Buongiorno a tutti!! Ecco l'esempio
dell'universitaria scansafatiche xD, che non avendo
nulla di meglio da fare aggiorna ^^!
Kisshu: non so se essere felice perché forse così finiamo prima o triste…
*Ria lo centra sul mento con una
gomitata* ok, già che sono qui non mi perdo in sproloqui, vi lascio alla
lettura mata ne~!
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Cap.02 – The doorway for the crossing
Love at first violet sight
«
K… Kisshu! »
« Quanto tempo, mia dolce micina!
»
La rossa si lasciò rimettere
dritta dalla presa forte dell'alieno senza opporre alcuna resistenza, incapace
di reagire. Lo continuò a scrutare esterrefatta mentre lui, ridacchiando,
terminava il suo voletto e le atterrava vicino.
Era cambiato enormemente in tre
anni, e allo stesso tempo era come se non fosse trascorso più di un giorno
dalla sua partenza. Era diventato un po' più alto e più robusto, più uomo; i
capelli sul collo e la frangia erano più lunghi, anche se portava sempre due
codini sopra le orecchie. Ma il
sorrisetto canzonatorio, che le stava rivolgendo in quel momento, e i magnetici
occhi ambrati che non la mollavano di un millimetro, erano identici all'ultima
volta che li aveva visti.
« Come mai quelle guancette
rosse? – la canzonò malizioso – Sei così contenta di vedermi? »
Ichigo divenne ulteriormente
rossa e scostò la mano da lui:
« C-che ti inventi?! Piuttosto,
che diavolo ci fai qui?! – sbottò e
indicò il passaggio da cui era spuntato –
E-e quello che…! »
Si zittì ritrovandosi il ragazzo
a meno di due centimetri da lei:
« Ehi, e mi saluti così dopo
tanto tempo? – le sussurrò prendendole il mento tra le dita – E dire che io ero
così impaziente di vederti… »
« Che fai?! – protestò sentendo
l'altro suo braccio spostarsi attorno alla sua vita – Mollami subito Kisshu! »
Lui non parve intenzionato a
farlo e le accarezzò la guancia col pollice. Ichigo si mordicchiò il labbro
cercando di sottrassi al suo sguardo, ma senza riuscire a liberarsi dalla sua
stretta; né le gambe né le braccia le davano retta, era paralizzata come una
falena con la luce.
Ma
è sempre stato così?! Accidenti…
Coi problemi sentimentali che
aveva, essere guardata con tanto desiderio era spiazzante.
« Sei diventata proprio carina
sai? »
La rossa avvertì la mano scendere
dalla guancia alla sua spalla e alla schiena, mentre l'altra scivolava
pericolosamente sul fianco.
« Cos…?! »
Ok, quello però era troppo.
« N-non provarci! Tieni giù
quelle mani! »
« Dai, sei grande orm-AHI! »
Ichigo fu liberata di colpo dalla
stretta di Kisshu e caracollò indietro di un paio di passi cadendo sul sedere
con un lamento; ancora confusa guardò Kisshu e vide un'altra figura famigliare,
che gli teneva il braccio ben fermo in una morsa.
« Ahi, ahi, ahi! Cazzo, Pai, mollami! »
Protestò Kisshu. Scostò il
braccio in malo modo fulminando il compagno e questo replicò con la sua
occhiata più glaciale:
« Puoi smettere di inseguire le
gonnelle, almeno per trenta secondi? »
Kisshu imprecò forte,
maledicendolo. Pai lo ignorò e si voltò a guardare Ichigo che di colpo fu presa
da una paura sorda: forse perché quello che aveva davanti era ormai un uomo
dall'aria truce e severa, forse perché ricordava la gelida spietatezza
dell'alieno nella battaglia finale, ma la vista di Pai l'aveva terrorizzata
facendole pensare solo una cosa.
Alieni: cioè pericolo.
« Salve, MewIchigo. »
Sentendosi chiamare la rossa
scattò con la mano alla tasca della divisa, afferrando il suo ciondolo e
rivolgendo a Pai lo sguardo più fermo che potè.
« Siete un disastro voi due! E tu
Pai, hai la solita faccia spaventosa! – rise una voce scanzonata – Guarda
Ichigo, è bianca come un lenzuolo! »
Un ragazzo poco più piccolo di
lei saltò di fianco agli altri due, guardandola con un ghigno. Era diventato
più grande, anche nell'abbigliamento, dove aveva abbandonato i pantaloncini a culotte per un paio lungo e scuro, che si chiudeva a sbuffo
sulla caviglia, ma i codini che gli spuntavano sulla testa come piccole corna
da demonietto erano uguali; nel vederlo Ichigo si sentì molto meglio e si
lasciò sfuggire un sorriso:
« Taruto! »
« Ohi. Ehi, ma sei invecchiata un
altro po', baba? »
L'espressione di Ichigo cambiò
per l'ennesima volta divenendo furente:
« Come mi hai chiamata, chibi-ko?! »
« Ragazzi, insomma, la fate
finita? »
Una quarta voce: questa, la rossa
non riusciva a collegarla a nessuno, anche facendo uno sforzo di memoria.
« Siamo qui per una ragione,
state solo confondendo questa poveretta. »
Dalla luce uscì fuori un altro
alieno e ad Ichigo sfuggì un gemito.
Ma
quanti ce ne sono?! E io sono qui da sola, miaooo!
L'ultimo arrivato doveva avere
all'incirca l'età di Pai; alto e dal fisico robusto, ma asciutto, indossava
abiti simili a quelli degli altri, con pantalone nero lungo e una maglia a
maniche corte blu scuro. Aveva i capelli di un castano quasi nero, tenuti
leggermente lunghi sul collo e con un codino com'era d'uso tra la sua gente, che
partiva dalla frangia e girava dietro l'orecchio scendendo sulla spalla.
Rispetto ai suoi amici aveva un viso maturo, ma estremamente dolce e gentile,
come fu gentile il sorriso che rivolse ad un'attonita Ichigo:
« Tranquilla, non siamo qui con
intenzioni cattive. – gettò un'occhiata fugace a Pai, che non battè ciglio – E
ti assicuro che Kisshu non proverà più a sfiorarti nemmeno un capello. Vero
Kisshu? »
L'altro gli rispose grugnendo e
borbottando, portandosi le braccia dietro la testa.
« Mi chiamo Eyner. – le sorrise
ancora e le porse la mano – Dai, ti aiuto ad alzarti. »
Ichigo accettò, ancora titubante,
ma rassicurata dalla gentilezza del ragazzo; lui non smise un secondo di
sorriderle e lei restò un secondo a studiarlo, ancora un po' frastornata: aveva
due occhi di un colore incredibile, grigi al centro che andavano sfumando in un
profondo blu scuro sul limitare dell'iride.
« Ok. Finiti i convenevoli. Eyn,
avete intenzione di restare li a rimirarvi ancora per molto?! »
« Kisshu, falla finita. – sospirò
Eyner con sufficienza, insensibile all'abbaiare dell'altro – Dici solo
stupidaggini. »
« S-scusate… – trovò infine la
forza di mormorare la rossa – M-ma che sta succedendo? »
Eyner sospirò a disagio e fece
una piccola smorfia:
« Scusa, hai ragione. Vedi… »
« Ribbon Mint Echo! »
I quattro alieni scattarono in
aria evitando per un pelo il colpo: la mewbird, a una decina di metri da loro,
volava in direzione di Ichigo con l'arco teso contro i ragazzi, l'aria
minacciosa.
« Ichigo, stai bene?! »
« S-sì, Minto, ma aspet… »
« I sensori di Keiichiro non
sbagliano mai, eh? – continuò acida la mora, senza ascoltarla – E siete pure
aumentati di numero, che bellezza! »
Eyner, che sembrava aspettarsi una
simile reazione, ma doveva avere un'indole da paciere, sollevò le mani in segno
di resa e si avvicinò con cautela:
« Calma, calma. Non siamo qui per
batterci, noi… »
Dovette spostarsi bruscamente di
lato perché una freccia energetica di Minto non gli bucasse la pancia.
« Non mi ricordavo che anche
questa vecchiaccia fosse così testarda! »
« Pagherai anche questa, sai
Taruto?! »
« Minto, ascolt…!
»
Ichigo cadde di nuovo
all'indietro, colta alla sprovvista da un altro colpo della mora diretto agli
alieni; Pai si corrucciò e nella sua mano comparve il suo ventaglio.
