Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: scImMIA    27/03/2008    9 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

 

Allora belli miei, siamo ancora quì a quanto pare. Pian piano ci indirizziamo sempre più verso la conclusione ... Forse prima di arrivare alla fatidica parola "Fine/The End" ci vorranno ancora una cinquantina di capitoli ma se ci pensate bene è sempre stato così fin dal secondo capitolo: ci siamo avvicinati sempre di più al termine. Questo non vuol dire affatto che questa storia terminerà domani, menchemeno dopodomani, ma vi avverto per tempo che la porterò a termine a qualunque costo! La mia determinazione a volte spaventa anche me ... :)
Con questo piccolo messaggio spero vivamente che qualcuno sia disposto a sopportarmi per tutto il tempo che ci vorrà, da parte mia cercherò di continuare con questo ritmo (e anche di migliorare ancora se è possibile ;D).
Per il momento ringrazio coloro che continuano a recensire, Thanks.

LadyDreamer: A volte i miei sogni vengono fuori così e io non ci posso fare più di tanto (e dire che questo non è nemmeno uno dei peggiori, secondo me) ma sono contenta che alla fine ti sia piaciuto. L'interpretazione di Trunks - e la mia- verrà detta in questo capitolo e quindi capirai anche tu. Mi spiace che la tua Pasqua sia stata piovosa ... Speriamo che almeno gli altri giorni siano di sole. Dopo aver detto anche queste baggianate ti saluto e spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione

Angelo Azzurro: "Il mistero di Agnes Cecilia" non lo conosco come libro ( e sinceramente ammetto che leggo pochissimo) comunque la visione l'ho "presa spunto" da un'altro libro di cui però ho visto la versione cinematografica e il film si chiama "Rose Red" ed è tratto da un libro di Stephen King ( e quindi non è un film normale) ... Se vedi il film o leggi il libro capirai il ragionamento sulla casa ... Facciamo il tifo per il nostro Trunks perchè ne ha davvero bisogno! Ti saluto, fammi sapere se il capitolo ti piace. Un bacio

folg_89: Chiaro e conciso come al solito. Spero davvero di risentirti anche per questo capitolo ... Allora ciao :)

Nion: Io fantastico dove capita ( e il quel caso è accaduto lì XD) ma la maggior parte delle volte elaboro senza volere mentre "dormo" ... E alla mattina ho sempre delle occhiaie spaventose ;). Di suspance penso di lasciarne abbastanza ... E infatti, come mio solito, anche questa volta non mi sbottonerò più di tanto. Ciao, un bacio anche a te

Swwtcicia: Lo spavento non l'hai preso solo te ... Prova ad immaginati me dopo aver "visto" la scena la primissima volta! Paura ... Sono contenta che la storia continui a piacerti. Se ti và fammi sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo. A presto allora, ciao

MartaSaru: Tu sei proprio una brutta bestia, lo sai? Tutte le tue paranoie sull'ispirazione e guarda poi ... Mo va a kagher! XD Mi spiace se ti ho traumatizzata ... Apprezzo comunque il 10+. Il cuoco questa volta ha preparato una pietanza a base di frutti di mare leggera ma abbastanza lunga da consumare quindi prenditi il tuo tempo. Spero di risentirti allora, un bacio
ps: il grembiule e il cappellozzo mettili blu ... A causa del mio pallore con il verde potrei essere scambiata per un namecciano quindi ... E poi (notizia inutile ma al contempo del secolo) il blu è il mio colore preferito. Cambiami il colore la prossima volta..
pps: questo messaggio l'ho scritto ieri e diciamo che questoè il lato "comico" del mio essere. Quello serio te l'ho lasciato questa mattina ... Sono sicura che prima o poi Toriyama ti rinconquisterà. Nel frattempo ti aspetterò. Un'altro bacio ciao

lady wolf: sono riuscita ad aggiungerti per il rotto della cuffia ... Comunque ciao! Io sono scImMIA, molto piacere. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia ma lasciatelo dire: sei davvero una pazza ( tu più di me XD) ... ma dico, anch'io mi sarei rotta di leggerla dopo un po' quindi non immagino te! Grazie 1000 per i complimenti, li ho appezzati molto. Questo è il nuovo capitolo, spero che ti piaccia. Facciamo il tifo allora: GO!GO!GO!GO!

