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Autore: Clara_Oswin    29/09/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1
“Di quel che successe dopo, ricordavo molto poco… dopo aver svelato ad Eric la mia vera identità non è cambiato nulla. Ha deciso di sposare ugualmente lei . Mi tuffai in mare e ritornai dalla mia famiglia, le mie sorelle, mio padre, Sebastian Flounder… Rimasi nella mia stanza a piangere credo per settimane. Ma poi capii che anche nel profondo del mare, arriva un raggio di sole..”
Se le cose non fossero andate come noi sappiamo, ma in maniera diversa? se Eric avesse scelto Vanessa e non Ariel? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariel, Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò rapidamente anche quella mattinata, il sole iniziava ad essere meno forte. Arren e Ariel dopo essere stati in riva al lago si erano diretti verso il centro della città. Ariel aveva ancora molte cose da fare vedere ad Arren, voleva poter fargli passare una bella giornata. Erano fermi davanti ad una pasticceria, stavano guardando con curiosità i vari umani – “Ariel, è una mia impressione o ci sono due persone che ci seguono?” – Ariel si sporse un po’ e vide due soldati che effettivamente li stavano spiando. – “ si, ho la stessa impressione anche io…” – in maniera discreta si allontanarono e cercarono di infilarsi nelle strade più affollate per far perdere le loro tracce. –“Ehi fermi voi due!” – gli gridò ad un tratto una guardia inseguendoli – “credo che stia parlando con noi” . – “Arren corriamo!” . iniziò un inseguimento per le strade della cittadina, attraverso le scorciatoie più strane – “ ma perché ci inseguono?” – chiese Ariel con il fiatone. – “non lo so, ma non resterò qui per chiederglielo!”.

 Voltarono l’angolo e si resero conto di essere in trappola, una serie di guardie li  avevano ormai circondati. Si avvicinarono rapidamente e li ammanettarono legandogli i polsi dietro la schiena. –“ ma cosa volete da noi!” – Ariel si stava divincolando furentemente –“ ordini del re!” – “il re? Oh no, stanno parlando di Eric!” – i due ragazzi continuavano a scalciare e strepitare, ma per quanto si dimenassero c’erano ben 6 guardie a tenerli sotto controllo; li stavano portando verso il castello

- “ che ne sarà di noi?” – li guardò con aria di sfida Arren

– “oh, questo lo vuole decidere sua maestà di persona, ci sono degli ordini moolto speciali…” –

-“ Arren non capisco!” –

-“quel farabutto!” –
 
una guardia gli diede un pugno per farlo tacere –“ silenzio! Non si parla a quel modo del re! Stupido servo!”- Ariel s’intromise – “ come vi permettete! Non sapete nemmeno il motivo per cui ci state arrestando! Lasciateci stare!” – gridò. –“ oh si… ma non vogliamo che tutto il divertimento se lo goda il re…”
Giunti al castello furono portati nella sala del trono, dove ad attenderli c’era Eric, ancora una volta da solo, che li guardava in cagnesco. – “ bene, potete andare” – disse congedando le guardie e avvicinandosi ai due ragazzi. – “ bene bene… chi non muore si rivede…” – guardò con Aria di sfida Arren – “ sei tu che hai fatto tutto questo! Liberaci immediatamente!” – ringhiò di rimando il ragazzo  avvicinandosi sostenendo lo sguardo altezzoso del bruno –“ calma … calma, non siamo così precipitosi… vi ho fatto emh, non trovo il termine giusto …” – “…arrestare!” – completò Ariel – “ah si ecco, grazie bambolina” – disse mettendole due dita sotto il mento. Arren scalciò e gli diede uno spintone per farlo allontanare da lei . –“quanto fuoco dentro! Avrai tutto il tempo di sfogarti in prigione…” – sogghignò –“ tornando al punto,” – iniziò a girare attorno ad Ariel – “non mi è piaciuta la tua risposta al lago, quindi ho deciso di darti… vediamo… una seconda possibilità..” 

-“ non voglio starti più a sentire Eric!” – gridò lei

“oh.. io credo che ti piacerà la mia proposta… tu accetti di diventare, diciamo la mia amichetta ed io in cambiò non farò più uccidere il tuo amichetto…” – disse guardando Arren.

