ricomparì
con un vassoio pieno di squisite bontà. I due fecero
colazione a
letto, ridacchiando e scherzando, poi si fecero una doccia assieme, e
infine, una volta vestiti, andarono giù in salotto. Alyssa
si stava
dirigendo verso la cucina, ma il vampiro, intuendo cosa stesse per
fare, la bloccò: «Ah-ah, oggi non si studia,
è festa!».
La
ragazza rimase immobile, confusa dalle parole del moro.
«So che
in Italia non si festeggia, ma qui è il Giorno del
Ringraziamento,
per cui diventa festa anche per te.» le spiegò,
poi aggiunse:
«Quindi, Buon Giorno del Ringraziamento, piccola»
completando il
tutto con un bacio.
L'umana lo ringraziò e ricambiò l'augurio,
poi gli chiese: «Quindi cosa si fa nel Giorno del
Ringraziamento?».
«Si mangia, soprattutto, ma si va anche a
vedere le parate, e si sta in famiglia. Tutte cose che quest'anno
dovremo saltare, mi sa, visto com'è la situazione. Maledetti
elfi…!
Mi dispiace tanto Aly, avrei voluto festeggiare con te quest'anno
proprio per farti vivere quest'esperienza nuova…»
rispose
tristemente il vampiro.
«Oh, ma non ti devi preoccupare. Sarà
per il prossimo anno!» gli disse la ragazza facendogli
l'occhiolino.
Damon le stava ancora parlando, ma lei non lo stava
più ascoltando: una nuvola di luce stava comparendo di
fronte a
loro, e lei s'incantò a guardarla, eccitata ma allo stesso
tempo
timorosa. Il vampiro non aveva capito cosa stesse succedendo, vedeva
solo la sua ragazza incantata a guardare un punto nel vuoto, e si
preoccupò. Ma quando Alyssa urlò
«Bonnie!» e corse incontro a
quel punto immaginario, Damon capì cosa stava succedendo: la
strega
era tornata da loro, spiritualmente almeno.
«Ciao Alyssa!» disse
la strega all'umana, che preoccupata le chiese come stava dopo
l'esperienza del giorno precedente.
«Sto bene, sto consumando
molte energie ultimamente ma adesso non mi sento affatto debole,
credo di essere diventata molto più forte da quando il
professor
Shane ha iniziato a insegnarmi le sue tecniche. E voi come state, vi
siete ripresi dallo spavento di ieri?» chiese la strega.
«Sì,
direi proprio di sì.» rispose la ragazza,
arrossendo visibilmente
in volto mentre pensava alla nottata passata.
«Perfetto, perché
son venuta qui per darvi questo» disse la strega, poi
roteò la mano
e su di essa comparve una busta da lettera «Dentro ci sono
due
biglietti, e due collane a cui ho fatto un incantesimo di protezione
particolare: vi basterà indossarla, infatti, e attorno a voi
avrete
un'aura protettiva. Quella di Damon ha un ciondolo di diamante nero,
la tua invece di malachite.».
«Grazie Bonnie! Ma noi rimarremo
in casa, non ti devi più preoccupare, abbiamo imparato la
lezione.»
spiegò l'umana, che non aveva compreso il gesto dell'amica.
«Oggi
non potete restare qui…sai che giorno è,
giusto?» chiese la
strega, e l'umana annuì, «Allora saprai che si
festeggia in
famiglia o con gli amici più stretti. E invece siamo tutti
divisi,
chi a Mystic Falls, chi a Los Angeles, e voi qui. Così ho
pensato
che fosse il momento di tornare tutti a Mystic Falls, nella nostra
città, almeno per un paio di giorni, per festeggiare a casa.
Ma…cerca di dire il meno possibile a Damon, voglio che sia
una
sorpresa, e non lo sarà solo per lui: a Caroline e gli altri
non ho
detto che sareste venuti anche voi! Per cui, tra un'ora andate a
prendere l'aereo con i biglietti che vi ho fatto, ci vediamo dai
Lockwood, Damon saprà portarti fino a
destinazione!» disse tutta
euforica la strega.
«Grazie Bonnie, grazie davvero!» disse
l'umana abbracciandola. Quando si staccarono la strega sorrise, e un
istante dopo era già svanita nel nulla.
Alyssa aprì la busta e
prese la collana di Damon: aveva un ciondolo di diamante nero a forma
di moneta impreziosito da alcuni zirconi azzurri disposti a raggiera,
il tutto avvolto da un anello d'argento. Aprì il gancetto e
si
avvicinò al vampiro, gli fece cenno di girarsi e gliela
allacciò
attorno al collo. Poi prese anche la sua collana, abbastanza simile
all'altra come stile: il ciondolo tondo di malachite era infatti
avvolto da zirconi bianchi incastonati in un anello d'argento. Stava
per aprire il gancetto, quando il vampiro gliela sfilò dalle
mani
con un sorriso per mettergliela lui stesso: le scostò i
capelli da
un lato passandoci sopra la catenina, richiuse il gancio dietro al
collo e le rimise a posto i capelli facendoli svolazzare intorno al
viso, mentre l'ammirava dolcemente.
«Ehm, comunque abbiamo
trovato cosa fare per oggi…» gli
comunicò la ragazza, ricordatasi
di quel che dovevano realmente fare, mentre agitava la busta davanti
a lui.