Ok, per lo scorso capitolo ho notato le pochissime letture ma comprendo bene che eravate impegnati a festeggiare quindi per questa volta lascerò il bazooka nell'armadio a fianco ai dvd di Slam Dunk ... Per questa volta non nulla di importante da dire, strano.
Allora vi lascerò in pace. Leggete e se vi và recensite. Ci si rivede lunedì allora. Ah, no ... Ecco cosa voglio dire: ringrazio davvero tutti coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti (grazie) e mi auguro che con il tempo ricompaiano coloro che sono magicamente svaniti nel nulla ... Yuhuuu! Dove siete?

Un bacio a tutti e alla prossima.
scImMIA

 

 

 

 

 

CAPITOLO 36
- L'ACQUA SALMASTRA FA BENE ALLA SALUTE -


Con calma camminavo lungo quel corridoio. Non andavo piano perché ero stanco o quant'altro, il motivo era che volevo stare al passo con il nonno e quindi, per non mettergli inutile fretta nel seguirmi, moderavo l'andatura. A causa della lentezza mi stava salendo però una certa fiacca che riuscì a mostrare in modo spudorato solo il mio amichetto sulla spalla. Vedendo quella piccola boccuccia spalancarsi, il mio naso iniziò a provare quel piccolo pizzicorio che anticipa lo sbadiglio ...
Alzai le braccia e iniziai a stirarle mentre la bocca si apriva per dare un po' d'aria al cervello ...
Come immaginavo alla fine il nonno non era molto diverso dalla moglie: anche lui (senza volerlo ovviamente) sceglieva i momenti meno opportuni per le proprie azioni ... Quando si girò si ritrovò infatti faccia a faccia a un'enorme bocca d'ippopotamo, non so se mi sono spiegato, comunque rimase lì un po' perplesso a scrutarmi sbalordito per qualche istante.
« Hemm ... Sei stanco? Potresti riposarti un po' nella stanza degli ospiti se vuoi ». Mi venne un po' da ridere quando lui mi disse ciò ... Però stavo ancora sbadigliando quindi non riuscii nell'impresa in maniera soddisfacente. Quando mi fui ricomposto declinai gentilmente l'offerta e convinsi il dottore a proseguire la "passeggiata".

« Bulma non è in casa oggi? » chiesi notando che fino ad allora non avevo visto la sua persona da nessuna parte.
« No e nemmeno Yamcha. Tutti e due dono partiti questa mattina in gran carriera e non ci hanno detto dove andavano. Penso che siano andati a fare un pic-nic o qualcosa del genere visto che si sono portati con loro anche il piccolo Light ... ».
Incrociai le braccia e socchiusi gli occhi « Che maleducati ... »
« E perché? »
« Come perché ... Lei e sua moglie non siete i nonni di questo Light? Perché se sono andati a fare un pic-nic non hanno chiamato anche voi? »
« Non saprei ... » rispose il signor Brief inserendo le mani nelle tasche del bianco grembiule.
Si fermò un istante e si voltò sorridente « Ragazzo, ti andrebbe di dare un'occhiatina ai laboratori? ».
« SI'! » esclamai entusiasta « Mi piacerebbe moltissimo ».

