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Autore: LightsWillGuideYou    03/10/2013    0 recensioni
Nel 1832 Rose entra a far parte de Les Amis, dove incontra tante nuove persone, scettiche all'inizio di avere una donna nel gruppo, ma successivamente simpatiche e rispettose nei suoi confronti. Solo uno sembra non voler avere molto a che fare con il resto delle persone. Si occupa solo dei suoi progetti di cambiare il mondo. E quest'uomo si chiama Etienne Enjolras
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rose arrivò al Cafè Musain giusto in tempo per veder Enjolras dalla finestra laterale del locale. Erano passati due mesi da quando era entrata nel gruppo ed erano stati i mesi migliori della sua vita. Tutte le sere le passava con loro a discutere su come Lamarque fosse in grado di rappresentare il proprio popolo in modo così scrupoloso e su quanto tutti lo adorassero, se solo fosse stato un po' più giovane da vivere più a lungo.. Proprio quella mattina avevano organizzato l'ennesima manifestazione per richiamare il popolo alla battaglia, ed era stata lei stessa ad andare da una guardia della casa dell'uomo e a scoprire che gli mancavano pochi giorni di vita. Successivamente lo era andata a riferire ad Enjolras che, mantenendo la calma, aveva comunque dato la notizia agli altri. Rose lo ammirava, per quella sua capacità di mantenere il controllo anche in un occasione del genere. Riusciva a rimanere impassibile davanti ad ogni problema, sistemandolo in pochi minuti come se fosse una stupidaggine. Ormai era una settimana che Rose arrivava prima degli altri per vedere lui. Non ne capiva neanche lei il motivo, ma le piaceva vederlo camminare per le vie di Parigi, con quel passo fiero e pieno di sicurezza che faceva fermare tutte le ragazze a guardarsi dietro e a fare le oche davanti ad una bellezza particolare come la sua. La ragazza uscì da quello stato di trans nel vedere il suo leader entrare nel Cafè e si alzò, togliendo la polvere dalla parte posteriore ed andando a prendere una spilla con la bandiera francese da un comodino lì vicino, dove ce ne era un cestino pieno, per i cittadini che sarebbero arrivati più tardi. Sentii Enjolras salire le scale e, successivamente, lo vide bloccarsi nel bel mezzo di due gradini, sorpreso di vederla già lì.

-Grantaire, non pensavo ti piacesse arrivare prima!
-Non mi piace, ma oggi sentivo il bisogno di farlo.

Rose gli sorrise, ma lui fece semplicemente un lieve cenno col capo e si avviò verso il tavolo da lavoro, controllando le pistole già caricate. Dopo un paio di minuti arrivarono Combeferre e gli altri. L'unico a mancare all'appello fu Marius, probabilmente impegnato con chissà quale ragazza.

Un'ora passò molto in fretta. Enjolras, che fino a quel momento glielo aveva impedito, dette finalmente il permesso a Joly di insegnare a Rose come sparare, e darle la sua prima pistola da tenere a portata di mano sempre. Le lezioni abbastanza goffe del ragazzo vennero interrotte da un Marius che entrò nel Cafè con un sorriso da un orecchio all'altro. Rose si girò ridendo verso di lui.

-Marius, che è successo? Sembri in un altro mondo!
-Ah, R cara... Ho incontrato l'amore della mia vita!
-Ah davvero? Interessante, dimmi... Sai almeno come si chiama?

A quella battuta della piccola Grantaire tutti cominciarono a ridere, tranne Enjolras, che invece aveva cominciato ad ascoltare la conversazione interessato. Marius fece a sua volta una piccola risatina, lasciando tutti di stucco nel dire che sapeva che si chiamava Cosette.