« E-ehi Pai, che diavolo pensi di
fare? »
Mormorò Eyn. Pai nemmeno rispose:
« Fuu Shi Sen! »
Un enorme spostamento d'aria
colpì in pieno Minto, spingendola lontano e rischiando di farla precipitare a
terra: un secondo prima che si schiantasse alle sue spalle comparve Kisshu che
l'afferrò e, onde evitare altre scaramucce, le bloccò le braccia dietro la
schiena. Eyner fissò i compagni parecchio innervosito:
« Voi e la parola
"diplomazia" non esistete nella stessa frase! »
« Preferivi ci riducesse a
spiedini? – sentenziò Pai caustico – Ora almeno dovrà starci a sentire. »
Minto intanto si contorceva come
un'anguilla, tentando invano di liberarsi di Kisshu; lui non la stava
stringendo tanto da farle male, ma non potersi muovere non le dava certo motivo
di essere tranquilla.
« Vedi, non serve che ti stanchi
tanto a cercare di frecciarci, siamo qui in via di ambasciatori. »
Le disse divertito il ragazzo.
Poi si abbassò col mento fino alla sua spalla e, affondata la guancia tra i
suoi capelli, le sussurrò nell'orecchio:
« Se prometti che fai la brava e
non tenti di ucciderci, uccellino, ti lascio andare. Altrimenti ti trascino dai
tuoi amici portandoti in spalla, scegli tu. »
Lei s'irrigidì indispettita, nessuno
aveva mai osato prendersi tanta confidenza. Dato che era in svantaggio annuì,
sconfitta, portando il mento in su e impettendosi più del solito:
« D'accordo. »
Soddisfatto Kisshu svolazzò fino
a raggiungere Ichigo e quindi mollò lentamente la presa:
« Bene, come stavam-AHIA! »
Con un movimento degno di un
pugile Minto lo aveva centrato in piena spalla con un gancio, nera in viso:
« Non osare toccarmi mai più, mi
sono spiegata?! »
« Ohi… Ma che ti salta in mente,
brutta cornacchia che…! »
« Vi prego, ora basta! – supplicò
Ichigo – Io non ci sto capendo più nulla, volete finirmi di dire che succede?!
»
« Io chiedo cosa succede! – sbottò Minto – Hai visto chi c'è?! E tu
non ti trasformi?! »
« Ve l'abbiamo detto – ripetè stancamente Eyner – non siamo qui per combattere
contro di voi. »
« Ah! – replicò sdegnosa la mora – E perché dovrei crederti? »
« Perché Ichigo era da sola con
noi prima del tuo arrivo, stupida cornacchia. – sibilò Kisshu, ancora intento a
massaggiarsi la spalla – Avessimo voluto farla fuori, lo avremmo fatto. »
Minto lo guardò torva, ma non
replicò. Alle sue spalle Eyner si massaggiò il collo, sarebbe stato molto,
molto più complicato del previsto…
« Beh, ci sono molte cose da spiegarvi…
Ichigo, giusto? – guardò con un sorriso la rossa – Inoltre credo che dovrebbero
saperlo anche le vostre amiche, anzi, devono saperlo. »
***
Retasu stava correndo così forte
che aveva rischiato più volte di perdere la cartella per strada; ormai era
senza fiato, ma fermarsi era fuori questione, doveva arrivare al Caffè il più
in fretta possibile.
Quando il suo ciondolo si era
attivato, dopo quello che sembrava un secolo, trasmettendole il messaggio di
Ryou su una nuova comparsa degli alieni, non ci aveva creduto.
"È un errore", si era
detta.
In un misto di paura, confusione
e turbamento aveva mollato con una scusa le attività del club ed era corsa via,
per poi doversi fermare non appena era arrivata in vista del parco. Un'altra
comunicazione e un altro moto di paura, cos'era successo?
« Fzzz… Cambio di programma. – la voce di Keiichiro, grattata dalle
interferenze, era bassa e ansiosa – Venite
tutte al Caffè appena potete. »
Non aveva senso.
Perché una segnalazione di
alieni, e poi una convocazione alla sede?
Quando scorse la grossa struttura
rosa del locale si diede un'altra spinta, esausta per la corsa e il caldo del
pomeriggio, coprì il vialetto in due passi e quasi saltò i gradini
dell'ingresso, spalancando la porta con un botto. Dovette appoggiarsi alle
ginocchia, completamente senza fiato; sollevò piano la testa e alla sua destra,
da dietro gli occhiali appannati per il fiatone, vide Ichigo e Minto sedute ad
un tavolino: la prima la guardò preoccupata, mentre la seconda non parve
nemmeno vederla, tanto teneva gli occhi serrati per la rabbia.
« Bene, ormai manca solo Purin. »
La voce di Ryou le fece finire di
alzare la testa, ma fu un'ombra famigliare alla sua sinistra ad attirare la sua
attenzione.
Retasu si rimise dritta scattando
come una molla; lo guardò incredula e lui le rivolse un lieve cenno con la
testa, incurvando appena le labbra in quello che sembrò l'ombra di un sorriso:
« Ciao. »
Un saluto talmente normale e
inaspettato, che per Retasu passò in secondo piano anche la questione del perché
si trovasse lì.
Ciao? Le aveva detto ciao?!
Non poteva esistere Pai che le
diceva ciao!
Perché le stranezze si dovevano
accumulare tutte insieme?!
Ringraziò che per la corsa doveva
avere la faccia accaldata, perché avrebbe mascherato il rossore sulle sue
guance.
« P… Pai-san… »
« Oh, sì, tranquilla pesciolina, ci siamo anche noi! Ma tu non farci caso. »
La presa in giro di Kisshu le
fece fare un altro balzo sul posto e, purtroppo, non potè più nascondere di
avvampare come una fiamma viva:
« K-K-Kisshu-san…! E… Taruto?!
M-ma che succede…? »
« Oh, niente di importante! –
continuò a canzonarla Kisshu, col fratellino che gli faceva da spalla
sogghignando – Se ti va vi lasciamo un altro po' a chiacchierare voi due da
soli. »
Taruto trattenne una risata facendo
un irritante verso nasale. Retasu riabbassò lo sguardo vergognandosi a morte,
ma Pai non sembrò neppure farci caso:
« Siete due idioti. »
Si limitò a considerare.
« Mi trovo d'accordo. – fu la frecciatina
di Minto, che fulminò i due con ferocia – Siete qui per qualcosa di importante
o per tormentare la mia amica?! »
« Una cosa molto importante. »
Sospirò Eyner sconfortato, non
era certo di essere molto convincente con quei due che sghignazzavano alle sue
spalle:
« Ma sarebbe meglio lo dicessimo
a tutte… »
Minto grugnì in assenso. Retasu,
approfittando del fatto di non avere più l'attenzione di tutti, sgattaiolò
vicino alle sue amiche e si sedette pesantemente su una sedia continuando ad
ammirare in basso.
Che
cavolo ti è preso?! Stupida!
« Tutto a posto? »
Sollevò appena il capo a quel
sussurro. A parlare era stato Eyner, che era in piedi a poca distanza da lei;
nel vederlo Retasu assunse un'aria confusa.
« Non ci siamo ancora presentati,
sono Eyner. – le disse gentile – Credo che tu lo sappia già, ma… Lasciali
perdere, Kisshu e Taruto sono due bambini. »
Lei ricambiò appena il sorriso e
si sentì meno in imbarazzo. Quel ragazzo le ricordava un po' Keiichiro, era il
tipo di persona con un'aura da fratello maggiore, che ti faceva sempre sentire
a tuo agio.
« Quindi manca solo la
scimmietta? – chiese Kisshu che, perduto il suo motivo di risate, si stava
annoiando ad aspettare – E il demone viola? »
Ichigo lo guardò scettica:
« Chi? »
« Quella specie di furia di
Zakuro. »
« Non osare parlare male della
mia onee-sama! »
Soffiò Minto; Kisshu la guardò
con fare derisorio:
« Che faccia arrabbiata,
uccellino! Guarda che ti vengono le rughe. »
« Tu, brutto…! »
Ryou s'intromise tra i due con un
gesto del braccio, zittendoli:
« Zakuro ci sta raggiungendo. –
spiegò asciutto – Ci vorrà un po', quindi ora ci seguirà tramite telefono. »
E dicendo così posò un cordless sul tavolino
dove erano sedute le ragazze.
« Quando arriverà anche Purin, la
chiamerò e… »
Le ultime parole furono coperte
da un assordante urlo di gioia; sulla soglia si stagliava Purin, nella sua
sfavillante divisa delle medie, col più grande e luminoso sorriso che riusciva
a fare stampato in faccia. Nel vederla Taruto smise finalmente di ridere e si bloccò
dritto in piedi, l'impressione che qualcosa di enorme lo avesse centrato in
pieno stomaco. Per sua fortuna dopo successe tutto troppo in fretta perché
qualcuno focalizzasse il tono sottile che aveva, o la dolcezza con cui
pronunciò il suo nome:
« Purin… »
« Taru-Taru! »
La biondina si fiondò nel locale
come una furia agguantando il ragazzino con una presa al collo; più che
abbracciarlo, sembrò dare il via ad un incontro di wrestling.
