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Autore: Kitty For Peace    28/09/2013    0 recensioni
Fine ha ventiquattro anni,una ragazza come tante,che sta per coronare il suo sogno d’amore. Finalmente è arrivato il gran giorno,ma il destino decide di giocarle un brutto scherzo: pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia,il fidanzato Shade rimane gravemente ferito a causa di un incidente stradale. Il ragazzo entra in coma,le possibilità di risvegliarsi sono scarse. Fine ogni giorno si reca in ospedale,facendogli ascoltare canzoni e sfogliando vecchi album,ricostruendo la loro vita insieme.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14




Il giorno dopo non andai a scuola a causa del funerale della signora Adele,nonna di Shade.
Non dissi niente a mamma e papà,presi il pullman la mattina come al solito per andare a scuola.
Soltanto Martino venne con me.
La Chiesa era gremita,ma dei compagni di Shade nemmeno l’ombra.
Non vidi neanche Azzurra. L’aveva già dimenticato?
La signora Adele aveva settantaquattro anni,era vedova da dieci. Una terribile malattia l’aveva consumata in sei mesi. A quanto dicevano conoscenti e amici,era una signora molto allegra e spontanea.
Shade mi presentò la sua famiglia,ovvero sua mamma,la signora Maria(anche lei vedova) e la sorellina Milky. Mi raccontò che suo padre era morto quando aveva dieci anni e sua sorella era appena nata,in circostante misteriose. Solo in quel momento capii il suo carattere un po’ chiuso e il suo comportamento freddo e distaccato,e anche perché non si separava mai da quella sciarpa,appartenente al padre.
La cerimonia fu lunga e solenne,una volta finita la signora Maria mi invitò a pranzo,e io mi trovai in imbarazzo. Mamma non sapeva nulla,quindi la telefonai dicendole che mi fermavo per il recupero da Antonio.
-Quanti anni hai?-mi chiese Milky una volta seduti a tavola,mentre io avevo appena iniziato a mangiare.
-Quindici ad agosto-
-Pure io faccio il compleanno ad agosto!-esclamò saltellando pimpante sulla sedia,rischiando di cadere.
-Che giorno?-
-Il sedici.-
-No io il quattordici...-esclamò Milky con una nota di delusione nelle sue parole.
-Possiamo fare una festa sola,grande grande,sulla spiaggia!-
-Ci organizzeremo-le dissi sorridendo.
-Anche io sono nato il sedici,però di novembre.-disse Shade tra una forchettata e l’altra.
-E voi,signora Maria?Abbiamo scoperto il compleanno di tutti,rimane solo il vostro!-esclamai cercando di discutere con tutti.
-Diciannove gennaio.-
-No,non sulla spiaggia!-intervenne Milky gesticolando.
- Al pub di Max!-
-Quel famoso pub?-chiesi a Shade,ricordando il famoso episodio di alcuni giorni prima.
-Proprio quello-disse lui sorridendo. Fui assalita dalla voglia di prendere il telfono e fargli una bella foto per immortalare il suo sorriso,ma poi mi ricordai delle conseguenze che avevano causate altre foto scattate di nascosto,e rimasi ferma dov’ero,sulla sedia.
-Ci lavoro solo il fine settimana,Max e Franco sono miei amici. Max è nato in Germania,poi alcuni anni fa si traferì qui con la famiglia,conosceva anche papà.Lo chiamamo il ‘’dragone’’,oltre perché è molto robusto,anche perché il locale si chiama ‘’Il drago verde’’. Franco invece è di qui,prima gestiva una rosticceria,ma non funzionò e allora è diventato gestore del pub. Ogni sabato si esibisce una band della zona,attirando così più clienti,ma visto che si trova in periferia,ultimamente gli affari non stanno andando bene perché è un po’ difficile da raggiungere e non vi sono navette che arrivano fino lì.Perciò,stanno traslocando in centro.Ci lavoro il fine settimana.-mi raccontò Shade tra un boccone e l’altro.
Terminato il pranzo,ringraziai tutti e cercai inutilmente di andarmene,ma Milky mi trattene tirandomi per il braccio.
-Rimani qui!Dobbiamo fare la lista degli invitati!-
Non so se lo facesse apposta oppure non si accorgeva che più trascorrevo tempo con suo fratello,più mi sembrava di vivere un sogno lunghissimo,che però doveva pur sempre finire. Mi sentivo a tratti una povera illusa. In fondo,Shade non aveva dimenticato Azzurra. Lo notavo ogni qualvolta prendeva il telefonino e cercava il suo numero nella rubrica,telefonava e perennemente lei non rispondeva. Che stupida che era,mi dicevo.Era lei ad avere torto,e non so Shade voleva scusarsi con lei,lo rifiutava addirittura. E più questo si ripeteva,e più mi chiedevo cosa ci trovasse in quella ragazza. Arrogante,stupida,traditrice e chi più ne ha più ne metta.
-Allora,metto pure Max?-mi domandò Milky riportandomi alla realtà.
-Certo,ma è inutile invitarlo,lavora al pub,lo dimentichi?-
-Sì.è vero!E con lui abbiamo finito!-
Osservai la minuscola lista,rispetto alle mie aspettative era brevissima.
-Ora devo davvero andare,Milky!Ci vedremo un’altra volta-dissi alzandomi e prendendo la borsa.
-No,non te ne andare!-mi implorò tirandomi per la manica del giubbotto.
-Milky,non fare la capricciosa!Fine non stare ai tuoi ordini!-la rimporverò la signora Malia.
Salutai tutti un po’ dispiaciuta,ma se fossi rimasta non sarebbero passati altri pullman. Arrivai a casa e come ogni volta che mi accadeva qualcosa di bello,non cenai e mi chiusi in camera,addormentandomi come un sasso.