Enormi scrivanie ricoperte di schemi, tavole, calcoli, dispense e quant'altro si distinguevano dal resto dell'enorme stanza in cui mi ritrovavo. I numerosi supporti cartacei, caratterizzati anche dai colori più disparati, saltavano all'occhio forse perché così diversi come materia le e cromia da tutto quel metallo: rame, ferro, bronzo, acciaio, ... Metalli più o meno duri dalle caratteristiche curiose. Era un vero peccato che gli esperimenti realizzati con questi materiali non fossero altrettanto interessanti: strani elettrodomestici con inserite delle caratteristiche dalla dubbia utilità, enormi air-car dall'aspetto retrò che nascondevano però pesanti difetti, ... Insomma, tutto sommato ero rimasto alquanto deluso da quella visita tanté che dopo poco trovai molto più stimolante scrutare la vastissima scelta di chiavi inglesi e cacciaviti che il nonno aveva appeso in perfetto ordine sulla parete alle spalle della propria area lavoro. Speravo di trovare qualche oggetto fuori dal normale o qualcosa di simile e invece ...
Allora il nonno diceva sul serio quando parlava degli elettrodomestici ...
L'occhio mi cadde sulla scrivania piena di fogli: l'oggetto che attirò la mia attenzione era un piccolo dischetto blu con sopra una piccola cupola gialla, sui fianchi di questo vi erano incollati a pari distanza cinque piccoli ovetti del medesimo colore della cupola mentre attorno a quest'ultima, ma sul dischetto, vi erano cinque piccoli bottoncini bianchi posizionati a raggera.
Quando presi quello strano oggetto tra le mani, il nonno mi si avvicinò curioso ... Non staccava lo sguardo e spettava paziente ... Ma cosa?
Lo rigirai più volte e più l'osservavo più sentivo che c'era qualcosa di famigliare. Le idee mi si chiarirono quando premetti uno di quei bottoncini: dopo una grossa nuvola di fumo, comparve uno strano omaccione rosa dalla faccia buffa e con un cappello da safari. Quel grosso pallone ondeggiava da una parte all'altra senza potersi fermare ... Questo scatenò l'ilarità del nonno che si manifestò con una grossa risata.
All'inizio rimasi paralizzato alla vista di quel grosso "coso" ma poi, ovviamente dopo qualche secondo, risi anch'io di gusto. Uno dei motivi per cui ridevo a quel modo era anche perché avevo riconosciuto uno dei giocattoli che il nonno mi aveva costruito con tanto amore.
« Hahaha ... Ma che bello! E' davvero fantastico! »
« Lo pensi davvero? »
« Ma certo! Non immagina nemmeno le risate che ho fatto grazie a questo omone » dissi continuando ad osservare quel grosso pallone gonfiato.
« Beh, quelle di prima le ho sentite bene » il nonno sorrise e chiuse gli occhi.
"Beh ..." pensai " ... in effetti non può sapere quanto ho riso per davvero in passato. Non che questo sia stato un male, anzi".
« Mi fa tanto piacere che ti piaccia ... Uff ... » sospirò il nonno portandosi la sigaretta alla bocca « ... Peccato però che lo debba cestinare ... ».
« COME?! E perché? »
Il nonno afferrò il giocattolo e con un'altro bottone fece in modo che il piccolo dischetto sgonfiasse e risucchiasse il buffo personaggio. Il volto del dottore s'incupì ... « Devo farlo perché é stato un completo fallimento ».
« Un fallimento? Ma se è così bello ... » come poteva essere chiamato fallimento un gioco della mia infanzia?
« Al piccolo Light non è piaciuto: dopo averlo visto è scoppiato in lacrime e l'ha buttato in un angolo. Inoltre Bulma mi ha confessato che secondo lei era un giocattolo troppo esagerato ... Per questo è un fallimento e se non piace bisogna toglierlo di mezzo ». Il nonno poggiò il giocattolo sulla scrivania e si accese la sigaretta. Inspirò un poco dopodiché fece uscire dalla bocca tutto il fumo inspirato.
« Mah, non è giusto ... » dissi un po' irritato per colpa di quel marmocchio « ... secondo me è bellissimo ... » afferrai il giochino e feci nuovamente espellere l'uomo di gomma « ... e poi non se ne troverà mai un'altro uguale a questo! E' un vero peccato buttarlo via! ... ».
Guardai serio il nonno « Se il piccolo Light non lo vuole lo dia a me ».
Il signor Brief tossì un paio di volte e con una mano iniziò a grattarsi la nuca « Ma tu avrai vent'anni ... »
Gli sorrisi « E allora? »
« Beh, questo è un giocattolo per infanti ... »
Spinsi il bottone per il risucchio e il pallone scomparve « L'età non ha importanza. Se una cosa piace, piace e basta. Ma se non se ne vuole separare questo è un'altro discorso ... Comunque sappia che non è affatto obbligato ».
Il nonno mi prese dalle mani la piccola "navetta" e la ripose in una piccola scatola blu.