« Taru-Taru! Sei tornato! Sei
tornato! – trillò al colmo della felicità – Taru-Taruuu!
»
« L-la pianti con quel nome
idiota?! – mormorò lui, mezzo soffocato dal suo abbraccio e con una generale
incapacità di parlare fluentemente, tanto gli era appiccicata – Staccati, sto
perdendo sensibilità al collo! »
« Uffa, sei cattivo Taru-Taru! »
Sbuffò lei gonfiando le guance.
Incrociò le braccia e lo guardò storto, ma non si schiodò da dove si trovava:
cosa imbarazzante per il brunetto, visto che nel salto di lei era capitombolato
per terra e si era ritrovato mezzo sdraiato, con Purin tranquillamente seduta a
cavalcioni su di lui. Il rantolo con cui Taruto parlò sembrò il respiro di un
asmatico:
« Potresti scendere? »
« Come sei antipatico! – frignò
lei, che non sembrava dare alcun peso alla posizione – Sei gelido! Un
ghiacciolo! »
« G-g-gelido? C-c-che c'entra,
tu…! »
« Ok, direi che potete discuterne
dopo. »
Con garbo Purin fu presa sotto le
ascelle e costretta ad alzarsi da Eyner, seriamente preoccupato che a Taruto
venisse un infarto tanto era rosso in viso.
« Inoltre, avremmo una faccenda
abbastanza pregnante di cui discutere – continuò zelante – ti spiace rimandare
la strigliata a più tardi? »
Taruto non commentò l'ultima
affermazione, anche perché stava cercando di riportare il suo cuore ad un
battito cardiaco regolare. Purin era ancora scura in viso, ma annuì al nuovo
arrivato.
Ichigo sospirò intenerita a
vederla: sapeva che quei due erano diventati amici, ma non credeva che a Purin
Taruto fosse mancato tanto.
« Vedi, micina? »
La voce suadente di Kisshu, comparso
di colpo accanto al suo orecchio, la fece quasi cadere dalla sedia.
« È così che avresti dovuto
salutarmi, sai? »
« N-non dire stupidaggini! »
L'eventuale risposta fu coperta
dal battito di mani di Keiichiro; l'uomo rivolse a tutti uno dei suoi sorrisi
cordiali e disse:
« Direi che possiamo saltare i
convenevoli, vero? – guardò gli alieni e la sua espressione divenne più grave –
Di cosa dovete parlarci? »
Eyner prese un bel respiro,
guardando le sue interlocutrici – compreso il telefono che trasmetteva la voce
di Zakuro – una per una: sembravano proprio delle comuni ragazzine e, per
giunta dall'aria un po' spaurita. Anche dopo averne vista una trasformata e
pronta alla lotta, non si toglieva dalla testa che la loro richiesta fosse un
po' crudele.
Sono
praticamente delle bambine…
Sospirò, in fondo anche Taruto
era poco più di un bambino; e, in ogni caso, che accettassero o meno anche il
loro mondo era in pericolo; e loro più di altri, dopo quello che avevano fatto
per il suo pianeta, meritavano di sapere.
« Ricordate la MewAqua che Kisshu
e i ragazzi portarono via dopo che Deep Blue fu sconfitto? »
« Certo. »
La voce di Minto era inquieta
mentre si scambiava fugaci occhiate con le compagne.
« Bene. – riprese Eyner – Ecco,
non appena il cristallo ha raggiunto il nostro pianeta ha reagito, per via del
devastante squilibrio ambientale in cui imperversava.
« Io non so se sono in grado di
spiegarvelo bene… Comunque, in sostanza, la MewAqua ha raggiunto il centro del
pianeta e lì si è unita al nucleo, incominciando a scaldare e irradiare di
energia benefica tutta la superfice. »
« Quindi il vostro pianeta è
rinato! »
Esclamò Purin allegra guardando
Taruto; a quella domanda il ragazzino si era illuminato e aveva preso a
raccontare concitato:
« Sì! Dovresti vederlo! È
proprio…! »
« Non ha importanza. – lo freddò
Pai – Non perdiamo altro tempo in sciocchezze. »
Taruto, diversamente da come
avrebbe fatto in passato, invece di arrabbiarsi chinò la testa annuendo con un
brontolio ed Eyner proseguì:
« Sì, il nostro pianeta ha
cominciato a rinascere. – disse, sorridendo a Purin – In tre anni siamo
arrivati ad avere una patria completamente vivibile. Però… »
« Però? »
« Ci siamo ritrovati con qualche
"problemino interno", micetta. »
Ryou mandò un borbottio seccato,
mal sopportava Kisshu per più di un motivo, ma da quando era rispuntato stava
cominciando a stargli davvero sulle
scatole.
« Che intendi con problemino? »
Sibilò l'americano.
« Quanta acredine, biondino. Non
dovresti essere così antipatico, siamo qui per salvare anche il vostro culo,
sai? »
« Insomma, tacete un po'! –
sbottò Ichigo – Senti… Eyner? Ti prego, finisci il discorso. »
« Il "problemino" di
cui parla Kisshu – riprese il bruno svogliatamente – riguarda certi nostri
compatrioti. »
« Anche se il pianeta è rinato,
non tutti ne sono rimasti contenti. – fece Kisshu – Alcuni credono che avremmo
dovuto comunque conquistare la Terra, con annessi e connessi. »
A quell'ultima affermazione
Ichigo sentì un brivido scenderle lungo la schiena. Eyner continuò
« All'inizio la cosa si limitava
a qualche coro di protesta per strada e qualche piccolo tumulto. Poi… - si
fermò, soppesando come spiegare la faccenda – Tra loro s'è formato un gruppo di
soldati che avevano ben più di un proposito bellicoso. Avevano le possibilità e
la capacità per andarsi a prendere la Terra anche senza il consenso dei nostri
superiori e tutta l'intenzione di farlo. »
« Già. – sbottò Taruto – Senza
contare che sono dei fanatici sciroccati biondi che… »
« Taruto. »
Il brunetto sobbalzò; Pai non
aveva urlato, ma era stato come se lo avesse fatto. Taruto si morse la lingua,
non doveva parlare nei dettagli di quella
faccenda: era un problema loro, a meno che le ragazze non avessero
accettato di aiutarli, ma anche così non sarebbe stato loro compito dirglielo.
« Se devi parlare ancora di
stupidaggini, ti consiglio di tacere e basta. »
Scese un istante di silenzio
teso; Ryou divenne ancor più accigliato, non gli erano mai piaciute le mezze
frasi.
« E quindi? »
La voce di Zakuro risultò gracchiante
e bassa dal telefono, accompagnata dal rumore di sottofondo della macchina su
cui viaggiava.
« Cosa c'entriamo noi in questo? »
« Ci stavo arrivando. – sospiro
Eyner – Nei loro piani hanno deciso di impossessarsi della Mew Aqua, per
ottenere una fonte di energia sufficiente ai loro scopi; noi abbiamo tentato di
impedirgli di prenderla, ma… »
Si fermò per l'ennesima volta e
guardo Kisshu di sottecchi; questo di colpo era diventato sfuggente e aveva
preso ad ammirare il soffitto fischiettando.
« C'è stato un piccolo incidente.
»
« Chiamalo "piccolo"…!
»
« Taruto, ti giuro che se la
lingua non te la taglia Pai lo faccio io! »
Sibilò Kisshu a disagio.
« Il cristallo si è rotto. »
Concluse Eyner sbrigativo ignorandoli.
A quella frase le quattro MewMew scattarono in piedi, pallide in volto.
« R-rotto?! »
Minto si sporse oltre la sedia a
guardarli attonita:
« Ne siete proprio sicuri?! La
Mew Aqua… Rotta?! E… Come…?! »
« Rotta. Spaccata. Disintegrata. Puff! – fece Kisshu sarcastico – E come per
magia uno sciame di gocce di Mew Aqua disperse ovunque… Ma perché fate quelle
facce? »
« Noi l'abbiamo sognato… »
Sussurrò Purin ancora
frastornata; tanto Ryou e Keiichiro quanto gli alieni le scrutarono senza
capire.
« Di cosa state parlando? »
« Abbiamo sognato la Mew Aqua che si frantuma e si dissolve, Shirogane
– rispose Zakuro con tono piatto – esattamente
come ha descritto Kisshu. Meno di due giorni fa. »
« Cosa?! E perché non avete detto
nulla?! »
Ichigo e le ragazze si fecero
piccine piccine sulle sedie.
