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Autore: LightsWillGuideYou    04/10/2013    0 recensioni
Nel 1832 Rose entra a far parte de Les Amis, dove incontra tante nuove persone, scettiche all'inizio di avere una donna nel gruppo, ma successivamente simpatiche e rispettose nei suoi confronti. Solo uno sembra non voler avere molto a che fare con il resto delle persone. Si occupa solo dei suoi progetti di cambiare il mondo. E quest'uomo si chiama Etienne Enjolras
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sole calò in fretta, sulla barricata davanti al Cafè Musain. Enjolras aveva passato l'intera giornata di guardia, insieme a Combeferre e Joly. Non gli sembrava reale essere finalmente riuscito a mettere insieme il popolo e ribellarsi contro il governo. Era felice di quanto i suoi amici lo sostenessero, anche se una di loro cominciava ultimamente a comportarsi stranamente. Aveva passato tutto il giorno a guardare il comportamento di Rose, e non gli piaceva per nulla. Sembrava racchiusa nei suoi pensieri, e contribuiva nel creare la barricata quasi controvoglia, aggiungendo porte e finestre come se pensasse che fosse la cosa più sbagliata del pianeta. Fece per alzarsi ed andare a parlare con lei, ma qualcos'altro attirò la sua attenzione. Da dietro la barricata, arrivò quel vecchio che si era offerto volontario per andare a spiare i nemici, e subito Enjolras accorse.

-Abbiamo novità?
-Sì.. Ho controllato le loro difese ed i loro piani. Sono in molti, ed hanno intenzione di ridurvi alla fame e poi attaccare senza pietà!
-Ma per piacere!

La vocettina di Gavroche si fece largo fra i brusii generali, e subito E si voltò verso di lui, cercando di capire che cosa intendesse. Quello che rivelò il piccolo fece rabbrividire Enjolras. Come poteva quell'uomo essere in realtà una spia? E, per giunta, l'Ispettore della guardia francese! Quel maledettissimo Javert aveva già giocato per troppo tempo, e probabilmente se ne sarebbero dovuti sbarazzare presto. L'uomo cercò di resistere agli arresti, così il leader fu costretto a colpirlo violentemente alla testa, facendogli perdere i sensi.

Rose non si era staccata da lui per neanche un momento. Lo osservava, ma allo stesso tempo le parole di quell'uomo l'avevano fatta pensare. I soldati erano decine e decine più numerosi di loro e, cosa ancora peggiore, erano anche armati di cannoni. Cosa avrebbero fatto, se glieli avessero puntati addosso? Tutto sarebbe scoppiato in un batter d'occhi così come ogni loro sogno.. Sarebbero morti tutti.

Si sentì, in lontananza, un rumore di passi di marcia, e tutti si voltarono per ascoltare meglio quel rumore che poteva portare solo guai. Rose fu l'unica a non rimanere ferma immobile, e corse velocemente, saltando sulla barricata per vedere che cosa stava succedendo, e lo spettacolo presentatole davanti le fece congelare il sangue.

In fondo alla strada stava arrivando una numerosissima batteria formata da soldati armati fino al collo, e questi si stavano mettendo in posizione per colpire. R sentì la Enjolras avvicinarsi a lei, e posizionarsi al suo fianco, in cima alla barricata. Entrambi, successivamente, si misero al riparo dietro quel poco che una ruota ed un armadio rotto potevano proteggere. ''Chi è là?!''. Per un attimo, gli occhi azzurri e freddi di E si incrociarono con quegli occhi verdi di R e, per la prima volta, il ragazzo vide in quello sguardo l'ultimo cosa che si sarebbe mai aspettato di vedere.. la paura.

-La rivoluzione francese!

A quelle parole di E, Rose non esitò un attimo a portare la mano sulla pistola, pronta a sparare nel caso fosse servito, e capì di aver fatto la mossa giusta, quando in lontananza sentì quell'ufficiale tuonare l'ordine di fuoco. Subito colpi tagliarono quel silenzio pacifico che c'era stato fino a quel momento, e l'attacco iniziò. Enjolras sparava, senza paura, attraverso gli spazi della ruota dietro alla quale si nascondeva, e invece Rose rimaneva ferma, ad occhi chiusi, cercando di non pensare che sarebbe morta da un momento all'altro, stringendo la pistola tra le mani e rendendosi conto di aver di colpo dimenticato come si usasse. Ebbe il coraggio di aprire gli occhi solo quando sentì la mano di Enjolras stringerle il braccio.

-R, o spari o muori!