«Cos'altro ci ha portato la streghetta?» chiese
riluttante il vampiro.
«Dei biglietti d'aereo. Partiamo tra un
paio d'ore!» Alyssa era diventata euforica. Certo, non le
dispiaceva
affatto stare sola in casa con Damon, soprattutto ora che erano
passati "al livello successivo", ma desiderava tanto
rivedere le sue amiche, soprattutto se sarebbero state tutte insieme!
Una lieve tristezza la colpì, quando si ricordò
di Elena. Sperava
che durante quei giorni che avevano passato divise, la ragazza avesse
superato tutti i problemi che aveva avuto con lei.
«Ma se appena
ieri ci ha vietato di uscire?! È impazzita?!»
chiese perplesso il
moro.
«Per questo ci ha dato le collane: ci proteggono. Non
abbiamo tempo da perdere, corro a fare la valigia!» disse la
ragazza
scoccandogli subito dopo un bacio, e corse allegramente in
camera.
Poche ore dopo Alyssa e Damon erano davanti a casa
Lockwood. La ragazza era rimasta esterrefatta davanti a quell'enorme
casa, così imponente, elegante e lussureggiante. I due
stavano
salendo la scalinata che portava all'entrata principale mano nella
mano, e l'umana sperava che il vampiro non sentisse le voci dei loro
amici venuti da Los Angeles per non rovinare la sorpresa che Bonnie
aveva preparato per tutti. Appena furono davanti all'entrata, un
elegantissimo Tyler aprì il portone e li invitò
ad entrare con un
solo cenno della mano, senza aprir bocca. La coppia
ringraziò la
gentilezza sempre a gesti come aveva fatto il padrone di casa, che
intanto li stava accompagnando verso il salone. Quando giunsero in
quella grande stanza videro una lunga tavolata, e attorno ad essa
tutti i loro amici, che stavano chiacchierando a gruppetti.
Rebekah
fu la prima ad accorgersi dei nuovi arrivati: il suo viso
s'illuminò
quando vide i due entrare nella stanza, e in un batter d'occhio fu
affianco a loro; abbracciò affettuosamente Alyssa, e
salutò
velocemente Damon con un sorriso stampato in faccia. S'era
affezionata all'umana, e seppur non lo desse a vedere, anche al
vampiro nonostante in passato fossero stati nemici. Da quando aveva
trovato l'amore con Matt, il suo mondo era cambiato: non era
più la
vampira impulsiva, vendicativa e piena di insicurezze e rabbia, era
come rinata. Era semplicemente tranquilla, come se il mondo avesse
smesso di vorticarle attorno e si fosse fermato per concederle quella
pace che agognava da un millennio. Una lacrima solcò il suo
viso,
pensando ai fratelli che non erano lì con lei: Elijah e Kol.
Erano
rimasti in buoni rapporti dopo il caos della morte/non-morte di Elena
e Klaus, ma loro avevano deciso di prendere strade diverse
dall'ibrido e dalla bionda. Se fossero rimasti con loro, sapeva che
si sarebbe sentita la più fortunata e felice vampira di
tutti i
tempi.
Una scherzosa gomitata di Caroline la ridestò dai suoi
pensieri: «Bekah su, spostati! Non vorrai mica avere
l'esclusiva
anche su di loro?!» la canzonò giocosamente,
riferendosi a Matt.
Infatti, nonostante le due fossero diventate amiche e il loro sport
preferito fosse andare a fare dello shopping sfrenato ogni volta che
si vedevano, Rebekah preferiva che Caroline stesse a debita distanza
dal suo ragazzo, visto il rapporto che avevano avuto in passato.
Nel
giro di qualche minuto si erano salutati tutti, e Damon aveva
presentato Alyssa a Jeremy, Liz Forbes, Carol Lockwood, e all'ospite
speciale: Meredith. Quest'ultima non aveva alcun parente rimasto a
Mystic Falls: i suoi zii infatti si erano trasferiti momentaneamente
in altre città statunitensi per seguire le loro figlie in
alcuni tra
i college più prestigiosi, ed erano i soli parenti che aveva
ancora
in vita, ma con i suoi turni in ospedale non avrebbe potuto viaggiare
per raggiungerli in quei giorni di festa.
«Ciao Alyssa, è un
piacere conoscerti! Stefan mi ha parlato di te…e da quel che
mi ha
detto credo sia molto contento per te e Damon!» disse
allegramente
la Fell, poi si rivolse a Damon, con un tono più calmo:
«E credo
che anche Alaric lo sia».
Il vampiro sorrise appena, evitando lo
sguardo delle due donne vicine a lui, mentre gli occhi divennero
lucidi.
«Chi è Alaric?» chiese ingenuamente
Alyssa.
Damon e
Meredith si guardarono brevemente negli occhi, e si capirono al
volo.
«Era…il migliore amico di Damon. Formavano proprio
una
bella squadra insieme. E io….ecco….ci stavamo
frequentando prima
che…se ne andasse…» cercò di
spiegare la dottoressa senza
sprofondare ancora nel dolore della sua perdita.
La ragazza rimase
a bocca aperta, e ci mise qualche istante prima di riuscir a
spiccicar parola: «Scusatemi, non avevo
idea…».
