Film > Un mostro a Parigi
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Autore: Malanova    27/09/2013    2 recensioni
E' passato un mese da quando Francoeur è ritornato all'Oiseau rare ed è diventato a tutti gli effetti il partner cabarettistico di Lucille. Ma una misteriosa ragazza arriva a Parigi insieme al circo Claire de lune e una serie di piccoli eventi vedranno il musicista di nuovo in pericolo. Sperando di riuscire a fare ciò che ho scritto; vi auguro una buona lettura. Attenzione: la storia è stata aggiustata facendo si di aggiungere piccole particine e togliendo qualche incongruenza. Grazie e alla prossima!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francœur, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Raoul stava sfrecciando per le strade deserte di Parigi a tutta velocità. Aveva le braccia indolenzite e formicolanti, perché aveva aiutato gli altri a trattenere Francoeur per l’ennesima volta dal ritornare alla abitazione di Lucille, incapace di lasciare Kalima da sola insieme a quel mostro. Ora la pulce gigante era nel retro del furgone seduto su due sacchi di farina accanto alla collega, furioso ed amareggiato, sentendosi allo stesso tempo inutile. La cantante cercava di consolarlo come meglio poteva ma era come parlare al vento: non l’ascoltava e continuava a guardarsi le zampe. Anche Aden era nel retro del furgone, di fronte all’insetto ed affianco alle gemelle. Vedendo il musicista in questo stato sbottò, seccato “Smettila di preoccuparti per lei”.

Francoeur alzò la testa fino a incrociare gli occhi dell’uomo bendato. Non gli piaceva, quello li, anche se era un amico di Kalima. L’altro notò la smorfia di disgusto dipinta sul suo volto e scoppiò in una risata sguaiata “Sapessi quante persone mi hanno guardato come lo stai facendo tu adesso!”. Poi, ritornando serio, disse “Come ti stavo dicendo prima; non dovresti preoccuparti troppo per lei”. Appoggiò di più la schiena contro l’abitacolo “Kalima è stata allevata da un circense esperto nelle arti marziali, oltre ad aver talento con i trucchi magici … Sono sicuro che tu l’abbia vista all’opera”.

Lucille si rivolse al ragazzo “Raccontaci un po’ di lei … Da come la descrivi; devi conoscerla da molto tempo …”. Francoeur si fece più attento mentre Flora e Fauna si voltarono verso di lui. “Be si …” rispose Aden “Io e Kalima siamo arrivati al Claire de lune nello stesso giorno. A quell’epoca avevo circa otto anni …” “E prima dove abitavi?” domandò Raoul, che stava ascoltando il discorso. L’altro si bloccò prima di ammettere “Non serbo alcun ricordo della mia vita passata … Forse sono stato abbandonato da mia madre e da mio padre quando si sono accorti di aver concepito un mostro ed avrò vissuto di stenti fino a quando il Direttore non mi avrà trovato …” “E lo stesso riguarda Kalima …” mormorò Fauna all’improvviso. Poi, come se fosse colta da un pensiero, aggiunse “Ora che ci penso … neanche io mi ricordo che cosa facevamo prima di arrivare al circo …” voltò la testa verso la sorella “Tu Flora ricordi qualcosa?”. L’altra stava giocherellando con i laccetti della sacca della trapezista e borbottò “No … però mi ricordo che quel giorno ero terrorizzata”. Fauna cinse con il braccio la parte della sorella ed appoggiò la testa contro la sua. Flora continuò “Quel giorno ero convinta che fosse successo qualcosa di veramente terribile, quasi da non riuscire nemmeno più a respirare. Poi Kalima ci ha preso come sue apprendiste e si è presa cura di noi come una sorella più grande …”. Guardò gli altri e sorrise “Per cui sono d’accordo con Aden quando dice che non dobbiamo stare in pensiero per lei: è una ragazza in gamba e dalle molte risorse”. Allungò la mano ed afferrò una delle mani di Francoeur. Lui la strinse e ricambiò il sorriso.