« Piuttosto che buttarla via preferisco mille volte darla a te. Tieni, consideralo come un piccolo regalo ». Mi porse la piccola scatola e la tenni stretta, molto stretta ...
Abbassai lo sguardo per osservare quel piccolo parallelepipedo blu e per svariati secondi non l'alzai.
« C'è qualcosa che non va ragazzo? » mi chiese premuroso il nonno, notando il mio strano atteggiamento e temendo che avessi qualcosa di grave.
« Ecco, io vorrei chiederle una cosa però non vorrei abusare della sua gentilezza e quindi ... » alzai lo sguardo e lo vidi allontanarsi. Afferrò due sedie da scrivania dotate di piccole rotelle le portò vicino. Si sedette tranquillamente, spense la sigaretta in un posacenere e iniziò a guardarmi strano, come se fosse mentalmente già altrove ...
« Siediti e racconta, sono tutt'orecchi ».
Mi sedetti e poggiai la scatolina sulla ferrosa scrivania. Estrassi la boccetta di medicina e gliela mostrai « Lei sarebbe in grado di ricreare questa sostanza? ».
Il nonno si avvicinò all'oggetto di vetro e iniziò a studiarlo con piglio serio. Si pettinò un attimo il baffo destro « Cos'è? Il combustibile per la tua macchina temporale? »
« Affatto, è una medicina ».
Il nonno strabuzzò gli occhi e scrollò il capo in segno di diniego « Mi spiace ragazzo ma non traffico con certe sostanze. Non ho questa passione. Mi spiace, non ti posso aiutare ... Ma a cosa ti servirebbe? ».
Abbassai lo sguardo alquanto deluso dalla sua risposta e iniziai a fare passare la boccetta da una mano all'altra in preda di un leggero nervosismo « Serve a una persona a cui tengo molto ma purtroppo questa piccola dose non è sufficiente per portare a termine la cura ... Ho provato a chiedere in giro ma tutti si sono rifiutati di darmi il loro aiuto e ora non so che fare ... ».
« E non esiste in commercio? »
« Purtroppo no. So che hanno realizzato questo antidoto partendo da zero e quindi ho estremo bisogno di qualcuno che lo riesca a ricreare tale e quale ».
« Heh, ragazzo ... Purtroppo al giorno d'oggi conta molto anche la popolarità. Molte persone a cui avrai chiesto ti avranno ignorato perché sconosciuto e per questo non si potevano permettere di credere alla storia del primo che arrivava ... Cerca di capire: per una ricerca sono necessari molti fondi e evidentemente ai loro occhi sarai apparso come un ragazzo non degno di fiducia, immagino ... ».
Aggrottai un po' la fronte confuso « Beh, in effetti in molti mi hanno snobbato ma ... ».
Il nonno mi fece cenno di fargli spazio: si avvicinò a un cassetto della scrivania, estrasse una rubrica telefonica bordò e l'aprì.
« Scusa, mi potresti passare il telefono? » mi chiese indicando un cordless color bianco latte.
Quando glielo passai digitò alcuni numeri dopodiché iniziò una brevissima discussione con un signore dall'altro capo della cornetta: « Ciao, sono io Brief. Come stai? ... Quì tutto bene, grazie. Ti ho chiamato perché avrei un favore da chiederti: ho quì accanto a me un "lontano nipote" e proprio un attimo fa mi ha chiesto se ero in grado di ricreare un medicinale. Purtroppo io non ne sono capace mentre tu sì ... Esatto, così siamo pari no? ... Non so di che medicina si tratti ma mi ha detto che è stata realizzata in un qualche reparto partendo da zero e quindi ... Beh, sì. Quì salta in gioco proprio la tua abilità ... Domani allora? ... D'accordo, perfetto ... A domani allora e grazie infinite ... Ciao ».
Il nonno chiuse la chiamata, mi guardò e mi fece gli occhietti ad archetto ...
« Se mi lasci un po' di medicina domattina verrà un mio amico fidato a prenderla e ad analizzarla. Se non ci saranno problemi la nuova dose sarà pronta per il pomeriggio ».
« ... »
« Non sei contento? »
Gli saltai letteralmente addosso e l'abbracciai come un matto ( non guardarmi male te, non sono mica fissato con i vecchietti è_é ...).
« Grazie. Grazie, grazie, grazie!! ».
Dopo più di un minuto d'abbraccio lasciai il nonno in libertà ... In quel momento di contatto il gattino pensò bene di cambiare mezzo di trasporto ...
Diedi al signor Brief una parte del medicinale e prima di abbandonare il laboratorio ripresi la piccola scatolina. Questa volta ci stavamo dirigendo in salotto una volta per tutte.
« Da quello che ho potuto capire il suo amico ha accettato perché aveva una specie di debito giusto? »
« Esatto. Sei molto sveglio oltre che intelligente ... Mi chiedo perché nessuno si sia fidato di te ... »
« Non saprei. Comunque di cosa si trattava il debito? Se posso saperlo ovviamente »
« Mah, nulla di speciale: gli ho dovuto soltanto montare le casse dello stero »
" E daglie con questo stereo! ... :)"