«Shhh, non ti
preoccupare, non potevi sapere.» la interruppe il vampiro,
stringendola a sé, mentre Meredith si allontanava per dar
loro un
po' di privacy.
«Quando vorrai parlarne io ci sarò, non devi
spiegarmi nulla adesso. Dimmi solo cosa posso fare.» gli
sussurrò
la ragazza, leggermente imbarazzata, mentre gli carezzava la
schiena.
«Stai qui con me. Voglio solo questo.» le disse il
vampiro, e avvicinò il viso al suo, baciandola poi
dolcemente.
Rimasero in disparte per qualche minuto, baciandosi e
coccolandosi, quando improvvisamente sentirono un urlo di gioia:
Rebekah era corsa all'altro lato della stanza, dove erano appena
arrivati Elijah e Kol.
La bionda si lanciò letteralmente tra le
braccia di Kol, che ridacchiando la salutò con un
«Ciao,
sorellina!», mentre Klaus pian piano si stava avvicinando a
loro,
parlando in quel modo teatrale in cui solo lui riusciva ad
esprimersi: «Quale grande gioia avervi con noi in questo
giorno di
festa, fratelli miei».
Mentre i fratelli si salutavano e Rebekah
ormai piangeva dalla felicità, Bonnie si avvicinò
ad Alyssa e
Damon.
«Li ho fatti venire anche per voi,»
sussurrò a bassa
voce, poi continuò guardando la ragazza «per
scoprire che cosa
sei».
Ma ciò che aveva appena pronunciato la strega fece
alterare il vampiro, che la portò a velocità
vampiresca in un'altra
stanza, probabilmente lo studio del Sindaco, lontano dall'udito di
tutti quegli esseri sovrannaturali.
«Sei impazzita?!» sibilò
adirato Damon.
«Io vi aiuto e questo è il tuo modo di
ringraziarmi?» disse Bonnie cercando di non urlare, liberando
il
braccio dalla stretta del vampiro.
«Aiutarci?! Vuoi far scoprire
a Klaus e famiglia cos'è Alyssa, e dici che vuoi
aiutarci?!» disse
il moro agitandosi sempre più, mentre andava avanti e
indietro per
la stanza, poi si passò una mano tra i capelli, chiedendo aspramente
alla
strega: «Se dovesse essere un qualche genere di creatura che
a loro
interessa, cosa succederà?!».
«Non succederà nulla, Elijah mi
ha dato la sua parola. Ci aiuteranno solo a capire qualcosa in
più
su di lei, senza aver nulla in cambio. Dopotutto loro hanno molta
più
esperienza e conoscenza di tutti noi messi insieme» disse la
strega
cercando di far ragionare il vampiro, che stava andando ancora avanti
e indietro. Gli si parò davanti per bloccargli il passaggio,
e gli
parlò con tutta la sincerità che poteva:
«Damon, fidati di me.
Alyssa starà bene, e finalmente scopriremo cos'ha di
speciale.
Elijah e i suoi fratelli manterranno la parola data».
Il vampiro
si prese un attimo per riflettere, poi bloccò Bonnie contro
al muro,
puntò il dito contro il suo viso e sibilò:
«Streghetta, sappi che
se dovesse succedere qualcosa ad Alyssa, me la pagherai amaramente.
Chiaro?!»
Lei deglutì e annuì, e proprio in quel momento di
silenzio i due si accorsero del fiatone di Alyssa, ferma sulla porta
già da qualche istante.
«Damon…» mormorò esterrefatta
la
ragazza, con lo sguardo fisso sull'indice di Damon puntato sulla
strega.
«È tutto ok, stavamo solo ripassando le regole di
sopravvivenza, vero streghetta?» disse Damon ancora alterato,
poi si
diresse verso l'uscita della stanza, sfiorando appena Alyssa:
«Vado
a prendere da bere».
La ragazza attese qualche istante, poi si
avvicinò alla strega.
«Va tutto bene?» le chiese preoccupata.
Non aveva mai visto Damon così arrabbiato!
«Sì sì, sto bene.
In passato era anche peggio!» ironizzò la strega.
«Non parlavo
solo di lui, anche se mi ha fatto prendere un colpo. Facciamo il
conto: bilocazione ieri, bilocazione oggi, lo scontro con l'elfo,
l'incantesimo alle nostre collane, e sono quasi sicura che tu abbia
fatto la bilocazione anche per raggiungere i due nuovi arrivati come
hai fatto con noi, e anche un incantesimo di protezione a questa
immensa casa. Non starai…."giocando" un po' troppo con la
tua magia, Bonnie?» chiese preoccupata la ragazza.
La strega
sorrise appena, poi le rispose: «Per essere una novellina hai
già
capito molto, sei più sveglia di quanto pensassi. Ma, te lo
assicuro, puoi stare tranquilla: come ti ho già detto prima,
le
tecniche che mi ha insegnato Shane mi hanno resa più potente
e più
abile nel gestire la mia energia. Sto benissimo, credimi. Tu, invece?
Sei pronta per cercare di scoprire che cosa sei?».
«Sì, sono
pronta, ma temo che Damon invece non lo sia. Se fossi una qualche
creatura che non gli piace, cosa potrà succedere?»
chiese titubante
la ragazza.
