Film > Un mostro a Parigi
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Autore: Malanova    29/09/2013    2 recensioni
E' passato un mese da quando Francoeur è ritornato all'Oiseau rare ed è diventato a tutti gli effetti il partner cabarettistico di Lucille. Ma una misteriosa ragazza arriva a Parigi insieme al circo Claire de lune e una serie di piccoli eventi vedranno il musicista di nuovo in pericolo. Sperando di riuscire a fare ciò che ho scritto; vi auguro una buona lettura. Attenzione: la storia è stata aggiustata facendo si di aggiungere piccole particine e togliendo qualche incongruenza. Grazie e alla prossima!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francœur, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Numero esperimento: 09-11-1890
Nome e Cognome: Liluye Kamila Vallee
Anni: 8
Razza: Meticcia (padre franco americano e madre indiana N. A.)
Luogo del prelievo: Kansas – America
Procedura: Applicazione di due braccia in corrispondenza dei arti originali ma leggermente più in basso.
Operazione completata con successo: l’esperimento riesce a muovere gli arti estranei come se fossero le sue braccia naturali. Essa riesce ad afferrare gli oggetti ed a lanciarli. In più sono sensibili al dolore, al tatto e ai cambiamenti di temperatura. Pero l’esperimento, come i precedenti, presenta momenti di instabilità mentale, attacchi di panico ed scoppi di violenza. Essa non accetta la sua nuova condizione naturale e in più delle volte ha cercato di amputarsi gli arti in eccesso tramite posate.
Soluzione del problema: isolamento forzato in una cella imbottita e somministrazione dei viveri tramite carta e tubi. Tra venti giorni si procederà con la cancellazione della memoria e l’assegnazione di un nuovo nome. Dato che Essa, ora, assomiglia a una divinità induista il nome assegnatogli sarà …”.

“Kalima” mormorò la ragazza insieme al prefetto. Il capo della polizia sollevò gli occhi dal foglio per guardare la circense. Ma lei si era inchinata sulle gemelle e le aveva abbracciate dolcemente. Le bimbe si erano messe una mano sui loro visetti e avevano iniziato a piangere contro il petto della ragazza. Aden stringeva le mani a pugno, incapace di dire anche una sola parola. Gli occhi erano fissi sul pavimento del veicolo. Anche gli altri erano indignati e disgustati.

Paté tornò a guardare il modulo e mormorò “C’e anche una firma … queste annotazioni le ha scritte … Luis Cyfer?!? Il Direttore del circo?!” “Quell’orribile bestia!” urlò Lucille facendo sobbalzare tutti dallo spavento “Non c’era da stupirsi se Maynott è un suo amico …” “Quello che ha fatto lo rende ancora più orribile del nostro ex prefetto …” commentò Emile stringendo le spalle di Maud, che aggiunse “Servirsi di poveri bambini per i suoi esperimenti … è inaccettabile! Scandaloso!”. La trapezista alzò lo sguardo verso i presenti e raccontò “Quando ho trovato la cartella avevo intenzione di mostrarla ai altri per rivelargli la vera faccia del Direttore ma poi mi è stato riferito che i suoi scagnozzi avevano imprigionato in una gabbia il prefetto e i suoi agenti così ho dovuto scegliere …”. “E per questo vi sarò eternamente debitore …” disse il prefetto sorridendo e inchinando leggermente la testa “Tuttavia” disse Raoul “Ora cosa facciamo? E’ fuori questione tornare al circo, l’avete sentito cosa ha detto quell’energumeno di prima, però non possiamo nemmeno andare a nasconderci dopo aver scoperto … questo. Sarebbe come abbandonarli al loro destino …”.

Le bambine avevano smesso di piangere e mormorarono “Vorrei dormire un po’ …” “Credo che abbiamo tutti bisogno di riposare” concordò Aden con voce atona “Magari se ci dormiamo su ci verrà qualche idea sul da farsi …”. Raoul si guardò intorno e disse “Siamo vicino alla serra del Professor Amber ... Magari ci potrà dare ospitalità per il resto della notte”. Gli altri annuirono, un po’ mogi. Dopo essersi seduti, il gruppo partì alla volta della serra.

Appena arrivati furono accolti da un assonnato Charles e da un vispo vecchietto che, senza fare molte domande, fece entrare tutti nella sua abitazione, costruita sopra agli alberi di sequoia, e diede un giaciglio dove dormire.

Francoeur, però, era rimasto sveglio. Da quando Paté aveva finito di leggere; un idea aveva cominciato a farsi largo nella sua mente ma non aveva il coraggio di dirla ai altri, soprattutto a Kalima … o doveva chiamarla Liluye adesso? … A Lei, dopo le peripezie che ha dovuto passare per proteggerlo. Si voltò verso la ragazza, che si era assopita al suo fianco, con la testa posata sulla sua spalla. Gli occhi rossi si soffermarono ancora sul livido, ora violaceo, che gli fece stringere il cuore in una morsa. Le diede un bacio leggero sulle labbra, dicendole mentalmente che l’amava tantissimo, e si alzò lentamente, in modo che non si svegliasse. Non avrebbe più permesso a nessuno di farle del male.

All’alba del giorno seguente; Kalima aprì gli occhi e si accorse che Francoeur non c’era. Si alzò in piedi e si guardò intorno. Dov’era andato? Pian piano anche gli altri si svegliarono e si accorsero dell’assenza dell’insetto. Lo cercarono dappertutto ma senza successo. “Dov’è andato a finire Francoeur?” domandò Raoul con il fiatone. Aden ringhiò “Quell’idiota! Che cosa crede di fare?”. Si voltò verso il gruppo e aggiunse “E’ sparita anche la cartella di cuoio!”.

  
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