Quando fummo nuovamente in salotto la nonna mi accarezzò i capelli e mi riempì di squasi ... La sua dolcezza pareva infinita. Mentre mi coccolava la signora mi chiese se rimanevo per la cena ...
« Mi spiace ma non posso. Sarà per un'altra volta »
« Che peccato ... »
Il nonno si avvicinò alla moglie e questa smise di viziarmi « Moglie, Bulma è tornata? »
« No, non ancora e non so nemmeno se sarà a casa per la cena ».
Appena i due ebbero terminato di scambiare quelle poche parole, mi avvicinai e inclinai leggermente il capo « Grazie di tutto. Ora dovrei proprio andare ».
« Ah, una cosa ... » iniziò il dottore « ... se domani è pronta la dose dove ti posso trovare? ».
« Cavoli, è vero ... Sono proprio uno smemorato, mi scusi. Sarò all'isola del Genio delle Tartarughe. Anche adesso stò andando là ».
La nonna poggiò le mani sulle guance « Hooo ... Il signor Muten. Aspetta allora caro, voglio darti una cosuccia per lui e per gli altri ». Si allontanò e scomparve nella calda cucina.
Portai le mani sui fianchi « Cosa è andata a prendere? »
« Mah, non saprei ».

Il viaggio verso l'isoletta sperduta fu terribile: i grandi vassoi rischiavano di cadere in continuazione perché stracolmi di leccornie di ogni genere ... Ecco la "cosuccia" della nonna!
Quando atterrai nella piccola spiaggetta sentii che una parte della combriccola era nel salotto intenta ad apparecchiare la tavola per la cena. Dopo aver bussato mi aprì la porta il padrone di casa « Ben tornato Trunks! Incominciavamo a temere che non ti saresti presentato per la cena ... CRILLIN!! ... » sbraitò infine il vecchietto voltandosi verso la cucina « ... E' ARRIVATO TRUNKS! METTI LA PASTA ANCHE PER LUI!! ... Ah, entra, entra. Non stare sulla soglia ».
Entrai « Con permesso ... ».
« MA CHE PERMESSO! Sei di casa adesso, non ti serve alcun permesso e ... » finalmente si accorse dei grandi vassoi « ... E quelli cosa sono? » chiese curioso.
Poggiai il dono della nonna in un angolo libero del tavolo. La compagnia (Crillin compreso forse perchè la mansione in cucina gli aveva concesso un secondo di tregua) si avvicinò incuriosita. Quando tolsi i grandi tovaglioli che li proteggevano, non riuscirono a mascherare il loro stupore dinanzi a quelle prelibatezze zuccherose ...
« Hooo ... Che meraviglia! » esclamò il porcellino.
Crillin incrociò le braccia e assunse un'aria alquanto dispiaciuta: « Caspita, sono davvero bellissimi. Chissà che fortuna avrai speso ... ».
Sorrisi gaio « Non ho speso nemmeno un soldo. E' un regalo per me e per tutti voi da parte della nonna ».
« LO SAPEVO! ... » esclamò Muten.
« "Lo sapevo!" che cosa? » chiesi gentilmente mentre tutti osservavamo il buffo maestro.
« Oggi solo dolcetti ma domani ... » iniziò il vecchietto « ... Da domani la casa sarà piena di bellissime donne! Oh Trunks, per fortuna ci sei tu. Crillin come adescatore di femmine è proprio un disastro: ne porta a casa una ogni morte di Dio! (supremo). Sarai la nostra salvezza! ».
« ... O.O ... » (forse nella frase precedente, a fianco di "viecchietto" dovevo aggiungere depravato ...).
« Sempre il solito maniaco! » borbottò inacidito il piccolo pelato mentre se ne tornava in cucina.
Ricoprii i vassoi con i larghi tovaglioli e li riposi in luogo in cui fossero meno d'impiccio. Solo dopo qualche secondo notai che in realtà la banda non era al completo ... « E Pual dov'è? »
« E' di sopra con Vegeta ... » disse il maestro Muten mentre si sedeva sul divanetto rosso « ... Oggi pomeriggio abbiamo fatto a rotazione per tenerlo d'occhio. A proposito: la medicina? Trovato qualcosa? ».
Sorrisi e per questo il Genio capì che la situazione era sotto controllo « Ne parliamo dopo, a cena. Ora vado di sopra a vedere come stà ».