«Non succederà nulla, Alyssa. Lui ti ama, e
proprio
per questo è preoccupato per te. Non si fida di Elijah,
Klaus e Kol,
e si lascia trasportare dalle emozioni, dando l'impressione di essere
uno che sta per andare giù di testa, ma alla fine il
più delle
volte ha tutto sotto controllo. Credo che lui voglia scoprire
più di
noi ciò che sei, ma abbia solo una gran paura che i
Mikaelson ti
possano fare del male. Cosa che non succederà, Elijah mi ha
dato la
sua parola.» la rassicurò la strega.
«Puoi starne certa,
Bonnie. Né io né i miei fratelli torceremo un
solo capello a questa
ragazza.» disse pacatamente Elijah, entrando nella stanza
seguito da
Klaus e Kol.
«Allora, quale sarebbe l'accordo? Mio fratello mi ha
accennato che ti dobbiamo un favore, in pratica.» chiese
l'ibrido.
Bonnie fece loro cenno di accomodarsi sul divano e le
poltrone presenti nella camera, poi si appoggiò ad una
scrivania in
modo da vederli tutti, e iniziò a raccontare:
«Abbiamo bisogno
della vostra esperienza millenaria per scoprire la verità su
Alyssa.
Tu, Klaus, sai già di cosa si tratta avendotelo accennato
ieri, per
cui ora lasciamelo spiegare ai tuoi fratelli…».
«Con calma,
strega.» esordì Damon, spuntando appoggiato sullo
stipite della
porta con due bicchieri in mano: uno colmo d'acqua, e l'altro con una
rimanenza di bourbon. Si avvicinò ad Alyssa, e con un'aria
molto più
calma di qualche minuto prima le porse il bicchiere d'acqua:
«Se non
ti va di fare tutto questo adesso, possiamo rimandare la scoperta ad
un momento migliore».
«No, tranquillo, meglio farlo subito.
Prima so, meglio è.» lo rassicurò la
ragazza, e bevve velocemente
tutta l'acqua nel bicchiere.
Bonnie guardò i due in attesa di un
cenno, e quando Damon annuì, lei cominciò a
raccontare tutto ciò
che era successo il giorno prima, aspettando poi i commenti dei
Mikaelson.
Il primo a parlare fu Kol: «Beh, di sicuro è in
qualche modo una strega» disse aprendo le braccia, come se
fosse una
cosa ovvia che nessuno aveva considerato.
Ma Bonnie era piuttosto
scettica: aveva già avuto a che fare con altre streghe, e
anche se
ai tempi era inesperta, aveva percepito che erano come lei.
«E
allora com'è possibile che io non lo percepisca?»
chiese a Kol,
sperando avesse una risposta.
«Semplice: non sapendo gestire la
sua magia, non riesce a trasmettertelo».
«E tu come fai a sapere
queste robe da streghe?» chiese Damon con diffidenza.
«Amico, ho
vissuto per molti anni insieme ad un gruppo di streghe, in una New
Orleans appena nata, e, credimi, so molti dei loro segreti.»
terminò
Kol, guardando Bonnie con uno sguardo eloquente.
La strega
rabbrividì appena, sentendo il peso dello sguardo
dell'Originale
puntato su di sé, per cui guardò gli altri
fratelli e chiese: «E
per quanto riguarda il sangue? Damon ha bevuto altre volte sangue di
strega, ma non aveva lo stesso sapore».
«E soprattutto non
saziava come invece ha fatto il suo.» aggiunse Damon,
voltandosi
verso Alyssa per controllare se volesse ancora andare avanti con le
scoperte.
«Dovremmo assaggiarlo anche noi per poter dare una
risposta a questa domanda.» disse diplomaticamente Elijah
incrociando le mani.
Klaus si alzò e si avvicinò ad Alyssa,
mentre gli occhi si riempirono di rosso e le vene al di sotto di essi
gli si scurivano, ma Damon si fiondò tra di loro, ammonendo
l'ibrido: «Non in questo modo» gli disse nel tono
più freddo e
autoritario che avesse mai avuto verso di lui.
Kol scoppiò a
ridere, e schernì il vampiro: «Oh oh, e
così il Salvatore è
geloso!».
Damon lo trucidò con lo sguardo, anche se avrebbe
preferito farlo con le sue mani, ma si focalizzò su Alyssa e
lasciò
perdere l'Idiota Originale. «Bonnie…forse
è il caso di prendere
qualche bicchiere…» disse controvoglia alla
strega, cercando poi
di rassicurare Alyssa.
Appena la strega ritornò con i bicchieri,
Damon li prese e fece cenno all'umana di seguirlo in un'altra stanza:
lì c'erano fin troppi spettatori che la mettevano a disagio.
Si
ritrovarono così in quella che doveva essere la libreria dei
Lockwood: tutto il muro era ricoperto di mensole piene zeppe di
libri, e al centro della sala c'erano diverse poltrone e due divani
dove potersi accomodare per leggere in tutta tranquillità. Scommetto
che Tyler ne avrà letti al massimo due,
pensò sarcasticamente Damon osservando tutti quei libri. Si
accomodò
su uno dei divani, e fece cenno ad Alyssa di sedersi accanto a
lui.
«Ehi…va tutto bene?» le chiese timoroso
guardandola negli
occhi.
«Sì, credo di sì.» gli
rispose l'umana, senza
ricambiare lo sguardo.