Il prefetto era rimasto silenzioso per tutto il tempo. Però non aveva distolto i suoi occhi dalla sacca che le bimbe tenevano in grembo. Si schiarì la gola e mormorò “Scusate signorine, ma la sacca che portate con voi …” “Ah, si” disse Fauna “E’ di Kalima … Se la porta con sé da quando è venuta a liberarvi …” “E che cosa contiene?”. Le bimbe lo fissarono per qualche secondo prima di rispondere con una scrollata di spalle “Non lo sappiamo, Kalima non ce ne ha parlato …”. Aden le strappò di mano la sacca, l’aprì e ci infilò la mano dentro. “No!” protestarono le gemelle “Già l’abbiamo presa senza il suo permesso; non puoi frugarci dentro!” “Però adesso lei non è qui …” borbottò l’altro e tirò fuori la cartella di pelle. Guardandola perplesso; slacciò il nastro e prese in mano il primo foglio della pila.

Lette le prime righe e i suoi occhi si spalancarono dal terrore. Gli altri lo guardavano preoccupati. Alla fine della lettura; Aden si voltò verso Raoul e balbettò “R- riportaci al C- Claire de lune … Subito!”. Il fattorino frenò così d’improvviso che sia Emile che Maud, seduti davanti, vennero sbattuti contro il cruscotto mentre gli altri del gruppo andarono a sbattere l’uno contro l’altro. “Ti hanno estirpato il cervello dal naso?!” gridò poi voltandosi indietro “Perché dovrei tornare in quel posto? Se non te ne sei reso conto là ci sono due uomini che ci vogliono morti!” “Se non sei tu a riportarci laggiù allora ci penserò io!” urlò l’altro tirando fuori il coltello. Lo puntò contro il fattorino e sibilò “Te lo dico per l’ultima volta … Ora riportaci al Claire de lune …”. Le bambine gridarono “Aden, smettila!”. Gli afferrarono con forza i lembi della giacca e tirarono “Che ti prende? Perché fai così?!” urlò Flora. Per tutta risposta Aden fece cadere l’arma e mugugnò, con gli occhi riempiti di lacrime “Perché lei non c’ha detto niente?!”. Si inginocchiò e si mise le mani sul viso, singhiozzando, facendo cadere a sua volta il plico di fogli e facendoli spargere per l’abitacolo. Tutti lo fissarono stupiti mentre le bimbe cercavano di consolarlo.

Paté prese un foglio da terra e lo portò vicino ai occhi. Stava per leggerlo ad alta voce quando si sentì un tonfo alle porte posteriori. Tutti si voltarono verso di esse, allarmati. I tonfi continuarono e una voce femminile sussurrò debolmente “Ehi … Sono io … Aprite per favore …” “Kalima!” urlarono le gemelle e Raoul azionò il comando. La ragazza aveva il vestito strappato in più punti e un livido si estendeva dall’occhio destro fino alla mascella. Con passi incerti, si issò nell’abitacolo. Appena entrata venne subito raggiunta da Francoeur, che la strinse amorevolmente fra le sue braccia e le toccò delicatamente il livido. Lei gli accarezzò a sua volta il viso usando la stessa dolcezza con una mano, mentre le altre si aggrapparono al corpo della pulce “Non preoccuparti … Ho avuto botte peggiori …” sussurrò con un lieve sorriso.

Aden spintonò malamente l’insetto gigante da parte e schiaffeggiò la circense con forza sulla guancia ferita facendola gemere dal dolore. Frinendo furiosamente; Francoeur afferrò il collo del ragazzo bendato e lo sbatté sulla parete ma Kalima gli toccò le zampe e gli fece mollare la presa. Respirando affannosamente; l’aggressore urlò contro la ragazza “Quei moduli che cosa sono?!”. Lei lo guardò tristemente e disse “Scoprirlo così è stato duro anche per me …”. Aden boccheggiò “Allora … Lui … Per tutto questo tempo …”. Paté posò il suo sguardo indagatore su di lei. Kalima fece con la testa un gesto al foglio che il prefetto teneva ancora in mano “E’ giunto il momento che tutti lo sappiano … Signor prefetto; proceda pure con la lettura …”. Paté si sistemò meglio gli occhialini e lesse ad alta voce …

  
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