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Autore: Gale    03/10/2013    6 recensioni
Uno dei momenti Gwedolyn/Gideon più belli in Blue.
And every breath we took was hallelujah.
Dapprima un leggero tocco. Un leggero bacio per riappacificarci. Poi più intenso per completarci ed infine famelico per appartenerci.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon de Villiers, Gwendolyn Shepherd
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hallelujah
Hallelujah

Ora Gwendolyn balla il minuetto alla perfezione. Dopo averla fatta provare solo due volte! A volte ho la certezza di essere un genio. Ridacchio soddisfatto di me stesso.
Non so come siamo finiti a parlare dal conte a Charlotte a le profezie. Questa ragazza vuole sempre sapere e non si fida mai. Ed ha un complesso d'inferiorità con la cugina.
Certo sotto ogni aspetto Charlotte era perfetta, però...
"Questo lo posso dire, ma non posso dire che mi sono slogata una caviglia?" chiede irritata Gwen. Meglio fermala prima che ricominci.
"Tieni le cuffie. Ripartiamo da capo.". Mi inchino
"Che cosa faccio se vengo invitata da qualcun'altro diverso da te?" chiede titubante iniziado sbagliando la riverenza.
"Ti limiti a fare tutto allo stesso modo" rispondo prendendole la mano e cominciando a volteggiare. "Ma nel XVIII secolo certe cose funzionano in maniera piuttosto formale. Non si invita una ragazza sconosciuta senza prima esserle stato presentato ufficialmente."
"A meno che lei faccia qualche gesto osceno con il ventaglio."
Gwen balla divinamente. Senza neanche pensare ai passi. "Tutte le volte che inclinavo il ventaglio anche solo di un centimetro, a Giordano veniva un esaurimento nervoso e Charlotte dondolava la testa come un pechinese triste."
Alzo un sopracciglio. "Lei vuole solo aiutarti."
"Come no. E la terra è piatta." sbuffa. Che strana famiglia.
"Verrebbe da pensare che voi due non siete molto legate.". Ci separiamo per volteggiare intorno ai partener invisibili. Pensavo che solo la mia di famiglia fosse instabile e insopportabile. I Montrose mi han sempre dato l'impressione invece di essere ben saldi e legati tra loro, fatta eccezione per Lucy. Sbagliavo?
Torno a prenderle le mani.
"Secondo me, a parte mia zia Glenda, Lady Arisa (perché non la chiamano nonna, cavolo!) e i nostri insegnanti, non c'è nessuno a cui Charlotte stia simpatica."
"Non ci credo." ribatto.
"Ah, già, dimenticavo naturalmente Giordano e te. Ops, ora ho alzato gli occhi al cielo, di sicuro è vietato nel XVIII." Mi diverte sempre vederla così pungente. Ha il suo fascino.
"È possibile che tu sia un po' gelosa di Charlotte?" provo a stuzzicarla. Preparo già il mio ghigno. Contrariamente alla sfuriata a cui mi ero preparato, Gwen si mette a ridere.
"Fidati, se la conoscessi bene come me, non faresti neppure una domanda tanto sciocca." risponde ancora ridendo.
"Io la conosco molto bene." le sussurro. Vuoi giocare rubino?
Ottengo quello che voglio. Il suo viso diventa teso e quando apoggia la sua mano nella mia, mi pare di sentirgliela tremare leggermente.
"Fino a che punto vi conoscete voi due?" chiede sfilando un po' troppo velocemente la mano.
"Ma, direi che ci conosciamo bene come due persone che trascorrono molto temoi insieme." rispondo vago. Le passo davanti sorridendo soddisfatto. "E poi entrambi non abbiamo avuto molto tempo per fare altre...hmmm...amicizie." concludo. In parte è vero. La Loggia ha sempre controllato il nostro tempo, la nostra vita. Ora lei è libera mentre io no. Nessuno sbaglio con me. Sono io il solo diamante.
"Capisco. Bisogna accontentarsi di quel che si ha a disposizione."
Rimane qualche tempo in silenzio. Dall'iPod sento le note della bellissima sinfonia di Mozart.
"E...come bacia Charlotte?".
Afferro la sua mano ancor prima che l'abbia calata del tutto. Questa ingenua ragazza non smette mai di stupirmi.
"Vedo che state facendo progressi in quanto a conversazione, tuttavia un gentiluomo non parla di certe cose."
"Accetterei questa scusa se tu fossi un gentiluomo." Sì, questa ragazza mi stupisce sempre più.
"Vi ho forse mai dato adito a giudicare il  mio comportamento come poco signorile.."
"Ma piantala! Tanto non m'interessa quello che c'è tra te e Charlotte. Quello che mi irrita, però, è il fatto che nel frattempo ti diverti a...spassartela con me."