« N-non pensavamo fosse
importante – mormorò la rossa – almeno finchè non ne hanno
parlato loro. »
Indicò i quattro alieni che
avevano preso a parlottare tra loro con fare ansioso.
« Quindi aveva ragione MoiMoi. –
fece Pai pensieroso – È un bel problema. »
« Già. A questo punto, direi che
dovrebbero incontrare sia lei che Teruga… »
« Scusate, di cosa state
parlando? »
« Uccellino, dacci tregua, stiamo
consultando. »
« Di cosa state parlando?! »
Ripetè secca la mora: dopo quel
trambusto non aveva la minima intenzione di aspettare per le risposte. Eyner si
diede un'altra occhiata coi compagni e assunse un'espressione grave:
« Quando la Mew Aqua si è
infranta – riprese a spiegare – ha generato un'energia enorme; tanta energia
che i frammenti non si sono limitati a disperdersi sul nostro pianeta, ma hanno
generato dei "ponti" per altri luoghi. »
« Altri luoghi? »
Kisshu fece una smorfia
sarcastica:
« Qualcuna di voi ha presente
quel grosso tunnel bianco, da cui siamo usciti dopo una rilassante
passeggiatina? »
« Stai scherzando! – pigolò
Ichigo – Vorreste dirmi che quel coso
è un… Come si dice…! Un…?! »
« Un passaggio per il vostro
pianeta? – concluse Ryou senza parole – Ma è… Incredibile…! »
« Non credevo che la Mew Aqua
potesse avere tanta energia. »
Mormorò Keiichiro con reverenza.
Pai incrociò le braccia al petto:
« Nemmeno noi. Ma è un'energia
parecchio instabile, soprattutto perché non parliamo più di frammenti di
cristallo. »
I terresti lo scrutarono
incuriositi.
« Per qualche ragione (forse
perché stava attivamente rilasciando energia, nel nucleo del nostro pianeta) la
Mew Aqua si è dispersa nella sua forma "attiva", ossia quella
liquida. »
« Quella che liberavamo col Mew Aqua Rod?
»
Domandò Purin indicandosi; Pai
annuì appena:
« Ma i passaggi creati non sono
completamente sicuri. Non sappiamo quanto possano durare, né per quanto
resteranno nella forma in cui sono; con tutta probabilità, anzi, potrebbero
collassare o espandersi, minacciando la sicurezza dei luoghi che toccano. »
« E quindi anche quella del nostro pianeta. – puntualizzò Zakuro – Visto che uno di questi passaggi ci entra
direttamente in casa… »
Pai grugnì in assenso.
« Per questo siete venuti? Per
avvisarci di questo simpatico regalino? »
Sibilò Ryou furente.
« Non proprio. – disse Eyner –
Vedi, i passaggi sono instabili per via della Mew Aqua che si trova ad una
delle due estremità del percorso. La soluzione sarebbe di ritrovarla… »
« Però? »
Eyner si fermò, guardando
sorpreso il telefono; chiunque si trovasse dall'altra parte, era una ragazza
parecchio perspicace.
« Sì, c'è un "però". –
ammise – Anche chi ha tentato di rubare la Mew Aqua ne sta cercando i resti;
per impedire che li recuperassero, siamo stati costretti a distruggere ogni
strumento utile a trovare il cristallo, disturbando con speciali frequenze
quelle che ne permettevano il rilevamento. »
« Loro non sono in grado di
creare un rilevatore ex novo, –
aggiunse Pai – ma neppure noi possiamo più servirci dei nostri strumenti. Senza
un modo per localizzare la Mew Aqua siamo completamente ciechi. »
« E, per la cronaca – puntualizzò
aspro Kisshu – anche il nostro mondo sarebbe nei guai se lasciamo tutto così,
ok? Quindi sì, niente intenzioni buoniste biondino, siamo qui perché anche le
nostre chiappe sono nei guai. »
« Mai conosciuto un essere più
volgare… »
Sussurrò Minto a denti stretti.
« Avevamo le mani legate –
continuò Eyner, stavolta con una punta di disagio – finchè a Pai non è venuto
in mente di voi. »
« Di… Noi? »
Sussurrò Retasu in imbarazzo.
L'alieno dai capelli scuri guardò le quattro ragazze con la sua solita
indifferenza:
« Voi siete in grado di percepire
il cristallo solo coi vostri corpi, giusto? »
« Mica tanto! – esclamò Purin –
In teoria è così, ma succede solo in certi casi e nemmeno troppo bene! »
« Solo se siamo emotivamente…
Ecco, diciamo instabili. »
Mormorò ancora la mewfocena.
« Avevamo avvalorato questa
teoria. »
Disse Pai con calma. Retasu si
rannicchiò su sé stessa, non le piaceva molto l'idea che il ragazzo e altri
suoi amici avessero studiato una cosa del genere.
« Ma, dopo quello che avete
detto, cioè di aver sognato il cristallo che si rompeva e tutti il resto, credo
che possiamo sostenere anche una seconda ipotesi. »
« Ossia? »
Keiichiro e Ryou si fecero
avanti, l'aria incuriosita dello scienziato e quella preoccupata dell'amico che
si mescolavano sui loro volti in maniera confusa.
« Queste ragazze reagivano alla
Mew Aqua cristallizzata – spiegò Pai – ma la loro reazione aumenterà a confronto
con quella liquida, specie se in uno stato di rilascio di energia. »
« Ehm… – Ichigo sollevò il
braccio come a lezione, sentendosi un po' scema – Per i comuni mortali? »
« Che prenderete ad illuminarvi
come lampadine molto più facilmente, micina. »
« Vuol dire soltanto che sarà più
facile per voi percepirlo. – s'intromise Eyner – Ed era quello per cui siamo
venuti qui. »
« In che senso? »
« Noi non siamo in grado di
trovare i frammenti, voi sì. Non sappiamo quanti ce ne sono dispersi, ma almeno
uno sulla Terra c'è; potrebbero però essercene molti altri, e molti altri
passaggi. Ogni passaggio è potenzialmente pericoloso… »
« Aspetta un attimo! – Ryou lo
guardò minaccioso – State per caso chiedendo una nostra collaborazione?! »
« Non la tua – puntualizzò Kisshu
– ma la loro, caro terricolo. »
« E non la stiamo chiedendo noi,
ma i nostri superiori. – rincarò gelidamente Pai – Che chiedono di poter
parlare con le ragazze. »
« Non se ne parla proprio! –
sbottò Minto – Io non ho la minima intenzione di farmi coinvolgere…! »
« Purin viene con voi! »
Le amiche la guardarono attonite:
« Ma che stai dicendo?! »
« Ci hanno chiesto aiuto. –
rispose lei semplicemente – E noi non solo gli dobbiamo la vita, ma Taruto è
anche mio amico, quindi io gli aiuterò. »
« Ma sei impazzita?! »
« In effetti, Purin ha ragione… »
« Retasu! »
La ragazza ignorò le proteste di
Minto, continuando a reggersi pensosa il mento tra le dita:
« Abbiamo un debito nei loro
confronti. Inoltre, credo che se avessero voluto farci del male, lo avrebbero
già fatto, no? »
Più convinta si girò verso
quattro alieni e gli rivolse un sorriso gentile:
« Verrò anch'io, se desiderano
parlare con noi; e, se posso, vi aiuterò. »
Kisshu si lasciò sfuggire un
sogghigno e diede una gomitata nelle costole a Pai, bisbigliando:
« Io l'ho sempre detto che quella
pesciolina è in gamba. »
Il fratello non gli diede neppure
risposta.
« Sono impazzite… Siete
completamente impazzite! – protestò Ryou – Volete infilarvi in territorio
nemico così, come se niente fosse?! »
« Non è territorio nemico, che
sciocchezze. – replicò Purin tranquillissima – E poi non avevo paura di loro
quando ci siamo affrontati la prima volta, dovrei averne adesso che sono amici?
»
« Quest'affermazione è molto
confortante. »
Borbottò Taruto offeso.
« Beh, noi eravamo amici già
prima, no? »
Sorrise la biondina; Taruto
arrossì indispettito:
« Non credo proprio…! »
Lei lo ignorò, ridacchiando.