Due settimane dopo,mi fermai doposcuola a pranzare da Martino.
Subito dopo pranzo,andammo al campo (se così si poteva definire) sportivo di Fratte,per una partita tra quartieri.
Si sfidarono appunto tutti I ragazzi del vicinato contro quelli del quartiere di Shade.
Mi accomodai su un muretto per assistere,e grande fu la mia sorpresa quando vidi proprio lui,Shade,giocare in campo.
All’improvviso mi feci più attenta e cercai di seguirlo con lo sguardo.
Dopo il primo tempo,conclusosi 0-0,il secondo tempo mi diede l’impressione di un replay.
Tutti cercavano di segnare,ma puntualmente colpivano un palo o veniva parato.
All’ottantanovesimo minuto,vidi Shade tirare in porta e correre per il campo. Involontariamente mi alzai e urlai anch’io,dimenticandomi di essere venuta per Martino.
Dopo un minuto l’arbritro fischiò e la partita si concluse ufficialmente.
Shade corse assieme a Martino verso di me. Il mio cuore iniziò ad accellerare I battiti.
-Siete stati bravissimi!-esclamai quando si avvicinarono.
-Beh,noi decisamente no...-mormorò Martino chinando il capo.
-Vi rifarete la prossima volta!-lo esortai.
-Senti Fine-esclamò Shade stupendomi del tono serio delle sue parole-Max ha aperto da poco il pub in centro ed il locale è in affitto. Ultimamente gli affari non vanno bene,e ...mi ha licenziato.-
Rimasi pietrificata. La faccenda era più seria del previsto.
-Mamma non lavora perché ultimamente ha problemi di salute,ed io...ho bisogno di un lavoro. L’altro giorno ne stavo parlando con Martino,e mi ha detto che tua zia ha un bazar sul porto. Ecco,non so se ha bisogno di aiuto...-
-Certo che ne ha bisogno!-esclamai di getto-il bazar è enorme,e zia non può neanche andare in vacanza perché fa tutto da sola. Non ti preoccupare,la telefono subito!- Shade sorrise e mi abbracciò.
-Grazie mille!Non immaginare quanto mi stai aiutando!- -
Sorrisi come una stupida,mentre assaporavo ogni singolo istante tra le sue braccia.
Poco dopo lo salutai e tornai con Martino in piazza,dove presi il pullman per tornare a casa.
-Pronto zia?-esclamai appena seduta sul pullman mezzo vuoto,dopo aver composto il numero di zia Astrid.
-Tesoro,tutto bene?-
-Sì,zia. Posso chiederti una cosa?-
-Dimmi,cara.-
-C’è un mio amico-sorrisi nel pronunciarlo,ripensando a un mese prima,quando tutto potevo definirlo tranne che amico- che,ecco...vorrebbe lavorare al bazar-
-Fine!-urlò facendo sobbalzare l’anziana signora seduta accanto a me.
-Quante volte ti ho detto che non ne ho bisogno!Non voglio ragazzini imbranati tra I piedi!-
-Ecco zia,io gli ha già detto che l’hai assunto...-biascicai tappandomi l’altro orecchio,pronta all’ennesimo urlo.
-FINE!-gridò infatti poco dopo,facendo sobbalzare anche la ragazza con gli auricolari di fronte a me.
-Cosa ti è passato per la testa!Non voglio fannulloni!-
Sospirai. Cosa diamine dovevo fare per convicerla?.
-Zia,è il mio fidanzato...-mormorai arrossendo solo all’idea. Sapevo che non avrebbe mai rifiutato a una tale dichiarazione. Infatti,molti anni prima che io nascessi,mia madre la convinse ad assumere mio padre proprio per il medesimo motivo.
-Va bene,fallo venire domani alle tre al bazar. Puntuale!Altrimenti cambio idea. - borbottò rassegnata.
Sorrisi. -Grazie zia!-le dissi chiudendo la chiamata.
Cercai il numero di Shade nella rubrica,sospirai e premetti la cornetta verde.
-Fine?-mi rispose dopo due minuti con voce stanca.
-Shade,ho telefonato a mia zia e mi ha detto che puoi incominciare anche da domani!-
Immaginai il suo meraviglioso sorriso.
-Grazie mille!A che ora?-
-Alle tre al bazar. Non ti puoi sbagliare,è l’unico bazar sul porto.-
-Grazie ancora!Sarò precisissimo. Scusa ma devo cenare-esclamò sbadigliando-E poi devo ancora studiare filosofia...a domani!-
-A domani!-esclamai raggiante chiudendo.
Mi misi a osservare il panorama dal finestrino,mentre ripensavo alla bugia detta a zia.
Shade ed io eravamo amici da poco,anzi,era gia tanto che ci fossimo riappacificati dopo quel memorabile litigio nelle scale.
M’immaginavo già io,lui e zia al bazar,con zia Astrid che domandava raggiante da quanto tempo stessimo insieme e Shade che mi guardava interrogatorio.





Che pasticcio!
  
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