In camera di papà trovai il piccolo Pual al suo fianco. Sembrava che gli stesse tamponando il viso con un grosso asciugamano ...
« Pual, cosa stai facendo? » chiesi un po' preoccupato. Mi avvicinai e lui mi guardò con gli occhioni luccicanti, come se stesse per piangere da un momento all'altro ...
« Oh, Trunks ... Io non so che fare ... » scrutai il volto di papà e capii. Mi avvicinai, misi Vegeta sul fianco sinistro e posizionai l'asciugamano sotto la bocca in modo che potesse assorbire bene tutto il sangue che lentamente fuoriusciva da essa.
« Da quanto tempo fa così? » chiesi tranquillo. Al contrario di me Pual mi rispose piuttosto agitato: « Da poco ma ... Io non sapevo che fare! Mi dispiace! ».
« E di cosa? Non è colpa tua, è la medicina che ha smesso il suo effetto. Tranquillizzati, sei stato molto bravo ».
Gli occhi gli si illuminarono « Davvero? ».
Annuii pienamente convinto dopodiché procedetti ad una nuova iniezione.
« Hai trovato dell'altra medicina? »
« L'altra dose arriverà forse domani. Ora andiamo, di sicuro adesso ci staranno aspettando per la cena ».
« Dubito » rispose spiccio il gatto.
« E perchè? »
« Crillin è un lumacone ai fornelli .. ».

A notte fonda tutti dormivano nella piccola casetta. Tutti tranne me.
Non riuscivo a prendere sonno e il motivo non lo sapevo nemmeno io.
Continuavo a rigirarmi nel soffocante futon ma non c'era verso. Per quella notte sarei stato costretto a darci a mucchio.
Mi voltai sul lato sinistro e grazie alla poca luce delle stelle che entrava dalla finestra riuscii a vederlo ... Chissà cosa stava sognando ...
Mi misi seduto e feci scrocchiare l'osso del collo.
« Non riesco proprio a dormire ... » e come se mi stesse ad ascoltare raccontai Vegeta l'intera vicenda dell'ospedale e della strana visione alla Capsule Corporation ...
« Sai, all'inizio non l'avevo capito e adesso non ne sono del tutto sicuro, ma penso di averne colto il significato ... »


 

Un'anima solitaria che si ritrova come intrappolata in un mondo che non gli appartiene, ma che è il luogo in cui è costretta a vivere.
Un gesto, un richiamo ... Non riesci ad essere completamente indifferente.
Dopo aver trascorso un'eternità a riflettere, ti avvicini silenzioso e, ancora segretamente indeciso e combattuto, tentenni sul da farsi.
Quando ti avvicini la tua barriera d'orgoglio è ancora alta ma è al contempo instabile ... E alla fine crolla mostrando il vero te stesso: quello fatto di dure battaglie, ingiustizie, amicizie negate dall'orgoglio, sconfitte, di limiti da superare e di tanta, tanta solitudine.
Una maschera di disperazione la tua, una maschera che può fare paura ...
Ma l'orgoglio che ti caratterizza ben presto ritorna: non riesce ancora a farti ritornare quello che eri, non ancora. Ma riesce a portarti lontano, a farti isolare ancora, accrescendo così tuoi tormenti e inserendo nuovi e pesanti dubbi.
Una riflessione dolorosa e sfiancante che porta solo angoscia e altra agitazione nel profondo, scuotendo le basi a cui ti sei sempre aggrappato e in cui hai sempre creduto ...
... L'amore è forse una debolezza?
E poi tutto si ferma. Potresti essere riuscito a trovare la soluzione ... oppure no.
Osservi l'essere che ha scombussolato la tua esistenza ... e cerchi di distruggere il tuo vero essere, quella parte che consideri debole ...
In questo modo nessuno riuscirebbe più nell'impresa, nessuno riuscirebbe più a vederti come un perdente.