« … Prima di decidere, vorrei parlare anch'io coi vostri superiori. »
« Z-Zakuro onee-sama! – la voce di
Minto era disperata – Anche tu?! »
« Di sicuro c'è qualcosa di grosso che bolle in pentola – continuò
calma la mewwolf – e visto che i nostri ospiti sono stati (volutamente, ho ragione di
credere) vaghi, su certi dettagli, vorrei sentire tutto detto per bene da chi
di dovere. »
Eyner si grattò una guancia
sovrappensiero:
« Accidenti… E quest'intuizione
da dove ti è venuta? »
« Sesto senso. »
Il ragazzo si lasciò sfuggire un
sorriso ammirato. Altro che sesto senso, quella ragazza aveva un intuito
spaventoso! Era proprio curioso di conoscerla…
« M-ma onee-sama… »
« Io sarò lì tra meno di un'ora – continuò imperterrita – e andrò. Ichigo, Minto, voi pensateci per
bene. »
E la comunicazione si chiuse di colpo.
Minto prese a tormentarsi le mani e a borbottare tra sé e sé:
« Non è possibile… Ma perché
sempre cose simili?! Però… Se l'onee-sama si fida… Però… Però… »
Ichigo la guardò comprensiva e
sospirò.
Mai
che si possa stare in pace…
Trascorse quasi un'ora e di
Zakuro ancora nessuna traccia. Ichigo, stanca dell'atmosfera pesante che si era
creata al piano inferiore, era salita sul terrazzino che dava sul giardino e se
ne stava appoggiata alla ringhiera, sospirando.
In cuor suo era certa che gli
alieni non sarebbero mai venuti da loro senza un buon motivo, e ancor meno
avrebbero chiesto il loro aiuto. Sapeva anche che lei forse più delle altre
doveva la propria vita a quei ragazzi, specialmente a Kisshu. L'aveva amata
profondamente e lei lo aveva sempre respinto, senza dare troppo credito alle
sue parole, aprendo gli occhi solo quando lo aveva visto trafitto da parte a
parte con una lama.
Le lacrime infide che aveva
pianto all'epoca non erano uno scotto sufficiente, non poteva essere tanto
crudele da negargli aiuto ora che Kisshu glielo chiedeva.
Dall'altra parte le sembrava
talmente ingiusto… Essere trascinata per l'ennesima volta in battaglie in cui
lei mai aveva chiesto, né tantomeno avrebbe mai desiderato trovarsi.
Sospirò ancora, il viso affondato
dietro le braccia raccolte sulla balaustrata:
« Che cosa devo fare? »
« Non vorrai andare vero? »
Sobbalzò sentendo Ryou parlare.
Si voltò di scatto e si ritrovò faccia a faccia col biondo, il viso irrigidito
di preoccupazione, e sentì chiaramente lo stomaco contrarsi.
Perché, perché, perché
maledizione le faceva quell'effetto da qualche tempo?!
Non poteva dire che Ryou le fosse
mai stato completamente indifferente. Certo, la faceva arrabbiare spesso e
volentieri, era linguacciuto e privo di qualunque tipo di tatto, ma alle volte
diventava incredibilmente carino e premuroso: un'ambivalenza che la faceva
sentire spesso e volentieri confusa e che più di una volta, suo malgrado, le
aveva procurato forti batticuori. Poi si era fidanzata con Masaya e tutto quel
caos era scomparso, evaporato come neve al sole di fronte al suo unico, vero
amore.
Almeno avrebbe dovuto essere
così.
E allora perché – Ichigo pregava
divinità e santi di tutte le religioni perché rispondessero a quella domanda –
non appena erano cominciati i suoi problemi nel rapporto con Masaya, il
batticuore era tornato?
Era come se tra lei e Ryou si
fosse formato un circuito elettrico a cui mancavano dei pezzi, o in cui ci
fosse un filo scollegato. Non capiva perché la sua rara gentilezza la scuotesse
tanto, non capiva perché si preoccupasse tanto per lei, come stava facendo in
quel momento(*), capiva e voleva soltanto che quella
storia finisse.
In
fondo, sono innamorata di Masaya. Abbiamo qualche problema, ma sono
sciocchezze, il nostro amore è più forte!
« Ichigo, mi rispondi? »
Insistè Ryou più brusco. Ichigo si voltò
a guardarlo torva, quantomeno l'atteggiamento pessimo del ragazzo l'aiutava
molto a far sparire l'agitazione.
« A cosa? »
« Non ti fiderai degli alieni,
vero? »
Lei lo guardò infastidita da quel
modo crudele con cui aveva nominato Kisshu e gli altri:
« Non essere così sulla
difensiva. In fondo Purin e Retasu hanno ragione, noi gli dobbiamo la vita. »
Il ragazzo non rispose, sapendo
bene che era nel giusto; anche lui era in debito con Pai.
« E poi si tratterebbe solo di
andare a parlare… »
« Questo è quello che dicono
loro! »
« Loro avrebbero potuto uccidermi
appena li ho incontrati, erano quattro contro uno! – sbottò – Ma non l'hanno
fatto! »
« Lo so. »
« Allora non ti fidi ancora di
loro?! »
« Non potrei mai fidarmi di loro!
»
« Beh, io invece ho deciso di
fidarmi! – fece cocciuta – E ho deciso che andrò! »
Rimase in piedi con le braccia
lungo i fianchi a guardarlo furente; lui la scrutò con sguardo duro,
infilandosi le mani in tasca seccato:
« Fai come diavolo vuoi, brutta
testona. »
E girò sui tacchi lasciandola da
sola. Ichigo si mise a sbattere i piedi stizzita, era davvero insopportabile!
Perché
diavolo viene a farmi la predica se poi mi dice di fare come voglio?!
Altro che batticuore! La sua
doveva essere una reazione psicosomatica alla presenza di Ryou, non c'era alcun
dubbio!
La sua attenzione fu distolta da
una figura elegante che saettava verso il vialetto d'ingresso, finalmente era
arrivata anche Zakuro.
Eyner si mise più comodo sulla
sedia e si guardò attorno cercando per l'ennesima volta di ricollegare i volti
delle ragazze ai nomi che aveva visto sugli schermi di Pai e MoiMoi, in modo da
non doverli chiedere.
Sapeva che quella dai capelli
rossi era Ichigo, anche perché Kisshu – approfittando di avere un interlocutore
che non sapeva nulla della Terra – gliene aveva parlato fino alla nausea. Se
avesse avuto ancora qualche dubbio l'amico aveva provveduto a fugarlo per
benino, col suo appiccicarsi alla ragazza come una ventosa; anche in quel
momento, che era sparita, non faceva che cercarla con la coda dell'occhio. Era
quasi straziante da vedere: Kisshu aveva passato gli ultimi tre anni ad
angustiarsi di non poter vedere "la sua micina", ma Eyner non credeva
che la sua ossessione fosse così disperata.
Avendola vista trasformata
conosceva anche Minto, ibridata con un volatile. Non gli sarebbe stato
difficile ricordarsela, specialmente se avesse mantenuto quell'aria altezzosa e
arrabbiata.
La ragazza con gli occhiali che
aveva accettato di buon grado di aiutarli era sicuramente Retasu: nei profili
che avevano analizzato era descritta proprio come tranquilla e refrattaria allo
scontro, fin troppo propensa al dialogo.
La quarta, quella più piccina,
era senza dubbio Purin; anche su di lei ne aveva sentite di cotte e di crude,
in particolar modo da parte di Taruto. Gli veniva da ridere a pensarci,
soprattutto vedendolo in quel momento tutto intento a chiacchierare con la
biondina: sapeva che gli era mancata, ma forse aveva sofferto la nostalgia più
di quanto Eyner pensasse.
Il
gatto, l'uccellino, la scimmia, l'animale acquatico… Manca il lupo.
La ragazza con cui avevano
comunicato per telefono. Non riusciva ad immaginarsela, gli altri non ne avevamo
mai parlato troppo; solo come di una combattente estremamente forte e
pericolosa.
Di colpo la porta del locale si
spalancò. Tutte le ragazze si alzarono andando incontro a Zakuro e anche Eyner
si mise in piedi, curioso di vedere come fosse quella guerriera dalla lingua
tanto saccente.
Bastò scorgerla che si bloccò sul
posto, sentendo il suo cuore saltare almeno due battiti.
Zakuro avanzò con grazia di un
paio di passi nel locale, l'aria seria sul viso dai lineamenti perfetti;
indossava il suo solito outfit, una mini nera con
giubbotto e stivale col tacco alto che esaltavano il suo corpo slanciato e
formoso, privo anche degli ultimi accenni di ragazzina.
Eyner deglutì forte, la bocca
improvvisamente secca.
Non riusciva a toglierle gli
occhi di dosso, mentre lei parlottava con le amiche sul da farsi.
La camminata elegante e sinuosa.
I magnetici occhi blu. I lunghissimi capelli color glicine, che si ravvivava
pigramente dietro l'orecchio.