-“ma questo è un ricatto!” – si spaventò molto Ariel vedendo avvicinare pericolosamente a lei Eric. Prese una ciocca dei suoi capelli e iniziò ad intrecciarla nelle sue dita.

-“ non ho mai parlato di una proposta equa”

-“viscido verme! Lasciala stare!” – Arren fu bloccato prontamente da due guardie.  La mano di Eric esplorò il bel viso di Ariel, soffermandosi sulle sue labbra – “sei davvero molto bella…” – si avvicinò lentamente per baciarla, Ariel istintivamente gli morse il dorso della mano, facendolo gridare dal dolore. Lui si avvicinò e le diede uno schiaffo violento, - “ non ti permettere!” – le disse molto arrabbiato stringendole violentemente i polsi
–“ bene, forse hai bisogno di riflettere un po’… portateli nelle segrete e chiudeteceli dentro.” – li guardò con aria sprezzante.

scesero le scalinate buie delle segrete, ricolme di ragnatele e ragni. La luce era molto poca e a malapena si distingueva lo spazio circostante.
Le guardie gli slegarono i polsi e li chiusero in cella. Era una cella abbastanza piccola e buia, c’erano delle sbarre che facevano intravedere il mare fuori, ma erano veramente in alto.

“ti ha fatto molto male?”- Arren prese delicatamente il volto di Ariel, guardando la grossa impronta rossa lasciatale da quell’animale.
Ariel annuì con le lacrime agli occhi.
“che razza di persona può alzare le mani su di una ragazza!” – abbracciò Ariel cercandola di rassicurare, la sentiva tremare. Lei di rimando gli cinse la vita, stringendo nelle sue piccole manine la camicia di lui.
Iniziò a piangere sconvolta.

–“è stato uno sbaglio! È stato tutto un maledetto sbaglio! Ed ora… non so come rimediare. Non voglio vederti morire” –

“ed io non voglio vederti tra le braccia di quel verme. Non posso neanche pensare all’idea che lui ti sfiori!” – s’arrabbiò Arren stringendola più forte come a voler fare capire che lei era soltanto sua.

-“dobbiamo scappare! Dobbiamo ritornare in mare… li saremo al sicuro!” – alzò lo sguardo Ariel guardando il volto di Arren assorto nei pensieri.”

-“forse è una cosa di poco conto… ma ho letto nel libro della strega del mare che per invertire il processo dell’incantesimo bisogna bere dell’acqua di mare unita con una goccia del proprio sangue…” –

-“ma anche se riuscissimo nel procurarci dell’acqua di mare, dovremmo pur sempre uscire di qui!” –

Nelle segrete entrò un po’ di luce, stava arrivando qualcuno.

-“Eccovi un po’ di cibo” – disse la voce femminile.

-“Carlotta? Siete voi?” – domandò Ariel

-“si, sono io, oh santo cielo! Siete voi!! Oh povera cara, come siete finita qua sotto?” – si avvicinò alle sbarre la governate.

-“ il principe… anzi il re, vorrebbe che diventassi la sua amante. Ma io mi sono rifiutata e lui ha imprigionato me e il mio fidanzato qua sotto. Se non farò come dice, lo ucciderà!”
– riuscì a dire molto provata

-“Oh! Ma è terribile! C’è forse qualcosa che posso fare per voi? Magari avvisare la regina?”-

“NO!” –  gridarono all’unisono Arren e Ariel.

-“non so come potervi aiutare…” – disse dispiaciuta la governante.

-“ forse una cosa che potete fare ci sarebbe… avrei bisogno di due ampolline piene di acqua di mare… e un ago…” – le rispose Ariel  con l’aria di chi aveva appena avuto un idea.

-“ vedrò quello che posso fare! Adesso però devo andare, sennò si insospettiranno” – Carlotta se ne andò e la prigione sprofondo di nuovo in quel semibuio. Ariel si sedette accanto a Arren.

-“eh così… io sarei il tuo fidanzato?” –
Ariel divenne rossa paonazza e Arren vedendola in quello stato rise.

-“behhh….” – tentò di giustificarsi lei –“non potevo dire il mio amico … e l’unica cosa che mi è venuta in mente in quel momento era quella!”