 

Ci doveva pur essere un'altra soluzione ... Dal mio punto di vista il rifiuto di una parte di sé stessi sarebbe stata una mossa completamente sbagliata: non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione.
Quella notte insonne giurai a me stesso che se avessi rivisto un giorno quegli occhi non avrei distolto lo sguardo: l'avrei osservato e capito ...
Non l'avrei illuso e poi umiliato.

Qualcuno stava salendo le scale « TRUNKS! ... »
Crillin faceva anche due o tre scalini per volta ... « HEI TRUNKS! E' IN ARRIVO UN'AIR-CAR! ... »
La porta si spalancò ... « FORSE E' TUO NONNO CHEAAAAAAAAAAH!!!!!!! E' QUELLO CHE COS'E'!?!?! » sbraitò indietreggiando di un passo seriamente spaventato.
« Uh? Questo dici? » sorrisi a trentadue denti « Me l'ha regalato il nonno, ti piace? »
Crillin si ricompose e mi guardò perplesso « ... Insomma ... ».
Il grosso pallone continuava ad ondeggiare da una parte all'altra non-stop « Sai, stanotte non riuscivo a prendere sonno e allora l'ho fatto uscire. Dopo cinque minuti che lo vedevo fare così mi sono addormentato come un sasso! »
« Io invece sarei rimasto più sveglio di prima ... » sentenziò alquanto crucciato.
« Comunque ho sentito. Finisco di piegare il futon e sono da voi » dissi mentre stendevo a modo il giaciglio.
"Zucca pelata" annuì e si dileguò.
In meno di un minuto ero sulla spiaggia con gli altri a salutare il nuovo arrivato.
« Heilà ragazzi, come state? ... » disse il nonno scendendo dal get e riempiendosi le ciabatte di sabbia « ... Huh, forse mi sarei dovuto mettere le scarpe ... »
« Salve signor Brief, tutto apposto? » chiese il Genio al suo "quasi" coetaneo.
« Tutto bene Muten, ha apprezzato il pensierino di mia moglie? »
« Moltissimo ma non sono ancora riuscito a fare piazza pulita: purtroppo alla mia età troppi dolci non fanno bene » disse il maestro nella sua tipica posa: una mano che teneva un vecchio bastone mentre l'altra dietro la schiena.
« Già ma per fortuna avete questa buonissima aria ... »
« Sua moglie non è venuta? » chiese il Genio cercandola con lo sguardo ... evidentemente la nonna era ancora avvenente ... mah ...
« No, mi ha detto che sarebbe andata ad un'inaugurazione ... »
Dopo poco riuscii ad inserirmi nella conversazione « E quindi è venuto da solo? »
« No ... » iniziò il nonno « ... visto che l'acqua di mare gli fa bene ho portato anche il mio gatto » disse indicando la spalla sulla quale spesso lo teneva.
« Ma ... Guardi che non c'è » dissi indicando la spalla.
« Hum? ... E' vero, chissà dov'è ... Sarà meglio cercarlo: in questi giorni è stranamente sfuggevole ... » disse arricciandosi un baffo come un vecchio pirata.
Prima di incominciare le ricerche il nonno mi diede la seconda dose del medicinale: un'enorme vasetto stracolmo ... Dose più che sufficiente « Grazie mille ... »
« Hah, non ringraziarmi ragazzo. In fondo avevi trovato il mio gatto ... Se lo trovassi anche questa volta te ne sarei davvero riconoscente » rispose sorridente.