«Tesoro, non ti preoccupare, lascerò
cadere solo qualche goccia. Non ti farò del male.»
le promise il
vampiro, stringendole la mano tra le sue.
Alyssa annuì, ma
sembrava piuttosto titubante. Attese qualche attimo ancora, e poi si
fece coraggio: «Posso chiederti una cosa?».
«Tutto quel che
vuoi, piccola.» rispose il vampiro con un sorriso pieno di
dolcezza.
«Baciami».
Damon rimase sorpreso dalla richiesta
della ragazza: «Adesso?! Cioè, fosse per me ti
bacerei in ogni
istante, ma non vorrei che a momenti ci raggiungessero
qua…».
«Se
mi baci e poi…mi mordi…non sentirò
dolore, anzi…» spiegò
l'umana, arrossendo in viso.
Il vampiro annuì sorridendo, avendo
capito cosa intendeva fare Alyssa, per cui si avvicinò
dolcemente al
suo viso, e la baciò. La ragazza dischiuse le labbra, e il
bacio si
fece più intenso. Damon scese sul collo della ragazza,
riempiendola
di baci. Sapeva che era un suo punto debole, e continuò a
baciarla
finché la ragazza non si abbandonò completamente
al piacere. Scese
così verso il polso, coprendo
tutta
la distanza di baci, poi la morse dolcemente, facendola gemere, e
versò il liquido rossastro in tre bicchieri. Il vampiro le
leccò la
ferita, pulendola dal sangue in eccesso, poi si morse il polso e lo
avvicinò alle labbra della ragazza: «Bevine un
sorso, ti
rimarginerà la ferita» le disse, e Alyssa
seguì il consiglio,
vedendo poi nel giro di qualche istante che la ferita era sparita dal
polso. Si concessero un altro dolce bacio, e poi tornarono dagli
Originari.
Damon porse i bicchieri ai tre fratelli, poi strinse
Alyssa tra le sue braccia e insieme a lei e Bonnie attese i
commenti.
Kol fu il primo ad esprimere la sua opinione: «Non
sembra sangue di strega».
«No, niente affatto.» aggiunse Klaus
scuotendo la testa, confuso.
«E di che cos'è allora?»
s'intromise Bonnie, cercando di carpire qualcosa in più.
«Non è
semplicemente umano, di sicuro.» le spiegò Kol
sovrappensiero.
«Io
credo di aver assaggiato qualcosa di simile in passato» disse
Elijah, e tutti si voltarono a guardarlo.
«Credi o ne sei
sicuro?!» chiese Damon, avvicinandosi a lui.
«È come se…non
fosse puro… Come se fosse un ibrido…un
mezzosangue…un
incrocio…» disse Elijah, cercando la parola giusta.
«Ehi, la
mia ragazza non è un cane!» lo ammonì
Damon, ormai davanti a
lui.
Elijah si alzò in piedi, trovandosi faccia a faccia con il
moro, e ammise: «No, infatti è una strega
sirena».
«Dove sono finiti i tuoi fratelli?» Tyler era ormai
spazientito. Era già la quarta volta nel giro di qualche
minuto che faceva la stessa domanda a "Barbie Klaus", ma la bella
Originale gli rispondeva vagamente, mentre sua madre lo spingeva a
cercarli. La tavolata infatti era ormai piena di cibo squisito pronto
per il pranzo di festa, e la signora Lockwood non voleva ritardare di
molto il pranzo, ma nemmeno iniziarlo senza tutti i presenti.
«Ti ho detto che torneranno a momenti!» rispose
alterata la vampira, fulminando con lo sguardo l'ibrido.
«Si sta facendo tardi. Io vado a cercarli.» la
informò il moro, e si voltò incamminandosi fuori
dalla stanza, ma Rebekah gli si parò davanti.
«Tu non vai da nessuna parte! Arriveranno presto.»
sibilò la bionda, cercando di chiudere lì il
discorso.
«Senti, Rebekah, vuoi dirmi cosa c'è sotto o devo
scoprirlo da solo?» le sussurrò il moro a qualche
centimetro dal viso, e la vampira rabbrividì:
s'immaginò subito come si sarebbero arrabbiati i fratelli se
nel bel mezzo della loro "riunione" con Damon, Alyssa e Bonnie fosse
arrivato Tyler a disturbarli.
La biondina fece così segno a Tyler di seguirla fuori da
quella stanza, e si avviò verso il portone, fermandosi
davanti ad esso.
«Allora?» chiese impaziente l'ibrido.
«Senti, aspetta ancora un po'… Dovevano parlare di
qualcosa di abbastanza serio con Bonnie, Damon ed Alyssa, son sicura
che arriveranno a momenti, non è nulla di
grave…» prese tempo l'Originale.
«Mmmh…serio ma non grave? Beh, a me non interessa.
Serio è avere tua madre che ti assilla da un quarto d'ora
perché vuole che tutti si mettano a tavola e invece un
gruppetto si è andato a fare i cavoli suoi in giro per casa
tua!» rivelò Tyler, facendo scoppiare a ridere
Rebekah.
«Da quando un ibrido teme una semplice umana?»
chiese divertita la bionda, incrociando le braccia.
«Da quando quell'umana è mia madre. Lo sai che son
capaci di tutto quando si tratta di punire i propri
figli…» sussurrò il moro, con uno
sguardo eloquente.