“Quindi hai detto che ero il tuo fidanzato per non dire che ero un tuo amico?” – Stavolta Arren non capì veramente o forse voleva solo sentirselo dire.

“Si!... forse!... no! Ma se per te sono solo un amica si!” – si vergognò tantissimo Ariel. Nascose il suo viso ed evitò di guardare Arren.

“solo un Amica???” pensò Arren sconvolto! Lei per lui era molto di più che una semplice amica! Da quello che gli aveva appena detto però, lui aveva capito che lei era insicura, era insicura perché non sapeva nonostante tutto quello che lui le manifestava, che ne era innamorato. Eppure credeva di averglielo fatto capire, forse doveva essere più chiaro… cercò lo sguardo di lei, che aveva volutamente nascosto.

-“ ehh poi ufficialmente… non è che …” – iniziò lei rompendo il silenzio che si era creato

-“non è che, cosa??” –

-“beh ci siamo baciati, ma non ci siamo proprio parlati in maniera chiara… non c’è ne stata l’occasione…” – continuò Ariel mentre lui le prendeva le mani.

-“beh c’è adesso… e credo che qui, nessuno ci possa interrompere..” – erano faccia a faccia, seduti l’uno dentro l’altro, - “Ariel, io credo che tu sappia cosa provo per te…” –
Arren aveva cambiato tono, non era più scherzoso, era serio – “la domanda è : cosa provi tu per me?” –

-“i..io… provo lo stesso!” – riuscì a dire lei . Arren l’avvolse in un abbraccio, la sentiva molto tesa, voleva che quello fosse un bel momento per lei, non un momento carico di ansie e preoccupazioni, insomma, stavano mettendo le carte in tavola!

-“cioè?” – la punzecchiò cercando di estorcerle quella dichiarazione e al contempo di abbassare la tensione.

-“non ti arrenderai finchè non lo dirò, vero?” – disse un po’ meno tesa Ariel. Arren le prese il viso

– “ah.!” – “scusa!” – le aveva toccato il livido violaceo che le stava spuntando sulla guancia. Appoggiò la fronte sulla sua – “Io ti amo” – le disse lui a lei avvicinandosi alle sue labbra per baciarla. Ariel si allontanò per non farsi baciare, distanziandosi un po’ per guardarlo negli occhi. Lui parve spaesato da quel cambio improvviso. Ariel non voleva che lui la baciasse, si era allontanata appositamente, sgranò gli occhi. – “Aspetta.” – le disse lei – “anche io ti amo”. Dopodiché si avvicinò e appoggio le sue labbra morbide su quelle del biondo.

Al termine di quel dolce contatto Ariel riprese posto tra le braccia di Arren, -“quindi, ritornando al discorso di prima..”-
-“sei uno che non molla tu!” – disse ironicamente lei

-“ se avessi mollato non saremmo qui adesso…” – ridacchiò lui –“ siamo non ufficialmente fidanzati?”

-“beh… ancora veramente nessuno mi ha chiesto niente u.u” – decise di punzecchiarlo un po’ lei, se lo meritava! L’aveva fatta imbarazzare da morire pur di estorcerle quelle due paroline.

-“ah!? Le cose stanno così principessa? Allora facciamo le cose per bene…” – le scostò i capelli da un lato, liberando un orecchio

-“che stai facend...!?” – non riuscì a finire che sentì il suo respiro vibrante nel suo orecchio.

Si avvicinò lentamente e le sussurrò due parole, solo due parole che le fecero perdere un battito forse due.– “vuoi sposarmi?”- il suo cuore iniziò a battere fortissimo, la sua temperatura iniziò a salire, le braccia di Arren la stavano continuando a cingere e sentirono i battiti aumentare e la pelle di lei avvampare. Lei stava scherzando, non credeva che Arren potesse arrivare tanto ingenuamente al sodo. Ed invece era riuscito ancora una volta a stupirla.

Ariel dandogli le spalle gli accarezzò il viso dolcemente, da poco era giunta la sera, la luna era salita nel cielo ed era la loro unica fonte di luce. Si girò dentro quell’abbraccio in cui si sentiva a suo agio, gli sorrise, appoggiò il capo sulla sua spalla e alzò lo sguardo per incontrare il suo. Era davvero bello, i suoi capelli chiari con la luce lunare sembravano fili d’argento mentre i suoi occhi… oh i suoi occhi brillavano di luce propria, brillavano solo per lei.