Enjolras di avvicinò a si mise vicino a lui, guardandolo. Probabilmente per quel ragazzo la Francia e la SUA rivoluzione erano un divertente passatempo, ma per lui erano tutta la vita! Come faceva la gente a non capire fino in fondo il significato che per lui quelle riunioni avevano? L'unica a sembrare capirlo della solo Rose, che ascoltava ogni suo discorso come se fosse rapita, come se avesse provato sulla sua stessa pelle cosa significava provare la fame e sognare un mondo migliore. Ed era anche quello che stava facendo mentre lui si cimentava nello sgridare Marius per il suo poco interesse per la Patria. Ogni tanto la guardava, e vedeva nei suoi occhi una luce che nelle altre persone non vedeva. Era speciale, la piccola Grantaire.

 

Red the blood of angry men
Black the dark of ages past
Red a world about to dawn
Black the night that ends at last!

 

R fu la prima ad unirsi a quel coro che rappresentava uno dei loro inni più importanti. Lo conosceva a memoria, come tutti gli altri, ed era riuscita ad impararmi in pochissimo tempo, a differenza di persone come Marius che ci avevano messo settimane, da quel che le avevano raccontato.

Mentre cantava, vide affacciarsi dalle scale Eponine, una ragazza che come lei si era unita a Les Amis insieme al piccolo fratello Gavroche. Quei due sì che erano la rappresentazione umana della situazione della Francia. Da quel che R e gli altri ne sapevano, un tempo avevano una sorella, che era successivamente morta di fame.. Azelma, dicevano che si chiamava. I loro genitori erano stati arrestati proprio quel pomeriggio per aver cercato di derubare un vecchio uomo e sua figlia, appena arrivati a Parigi. L'immagine di quella scheletrica ragazza venne subito coperta dal corpo di Marius, che si era affacciato dal piano verso di lei, chiedendole se ''L'avesse trovata''. Probabilmente parlava del suo grandissimo amore.. Quella Colette, Courgette o come si chiamava.. Si girò verso E, che lo squadrò prima di distogliere lo sguardo e voltarsi per un attimo verso Rose, appoggiata alla parete a guardare la scena. Mentre Marius scendeva le scale insieme a Eponine, i due si scambiarono un lungo sguardo per cercare di capire se era stata una mossa giusta, lasciarlo andare. Combeferre chiamò Enjolras, che si voltò mentre Rose faceva lo stesso, affacciandosi alla finestra e guardando Marius correre via insieme a quella povera ragazza.

Appena una Thenardier se ne andò, subito dopo arrivò l'altro. Gavroche salì sul piano e cercò di attirare l'attenzione più volte, ma senza scontrare successo. Così R intervenì e tirò uno dei più forti urli che riuscì a tirare, zittendo tutto il gruppo.

-Gavroche ha qualcosa da dire! Vogliamo ascoltarlo, perfavore?

E mentre lo diceva, si avvicinava al bambino e posizionava una mano sulla sua schiena, come per intimarlo a parlare e a farsi valere anche se era piccolo, come aveva fatto lei.

Le parole che vennero successivamente la lasciarono di stucco. ''Il generale Lamarque è morto!''. Tutti restarono in silenzio e scioccati, più di tutti Enjolras. Come aveva potuto quel grandissimo leader morire così, senza neanche vedere la loro rivoluzione nascere? Poi ebbe un lampo di genio.

-Ma certo! La sua morte non è stata invano. E' un segno del destino. Dobbiamo agire il prima possibile.. Lo faremo domani, al suo funerale!

Si alzò un lieve brusio dalla stanza e tutti cominciarono a discutere su quanto fosse troppo velocizzata e brusca l'idea di organizzare una rivoluzione dal nulla. Era una stupidaggine, ed Enjolras lo sapeva. I suoi uomini non erano ancora pronti ad una cosa del genere, ma l'idea di quella imminente rivoluzione lo faceva pensare a quanto la gente sarebbe stata meglio, successivamente. Non poteva non tener conto che, in quel preciso istante, per le strade di Parigi, stava morendo chissà quale individuo per fame e freddo. Fece un piccolo ed inpercettibile sorriso, quando sentì la gente, da fuori cominciare ad entrare e ad acclamare la rivolta, insieme a Les Amis, insieme a lui.