« Quindi tu saresti? »
Il ragazzo sobbalzò, non si era
neppure accorto che lei gli era arrivata vicino. Restò a fissarla rosso in viso
per almeno mezzo minuto, prima che Kisshu lo risvegliasse con un leggero calcio
negli stinchi.
« E-Eyner. Sono Eyner. »
Stiracchiò un sorriso che diventò
solo una smorfia sghemba; Zakuro ricambiò appena, ma un sopracciglio le guizzò
in alto con fare ironico mentre superava il ragazzo.
Bene.
Sono sulla Terra da meno di due ore e vorrei già sprofondare sottoterra.
« Allora? – esortò la mora piatta
– Non avevamo fretta? »
***
« D'accordo, ora non ne sono più
tanto convinta. »
Mormorò Ichigo con voce sottile;
cercò conforto nelle amiche, tutte col naso all'insù a scrutare il passaggio
bianco per il pianeta degli alieni e tutte con l'aria nervosa.
« È molto più inquietante di come
lo avevate descritto… »
« Sta tranquilla pesciolina – fece Kisshu con superiorità – a parte i primi
secondi di cecità, non senti niente. »
La ragazza si torturò le mani
poco convinta, senza nascondere un'aria un po' corrucciata: Kisshu aveva preso
a darle quel soprannome, ma non era che la cosa le piacesse troppo.
« Sarà meglio sbrigarci. »
Scambiatosi un cenno d'intesa con
Pai, Eyner entrò dentro al passaggio e scomparve. Dopo pochi secondi Zakuro
raddrizzò la schiena e lo seguì con passo deciso, seguita a ruota da Minto.
« Che c'è, ti fa paura Purin? »
La canzonò Taruto; la biondina lo
guardò con un sorriso storto:
« Un pochino. »
Non si aspettava una riposta
simile; la vide tormentarsi le labbra nervosa e con un sorriso timido le disse:
« Dai – fece un passo verso la luce
bianca, porgendole appena la mano – ti scorto io. »
Purin fece un gran sorriso e
ricambiò la stretta, entrando assieme a lui. Nel vederli Retasu sembrò prendere
coraggio, fece due profondi respiri e, serrati gli occhi in una morsa, si
lanciò a testa bassa nel passaggio. Ichigo nel vederla si allarmò un poco:
« Ditemi che dall'altra parte non
c'è un burrone o qualcosa del genere… »
Kisshu rise, mentre Pai non ebbe
la minima reazione e seguì gli altri.
« Restiamo solo noi due, micetta.
Andiamo? – il ragazzo le si avvicinò pericolosamente – O preferisci startene un
po' qui con me? Si può anche fare, sai? »
« Sei proprio un idiota, Kisshu!
»
Urlò lei, divenuta ormai un
tutt'uno coi propri capelli; Kisshu assunse un'espressione delusa, ma si
riprese in fretta e con un sorrisetto le afferrò il braccio, tirandola piano
verso il passaggio:
« Allora andiamo? »
Lei si accese di un altro tono di
rosso per il modo in cui la stava stringendo, accarezzandole lentamente la
pelle con la punta delle dita, ma non ebbe il tempo di protestare che fu
inghiottita dal bianco.
Per qualche lunghissimo istante
si ritrovò completamente cieca. Parimenti con gli occhi chiusi non aveva altro
che bianco di fronte a sé, un bianco così abbacinante e luminoso da far male
alla vista.
A parte quello non sentiva in
effetti alcuna differenza, nessuna particolare sensazione che le indicasse di
stare attraversando un tunnel spaziotemporale; solo un assoluto silenzio. Dopo
un paio di minuti, in cui la luce prese ad affievolirsi, iniziò a sentire qualcosa
di nuovo: un lieve sospiro di vento fresco sui capelli, un leggero profumo
d'erba, stormire ovattato di foglie. Poco a poco stava cominciando a vedere di
nuovo, finchè di colpo lei e Kisshu non si trovarono dall'altra parte e Ichigo
fu abbagliata una seconda volta, in quel caso dalla luce di un sole
sconosciuto.
Strinse gli occhi cercando di
abituarsi, ma si costrinse ben presto a spalancarli per cogliere ogni dettaglio
del paesaggio incredibile che aveva davanti.
Si trovavano su un lieve pendio
erboso circondato da alberi imponenti e sconosciuti, simili a querce per la
grandezza dei loro tronchi, ma dalle chiome larghe e cascanti come quelle dei
salici. Un intero bosco di quei giganti si estendeva alle loro spalle, mentre
di fronte il pendio continuava dolcemente fino ad una vallata poco distante: in
mezzo a questa, circondata da un verde rigoglioso, si ergeva una città non
imponente, ma bellissima nella sua armonia e nella ricchezza delle sue
costruzioni; nel vederla, coi suoi edifici così lineari e puliti, ad Ichigo
ricordò immediatamente la città che avevano visto tempo addietro, estrapolata
dai dati di Masha(**).
« Ma questo posto è fichissimo!!!
»
Purin stava ridendo esaltata,
correndo in cerchio senza smettere di guardarsi attorno freneticamente:
« È bello, troppo bello! »
« Hai ragione… È stupendo. »
Rincarò Retasu sistemandosi gli
occhiali sul naso. Ichigo notò che l'amica continuava a pulirsi sovrappensiero
le ginocchia e le mani appena sporche di terra, segno che effettivamente doveva
aver capitombolato appena uscita dal passaggio; sospirò, quella ragazza aveva
serie difficoltà di equilibrio.
Anche Zakuro e Minto erano rapite
dal luogo, ma se la prima non diceva nulla e si limitava ad ammirare in
silenzio, come faceva sempre, l'altra non sembrava proprio intenzionata a dare
alcun commento positivo: ancora irritata dalla situazione se ne stava
caparbiamente a labbra serrate e sembrò inacidirci ancor di più quando Kisshu,
col suo solito fare canzonatorio, le disse sgarbato:
« Allora? Niente male eh, miss
acidume? »
Lei rispose trapassandolo da
parte a parte con lo sguardo:
« Mi sembrava di aver capito che
ci fosse una certa urgenza! »
« Sì, è vero. – fece Eyner,
cercando di ignorare le saette che quei due si lanciavano a vicenda – Dobbiamo
andare. »
« Dove? Lì? »
Chiese telegrafica la mewwolf e indicò la città.
« No. »
Rispose Pai, ancor più conciso di
lei, ed indicò a sua volta un edificio seminascosto dalla vegetazione, a poco
meno di duecento metri da loro. Senza aggiungere altro si avviò e gli altri lo
seguirono tutti poco alla volta.
« Ehm… Kisshu. »
Il ragazzo si voltò
sovrappensiero, scorgendo Ichigo che teneva la testa voltata, parecchio rossa
in viso:
« Potresti… Lasciarmi, per
piacere? »
E la sentì cercare di ritrarre il
braccio attorno a cui lui teneva ancora saldamente la mano. Il ragazzo annuì,
ma sorridendo furbo:
« Come vuoi, micina. »
La sua mano scivolò via con tutta
calma, sfiorandole avidamente la pelle fino al polso e alle dita; Ichigo
imprecò contro sé stessa per arrossire a quel gesto così studiato e lascivo,
mentre Kisshu sembrò soddisfatto e sorridendo candido si avviò, tranquillo come
se non fosse accaduto nulla.
Non sapeva cosa fosse successo
tra Ichigo e il suo merluzzo in quei tre anni, ma ora aveva la conferma che
qualcosa non quadrava.
Sì, Ichigo lo respingeva, ma non
come una volta. Tre anni prima non gli avrebbe mai permesso di afferrarla senza
ribellarsi con tutte le sue forze, né avrebbe avuto la benchè
minima reazione ad un qualunque gesto un po' più ammiccante.
Invece ora reagiva, oh, se
reagiva!
Non poteva sperare in niente di
meglio. Dopo tutto quel tempo non avrebbe mai immaginato di avere più chance di
quante ne aveva durante il loro primo incontro, forse… Poteva davvero
conquistare la sua gattina.
I suoi problemi si riducevano a
Pai ed Eyner. Il fratellastro non aveva mai gradito – non certo a torto – la
sua infatuazione per la mewneko, e di sicuro non
avrebbe gradito si replicassero i problemi avvenuti ai tempi di Deep Blue.
Solo
perché ho impedito una trappola quasi mortale in cui erano coinvolte tutte e
cinque le MewMew(***)…! Pai porta troppo rancore!