“si narra che quando si trova l’amore eterno lo si capisce subito. Gli occhi brillano, il cuore accelera, si riesce a percepire il vuoto totale senza la propria anima gemella, si riesce a sentirsi soli anche in mezzo a tante persone, ci si sente amati nella più totale convinzione che quell’amore è per sempre. E così, quel caro amico che mi veniva a trovare di tanto in tanto, cominciai a volere che venisse più spesso, finchè quella sera finalmente capii. Mi ero innamorata. Mi piaceva tutto di lui, il suo carattere dolce e gentile ma deciso e fiero, i suoi occhi verdi che per me erano l’universo intero, quando li posava su di me mi sentivo strana e imbarazzata, poi se i nostri sguardi s’incrociavano mi sentivo avvampare. Quando ci sfioravamo, sentivo una piccola scossa elettrica, come quando si tocca un anguilla elettrica e prendi la scossa. Era diverso dall’amore che provavo per Eric. Lui mi piaceva si, ma mi accorgo solo ora di quanto io non lo conoscessi in realtà, se non si conosce non si può amare veramente qualcuno. L’idea che ti fai di lui è un’illusione, ed è proprio di quell’illusione che t’innamori, e quando vedi la realtà ne rimani ferita. Così ferita che decidi di chiudere il tuo cuore a chiave e gettarla via, decisa a non innamorarti mai più di nessuno. Poi lo incontrai e pensai –“ no, non è amore, solo amicizia” – e calai le difese fino a che un giorno non ti accorgi che ci sei ricascata.”

-“si”- disse dopo una decina di minuti di sguardi. –“si, ne sarei davvero felice”. – gli accarezzò la guancia.

-“credo di non essere mai stato così felice in vita mia…” – esultò lui contento!

-“Arren” – ritornò seria lei – “ credi che riusciremo a tornare a casa?” –

La fisso nei grandi iridi celesti – “ non permetterò a quel porco di toccarti”- la strinse a sé – “non lo permetterò a nessuno.” – disse risoluto. Ariel mise la sua mano sul suo avambraccio, e abbracciati com’erano finirono per addormentarsi placidamente.
Il rumore di chiavi svegliò i due ragazzi, ancora teneramente abbracciati.

–“prendetela, ma solo lei. Il Re non vuole rogne.” – stava dicendo il capo delle guardie. Le due guardie entrarono quindi nella cella. –“svegliaaa!” – gridarono rumorosamente.

–“Ahh! Al diavolo le buone maniere!” – la guardia prese per un braccio la ragazza rossa – “lasciami! Mi fai male! Lasciamii!!” – “non posso fiorellino…” – Arren fingendo di dormire, diede un calcio all’altra guardia, facendola barcollare e cadere a terra stordita, il capo delle guardie si avvicinò per placcarlo ma Arren lo immobilizzò spingendogli la testa sulle inferriate. Ariel invece aveva spinto la guardia che le stava ancora tenendo il polso, gli diede un calcio e dopo averlo spinto sopra gli altri due si allontanò.

–“che si fa adesso?”-

-“aiutami a mettere questa”- le disse Arren indicando l’armatura di una delle guardie.

-“ho un piano!”-




Angolo autricee
Questo capitolo avevo intenzioni di pubblicarlo giorno 7, e quindi iniziare a pubblicare una volta al mese.... "beh daii una volta al mese è crudeleee" mi sn detta, e così dopo anche una spinta di autostima ricevuta da 
SognatriceAocchiAperti ho pubblicato il capitolo 7. da qui in poi la storia diventerà più intricata, ( se è possibile XD) e : rullo di tamburi..... ho deciso di aggiornare una volta a settimana , max ogni due settimane dato che sono avanti con la scrittura :D . all'inizio avevo detto che la storia nn me la sarei tirata per le lunghe, bhe... che posso dire prendetevela con la mia ispirazione! >.< 
ci vediamo al prossimo angolino autricee
un grazie speciale a chi mi segue
:***** 
un baciozzooo
  
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