Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: FreDrachen    27/09/2013    4 recensioni
Fenula vuole solo una cosa dalla vita. Essere la migliore assassina di tutti i tempi, forte e spietata.
Ma non ha fatto i conti con la forza più forte:l'Amore.
A questo ci penserà Demar, un assassino schermito da tutti perchè entrato tardi nella Gilda.
Così Fenula si ritroverà in bilico tra le restrizioni e le convinzioni del culto e la vita.
Spero di avervi incuriosito. Leggete e recensite:)
Storia esistente anche su Wattpad XD
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5-Confessioni

 I was searching
You were on a mission
Then our hearts combined like
A neutron star collision

I have nothing left to lose
You took your time to choose
Then we told each other
With no trace of fear that...
(Neutron Star Collision (Love Is Forever) station,Muse)
Fenula si svegliò col sole che le feriva gli occhi. Era prona nel letto della stanza che aveva affittato.
Provò a muoversi, ma il fianco destro le mandò una stiletta di dolore lacerante.
«Fenula! Tutto a posto Fenula?»
Demar entrò nel suo campo visivo, visibilmente preoccupato. Le toccò la fronte.
«Per fortuna la febbre è scesa…»
Le accarezzò dolcemente i capelli.
«Ora riposa»le sussurrò.
Fenula non se lo fece ripetere due volte.
Scivolò in un sonno senza sogni.
 
Quando riaprì gli occhi si sentiva un po' meglio, seppur fosse ancora debole.
La luce esterna virava al rosso geranio, segno che la notte era alle porte.
«Come stai?»
Demar era in piedi accanto al letto, che reggeva un vassoio con una ciotola di minestra fumante, una fetta di pane nero raffermo e una brocca d'acqua.
«Mi sento debole»mormorò, con un filo di voce.
«è normale. Hai avuto la febbre per un giorno intero. Tieni». Le porse il vassoio.«Mangia».
Fenula provò a tirarsi su, ma le braccia non la ressero. Demar posò il vassoio ai piedi del letto, e le fu subito accanto. Le sistemò il cuscino dietro la schiena e le porse il vassoio.
Mangiò velocemente e in silenzio.
«Devo controllarti la ferita»disse Demar, dopo che la ragazza si fu rifocillata.
«Fai pure».
Le mani di Demar alzarono sapienti le coltri e le vesti, e si posarono vicino al fianco destro.
Fenula chiuse gli occhi. Notò uno strano affetto nei gesti del ragazzo. Nessuno l'aveva mai toccata con tanto amore. E la cosa le piaceva.
Il flusso di pensieri fu interrotto dal dolore. Le pezzuole avevano aderito alla ferita.
Demar si fermò.
«Scusa, ma non c'è altro modo».
«Che ho?»chiese Fenula.
«Hai un taglio abbastanza profondo sul fianco destro. Per fortuna non ha intaccato organi vitali, ma hai perso parecchio sangue».
Fenula lo guardò dubbiosa.«Come hai fatto a salvarmi?»
«Mia madre era la curatrice del paese da cui provengo. Quando ero piccolo mi portava in giro per il bosco a raccogliere le piante utili per i suoi intrugli. Mi ha insegnato anche le cure basilari».
Fenula si aprì in un sorriso.
«Allora mi è capitato come allievo una Rekla al maschile»disse ridacchiando.
Demar rimase per un attimo sorpreso dall'improvviso buon umore della compagna. Ma subito dopo si lasciò contagiare dalla risata.
«Allora sono stata fortunata»disse, tornando seria.
Il ragazzo inclinò la testa di lato, senza capire.
«In che senso? Per poco non finivi ammazzata da quel verme»disse reprimendo un moto di rabbia. «Non mi riferivo a quello. Sono stata fortunata ad assistere uno come te».
Demar distolse lo sguardo.
«Come puoi essere fiera di me? Non ho passato la prova. Mi sono fatto raggirare come un novellino. Non merito la tua approvazione e la tua stima».
«Invece si». Di fronte allo sguardo perplesso dell''allievo aggiunse:«Non hai ucciso il generale. Ma almeno un Perdente l'hai eliminato. E inoltre…». Prese la mano di Demar tra le sue.«mi  hai salvato la vita. Nessuno della Casa l'avrebbe fatto».
Demar arrossì fino alla radice dei capelli.«Ho fatto ciò che sentivo giusto». Le sorrise timidamente.
Poi la sua concentrazione tornò alla ferita, spalmandole l'impiastro di alchemilla.
A operazione finita, Demar uscì dalla stanza a lavarsi le mani dalla mistura e bofonchiando un timido «Buonanotte» , lasciando Fenula in balia di mille dubbi.
I ricordi di ciò che era successo solo la notte prima tornarono a galla. Lo scontro con il generale Darim. Il soldato semplice che la colpisce al fianco. Il brillio del pugnale di Demar imbrattato del sangue del soldato. E infine la sensazione di benessere a contatto con il corpo di Demar.
Arrossì al sol pensiero. Nascose la testa sotto le coltri. Ma cosa andava a pensare? Lei, una Guardia, innamorata di un sottoposto?
Sapeva che stava andando contro le regole di Yeshol. Sapeva che quel sentimento avrebbe portato solo guai.
Ma non poteva cacciarlo, proprio ora che stava imparando a provarlo.
Le tornò in mente il sorriso dolce , ma al tempo stesso timido e impacciato di Demar.
Si, ora sapeva cosa doveva fare.
 