Dopo un attimo di incertezza, Rose si voltò di scatto e puntò la pistola. Aspettò.. Che cosa stava aspettando? Che qualcuno sparasse al posto suo? O che qualcuno sparasse a lei? Sospirò e premette il grilletto. Nello stesso istante in cui il proiettile partì, un fischio passò accanto all'orecchio della ragazza, ed uno strano bruciore si sviluppò su tutto il braccio che in quel momento teneva la pistola. Di colpo, perse completamente il controllo e vide la camicia bianca sporcarsi di rosso. Il dolore aumentò sempre di più, e la pistola cadde dalla sua mano, andando a finire nel bel mezzo della barricata, e quindi irrecuperabile. Cadde in ginocchio, mentre con la mano sinistra andava a coprire il solco che quella pallottola aveva lasciato strusciandole la pelle di tutto il braccio, dalla spalla al polso. Quando Enjolras se ne rese conto, la prese per la vita e la trascinò in fretta via dalla barricata. Si guardò un po' intorno, cercando di vedere se qualcun'altro era ferito, e si accorse di un fatto strano.. Dov'era Eponine? Tornò a guardare Rose, che intanto continuava a perdere sangue dal braccio. Non era grave, bastava fasciarla con qualcosa e si sarebbe ripresa nel giro di una mezz'ora. La portò nel retrò del Cafè, e le raggomitolò un lato della camicia fino a lasciare il braccio completamente libero.

-Diavolo, R.. Ma dove hai la testa?
-Non è nulla.. Starò bene, tu vai dagli altri!
-Aspetta..

Successivamente, E si tolse la giacca rossa, e strappò una parte della manica della sua camicia bianca, cominciando a metterla tutt'intorno alla ferita di Rose. La ragazza rimase sorpresa della cura con cui Enjolras si occupava di lei, in quel momento, e di quanto gli interessasse. Il dolore stava già diminuendo e Rose non potè fare a meno di pensare che fosse anche grazie a quei due grandi occhi blu.. Ma c'era una cosa da chiarire ancora.

-Non penso che sia stato troppo azzardato?
-Cosa?
-E, guardami! La mia è solo la striatura di un proiettile, ma potrebbe succedere molto peggio, là fuori.. Qualcuno potrebbe farsi male seriamente e nel giro di un paio di giorni potremmo essere tutti morti!

A quelle parole, il leader trasalì. Guardava Rose negli occhi, cercando di capire con quale coraggio aveva osato dire quelle parole.

-Non dire mai più una cosa del genere.. Non sono stato io a chiederti di entrare nel gruppo due mesi fa! Se ai paura, hai tutta la libertà di andartene!
-Ed invece non me ne andrò, E. Lo sai perchè? Perchè tengo a te e a tutti gli altri, sin da Marius che a Gavroche, e non voglio andar via lasciandovi qui a morire.
-Smettila! Nessuno di noi morirà!

Ed Enjolras si girò per andarsene, quando Rose lo chiamò un'ultima volta, mentre gocce di pioggia cominciavano a scendere dall'oscuro cielo.

-Etienne, ascoltami!

Il ragazzo si bloccò nel posto in cui era, cercando di metabolizzare quella parola. Con altre persone avrebbe cominciato a sbraitare, ma con lei non ci riusciva. In compenso, la guardò per qualche istante, con quegli occhi freddi come il ghiaccio pronti ad accusarla in qualsiasi momento. Ma anche Rose lo guardò negli occhi, con la stessa sicurezza e fierezza che il suo adorato leader aveva. Era l'unica a rendersi conto che quella rivoluzione non sarebbe arrivata da nessuna parte. Tutto era stato fatto troppo in fretta, nessuno era pronto. Ormai la pioggia aveva ricoperto tutto, scendendo in piccole gocce che, ad ogni contatto con la ferita di Rose, causavano a quest'ultima un lieve bruciore che la faceva quasi, comunque, sentire meglio. Restarono fermi, immobili, quasi giocando a chi riusciva a guardare con più disprezzo l'altro, fin quando Combeferre non arrivò in fretta nel posto dove lo scontro tra i due stava avvenendo. Dopo un attimo di incertezza sul da farsi, se dire le novità o andarsene, disse tranquillamente e quasi sottovoce.

-Enjolras.. Abbiamo un problema..

Subito gli sguardi dei due si riempirono di preoccupazione.. Cos'era successo? Entrambi corsero verso la barricata, dove la scena si presentò terribilmente critica.

La metà de Les Amis era sdraiata a terra, ferita anche in modo peggiore di Rose. Chi aveva una pallottola inficcata nella spalla, chi era stato colpito da schegge di legno che dovevano essere tolte in qualche modo. Ma la scena peggiore era quella che stava accadendo subito sotto la barricata. Marius era appoggiato ai numerosi oggetti, tenendo fra le braccia Eponine. All'inizio Rose non capì il motivo ma, avvicinandosi, vide la gigantesca macchia di sangue sul petto della povera ragazza e capì che era questione di secondi, prima che morisse. Parlava con Marius, quasi gli sussurrava talmente debole era, ed il ragazzo la stringeva forte, con le lacrime agli occhi.

Rose cercò di sembrare il più forte possibile, ma dentro stava morendo quanto Eponine. Era un dolore che non aveva mai provato, quello di vedere una persona con la quale scherzavi fino al giorno prima morire così miseramente per una pallottola lanciata da uno stupido fucile. 'Nine non se lo meritava, era lei il popolo che Enjolras aveva spinto ad insorgere, e vederla lì accasciata a terra diede a Rose uno strano senso di colpa. Cercò di mantenere la calma e guardò la scena, senza togliere gli occhi dal corpicino di quella ragazza per neanche un attimo, fin quando i suoi occhi non si chiusero per sempre.

 

And rain will make the flowers grow...

  
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