"Spassarmela? Che brutta parola. Vi sarei infinitamente grato se voleste spiegarmi la causa del vostro malumore e nel frattempo pensare ai vostri gomiti. In questa figura devono essere tenuti bassi." rido.
"Non c'è niente da ridere!" sbotta. "Non ti avrei mai permesso di baciarmi se avessi saputo che tu e Charlotte..." si blocca.
La musica rock/punk dei Linkin Park comincia martellante.
"Io e Charlotte...che cosa?" dico brusco.
"..siete più che amici."
"E chi te lo dice?"
"Tu."
"Non è affatto vero."
"Certo, certo. Significa che voi due non vi siete mai baciati, nemmeno una volta? chiede fulminandomi con lo sguardo e non finendo come si deve il ballo.
"Non ho detto neppure questo." Finisco da solo il ballo e mi riprendo l'iPod. "Daccapo un'altra volta. Devi esercitarti con le braccia Per il resto era perfetto."
"Invece la tua conversazione lascia molto a desiderare" risponde acida. "Allora, tra te e Charlotte c'è qualcosa oppure no?"
Sbaglio, o aveva appena detto che non le interessava cosa c'era tra me e Charlotte? Si contrattice da sola. E non voglio dargliela vinta.
"Credo che non sia affar tuo sapere quello che c'è tra me e Charlotte." rispondo mentre cerco un'altra canzone il più possibile adatta al minuetto.
"Sì, giusto."
"Allora siamo d'accordo." Le restituisco l'iPod e sento le note familiari cominciare. Gwendolyn rimane a guardarmi stupita.
"È la musica sbagliata" dice.
"No, no. Mi sembrava che avessi bisogno di un pezzo tranquillizzante." rispondo con un sorriso.
"Tu...tu sei...così un..."
"Sì?" chiedo divertito al massimo.
"Un pezzo di merda?"
Mi avvicno a lei. Davvero mi ha dato del pezzo di merda? In qualche scontro nei miei viaggi nel passato, alcuni mi avevano insultato ma erano stati fin troppo gentile rispetto a questo.
Mi piazzo davanti a lei, e la fisso negli occhi. "Vedi ecco qual'è la differenza tra Charlotte a te: lei non avrebbe mai detto una cosa del genere."
Le guance di Gwendolyn si fanno rosse e il respiro veloce. Non sa nascondere le sue emozioni, è pura.
"Forse perché tu non gliene dai mai motivo." mormora. Forse.
"No, non è per questo. Credo semplicemente che sia più educata."
"Già e ha anche i nervi più saldi." aggiunge. Il suo sguardo vada dai miei occhi alla mia bocca. Ma anche i miei fanno lo stesso percorso.
"Nel caso tu dovessi provarci un'altra volta, quando siamo ad annoiarci in un confessionale, sappi che non mi farò cogliere di sorpresa una seconda volta da te!" sussura più velocemente.
"Vuoi dire che nonti farai baciare da me una seconda volta?" dico avvicinando di più le mie labbra al suo viso.
"Esatto" dice non spostandosi.
"Peccato." Ora sento il suo respiro caldo uscire dalle labbra. Ci fissiamo ancora per qualche istante. Lei dice che non si farà baciare. Ahahah pazzesco, il suo corpo dice l'opposto. Per stuzzicarla ancora comicnio ad accarezzarle i capelli neri, facendo avvicinare il suo viso al mio.
Hallelujah.
And every breath we took was hallelujah.
Dapprima un leggero tocco. Un leggero bacio per riappacificarci. Poi più intenso per completarci ed infine famelico per appartenerci.
La stringo forte a me per non lasciarla scappare (non si sa mai con lei!) ma anzi. Lei mi circonda il collo con le braccia e ora sono le nostre lingue a scoprirsi. Comincia ad indietreggiare e qualcosa blocca i miei passi. Giro di scatto Gwendolyn e la faccio sdraiare su cugina Sofà, senza smetterla di baciarla. Il suo profumo mi mada in estasi.
Le cuffie le si levano dalle orecchie e io getto a terra l'Ipod. Ormai sia la canzone che il minuetto potevano dirsi conclusi.
Le bacio ogni singola parte del suo viso e lei non smette di far passare le mani tra i miei capelli e la cosa la trovo molto...eccitante?
I baci si fanno sempre più intensi e passiamo così i nostri ultimi minuti. Oh cazzo!
Mi stacco di colpo e guardo l'orologio. Pochi minuti ci restano prima di ritornare alla nostra vera epoca.
Ritorno a guardare Gwendolyn. Con le guance rosse sul viso pallido, i capelli neriscompigliati e gli occhi azzurri carichi di emozonie è dannatamente bellissima.
"Come ho detto, è un vero peccato che io non possa più baciarti." dico cercando di riprendere il controllo.
Cerchiamo tutti e due di riprendere il controllo. Avevo proprio ragione. Le cose tra noi saranno sempre più eccitanti.
  
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