Demar tornò la mattina dopo.
Si sedette sulla sponda del letto.
«Va meglio?». La sua voce era ancorata.
Fenula annuì.«Penso di avere abbastanza energia per evocare una veloce formula di guarigione. Waìse heill*».
L'applicò fino a quando gocce di sudore non iniziarono a scendere giù per le goti.
Si abbandonò sul letto, e intercettò gli occhi neri di lui che l'imprigionarono nella loro morsa.
Si morse il labbro. Doveva rivelargli il motivo per cui non aveva risposto all'attacco del soldato semplice.
«Demar, c'è…c'è una cosa che dovresti sapere, riguardo all'altra notte».
Il ragazzo si fece attento.«Dimmi. Ti ascolto».
Non sapeva come iniziare.«Avrei potuto uccidere il soldato, malgrado la ferita»disse d'un fiato.«Ma ho commesso un errore, che un'altra Guardia, non avrebbe mai fatto».
Demar era stupito.«Cosa…»
Fenula non lo lasciò finire.«Mi sono lasciata prendere dai ricordi. Quei maledetti ricordi che ho cercato di rimuovere dalla mia mente».
Doveva confidarsi con qualcuno, altrimenti quel fardello l'avrebbe uccisa prima o poi.
 
Aveva dieci anni.  Era al suo primo omicidio. L'obiettivo era un alto ufficiale delle terre ancora libere dal controllo di Dohor. Anaïr,la guardia degli Incantesimi ,era accanto a lei per valutare le sue abilità.
Un colpo secco di ramoscello spezzato di un soldato semplice,risvegliò l'attenzione del generale che sguainò la spada e si accannì sulla povera Guardia con i riflessi lenti a causa dell'età avanzata.
L'uomo si accasciò a terra senza un lamento.
Qualcosa dentro Fenula si ruppe. Non voleva morire.
«Deyja!**»urlò.
Il generale e il soldato semplice lanciarono un urlo disumano mentre si contorcevano in preda a un lacerante dolore interno.
Fenula rimase inchiodata dov'era un istante appena. Alla fine si riscosse e corse più in fretta che poteva dall'accampamento.
Raggiunse la Casa due giorni prima della tabella di marcia.
Vicino all'uscio del tempio scorse Toph.
«Già di ritorno. Dov'è Anaïr?»
«Dove posso trovare Sua Eccellenza?»
 «Nel suo studio,come sempre. È successo qualcosa?»
Non gli rispose neppure. Corse per i vicoli della Casa con il cuore in gola.
Per fortuna ebbe la gentilezza di bussare.
«Avanti»gracchiò la voce  di Yeshol.
Rimase sorpreso un poco a vedere Fenula senza fiato dopo la corsa e dal viso sconvolto.
Sentiva un'istintiva simpatia per quella ragazza minuta.«Calmati,riprendi fiato,poi riferisci».
Il racconto di Fenula fu scanno ed essenziale. Yeshol rimase stupito quando lei arrivò all'episodio della formula.
«Incredibile»mormorò Yeshol.
La ragazza lo guardò dubbioso.
«La magia che hai evocato è una delle formule proibite più pericolose e devastanti». Si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.«Sarebbe controproducente lasciare la tua magia incoltivata. Da domani verrai tutti i giorni da me, che ti insegnerò i rudimentali della magia».

Il resto lo raccontò velocemente.«Capisci, non sarei neanche stata una Guardia se non avessi lanciato quell'incantesimo. E per colpa della mia inesperienza avrei messo la tua vita in pericolo».
Demar era allibito. La Maestra fredda e distaccata aveva lasciato posto alla ragazzina che era veramente.
«Forse Yeshol non doveva darti sotto la mia custodia…»
Demar le mise il dito sopra le labbra.«Non dirlo neanche per scherzo. Sei stata una maestra formidabile».
La prese per le spalle, e prima che Fenula potesse dire qualcosa, appoggiò le labbra sulle sue.
Il tempo rallentò fin quasi a fermarsi.
Non ci fu spazio per pensare, ma solo per sentire: la morbidezza delle sue labbra, il ritmo appena affannato del suo respiro. E quel piacere nel profondo del cuore, facendo perdere consistenza ad ogni cosa.
«Ti amo»disse lui. E la baciò di nuovo. Fenula se lo godette fino in fondo, pregando che non finisse mai.
 
*traduzione:Guarisci
**traduzione:muori


Angolo autrice: Et voilà. è arrivato l'attesissimo bacio tra i nostri due protagonisti
*fuochi d'artificio*
*banda a festa*
Ok, ok! Non esageriamo con i festeggiamenti:)
Ringrazio chi segue questa storia:)
Al prossimo aggiornamento,
Drachen
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: FreDrachen