 

Passarono circa 20 minuti, e già il piano terra del Cafè era pieno di gente con la spilla francese appuntata al petto, pronti a rivoltarsi contro i propri capi politici e a dare vita ad un nuovo modo di vivere. Poco dopo, anche Marius arrivò, ma sembrava cambiato, come se qualcosa fosse andato storto. Rose, che lo aveva sempre visto allegro e spensierato, se ne accorse per prima, ma rimase in silenzio quando il ragazzo acclamò a gran voce la sua unione alla rivoluzione e si mise accanto ad Enjolras, che sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, guardando fuori dalla finestra per ammirare la grandissima folla che si era creata appena fuori dalla casa. Rose non riuscì a fare ameno di notare, però, una ragazza nascosta tra le tante persone, nella parte più buia della piazza. Era anche lei vestita da uomo come Rose stessa, ed i suoi capelli erano fermati da un logoro cappello. La piccola Grantaire riuscì a riconoscerla solo per l'eccessiva magrezza delle sue gambe.. Era Eponine, e non sembrava stare bene. Probabilmente aveva a che fare con quel che era successo con Marius, perchè ormai tutti sapevano che lei era innamorata di lui. L'unico stupido a non essersene reso ancora conto era Marius stesso, che era troppo impegnato a seguire ragazze per la strada. Nonostante questi pensieri, Rose optò per lasciare Eponine da sola.. Magari le avrebbe fatto meglio stare un po' per i fatti suoi, senza qualcun'altro a darle noia.

 

Il giorno dopo arrivò in fretta, e Rose era pronta alla battaglia. Non aveva minimamente dormito, ma era rimasta al Cafè a progettare con gli altri l'attacco, che era risultato perfetto. Prese una pistola dal tavolo dove erano state posizionate tutte e la infilò in un lato dei pantaloni, come tutti facevano. La coprì, indossando la giacca sopra, e si legò i capelli con un nastro trovato in una tasca, tanto per nascondere anche quell'ultimo particolare che la rendeva donna, e si avviò per le vie deserte della città. Tutti erano andati al funerale, Lamarque era stata una persona talmente importante ed adorata da tutti che Rose avrebbe giurato neanche un parigino sarebbe mancato al suo funerale. Ed infatti, quando arrivò alla piazza principale, quella dalla quale passava il corteo funebre, la trovò completamente piena di gente. Le bastò mettere in mostra la spilla, per riuscire a prendere posto in prima fila, proprio accanto ad Enolras. Quando il corteo cominciò ad avvicinarsi al punto di assalto, Rose si avvicinò leggermente ad E.

-Sei sicuro di quello che stiamo facendo? Non pensi sia stata una mossa troppo azzardata?
-Quando si tratta della nostra Patria, R, non è mai una mossa azzardata.. E' necessaria una svolta totale!
-Ho capito, E, ma così ci faremo uccidere tutti! Non pensi che..

Non riuscì a finire la frase che vide il suo adorato leader fare un cenno a Marius e buttarsi nel bel mezzo della gente, sbandierando la sua bandiera rossa e cantando ''Do you hear the people sing?''. Rose sospirò e si buttò anche lei nella confusione, cominciando da subito ad avere ripensamenti sulla scelta di Enjolras, era chiaro che quella possibilità gli aveva dato alla testa. Si posizionò accanto al cocchiere che guidava la carrozza trasportante la tomba di Lamarque, e prese lei il controllo, mentre i suoi compagni la sormontavano e sventolavano centinaia di bandiere. Non ci volle molto prima che le guardie cominciassero ad attaccare e, in pochi minuti, tutti correvano verso il Cafè, compresa Rose che intravide Enjolras in lontananza, che subito cominciò a montare la barricata.

La battaglia era cominciata, e nessuno l'avrebbe fermata.  

  
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