«Ok, va bene… Ma andrò io a
cercarli.» terminò Rebekah, iniziando ad
allontanarsi.
«Cerca di non sparire anche tu!» la
canzonò Tyler, e tornò nella sala da pranzo.
Damon, Bonnie, Klaus e Kol, molto sorpresi dalla rivelazione, avevano
gli occhi puntati su Alyssa, chiedendosi se la teoria di Elijah fosse
vera o meno. La ragazza però stava osservando una sola
persona: Damon. Il suo sguardo era pieno di dubbi ed
incredulità, e continuava a fissare il vampiro come se ora
lo temesse.
Klaus si alzò e pian piano si avvicinò alla
ragazza; la squadrò dalla testa ai piedi, e cercò
di "annusarla" senza avvicinarsi troppo.
«Quindi è per questo che le sirene ci
temono…» pensò ad alta voce l'ibrido,
mentre girava attorno alla ragazza «…il loro
sangue è tanto saziante quanto
invitante…».
Successe tutto in un attimo: Klaus sfoderò il suo lato da
vampiro e si buttò sul collo di Alyssa, ma Damon lo
raggiunse prima che riuscisse a sfiorare la pelle della ragazza coi
suoi canini, e sferrandogli un pugno sui denti lo lanciò
dall'altro lato della stanza.
«Non ti azzardare mai più ad avvicinarti a lei in
questo modo.» lo minacciò il vampiro, mentre
l'ibrido si rialzava da terra.
«E dai amico, solo un altro assaggio» gli rispose
l'ibrido con un ghigno, ma il fratello maggiore lo
rimproverò: «Klaus, ho dato la mia parola. La
ragazza deve restare illesa, e così sarà. Anche a
costo di fare del male a uno dei miei fratelli».
«E se Caroline venisse a sapere quanto la desideri, anche se
è solo per il suo sangue, non ne sarebbe affatto
contenta.» aggiunse Bonnie, sperando che giocandosi la carta
della sua fidanzata l'ibrido si desse una calmata.
Klaus si pulì la bocca dal sangue fuoriuscito dopo il pugno,
e guardò con rabbia i presenti, tutti contro di lui in quel
momento.
«Vi aspetto giù» disse ferito
nell'orgoglio, e se ne andò in cerca di Caroline.
«Cosa possiamo fare ora?» chiese Bonnie agli
Originari rimasti.
«Io prima di tutto le insegnerei ad usare la sua magia, tu
sai quanto potrebbe renderla più tranquilla e sicura di
sé» rispose Kol facendole l'occhiolino.
«Se lo desiderate, posso rintracciare le sirene che ho
conosciuto in passato. Potrebbero aiutarci a capire se nel suo stato di
ibrido una specie sovrasta l'altra annullandola, così
com'è stato per mio fratello finché non ha
spezzato la maledizione.» aggiunse Elijah cercando di
rendersi utile.
«Io invece vi consiglio di venire giù a pranzo, i
Lockwood vi stanno aspettando e potreste trovarveli entrambi qua a
momenti.» disse Rebekah, entrando nella stanza con passo da
sfilata.
«Cos'hai sentito, sorellina?» chiese Kol, curioso
di sapere da quanto la bionda stesse origliando.
«Oh, giusto il necessario.» disse la vampira, poi
si avvicinò ad Alyssa: «Puoi stare tranquilla con
me, non ti morderò mai, per nessuna ragione. Sai, non mi
piace cibarmi dei miei amici.» le disse facendole un sorriso
sincero, che la ragazza ricambiò.
«Direi che è tempo di tornare alla festa. Avremo
tempo di parlare di tutto ciò anche domani, se vi fermate a
Mystic Falls anche voi.» disse Elijah a Damon e Alyssa, ma
entrambi non spiccicarono una parola, annuirono soltanto e si avviarono
verso la sala da pranzo, seguiti da tutti gli altri.
Quando tutti furono seduti a tavola, Carol Lockwood si alzò
e iniziò a parlare ai presenti.
«Il
ringraziamento è davvero una festa speciale per questa
famiglia, ma devo ringraziare Caroline e Bonnie per avermi aiutato ad
organizzare tutto. Quest'anno è stata proprio Bonnie a fare
in modo di farci trovare qui riuniti».
La signora Lockwood fece cenno alla ragazza, e lei prese la parola:
«Non potevo permettere certo a un paio di elfi di non rendere
contenta la mia migliore amica Caroline nell'organizzare un'altra
festa! Sono molto fiera di ritrovare tutti qui, e qualsiasi cosa abbia
fatto per farvi arrivare qui, l'ho fatta col cuore. Siamo una grande
famiglia ormai. Però ora lascio la parola a Caroline, lei
è molto più brava di me in queste
cose!» terminò ridacchiando la strega.
Caroline
simulò un inchino, e, come se fosse al posto del Presidente,
iniziò a recitare: «Modestamente! Grazie Bonnie,
di tutto! Come voi ben saprete, Alyssa a parte, il Ringraziamento nasce
con i pellegrini e i nativi americani che si riuniscono per dividere il
raccolto della stagione. Per noi non è tanto diverso, ci
riuniamo tutti nello spirito di cooperazione e capacità di
imparare l'uno dall'altro. Ed è proprio per questo che vi
chiedo di dire anche solo una piccola cosa gentile, dal vostro cuore,
alla persona che sta al vostro fianco. Cominciamo proprio da
me.» Caroline si gira alla sua sinistra, dove si trova Bonnie
«Sei una grande amica…sincera, paziente e
altruista. Non potrò smettere mai di ringraziarti per
essermi sempre stata accanto. Ti voglio bene Bonnie!».