Per parecchi minuti cercammo quella pallina di pelo ma nulla da fare: anche se il luogo della ricerca era estremamente più piccolo, in sei non riuscivamo a trovarlo!
Entrai per l'ennesima volta nella stanza di Vegeta: sbirciai sotto i mobili e degli armadi ... Niente. Dalla porta fece il suo ingresso anche il piccolo Pual.
« Pual, tu sei un gatto giusto? Te dove andresti se qualcuno ti stesse cercando? » gli chiesi continuando a ravanare tra le cianfrusaglie presenti all'interno di un piccolo ripostiglio.
Il piccolo micetto dapprima rispose un po' stizzito « Io non sono un comune gatto, sono un gatto Trasformista! E poi ... » continuò andandosi a posizionare vicinissimo al futon su cui Vegeta continuava a riposare « ... Io, personalmente parlando, andrei a cercare un luogo sicuro. In cui tutti, a parte me, abbiano paura ad andarci e ... ».
Si bloccò un attimo ... « ... Eccolo! E' quì!! ».
« Come? » mi voltai di scatto e guardai Pual. Incominciai a guardare lo stesso punto in cui era caduto l'occhio al piccolo gatto trasformista ... « Ma io non vedo niente! » esclamai continuando ad osservare il volto di papà.
« E' quì, è quì! » mi fece cenno con la zampina di venirgli accanto e finalmente lo vidi ...
Accoccolato sui capelli del sayan se la dormiva nella grossa.
Mi rialzai e risi di gusto « Hahahaha ... Davvero incredibile! E' perfettamente mimetizzato, ecco perchè non lo trovavamo! ... » il micetto si svegliò e spalancò i suoi occhietti bianchi a bottone « ... Che razza di furbastro! ».
Il piccolo Pual si alzò in volo, si andò a porre vicino alla mia spalla sinistra e così fu perfettamente perpendicolare al principe. Il micetto continuava a osservarci curioso ... Più che altro scrutava l'altro felino.
Pual iniziò a ridere come un matto.
« Hei, che hai adesso? »
« Guardalo ... Hahahaha! Così sembra che abbia quattro occhi! » disse Pual sghignazzando senza freno.
Scoppiai anch'io a ridere e in quel preciso istante entrò Crillin « Chi è che avrebbe quattro occhi? ».
Si avvicinò al futon e osservò Vegeta. Fece un salto prima di urlare: « WOAH! MA CHE GLI E' SUCCESSO?!?! UNA MUTAZIONE!!! ».
Io e il micetto continuammo a ridere a crepapelle come due matti ... Crillin incominciò a sentirsi stupido secondo me. Nel frattempo il gattino continuava ad osservarci ...
« Hahaha ... No Crillin, non è nessuna mutazione ... » cercai di dire mentre cercavo di riprendere un certo contegno « ... E' solo il gatto! » conclusi avvicinandomi a Vegeta e afferrando con ambo le mani il piccolo micetto. Con lo spostamento papà perse "gli occhi" ...
Crillin mi guardò con cruccio irritato: « Accidenti Trunks! Oggi mi vuoi proprio far morire di crepacuore! Prima il pallone e ora il gatto!! Basta scherzi, per cortesia ».
« Guarda che non è colpa mia ... » dissi portando il gattino vicino alla faccia e annusando un po' il musetto « ... Sapete? Odora di crema pasticcera ... »
« AARGH! SI E' MANGIATO ANCHE I DOLCI! E scommetto che ha preso proprio il mio ... » disse il pelato mentre correva fuori dalla camera.
Dal piano inferiore si sentì un urlo di disperazione ...
Povero Crillin ...

I due vecchietti nel frattempo si erano appartati a fare delle chiacchiere ... Come si dice "Largo ai giovani" ...
Dopo poco il nonno ripartì assieme al suo pestifero animaletto.


Tutto tornò finalmente alla normalità.
Ma sarebbe durata?

 

 

 

 

 

... Continua ...

 

Vi ricordate quando dicevo "Il destino non conosce la casualità"? Anche in questo caso non ho parlato a casaccio ... Pensate al giocattolino e guardate quì giù ... Come vedete tutto è studiato!

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: scImMIA