Secondo problema era Eyner. In
parte per amicizia – il bruno non era stato troppo felice nel sapere i dettagli
dei "guai" in cui Kisshu si era infilato per colpa della rossa – in
parte perché lui non era così bravo a scindere lavoro e piacere e, per la
missione, poteva diventare un problema. Ma su quel versante forse aveva
ricevuto un inaspettato aiuto, almeno a giudicare dalla reazione di Eyner alla
vista di Zakuro e il modo, parecchio persistente, con cui continuava a
scrutarla di sottecchi.
Tanto valeva dare una piccola
spinta alle cose.
Del resto se il peccato fosse
stato condiviso sarebbe risultato meno grave, no?
« Yo, Eyn. »
« Kisshu. Che c'è? – il bruno
cercò Ichigo un istante – Non le starai dando ancora fastidio, vero? »
« Io? Sono un bravo bambino, cosa
credi? »
Eyner evitò di commentare, quando
Kisshu metteva su quel sorriso mentiva così spudoratamente che non valeva
neppure la pena di discutere.
« Volevo sapere tu come stavi. »
Continuò con tono divertito;
Eyner arrossì appena, capendo benissimo di cosa stava parlando:
« … Quanto sono stato patetico da
uno a dieci? »
« Mmm…
Io direi un dodici, dodici e mezzo. »
« Grazie – proferì Eyn tombale –
sei di gran conforto. »
Sospirò pesantemente mentre
Kisshu rideva sotto i baffi:
« Non mi sarei mai aspettato una
reazione del genere da te! – quello era vero, ne era rimasto molto sorpreso – È
proprio il tuo tipo, eh? »
« Kisshu, piantala per favore,
non è il caso di pensare a cose simili. »
« Ma dai! E poi è divertente, non
avevo mai visto nessuno innamorarsi con tanta velocità! »
Eyner gli tappò la bocca con più
discrezione che potè e lo guardò serissimo, arrossendo di colpo:
« Vacci piano! – sussurrò appena
udibile – Non farti simili viaggi e, soprattutto, non farli ad alta voce! Mi ha
solo colpito, ok? Tutto qui. Ora frena la tua mente malata, grazie, ho
collezionato una figura di merda abbastanza epica senza che tu ci aggiunga
nulla. »
Kisshu annuì, più che altro per
liberarsi dalla presa di Eyner che lo stava quasi soffocando, e senza
aggiungere altro fece spallucce e accelerò il passo, portandosi avanti. Non
doveva insistere oltre per il momento. Intanto, però, una pulce nell'orecchio
l'aveva messa e sapeva bene che Eyner, in fondo, era troppo semplice perché lui
si sbagliasse.
Si fermarono tutti imitando Pai,
dritto in piedi di fronte all'edificio che aveva indicato prima. Si trattava di
una struttura a parallelepipedo, molto semplice e spoglia; i muri esterni
avevano una tinta curiosa che sembrava cangiante, o forse riflettente per il
modo in cui diventava indistinguibile quando la vegetazione mossa dal vento la
sfiorava; non c'erano finestre, ma semplici fori rettangolari nella pietra e,
nel complesso, l'edificio era fin troppo sobrio e disadorno, abbastanza
deludente rispetto alla città che si scorgeva in lontananza.
Pai allungò la mano verso
l'ingresso, una porta intarsiata appena incassata nel muro, e la poggiò su una
superfice invisibile ad una decima di centimetri dall'entrata; attorno alla sua
mano s'illuminò un profilo di luce blu artificiale, si udì un rumorino
elettrico e una voce acuta canticchiò:
« Sì sì sìì ♪ ? Chi è, chi è? »
Pai sospirò con fare stressato:
« MoiMoi, che domande fai? »
« Ah, Pai-chan! »
La porta si aprì con un risucchio
e le MewMew percepirono un lieve baluginio nell'aria mentre la barriera
invisibile svaniva.
« Ci siete tutti? Anche le ragazze? »
Continuò a cantilenare la voce;
Ichigo sentì chiaramente che qualcuno la osservava sebbene non capisse da dove
arrivasse lo sguardo.
« Aaah, eccole lì! »
« MoiMoi, hai finito di fare la
scema? – sibilò freddo Pai – Noi scendiamo. Chiama il consigliere Teruga. »
« Ok, ok, agli ordini. Come sei noioso… »
Il gruppo seguì il ragazzo dentro
l'edificio. Subito dopo l'ingresso si apriva un corridoio che scendeva
rapidamente verso il basso, rivelando una struttura cupa e buia.
« Miao, che posto lugubre! »
« E… Esattamente, che posto
sarebbe? »
Domandò Purin con tono
preoccupato e allungò la mano nella semioscurità, cercando quella di Taruto che
gliel'afferrò timidamente, approfittando del buio.
« È un centro ricerche. – spiegò
Eyner – Lo usiamo come base operativa dopo l'incidente con la Mew Aqua, è
sicuro e non troppo esposto, così possiamo evitare problemi con la popolazione,
e ridurre al minimo la fuga di informazioni. »
« Tanto, qui ci lavorano solo in
tre. – aggiunse Kisshu a bassa voce e indicò il fratello maggiore – Sotto il
comando di Nostro Signore dei Ghiaccioli. »
Sentendolo Purin, Taruto, Minto,
Ichigo e perfino Retasu trattennero male uno sbotto di risa; pure Pai, però,
sembrò sentire, e si voltò con aria feroce guardandoli da oltre la spalla.
Purtroppo fu Retasu a beccarsi la silenziosa strigliata, essendo la sola sulla
linea visiva del ragazzo che la studiò in cagnesco qualche istante, per poi
rivoltarsi e accelerare il passo.
« Ahi, sorry
pesciolina – le sussurrò Kisshu sorpassandola – colpa
mia. »
La mewfocena
non gli rispose e non si fermò, ma rannicchiò le braccia in grembo con fare
impacciato.
Dopo un paio di minuti di discesa
arrivarono in una piccola stanza ovale con un tavolo e alcune sedie, che
assomigliava ad una piccola sala conferenze.
Dentro c'erano tre persone; le
due più giovani, in piedi, erano un uomo e una donna.
La donna, o meglio la ragazza,
doveva avere più o meno l'età di Ichigo, sebbene possedesse uno di quei visi
dolci che rendono impossibile definire gli anni precisi. Era piccola e minuta,
quasi non ne si intuivano le forme, e aveva luminosi capelli viola chiaro che
scendevano vaporosi tutto attorno fino alle spalle, con due lunghi codini ai
lati della testa e occhi color del miele, grandi e allegri. Indossava una
maglia verde giada dallo scollo tondo, stretta in vita, dalle maniche a tre
quarti che terminavano a campana; sotto aveva una gonna verde bottiglia corta e
gonfia da cui spuntavano le calzature più strane che Ichigo avesse mai visto,
un misto tra delle ballerine e dei collant.
L'uomo sembrava poco più grande
di Eyner e Pai ed era alto quasi quanto loro, ma più massiccio; aveva un'aria
torva e un po’ annoiata, accentuata dalla frangia verde pallido che gli
accarezzava gli occhi blu notte; al contrario dei suoi compagni non portava
codini o trecce tra i capelli corti e scalati, ma in compenso aveva un
curatissimo filo di barba che scendeva dal labbro fino al mento. Gli abiti che
indossava, un pantalone lungo color canna di fucile, che si insacchettava in
scarponcini pesanti, e la maglia con le maniche morbide, strette a tre quarti,
e scollata a v sul torace, gli davano un'aria parecchio feroce, che unita al
suo sguardo cupo fece indietreggiare un poco le ragazze.
Seduto su una delle sedie,
infine, c'era un uomo abbastanza attempato, magro e dalla schiena curva.
Indossava abiti che perfino per le terrestri, ignare dei costumi alieni, erano
più ricercati di altri che avevano visto: un pesante pastrano bianco bordato di
filo bronzeo gli scendeva davanti e dietro, coprendo una maglia lunga
avorio e dei pantaloni alla zuava della
stessa tinta, che finivano in alti calzari color bronzo. I radi capelli sale e
pepe erano attraversati da un ciuffo, tenuto stretto da un laccio giallo
pallido, che gli passava sopra un orecchio e poi dietro la nuca, fino al lato
opposto della testa; sul viso nascosto dietro le mani nodose c'erano due
limpidi occhi verde oliva, appena coperti da sopracciglia cespugliose.
« Benvenute, mie care. – disse
l'uomo; aveva una voce bassa dovuta all'età, ma ogni sua parola era chiara e
ben udibile – Molto piacere di conoscervi. Perdonatemi per l'accoglienza così…
Discreta, ma dalle nostre parti l'atmosfera non è delle migliori, e io ci
tenevo a parlarvi in tranquillità. »
Si tirò in piedi faticosamente e fece
loro un lieve inchino che fu ricambiato goffamente e con una certa agitazione.