Bonnie la ringraziò a sua volta, l'abbracciò, e
si girò verso Stefan: «Grazie per esserci sempre,
per tutti noi. Possiamo sempre contare su di te. Se solo ripenso ai
primi tempi in cui ci siamo conosciuti… sono contenta che tu
mi abbia fatto cambiare idea e ti ringrazio anche per questo. Riesci
sempre a far vedere le cose buone della vita. Sei un ottimo amico, lo
sai.».
«Non si può essere ottimi amici se non con ottime persone. Grazie a te, Bonnie.» Stefan ringraziò la strega, e si voltò verso la sua ragazza: «Elena, mia bellissima Elena. Voglio ringraziarti per avermi fatto entrare nella tua vita due anni fa, perché con te ho conosciuto tante meravigliose persone e vissuto bellissimi momenti, nonostante tutte le avversità e i pericoli che abbiamo corso, e ti ringrazio ancora oggi perché mi hai voluto al tuo fianco, di nuovo, e perché continui ad amarmi ogni giorno». I due avevano gli occhi lucidi, e sorridevano innamorati, ma Stefan non aveva ancora finito «Spero di poterti ringraziare per l'eternità, perché rimarrai al mio fianco per sempre» terminò Stefan, e si scambiarono un dolce bacio a stampo.
Elena gli sussurrò «Grazie anche a te, perché mi sopporti e mi ami nonostante tutto» poi si voltò alla sua sinistra, e fece una lunga pausa prima di iniziare a parlare sommessamente.
«Grazie Alyssa, per volermi ancora rivolgere la parola dopo il modo in cui mi sono comportata ultimamente. Eravamo così felici nei primi giorni in cui ci siamo conosciute, e credevo saremmo diventate buone amiche, ma ho rovinato tutto. Sarei davvero felice se tu riuscissi a perdonarmi, e potremmo provare a ricominciare da capo».
Alyssa la stava guardando stupita. Non riusciva a credere che Elena le stesse praticamente chiedendo scusa. Ma ne era felice. Si voltò verso Damon sorridente, ma lui invece era teso. Sicuramente non si fidava di Elena. Ma Alyssa voleva darle un'occasione.
«Sì, possiamo provare ad essere di nuovo amiche. Pian piano forse ci riusciremo. Sarei davvero felice se quando tornerete a Durham non ci saranno più tensioni in casa.» le disse, ed Elena sorrise, sotto lo sguardo d'approvazione di Stefan.
Alyssa si voltò al suo fianco, guardò Damon, lo prese per mano, e iniziò a parlare.
«Da dove posso cominciare? Ti voglio ringraziare per così tante cose che non basterebbe tutto il giorno del Ringraziamento!» disse la ragazza ironicamente, facendo sorridere le sue amiche e Stefan, che sapevano tutto, poi continuò: «Ti ringrazio, perché ami me. Con tutte le ragazze al mondo, proprio me. E non hai idea di quanto questa sia una cosa immensa già di per sè. Ti ringrazio perché quando non sapevo come fare e non volevo pesare su nessuno, tu sei stato testardo, ci sei stato per me e mi hai aiutato. Ogni piccolo gesto è stato molto d'aiuto, e per ognuno di quei piccoli gesti ti ringrazio. Grazie, perché mi hai accolta nella tua vita come se ne avessi sempre fatto parte. Ti ringrazio perché mi dai più di quanto potrei mai desiderare. Ma soprattutto ti ringrazio perché oltre a tutto questo, mi stai anche aiutando a conoscere me stessa, a scoprirmi, e spero che niente ti faccia mai allontanare da me».
«Niente e nessuno potrà mai farti liberare di me, stanne certa.» rispose ironizzando Damon, facendo sorridere Alyssa «E a proposito di ringraziamenti, ricordati che ti devo dare ancora la famosa lista delle cose che tu hai fatto per me!».
Damon le si avvicinò all'orecchio, le sussurrò un dolce «Ti amo» e poi si baciarono appassionatamente, finché Caroline incominciò ad applaudire, seguita da Rebekah, Bonnie, Stefan ed Elena, quest'ultima poco entusiasta però. Imbarazzati smisero di baciarsi, ma rimasero nella stessa posizione. Damon rise divertito, soprattutto vedendo che Alyssa era diventata rossa come un peperone. Ma stava sorridendo anche lei, così lui la baciò dolcemente a stampo, e carezzandole il viso le sussurrò «Forse è meglio andare avanti, o questo pranzo diventerà una cena!».
Così Damon si voltò alla sua sinistra: «Caro Elijah, intanto grazie di esistere, sei il mio Originale preferito, senza offesa Klaus e Rebekah…ah, anche tu Kol, non ti offendere, anche se non mi ricordo mai di te» disse ironicamente, facendo ridere i presenti, poi continuò più serio «grazie per essere tornato nella ciurma e grazie per tutto quello che stai facendo per noi».