« Mi chiamo Teruga.
– continuò – Sono il consigliere anziano del Consiglio Maggiore. »
Le guardò stiracchiando un
sorriso sul viso rugoso:
« Se siete qui, posso sperare nel
fatto che abbiate accettato di aiutarci? »
Purin stava già per esclamare di
sì, ma Zakuro la fermò e rispose con garbo:
« Prima vorremmo capire meglio
cosa sta succedendo. Vede – fece cenno di guardare alle sue spalle verso i
quattro ragazzi che le avevano scortate – loro non sono stati prodighi di
dettagli. »
« Ragazzina. »
A parlare era stato l'uomo dai
capelli chiari. Aveva la voce profonda e roca e sembrava parecchio seccato:
« Stai attenta a quello che dici.
»
Lei lo guardò senza rispondere.
Eyner fece inconsciamente un passo avanti, frapponendosi tra i due:
« Sando, stava solo chiedendo,
non credo… »
« Esatto. Stavo solo chiedendo. –
replicò freddamente la mora – E credo che avremmo diritto di avere le idee più
chiare. Del resto, così avevano detto Kisshu e gli altri: non potevano darci
maggiori dettagli, perché voi ce li avreste forniti. »
Si girò verso Eyner e il ragazzo
si sentì parecchio a disagio, aveva l'impressione che Zakuro fosse arrabbiata
con lui.
Era
meglio se mi facevo i fatti miei e li lasciavo sbranare.
« Sì, esatto. »
Intervenne Pai tranquillo. Il
consigliere sorrise con fare da felino, quelle umane erano molto divertenti:
« Avete ragione. Sedetevi pure
care, vi spiegheremo tutto. »
(*) glielo dite voi o glielo dico
io -.-""? questa non capisce proprio una mazza -_-""!
Ryou/Kisshu: concordo -.-"!
Ichigo: di che state parlando?
Tutti: -.-"""
appunto
(**) episodio 17 della serie ;)
(***) sì ok, la metto la nota, ma
tanto lo sapete no? Quell'episodio lo conosciamo TUTTI! (e ogni volta che lo
vedo vorrei fare Ichigo allo spiedo +__+**…) episodio 39
~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~
Eyner: … autrice…
Dimmi caro ^^.
Eyner: ma io non ti stavo simpatico -.-"?
Certo ^w^!
Eyner: e allora perché nel giro di un capitolo mi presenti e mi
fai fare una figura di emme -_-"""?
Perché sei adorabile
^w^!
Eyner: -.-""… Tremo se penso che succedeva se ti stavo
sulle balle…
(da Il Collezionista) Combattenti d'Orione con aureola in testa:
non chiedere -.-***!!!
Allora, che ne dite
gente, che ne dite ^^? Lo so, è un bel brodone
^^"", ma abbiate pazienza xP, le cose da
dire sono davvero un sacco e vorrei lasciarmi troppi capitoli di spiegazione…
Ho già deciso di smezzare questo xkè era davvero
enorme, prometto che il prossimo ci saranno meno chiacchiere e più cose
interessanti ;).
Kisshu: oh, io sn già molto
interessato ^^!
Ichigo: autrice, che diavolo hai intenzione di fare >\\<
?!
Io ^^ *aureola*?
Perché, non ti stai divertendo?
Ichigo: direi proprio di no >\\\\< !! cos'è, vuoi gettarmi
in un triangolo?!
Taruto: io direi più un quadrato…
Purin: uno schema a stellina x3!
Minto: per la stella ne manca uno…
Ichigo: manica di idiotiiii
>\\\< **!!!
SPUFF! *Ichigo si
agita tanto che diventa un gatto*
Oooh, finalmente la
pace! Allora, dicevo… Che ne dite dei personaggi che ho inserito? Eyner farà
parte della squadra e quindi lo vedrete sempre, mentre sia Sando che MoiMoi
avranno molto + spazio nei prossimi cap, non vedo
l'ora porteranno tante sorprese x3!
Sando: …
MoiMoi: sìsì, che bello ^w^!!
Parto a ringraziare!
A Viola_Merida_32: ciau cara ^w^! Uhu il tuo entusiasmo è sempre una carica x3, azieee! *gongola* beh per le trame non so… A volte mi
vengono in mente scene inconcludenti, e penso "ah, che bell'idea! Ma ci
dovrei creare una storia…" e allora vado, altre (rarissime!) volte sono folgorata
sul posto, molte altre (purtroppo ç_ç) mi scervello a
forza finché non trovo una trama decente. Negli ultimi tempi xò è un po' più facile :P, visto che passo il mio tempo a
lavorare su trame manga originali da pubblicare, se devo scrivere una ficcy ho molto meno da lavorare xP,
ho trama generale e pg già pronti xPP!
Kisshu: Opportunista!
Taruto: scansafatiche!
*Ria li
picchia con la riga da 70 cm* sono felice che ti piaccia il mio modo di
scrivere ^\\^, mi impegnerò ancora di più! Lo so, per il momento la storia è un
po' incasinata… Con questo e il prox cap sarà quasi tutto spiegato (o almeno la maggior parte
delle cose… Mica posso raccontarvi tutto, se no non ho + niente da scrivere
;P!). non sai che patema scrivere che Masaya è figo -.-""! e temo che
a fini di trama dovrò replicare, me tapina ç_ç""!
Ichigo: che cattiva T_T"!
Masaya: tappina?
Eccolo l'idiota
-.-""…
Ichigo: M-Masaya-kun ç_ç""…
È puccia Retasu eh
^w^? Aaah, mi divertirò prossimamente, anche con
quella notina lime *-*… *risata maniaca*
A Yoake: cara, ma che piacere
sapere che leggi anche le altre mie storie! *gongolaggio
aumenta* ma non ti preoccupare, recencisci come vuoi,
da delirio, corta corta o chilometrica xD! L'importante per me sono le vostre recensioni,
qualunque giudizio è ben accetto e può solo aiutarmi a migliorare ^^! Grazie dei
complimenti, sono contenta che la storia di abbia già coinvolto anche se è
incasinata :P, era quello che volevo ottenere ^^. Purtroppo per il momento non
posso farti alcuna anticipazione, né sul legame con l'intro con gli eventi del
primo capitolo, né su Retasu… Non voglio rovinarti la sorpresa! Ma posso dirti
di tenere viva la tua idea ;). Per la tua nota sul Giapponese, potrebbe essere
(non lo conosco così bene da dirti il contrario), ma potrebbe anche essere una
regola legata al "linguaggio cortese": ci sono molte parole che
devono dire le donne perché sembra + educato, ad esempio il bento
una donna lo dovrebbe dire "o-bento" xkè risulta più fine, ma sono sottigliezze non molto
chiare, ancor meno dagli anime e manga in cui si parla in modi un po' strani
rispetto al loro parlato ^^"". Onestamente io cercherò di andare ad
orecchio :P, ti ringrazio cmq dell'info mi
documenterò ;)
A mobo: ^\\^ sono commossa di
sentire tanti complimenti su come scrivo, mi rende proprio felice ^^! Anche se
le fanfic sono un hobby, per me sono cose molto
importanti proprio come il dipingere e i manga e mi ci impegno molto, vedere
che un mio lavoro è tanto apprezzato mi rende davvero contenta! *lacrimuccia*
anche a me Retasu piace da morire x3, forse perché siamo imbranate uguali xD!
Retasu: io… Imbranata °\\°"?
Comunque spero di
darle sufficiente respiro. Sono felice che tu legga anche Il collezionista,
devo ritoccare il cap ma aggiornerò presto anche
quello, anche perché ho grandi progetti per il futuro e voglio concludere *w*…
Tutti: tremiamo dal pensiero °_°""!
Ho aggiornato prima Crossing presa dall'impeto della novità ;P, ora corro a
finire l'altro cap e poi cercherò di terminare quello
di GG&ET, che si sta rivelando un po' ostico nei miei confronti -.-**
(Aisei è un casino da manovrare, se non faccio attenzione mi massacra gli altri
personaggi!)
Aisei *da GG&ET*: lasciami fare +___+** *occhi assassini*
Stanni bonna in po! *parla genovese* se
me li accoppi non posso più scrivere!
Cast di GG&ET: una scelta sofferta eppuyre
allentante, estremo sacrificio e liberazione oppure lenta tortura da parte di
questa squilibrata…
Aisei: Io?
Tutti *indicano Ria*: no, lei!
*li ignora* spero che
anche questo capitolo ti abbia incuriosito! A presto con Crossing
e gli altri cap delle mie ficcy,
una bacio a tutti e commentate numerosi ^^!!