L'Originale fece un accenno e disse solo «Non c'è di che.», poi si girò verso suo fratello Kol, lo ringraziò brevemente di essere rimasto al suo fianco, e gli passò la parola.
Kol ringraziò Jeremy di averlo perdonato per essersi finto suo amico, Jeremy ringraziò Meredith per essersi occupata di lui, Meredith ringraziò Liz Forbes per averla aiutata nell'ultimo periodo con Jeremy e tutto il resto, Liz ringraziò Carol Lockwood per la sua lunga amicizia nonostante le vicessitudini tra i loro figli, e Carol ringraziò suo figlio per essere…semplicemente suo figlio.
Tyler si rivolse a Matt: «Grazie Matt, per essere ancora mio amico. So che su di te posso sempre contare».
Matt sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, poi si voltò verso Rebekah: «Sai che non sono molto bravo con le parole, ma ti voglio ringraziare perché non sono niente di speciale, eppure tu hai scelto me. Da quando stiamo insieme mi hai donato la serenità che non ho mai avuto, e non te ne sarò mai grato abbastanza. Ti amo».
La vampira sorrise e lo baciò.
«Tu SEI speciale. Sei un uomo straordinario.» gli disse, poi si voltò verso il fratello: «Klaus, siamo fianco a fianco da mille anni, e per tutta la mia vita mi hai ostacolata con i ragazzi. Per te nessuno andava bene, ma ora finalmente mi stai lasciando libera di scegliere chi voglio io, e per questo ti ringrazio tantissimo. E voglio ringraziarti perché sei ancora qui al mio fianco».
«Sorellina, nessuno sarà mai perfetto per te, ma non è giusto che tu stia sola perché tuo fratello ha delle alte aspettative» disse alla sorella, poi si rivolse a Caroline: «Che sono invece state soddisfatte da te, mia cara dolce Caroline. Voglio ringraziarti perché sei riuscita a vedere la parte migliore di me quando tanti altri vedevano solo un mostro, e voglio ringraziarti perché sei riuscita a farla emergere. Voglio ringraziarti per essere entrata a far parte della mia famiglia, e per avermi fatto vedere quali sono le cose importanti della vita. Ho sempre voluto il potere, ma mi ritrovavo sempre solo. E a cosa mi serviva il potere se non lo potevo condividere con nessuno? Tu sei riuscita a farmelo capire, Caroline. Ti amo».
Caroline ricambiò e lo baciò. Poi prese di nuovo la parola: «Ora possiamo tenerci tutti per mano per favore?» chiese, ma non tutti erano d'accordo.
«Sul serio Barbie Vampire?» intervenne Damon, guardando accigliato alla sua sinistra, dove c'era Elijah.
«Non ero il tuo Originale preferito?» ironizzò Elijah, facendo finta di essere offeso.
«Sì, ma non nel senso che piacerebbe a te.» gli rispose ironicamente a sua volta Damon, facendogli l'occhiolino.
Tutti ridacchiarono, poi Caroline richiese di nuovo l'attenzione di tutti.
«Ok, possiamo tornare seri un attimo e tenerci per mano? Grazie. Tradizioni come questa sono molto importanti per una famiglia, anche se molto allargata come la nostra. Tutto questo sarebbe piaciuto a mio padre» gli occhi della ragazza si posarono su sua madre, «ad Alaric,» su Damon, Elena, Jeremy e Meredith, «all'ex sindaco Lockwood,» su Tyler e Carol, «a Vicki,» su Matt, «a nonna Sheila,» su Bonnie, «a Finn,» sui Mikaelson, «a Miranda, Grayson e John.» su Elena. «Non sono più con noi, ma sono certa che stanno ascoltando queste bellissime parole di pace e gratitudine. Grazie a tutti di essere qui con me oggi, e mantenere vive le tradizioni. Cari amici, e cari parenti, buon Giorno del Ringraziamento».
Tutti ricambiarono l'augurio, poi alzarono i calici in segno di brindisi e finalmente iniziò il vero e proprio pranzo.
Ciao
a tutti! Ormai sto postando pochissimo e mi dispiace tantissimo T___T
Però c'è una “buona” notizia,
almeno per quanto riguarda la mia
vita privata: ho trovato un lavoro!!! Certo, questo mi toglie altro
tempo libero (e si vede, direte voi xD) però prometto, ce la
metterò
tutta per poter continuare questa storia, non la voglio
abbandonare!!!
Tornando alla storia: è il giorno del
ringraziamento! Non l'abbiamo mai visto nella serie, perciò
me lo
sono immaginata e l'ho inserito nella storia =) E proprio durante un
giorno di festa, dove si sta tutti insieme, Alyssa, Damon, Bonnie e i
Mikaelson riescono a scoprire cos'ha di particolare Alyssa:
è una
strega sirena!!! Cosa vorrà mai dire? I nostri eroi avranno
un'altra
strega dalla loro parte? XD E scopriremo altre cose sulle sirene? E
gli amici di Alyssa, per non parlare di Damon, come la prenderanno?
Tante le domande, a cui troverete risposta nell'aggiornamento e nel
prossimo capitolo! ;)
A presto! =)
P.S.: Qui potete trovare le immagini delle collane di Damon ed Alyssa: http://tvdyourlovesavedme.blogspot.it/2013/09/immagini-dal-capitolo-11-thanksgiving-part-2.html